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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

mercoledì 31 agosto 2016

SULL' INGIUSTIFICATO TAGLIO DI ALBERI IN VIA SEVESO

Seppur con un poco di ritardo dovuto alla pausa estiva, non possiamo esimerci dal commentare amaramente il taglio dei tigli di via Seveso abbattuti dall'Amministrazione Comunale di Caimi in data 13-08-016.
Si tratta di una dozzina di alberi lì dimoranti da  circa 35-40 anni, a quanto ci risulta sani e dalle dimensioni tali da non dare preoccupazione rispetto alla loro stabilità nel rapporto tra la superficie di chioma e l'apparato radicale.
Appare inoltre decisamente una "furbata" la scelta del 13 agosto come data per il taglio, probabilmente per evitare qualsivoglia clamore, azione o richiesta di confronto e ripensamento da parte dei cittadini.
Alcuni hanno parlato di distanza dai confini delle abitazioni vicine insufficiente.
Già ma perchè solo ora ci si accorge di ciò ?
Abbiamo la netta impressione che l'amministrazione abbia in modo superficiale e semplicistico, scelto la strada più economica per limitare i costi derivanti da una corretta manutenzione del verde.
Per consentire una crescita equilibrata di un albero in un ambiente urbano servono infatti interventi programmati di potatura, normalmente consistenti in operazioni di spuntatura, speronatura, diradamento, taglio di ritorno. Vedi http://www.treeclimbing.it/alberi/torino.html
Il tutto eseguito nel periodo adatto durante il riposo vegetativo dell'albero, orientativamente compreso fra dicembre e marzo.
Tralasciando la prima parte delle affermazioni dell'Assessore alle Attività Produttive, all'Ambiente e all'Economia Sostenibi, Claudio Salimbeni sulla sua pagina fb, affermazioni che non ci risultano aderenti alla realtà visto che buona parte dei residenti si è giustamente risentita per il taglio effettuato e non per altro, egli scrive anche che  "L'ipotesi era di potare le piante per abbassarle ma i tecnici incaricati ci hanno suggerito di procedere all'abbattimento totale perché la potatura totale le avrebbe comunque portate sicuramente a morte. Inoltre, in questo caso, bisognava reintervenire nuovamente per rimuovere i tronchi con ulteriore spesa".
Premesso che sarebbe interessante sapere (e vederne i contenuti) se i "tecnici incaricati" hanno steso una relazione scritta per capire gli elementi su cui basavano le valutazioni che hanno portato a questa drastica scelta, da quanto scrive Salimbeni risulta però evidente che PRECEDENTI e ORDINARI interventi di potatura non sono stati con ogni probabilità predisposti e effettuati nei periodi adatti da chi di competenza, tanto dal ritrovarsi dinanzi ad alberi dove una potatura ne avrebbe determinato la morte.
Difficile aspettarsi qualcosa di diverso perchè se si sceglie di potare "totalmente" un albero ad agosto, nel pieno del suo ciclo vegetativo, il risultato non può che essere nefasto.
Opportuno sarebbe dunque considerare anche il rispetto di una costante, puntuale, continua  e corretta manutenzione degli alberi tra i compiti e gli obiettivi che concorrono a far raggiungere quel "premio di risultato" dirigenziale generosamente elargito ogni anno. 
Insomma invece di una cura e di una manutenzione parsimoniosa delle piante per goderne dei benefici, quest'amministrazione ha scelto una soluzione disastrosa, privandoci, con il taglio degli alberi oltrechè delle azioni positive da essi esercitate, anche di una parte rara di arredo di verde urbano, sempre più scarso, sempre meno di qualità.
Certo, ora hanno già raccontato che ci sarà una ripiantumazione, ma passeranno anni, decenni prima che un alberello messo a dimora dia gli stessi benefici di un esemplare d'alto fusto.
Sarà in ogni caso una fase di "allevamento" da seguire con attenzione evitando lo stato d'abbandono, magari per "risparmiare".
Ci permettiamo di sottolineare  che le casse comunali, dopo l'inasprimento fiscale con le aliquote applicate alle imposte portate al massimo livello e il conseguente avanzo positivo, consentono (e consentivano) anche la cura del verde.
lo ribadiamo, il taglio di via Seveso è totalmente ingiustificato e alimenta in noi qualche ..... sospetto sulle reali motivazioni: risparmio, semplificazione degli interventi e .... posteggi più ampi.
Senza particolari illusioni, visto e considerato che il danno irreparabile è già stato fatto, tutti i gruppi ambientalisti della zona hanno inviato la sottoelencata mail agli amministratori medesi:
All'attenzione Sindaco Gianni Caimi
e Assessore all'ambiente Claudio Salimbeni
e Assessore urbanistica e lavori pubblici Simona Buraschi
Oggetto : richiesta di incontro per chiarimenti su taglio alberi in via Seveso a Meda

Apprendiamo che in data 13 agosto 2016 sono stati abbattuti i tigli che si trovavano a lato sedime di via Seveso a Meda. La notizia ci sorprende e ci allarma perché l'abbattimento ci appare ingiustificato e sacrifica alberi di medio / alto fusto parte di un arredo urbano vegetale utile per la qualità della vita della comunità medese.
Attendiamo vostro riscontro alla presente.
Gemma Beretta, Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso
Alberto Colombo, Sinistra e Ambiente di Meda
Gianni del Pero, WWF Lombardia
Tiziano Grassi, Comitato per il Parco Regionale della Brughiera Briantea



sabato 6 agosto 2016

DOVE SONO LE COMPENSAZIONI AMBIENTALI DELLA PEDEMONTANA ?


Come sapete, da tempo il coordinamento INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE si occupa dell'inutile, impattante e dispendiosa autostrada Pedemontana Lombarda.
Tra gli aspetti seguiti vi è anche quello relativo ai progetti di COMPENSAZIONE AMBIENTALE (da non confondere con le compensazioni viabilistiche ne tantomeno con le mitigazioni).
Le Compensazioni Ambientali comprendevano una serie di interventi e di progetti locali per un valore complessivo pari a 100 milioni di euro di cui 35 milioni di euro destinati alla Greenway (90 km di lunghezza) e 65 milioni di euro per le opere a verde.
Si tratta di 374 ettari totali interessati dalle compensazioni ambientali di cu 65 ettari per la Greenway e 309 ettari per i 28 progetti locali.
La realizzazione di questi progetti locali di Compensazione Ambientale, dovevano, laddove possibile, andare di pari passo con la costruzione dell'Autostrada o perlomeno partire a fine lavori delle tratte in essere. Dovevano costituire una parziale ricucitura del territorio dove questo risultava compromesso dal passaggio dell'autostrada.
Attualmente sono in esercizio la tratta A, la tratta B1 e le tangenziali di como e Varese.
E le Compensazioni Ambientali ?
In Regione Lombardia, il 14-4-2015, il Consiglio ha approvato all'unanimità una mozione (deliberazione X/677) che dispone di “attivare un tavolo tecnico-politico tra Regione e società Autostrada Pedemontana Lombarda con la finalità di sollecitare e verificare periodicamente l’effettiva realizzazione di tutte le opere di mitigazione e compensazione ambientale previste per le tratte A e B1, la Tangenziale di Varese e il primo lotto della Tangenziale di Como” e “prevedere l’attivazione di un sistema di monitoraggio con la finalità di verificare con cadenza trimestrale lo stato di avanzamento” delle Compensazioni Ambientali nonchè di promuovere l’elaborazione di uno strumento di pianificazione strategica “che preveda la definizione di una ampia fascia di inedificabilità sui due lati dell’infrastruttura”.
Orbene, detto "tavolo tecnico di verifica" si è riunito UNA SOLA VOLTA ai primi di agosto 2015 dopodichè non ci sono più stati incontri, tantomeno trimestrali.

Il Consigliere Regionale Gianmarco Corbetta con cui, nel rispetto dei reciproci ruoli e delle rispettive autonomie, INSIEME IN RETE interloquisce sull'argomento Pedemontana, ha sollecitato ad inizio 2016 e successivamente, anche su nostra richiesta, la convocazione del tavolo tecnico di verifica "trimestrale" sulle Compensazioni Ambientali.
A seguire le sue sollecitazioni, dopo mesi, a luglio l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte ha inviato alla Commissione Regionale Territorio e Ambiente un breve resoconto sullo stato di avanzamento delle Compensazioni Ambientali.
Dunque nessun incontro per dettagliare lo stato delle procedure e i contenuti dei progetti (quindi Regione inadempiente rispetto agli impegni presi con la deliberazione X/677) ma solo alcune informazioni generiche riportate poi in due tabelline dove risulta che LE COMPENSAZIONI AMBIENTALI NELLE TRATTE IN ESERCIZIO SONO ANCORA LONTANE DALL'ESSERE CONCRETIZZATE perchè gli iter hanno dinamiche d'una lentezza esasperante.
Dei progetti in carico ad APL solo quello di Solbiate Olona ha fatto un passo in avanti.
Sono invece tre le convenzioni sottoscritte con APL per i progetti gestiti direttamente dai Comuni.
Purtroppo dalle informazioni estrapolate ancora non è chiaro se le risorse economiche necessarie SIANO EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI.


Insomma, l'autostrada (tratta A, B1 e tangenziali di Como e Varese) è in esercizio da mesi con un impatto che per il territorio e l'ambiente è stato pesantissimo (distruzione del Bosco della Moronera e del Bosco della Battù oltrechè di aree verdi e agricole di pregio) ma per le Compensazioni Ambientali .......... si attende.
Già, del resto hanno speso gli unici fondi disponibili (quelli pubblici) per il solo nastro d'asfalto d'una infrastruttura dalle percorrenze insignificanti.
La mancata realizzazione delle Compensazioni Ambientali, è uno dei punti che Insieme in Rete ha trattato nella relazione inviata al Ministro Delrio.

giovedì 4 agosto 2016

PESANTE PRONUNCIAMENTO DELL'ANAC SUL BANDO PER IL TURBOGENERATORE DEL FORNO INCENERITORE DI DESIO

Delle anomalie e dei conseguenti esposti all'ANAC fatti da alcuni soggetti e organismi di controllo rispetto al bando di Brianza Energia Ambiente (BEA) per l'assegnazione dei lavori per il rifacimento del turbogeneratore del forno inceneritore di Desio (costo 7,5 mln di euro) ne abbiamo parlato più volte nei post
L'ANAC DICE LA SUA SUL BANDO BEA PER IL TURBOGENERATORE
ULTERIORI NOVITA' SUL BANDO BEA PER LA TURBINA DEL FORNO INCENERITORE DI DESIO
SUL BANDO GARA DI BEA PER LA TURBINA DEL FORNO INCENERITORE QUALCUNO NUTRE SERI DUBBI
e abbiamo con costanza informato e esplicitato - inascoltati - le nostre perplessità in Consiglio Comunale, criticando anche l'opacità dell'amministrazione Caimi sull'argomento (Meda è socia di BEA con il 7,34%).
Ora, dopo l'esposto, il primo pronunciamento dell'Anac del 2 marzo, le controdeduzioni di BEA e la successiva audizione di BEA il 6 luglio è giunto in questi giorni il pronunciamento definitivo dell'ANAC stessa.
E' un pronunciamento pesante per chi ha redatto il bando, definito il vincitore (la società COMEF srl - unica partecipante - ) e, purtroppo, ha deciso di avviare ugualmente i lavori sul turbogeneratore indipendentemente dall'analisi dell'esposto in atto.
Con la delibera definitiva ANAC ha ora stabilito la "non conformità" della procedura.

Per cercare di dare ulteriori particolari, riprendiamo alcuni dettagli riportati nel blog del Consigliere Regionale dell'M5S Gianmarco Corbetta:
"Le controdeduzioni formulate dalla Brianza Energia Ambiente spa non appaiono idonee a superare tutti i contestati profili di legittimità."
Sono ben dieci le gravi criticità confermate da Anac e che vengono raggruppate sotto tre tipologie di violazioni: a) violazione della concorrenza, b) violazione del principio di economicità, c) violazione del procedimento di gara.
Nel documento si ritrovano sostanzialmente tutte le irregolarità che avevamo evidenziato pubblicamente in più occasioni.
Violazioni della concorrenza

  • Comef non era in possesso di tutte le attestazioni richieste dal bando per comprovare i requisiti tecnici necessari per svolgere i lavori.
  • Nel bando vengono richieste esperienze pregresse non in linea con l’oggetto del bando stesso.
  • La documentazione di gara difetta della definizione dei necessari requisiti in ordine all’affidamento del servizio di progettazione.
Violazioni del principio di economicità

  • Aggiudicazione ad un importo superiore a quello posto a base di gara (le offerte dovevano essere al ribasso).
  • Contrasto nelle indicazioni offerte al mercato in merito ai valori della potenza elettrica della turbina e della produzione di energia termica.
  • Errato procedimento di valutazione dell’offerta pervenuta, tale da produrre svantaggi alla stazione appaltante e non in grado di determinare la qualità della prestazione offerta.
  • Acquisizione del 10% del capitale di Bea Gestioni da parte Comef che non ha effettuato un’offerta in aumento contrariamente a quanto previsto dalle condizioni di gara.
  • La gara per l’affidamento di servizi di ingegneria relativi alla sostituzione del turbogeneratore dell’inceneritore – indetta dalla BEA Gestioni SpA in un secondo momento e per un valore di 360 mila euro – risulta sprovvista di adeguata motivazione essendo i servizi in oggetto già inclusi tra le prestazioni aggiudicate alla Comef s.r.l.
Violazioni del procedimento di gara

  • Violazione delle norme relative alle nomine dei Commissari di gara.
A fronte di tutte queste violazioni, l’Autorità Nazionale Anticorruzione delibera:

  • la non conformità della procedura aperta per la selezione del socio privato di minoranza della società Bea Gestioni spa, lotto 2, ai principi di concorrenza ed economicità di cui all’art. 2 del d. lgs. 163/2006 (…)
  • la non conformità del procedimento di gara alla normativa applicabile in ragione della duplice violazione dell’art. 84 d.lgs. 163/2006 (…)
Invita pertanto Bea a “porre in essere ogni intervento risolutorio delle distorsioni riscontrate” e a “valutare il ricorrere dei presupposti per un eventuale annullamento in autotutela dei provvedimenti assunti, compatibilmente con lo stato del procedimento e il principio di economicità”.
Dispone infine l’invio degli atti alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza per i profili di competenza.
Bea è ora tenuta ad informare l’Autorità, entro 30 giorni, degli “eventuali provvedimenti conseguenti che intende adottare”.


Sarà interessante vedere quale soluzione BEA sceglierà di applicare, ossia se darà applicazione piena alla delibera di Cantone oppure se legherà la sua scelta rispetto allo stato di avanzamento dei lavori.
Certo è che questo pronunciamento dell'ANAC mostra tutte le gravi responsabilità di chi ha tecnicamente redatto il bando e di chi ne ha sostenuto politicamente e ad ogni costo la sua legittimità.

Nel merito, anche il gruppo di maggioranza de "Altra Bovisio Masciago" ha prodotto un comunicato:

In data 5-8-016 la delibera dell'ANAC è sul suo sito:  
delibera 775 del 20 luglio 2016 e la puoi scaricare anche da qui