Sinistra e Ambiente, dopo le
inondazioni dell’ 8 Luglio e del 15 Novembre 014, ha verificato che nessun
intervento di manutenzione del Tarò (o Terrò) e dei torrenti che scendono dall’altopiano
del Parco della Brughiera è stato successivamente attuato. Abbiamo allora stimolato l’Amministrazione con una
interrogazione nella quale, subdolamente, si anticipavano anche alcune possibili
azioni.
L’assessore Nava, competente per la
Protezione Civile, ma non per i Lavori Pubblici ( assessorato che forse avrebbe dovuto
battere un colpo per segnalare la sua presenza in attività utili alla città),
ha risposto confermando che quello che Sinistra e Ambiente
chiedeva si è provato a farlo.
Almeno sulla carta. O meglio,
purtroppo ancora solo sulla carta.
Nonostante il sindaco abbia più volte
rilasciato dichiarazioni e comunicazioni approssimative e contraddittorie, denotando inadeguatezza nella gestione della situazione, Nava
informa che il comune di Meda ha richiesto, con due delibere di giunta, la
partecipazione ad un bando di Regione Lombardia per il finanziamento delle
attività di progettazione per la "pulizia" del Tarò
tra Cabiate e Cesano, che peraltro sarebbe di competenza della Regione, e
per la messa in sicurezza di una frana nel bacino della Valle di Cabiate, detta
anche Valle di Mezzo.
C’è però una pesante limitazione in questa
richiesta: il bando regionale finanzia solo la progettazione ma non la
realizzazione degli interventi. E a Meda non ha bisogno di ulteriori progetti non
realizzabili. Già ce ne sono nei cassetti del Comune.
In un altro passaggio Nava informa anche
che sono stati attivati contatti con la Protezione Civile (come Sinistra e
Ambiente, sommessamente, suggeriva) e questo è sicuramente un’iniziativa molto positiva.
E speriamo di vederla presto tramutata in attività.
Ma sia che si voglia considerare tali operazioni
come attinenti alla Protezione Civile, oppure veri e propri Lavori Pubblici, andrebbero stanziate nel Bilancio Comunale le relative risorse economiche e serve quindi, diciamo
noi, mettere lì due soldi per cominciare a lavorare da subito.
Basterebbero una ruspa/escavatore con un camion per fare, chiaramente con attenzione per l'alveo e l'ambiente circostante, una prima manutenzione grossolana delle vallette di competenza comunale.
Basterebbero una ruspa/escavatore con un camion per fare, chiaramente con attenzione per l'alveo e l'ambiente circostante, una prima manutenzione grossolana delle vallette di competenza comunale.
L'affiancamento di volontari della
protezione civile e operai del comune consentirebbe anche di "lavorare di fino" con
motoseghe, rastrelli, pale e vanghe. Tutto per una prima rimozione del materiale d'ostruzione e dei rifiuti portati dalla passata piena.
Senza aspettare che qualcuno, da
qualche parte, decida di farsi carico della manutenzione dei nostri corsi
d’acqua che se lasciati ad un progressivo degrado sapranno ricompensarci alla
prossimo piena.
Sotto, il testo dell'interrogazione e la risposta dell'assessore alla Cultura, allo Sport e alla Protezione Civile Massimo Nava.
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