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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

giovedì 31 dicembre 2015

PM10: DAL GOVERNO SOLO BUONI PROPOSITI E BRICIOLE

Ritorniamo sull'inquinamento atmosferico.
Il 30-12-015 s'è tenuto un vertice tra il Ministro dell'Ambiente Gian Luca GALLETTI e i rappresentanti ANCI dei Comuni e i Presidenti di Regioni sull'emergenza ambientale per i superamenti da PM10.
Decisamente INSUFFICIENTI i provvedimenti decisi in un decalogo che perarltro  “non ha alcun valore giuridico” e “la titolarità – per applicarlo – spettarà ai soli sindaci“.
Scarsissime nel medio periodo (tre anni), le risorse programmate e disponibili pari a 405 milioni di euro, contro lo smog nelle grandi città  
Saranno così suddivisi: 35 milioni per la mobilità sostenibile casa-scuola, casa-lavoro, car e bike sharing, pedibus (approvate con il collegato ambientale); 50 milioni per la realizzazione di reti di ricarica elettrica (attraverso il Fondo Kyoto), 250 milioni per l’efficienza energetica in scuole, strutture sportive e condomini (attraverso il Fondo Kyoto), 70 milioni per riqualificazione degli edifici della pubblica amministrazione.

Insomma, dinanzi ad una situazione ambientale pesantissima dove c'è una correlazione diretta tra i cambiamenti climatici causati dall'azione dell'uomo e le concentrazioni mefitiche di inquinanti nell'atmosfera registriamo una risposta che mette a disposizione BRICIOLE.
Eccoli dunque i provvedimenti e le "azioni sinergiche programmate e coordinate" che anche l'Amministrazione Comunale  medese, nel suo ingiustificabile attendismo  aspettava, esimendosi dall'emettere ordinanze.
Certamente provvedimenti e risorse NON ALL'ALTEZZA DELLA PESANTE SITUAZIONE e che rimandano la palla ai sindaci.

Smog, dal governo solo briciole di buoni propositi e molto fumo

Inquinamento. Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti presenta un piano contro l'inquinamento che prevede poche misure non vincolanti per i sindaci (riduzione di 20kmh per le automobili e riscaldamento abbassato di 2 gradi) e annuncia una serie di provvedimenti a lungo termine da finanziare con meno di 500 milioni di euro spalmati su tre anni.  
Per le associazioni ambientaliste si tratta di un provvedimento del tutto insufficiente.

Luca Fazio
L’intervento strutturale più rilevante contro lo smog entrerà in vigore già oggi presso il centro islamico di Segrate, vicino a Milano, dove per il terzo giorno consecutivo il mezzo blocco del traffico si è rivelato un flop: “C’è una preghiera speciale per la pioggia e invitiamo anche altri centri a fare altrettanto”. C’è altro? In parte sì. In un’altra città parimenti inquinata, Roma, presso il ministero dell’Ambiente, ieri è stato siglato un protocollo sottoscritto dal ministro Gian Luca Galletti, dal presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e dal presidente dell’Anci Piero Fassino. Per gli osservanti filo governativi che ci credono, questo è il decalogo anti inquinamento che prevede “misure d’urgenza” omogenee (scatteranno al settimo giorno di superamento delle soglie).
Buoni propositi e briciole di stanziamenti a parte, la sostanza è questa: dopo sette giorni di veleni verrà abbassato di due gradi il riscaldamento delle abitazioni e degli uffici e verranno ridotti di 20 km orari i limiti di velocità delle automobili (in città si inquinerà circolando a 30 km l’ora). 
In più, ci saranno sconti sui biglietti dell’autobus. 
Sia chiaro, non c’è nessuna legge che impone queste mezze misure. 
Sono solo inviti a fare e suggerimenti per i sindaci che rimangono liberi di non prendere alcuna decisione. 
Di più il ministro Galletti non può fare: “La titolarità delle decisioni resta in capo ai sindaci in quanto la legge dice che siano loro a dover fare queste azioni. Io come governo invito fortemente e auspico che gli enti locali mettano in campo le manovre che oggi abbiamo condiviso”.
Il protocollo, naturalmente, prevede anche una serie di provvedimenti sul lungo periodo che non costa niente annunciare per fare un titolo di giornale, tipo “potenziamento dei mezzi pubblici”. 
In sintesi, la riunione al vertice lascia anche ipotizzare l’incremento dell’efficienza energetica agevolando il passaggio a combustibili meno inquinanti, il rinnovo dei mezzi pubblici, la promozione di una rete di ricarica che supporti la riconversione elettrica delle automobili, naturalmente i soliti incentivi per la rottamazione delle vecchie auto (come se incrementare quel mercato non fosse una strategia inquinante del secolo scorso), il potenziamento di bike e car sharing e delle piste ciclabili. 
E ancora: nuove aree di pedonalizzazione, sincronizzazione dei semafori, aumento del verde e la “diffusione di buone pratiche agricole”. 
L’impressione è che ieri bastava alzare la mano per completare l’elenco e mettersi a posto la coscienza.
Il tutto — a sentire i sindaci del Pd entusiasti deve essere questa la vera rivoluzione — verrà gestito dal neonato Comitato di coordinamento ambientale, “una task force tra sindaci delle città metropolitane e presidenti delle regioni”. 
I soldi ci sono? Monetine, spalmate su tre anni: un fondo di 450 milioni di euro di investimenti previsti dalla legge di stabilità (la stessa prevede 4 miliardi di euro di sussidi all’autotrasporto e per gli investimenti in strade e autostrade). E non si farà baldoria con quei 12 milioni di euro “per le prime misure di sostegno” destinate ai comuni.
Il piano del governo piace o dispiace in base agli schieramenti politici. “Non è la prima volta che prendiamo provvedimenti per l’emergenza smog ma è la prima volta che si mette in campo una regia nazionale, è un salto di qualità” — dice il sindaco di Torino Piero Fassino. 
“Le misure e gli stanziamenti non sono sufficienti, servono degli zeri in più” — replica il governatore Roberto Maroni (vorrebbe 2 miliardi solo per la Lombardia). 
Prevedibile, invece, la delusione tra chi su questi temi è abituato a ragionare non solo in vertici improvvisati. A parte gli apprezzamenti di rito su alcune misure che “vanno nella direzione giusta”, Legambiente parla di provvedimento del tutto insufficiente. 
“Le risorse stanziate — spiega il vicepresidente Edoardo Zanchini — sono solo timidi segnali che non fanno cambiare concretamente le politiche nazionali sulla mobilità. 
La legge di stabilità non prevede neanche un euro per acquistare treni per i pendolari o realizzare nuove linee di tram o metropolitane. 
Si devono cambiare le priorità, mettere le aree urbane al centro delle politiche e garantire ai sindaci la possibilità di spendere risorse senza i limiti imposti dalla spending review”. 
Più netta la posizione dei Verdi: “La riunione ha partorito il nulla, il ministro farebbe meglio a dimettersi. 
Uno stanziamento di 12 milioni è offensivo, si tratta di una cifra che equivale al costo di un chilometro di autostrada. L’Italia ha bisogno di provvedimenti strutturali che si possono adottare solo con scelte economiche e strutturali”.

lunedì 28 dicembre 2015

PM10 a MEDA: SINISTRA E AMBIENTE SOLLECITA UN'ORDINANZA SINDACALE


Il 28-12-015 la centralina di Meda ha registrato per il 35° giorno CONSECUTIVO il superamento del livello stabilito per legge (50 microgrammi/m3) per il PM10. - Ne avevamo già trattato qui -
L'inquinamento atmosferico da PM10 non riguarda evidentemente la sola realtà medese tant'è che molti comuni dell'area metropolitana milanese hanno emesso ordinanze di limitazione o blocco del traffico unitamente ad altre proibizioni.
Il blocco del traffico per il 28-29 e 30 dicembre è stato dichiarato a Milano (in orari dalle 10.00 alle 16.00), a Pavia, e in 12 Comuni dell'hinterland: Corsico, Buccinasco, Cesano Boscone, Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano, Paderno Dugnano, Cusano Milanino e Sesto San Giovanni. A questi si devono aggiungere Rho, dove lo stop sarà solo martedì e mercoledì, Cernusco sul Naviglio e Settimo Milanese. Bergamo, invece ha scelto la strada delle targhe alterne.
Anche in Provincia di MB sono state emesse ordinanze seppure più timide, a Monza, Lissone, Desio, Cesano Maderno , Bovisio Masciago.
Come ambientalisti, siamo ben consci che questi interventi non possono risolvere da soli il problema dell'inquinamento atmosferico da PM10 ma possono servire, se correttamente applicati, a ridurre, almeno temporaneamente, le fonti di emissioni e ad abbassare i valori di PM10 registrati.

E a Meda dove deteniamo il triste primato ( il 28-12-015 il valore mediato giornaliero è arrivato a ben 124 microgrammi/m3!!) dei livelli più alti di PM10 ?
Ancora non v'è traccia ne notizia di qualsivoglia ordinanza.
Per questo, il gruppo di Sinistra e Ambiente ha oggi (28-12-015) protocollato una richiesta formale affinchè anche il Comune di Meda agisca quanto prima in tal senso.
Eccovi il testo :


sabato 19 dicembre 2015

AT1: LE INCONGRUENZE DI CAIMI


Torniamo ancora sull'AT1 (ex Medaspan), la richiesta di analisi chimiche aggiuntive, i documenti di ARPA non menzionati negli atti della procedura di VAS e ........ le comunicazioni del sindaco Caimi in apertura del Consiglio comunale del 17-12-015, parzialmente riprese anche dalla stampa.


Caimi ha infatti comunicato che, considerate le "richieste" di un Consigliere Comunale (indicibile per lui ma era quello di Sinistra e Ambiente ndr) e indipendentemente dalle richieste di ARPA, dopo le analisi ambientali già fatte - senza ben specificare che erano niente più che quelle standard e scambiando la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) cui è assoggettato l'AT1 con la VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale) che è ben altra cosa -  sarebbero state effettuate anche analisi per la ricerca di "diossina" ad OTTOBRE con esito -dice il sindaco- negativo.
Vista la genericità della comunicazione del sindaco vien subito da chiedersi:
queste analisi da chi sono state richieste e con quale atto formale ? All'interno di quale procedimento ? Da chi sarebbero state effettuate ? E' stata coinvolta anche ARPA che ha certificato i risultati ?  Per quali parametri sono state effettuate ?  Per tutti quelli suggeriti da ARPA in questo tipo di situazioni e per la specificità ex Medaspan e quindi anche per  i congeneri delle diossine e i furani, per i solventi e per la formaldeide (composto che è recentemente passato nella categoria dei cangerogeni certi) ?
Tutte domande nel solco delle documentazioni ARPA in nostra disponibilità.

Preso atto delle dichiarazioni del sindaco, la sensazione è quella di un maldestro tentativo di correre ai ripari rispetto ad una serie di incongruenze ed anomalie del procedimento di VAS dove le indicazioni di ARPA e la attinente documentazione non risulta menzionata o allegata agli atti del procedimento pur essendo pervenuta il 17 di luglio, 7 giorni prima della conclusione della procedura ma anche prima della mozione presentata da Sinistra e Ambiente che è stata, a questo punto ancor di più incomprensibilmente bocciata, visto che poi le analisi richieste con la mozione "sarebbero state effettuate".

Ed era stato proprio il sindaco nel Consiglio Comunale del 29-10-15 (alla fine del fatidico mese di ottobre nel quale -a suo dire- sarebbero state effettuate le analisi) a lanciarsi in una serie di affermazioni "fuori misura" che ora, clamorosamente, lui stesso smentisce.
Quella sera apprendavamo basiti che il sindaco non aveva alcun potere per chiedere supplementi d'indagine mentre ora il sindaco si vanta di esserne artefice.
Diceva anche che le analisi effettuate erano più che sufficienti e che per ARPA ed ASL era tutto a posto, dimenticandosi di informare che invece a luglio ARPA aveva chiesto di approfondire, ma che di questo non si era tenuto conto, fino a quando Sinistra e Ambiente ha reso pubblica la nota di ARPA.
Disse pure che ulteriori analisi sarebbero state un ingiustificato onere per il privato, bollando infine la mozione come priva di fondamento scientifico.
Peccato, ma per fortuna, che ARPA dica tutt’altro.
Ora, il 17-12-15 il sindaco Caimi informa che ulteriori analisi sono state effettuate ad ....... ottobre, smentendo dunque ......... tutto quello detto da lui stesso il 29 Ottobre.
Ma di questo temiamo che non se ne sia neppure accorto, tutto preso come è nel contrastare le richieste di attenzione alle questioni ambientali avanzate da Sinistra e Ambiente.

Capire ESATTAMENTE cosa ci sia nel terreno dell'area ex Medaspan deve prevedere il coinvolgimento di ARPA ed è fondamentale per la tutela della Salute della cittadinanza di Meda e degli operatori che saranno, forse, chissà, chiamati a lavorare alla costruzione del centro commerciale e non può essere oggetto di annunci estemporanei o di un approccio pressapochista.

Sinistra e Ambiente continuerà a seguire con attenzione l'argomento e ha già chiesto (vedi sotto) un accesso agli atti per ottenere copia delle analisi effettuate per valutarle attentamente.


mercoledì 16 dicembre 2015

AT1 (ex Medaspan): DOV'E' FINITO IL DOCUMENTO DI ARPA ?

Il 15-12-015, il gruppo di Sinistra e Ambiente ha tenuto una conferenza stampa per illustrare alcune novità rispetto alla necessità di indagini chimico/ambientali supplementari sull'area ex- Medaspan.
Lo ha fatto portando a conoscenza anche la documentazione di ARPA.

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Sinistra e Ambiente ha ritenuto necessario approfondire la questione relativa all’effettuazione di ulteriori analisi chimiche per l'area ex Medaspan, ora interessata da un Piano Attuativo per l'insediamento di un centro commerciale o Grande Superficie di Vendita (GSV), di un albergo e relativi servizi.
Oltre ad essere stata interessata da attività produttive che richiedevano l’utilizzo di sostanze chimiche pericolose, l’area di intervento risulta anche compresa nel perimetro della zona R, così definita a causa della contaminazione prodotta dal disastro ICMESA del 1976.
Per questo, il 29 Ottobre 2015 abbiamo sottoposto al Sindaco e al Consiglio Comunale la richiesta di effettuare analisi cautelative supplementari per la ricerca di diossina TCDD, di solventi e di formaldeide, ma il Consiglio ha bocciato la nostra mozione.
Abbiamo quindi contattato il dipartimento di Monza e Milano di ARPA segnalando la problematica e chiedendo quale fosse in merito il coinvolgimento della Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.

Così sì è potuto verificare che ARPA ha inviato il 17 Luglio 015 al Comune di Meda una comunicazione denominata: "relazione tecnica conferenza di valutazione relativa al rapporto ambientale e al documento del piano di governo del territorio- piano attuativo area di trasformazione AT1 del comune di Meda".
Purtroppo il Comune ha convocato la seconda conferenza di Valutazione Strategica relativa al piano il 14 Luglio, ben prima del termine di 60 giorni entro il quale gli Enti avrebbero potuto far pervenire le loro Osservazioni (24 luglio 015).
Forse per questo motivo, della comunicazione di ARPA non è stata fatta menzione nel documento di sintesi della VAS e negli atti di approvazione del Piano (vedi qui e qui).

Nel documento (riportato a fine post) comunque inviato da ARPA al protocollo comunale,  ma senza alcun recepimento formale nella procedura di VAS, oltre alle valutazioni sul Documento di Piano, ARPA si esprime anche in merito al rapporto ambientale prescrivendo alcune integrazioni.
Tra queste, sul capitolo suolo e sottosuolo, ARPA scrive che: 
"si rimanda comunque alla fase di scavo dell'area per un'indagine ambientale più accurata nel caso emergano fattori ambientali non individuati in questa fase preliminare".
Questa formulazione lascia già intendere l’esigenza di approfondimenti: il Piano Ambientale predisposto dalla parte proponente, PABEL s.r.l., non aveva “individuato” i fattori di rischio realmente gravanti sull’ambito e pertanto aveva limitato le analisi chimiche al minimo indispensabile, non prendendo in considerazione che l'area ex Medaspan fosse compresa dentro la zona R per livello di contaminazione da TCDD dell'ICMESA e che lì erano effettuate lavorazioni con l'uso di formaldeide e solventi.
Aspetti questi che avevamo sottolineato nella mozione, ed ancor prima come ambientalisti nelle Osservazioni alla VAS presentate dal WWF, senza che siano stati state presi in alcuna considerazione.

Con una mail nella quale comunicava l’inoltro a Sinistra e Ambiente del documento trasmesso a suo tempo al Comune, il Direttore di ARPA, Ing. Olivieri, precisava altresì :

"…si evidenzia che nell'ambito delle osservazioni inviate nel corso del procedimento di VAS …al Comune si  rinviava ad una successiva fase di scavo la necessità  di effettuare indagini ambientali più accurate.
Considerando che l'area ex Medaspan, oggetto di intervento di piano ricade in zona individuata a suo tempo come zona R, la scrivente Agenzia ritiene indispensabile la ricerca di tutti i parametri che potrebbero essere presenti sul suolo e sottosuolo. In particolare nello specifico appare evidente, per la presenza della Medaspan e dell'incidente occorso nelle aree limitrofe, che i parametri chimici da sottoporre a ricerca nei campioni di terreno in suolo e sottosuolo oltre a quelli usualmente ricercati sono da aggiungere i seguenti:  TCDD e furani, Alifatici clorurati cancerogeni e non cancerogeni, BTEXS e formaldeide, solventi.
I limiti di accettabilità  della formaldeide, non contemplata nella tabella 1 in allegato 5 al Titolo V della Parte quarta del D.Lgs.152/06 dovranno essere confrontati con quelli indicati dall'Istituto Superiore di Sanità  nel proprio parere Protocollo 22282 del 03 maggio 2006 (0,1 mg/Kg per i siti a destinazione verde residenziale e 2 mg/Kg per quelli a destinazione commerciale/Industriale."

Al di là di capire il motivo per il quale nell’elaborato di approvazione della VAS, il Comune di Meda abbia ritenuto di non citare le Osservazioni di ARPA, ne di tenere in considerazione le conseguenti richieste di approfondimenti analitici che derivavano dal documento ARPA e dalle Osservazioni WWF, sottolineiamo come le evidenze esplicitate dal Direttore di ARPA siano le stesse contenute nella mozione bocciata in Consiglio Comunale.
A questo punto Sinistra e Ambiente si attende che questa fase di indagine, richiamata anche da ARPA, sia tenuta nella debita considerazione da parte dell'amministrazione comunale, chiedendo a PABEL l'elaborazione di un Piano di gestione e di utilizzo delle terre di scavo (PIANO SCAVI) che preveda le determinazioni analitiche supplementari con il coinvolgimento di ARPA.

Il gruppo di SINISTRA E AMBIENTE di MEDA

sabato 12 dicembre 2015

L'ARIA "PESANTE" DI MEDA : UN APPROFONDIMENTO

Ne ha dato ampiamente rilievo la stampa in questa settimana: la centralina posizionata a Meda in via Gagarin con gli strumenti che rilevano alcuni parametri chimici presenti nell'atmosfera (Ozono -O3, Biossido d'Azoto - No2, Monossido di Carbonio -Co,  PM10  -particelle fini sospese) sta registrando da tempo il superamento del PM10 e del Benzo(a)pirene.

Di cosa si tratta ?

Il PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè in piccole particelle) è una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, cioè quella frazione di particelle raccolte con un sistema di selezione normato per il diametro aerodinamico di 10 µm.
Le fonti generatrici del particolato sono di tipo naturale (erosione del suolo, spray marino, vulcani, incendi boschivi, dispersione di pollini, etc.) o antropogenico cioè industrie, riscaldamento, traffico veicolare e processi di combustione in generale.
Il particolato atmosferico ha un rilevante impatto ambientale: sul clima, sulla visibilità, sulla contaminazione di acqua e suolo, sugli edifici e sulla salute di tutti gli esseri viventi.
Il particolato interagisce e ha effetti sull’organismo umano poichè le particelle più piccole riescono a penetrare più a fondo nell’apparato respiratorio, veicolando con esse anche sostanze tossiche e cancerogene tra le quali gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA).
La soglia prevista per le normative è di 50microgrammi/m3 da non superare per più di 35 giorni l'anno e di 40 microgrammi/m3 come media annuale.
A Meda, per il PM10, nel 2014 il limite dei 50  microgrammi/m3 è stato superato ben 88 volte mentre nel 2015 (fino alla data del 9 dicembre) è stato superato 80 volte. (fonte Arpa)

Per la media annuale, Meda ha la maglia nera, anche se con un miglioramento nel 2015 (fonte Arpa).
 
Il dato del PM10 distribuito per area: a MEDA è il più elevato con Sesto S. Giovanni 
(fonte ARPA Lombardia)

Il benzo(a)pirene, composto cancerogeno, fa parte del gruppo degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA).
Gli IPA si formano durante la combustione incompleta o la pirolisi di materiale organico contenente carbonio, come carbone, legno, prodotti petroliferi e rifiuti. 
La loro presenza in atmosfera è pertanto attribuibile a diverse fonti tra le quali la combustione di legna e biomasse in genere, il traffico veicolare, il riscaldamento domestico, le centrali termoelettriche e le emissioni industriali tra i quali quelle delle ACCIAERIE (vedi il caso di Taranto).
Il benzo(a)pirene, ad alto peso molecolare, è presente anche in elevate quantità in catrami, bitumi, pece, carboni e prodotti correlati come gli asfalti. Inoltre possono derivare da nerofumo e fuliggine di legna.
Tra i combustibili ad uso civile si segnala l’impatto sulle emissioni di benzo(a)pirene della legna da ardere.

La soglia di concentrazione in aria del benzo(a)pirene è stabilita dal D.Lgs. 155/2010 e calcolata su base temporale annuale. La valutazione dello stato attuale dell’indicatore è basata sul numero di superamenti, registrati presso le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria della rete regionale ARPA, del Valore Obiettivo (VO) annuale di 1 nanogrammo/m3. Tale inquinante viene determinato analiticamente sulle polveri PM10.

Il Benzo(a)pirene è dunque un elemento contenuto nelle particelle di PM10.
Il livello annuale di 1 ng/m3, ad eccezione del 2010, a Meda è sempre stato superato e manca il dato del 2015.

I dati del Benzo(a)pirene su media annuale (fonte ARPA Lombardia)
Dunque, da tempo, la qualità dell'aria a Meda, per i parametri PM10 e Benzo(a)pirene è  pessima e i valori registrati sono preoccupanti e decisamente superiori anche a quelli delle zone circostanti dove sono presenti altre centraline ARPA di rilevamento.
I valori sono propri di Meda, sono doc e non frutto di medie o interpolazioni con altri valori. Ogni centralina ha infatti il suo database specifico.
Anche la dislocazione della centralina è pertinente con i dettami di legge poichè prossima a un polo scolastico e a uno bibliotecario oltrechè a un'area di notevole percorrenza viabilistica.
Dal sito di ARPA LOMBARDIA sulla qualità dell'aria,  si possono visualizzare i dati per ogni centralina e per ogni composto nonchè  le relazioni annue provinciali sulla qualità dell'aria.

Insomma, Meda s'è guadagnata il "primato" di capolista nelle concentrazioni pericolose di polveri sottili PM10 ed è prima in classifica nelle emissioni di Benzo(a)pirene, tanto da essere citata ad un convegno romano come  "meglio produttrice di benzo(a)pirene in Lombardia".

mercoledì 2 dicembre 2015

GLI AMBIENTALISTI DELL'OSSERVATORIO DICONO LA LORO SULLA VARIANTE NORMATIVA AL PTCP DELLA PROVINCIA DI MB


La Provincia di MB a guida Ponti, ha deciso di far partire l'iter per una VARIANTE NORMATIVA al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP).
Per ricordare, il PTCP è lo strumento URBANISTICO sovracomunale di cui la Provincia si è dotata nel 2013 per dare indicazioni di PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ai Comuni.
Nel piano sono previsti gradi di tutela diversificata per le aree verdi, definiti con apposita normativa.
E' un piano provinciale che i gruppi ambientalisti brianzoli riuniti nel coordinamento OSSERVATORIO PTCP DI MB hanno seguito sin dalla sua stesura con analisi, proposte, osservazioni e formulazione di emendamenti alcuni accolti, altri respinti nel dibattimento finale in aula. (vedi la storia e i post qui)
Il risultato ultimo è stato un PTCP approvato dall'allora giunta di Allevi, con luci ed ombre e con alcune parti non sufficienti a fermare il consumo di suolo.
Quanto basta però per far piovere molti ricorsi al TAR (102), al Presidente della Repubblica (17) e al Consiglio di Stato per sentenze di secondo grado (6).
Tutti ricorsi per cercare di intaccare e smontare le norme più tutelanti o per rivendicare "autonomie amministrative" che spesso significano libertà d'edificare.
Per cercare di capire quali saranno le volontà politiche e i contenuti tecnici di questa Variante Normativa, il coordinamento s'è incontrato ad ottobre con la Provincia e dopo una fase valutativa, ha ritenuto opportuno evidenziare le sue preoccupazioni e puntualizzazioni con un comunicato distribuito alla stampa.