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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

giovedì 29 luglio 2021

CONSUMO DI SUOLO E VARIANTE AL PTCP: PRESENTATE LE OSSERVAZIONI DEGLI AMBIENTALISTI DEL COORDINAMENTO OSSERVATORIO PTCP DI MB


Il coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB – unica istanza di collegialità di più gruppi e associazioni che si occupa dell’argomento Consumo di Suolo nella nostra cementificata provincia, insiste e ritorna con una serie di Osservazioni puntuali alla variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che dovrà recepire l’adeguamento alla soglia regionale di riduzione del consumo di suolo secondo la Legge regionale 31/2014.
Dopo aver presentato contributi e suggerimenti nella fase preliminare dell’iter, abbiamo riscontrato che solo alcuni di essi, quelli utili a migliorare la comprensione e la completezza del documento sono stati, e solo in parte, recepiti.
Non è però mutato l’impianto generale dei contenuti della variante, con i suoi astrusi meccanismi di "premialità" per i Comuni che altro non è se non un abbassamento della soglia stabilita di riduzione del consumo di suolo. Laddove utilizzabile consentirebbe in pratica di consumare più suolo applicando solo parzialmente la soglia di riduzione regionale.
E’ una scelta non condivisibile e che non ci si può permettere per la pesante edificazione e antropizzazione in cui versa la nostra Provincia. Anche quest’anno, nel rapporto annuale ISPRA riferito al 2020, il territorio di Monza e Brianza con il 40,6% di suolo consumato risulta al primo posto tra le provincie italiane, con un incremento annuale 2019/2020 di 26,6 ettari.
Va inoltre considerato che molte amministrazioni inseriscono e prevedono edificabilità su suoli liberi anche nel Piano delle Regole (PdR) senza assoggettarli a Piano Attuativo. Per questo anche queste edificazioni devono essere interessate dalla riduzione fissata.
L’obiettivo che la Provincia s’è data con questa variante al PTCP di riduzione dell’indice di consumo di suolo nel 2025 del 1% (da 54% a 53%) continua ad apparirci come un valore irrisorio  insufficiente per sperare in un’inversione di tendenza.
Al suolo consumato concorrerà inoltre, se realizzata, il completamento dell’inutile e impattante autostrada Pedemontana Lombarda, il cui contributo negativo non pare al momento calcolato. 
In un momento in cui gli “annunci” sulla transazione ambientale si sprecano, uniti alle “speranze” nelle risorse stanziate nel PNRR dal Recovery Fund, è tempo di decidere politiche di intervento a favore dell’ambiente più coraggiose e serie, con destinazione di risorse certe e con la condivisione con tutti i gruppi e le associazioni che da anni, localmente e con una visione sovraccomunale, si battono per preservare gli spazi verdi e liberi rimasti in questa Brianza sempre più preda del cemento e dell’asfalto.

domenica 25 luglio 2021

BOSCO DELLE QUERCE: RACCOGLIERE LE MACERIE PER RIPARTIRE


Con la nomina del nuovo Commissario prefettizio a Seveso si chiude l'era Allievi.
E' necessario adesso ripartire raccogliendo le macerie generate dalle pessime scelte dell'ormai ex sindaco. Scelte che hanno inciso negativamente anche sulla conduzione del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.
Dopo più di 15 anni di buona gestione locale del Parco e delle vasche che contengono materiale contaminato da TCDD (compreso il deposito di Cesano Maderno) attraverso l'ufficio ecologia e ambiente del Comune di Seveso, il primo risultato ottenuto dall’uscente amministrazione è stato il ritorno della cura e della manutenzione delle vasche di Seveso, Meda e del deposito di Cesano Maderno a Regione Lombardia, tramite l'Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste (ERSAF). Questo passo indietro allontana nuovamente il controllo e la gestione esercitata dalla struttura locale.

Allievi e i suoi sodali possono quindi gioire. Hanno raggiunto l'obiettivo che si prefiggevano. Delegare ad altri una responsabilità che le precedenti amministrazioni avevano valutato opportuno riportare e mantenere a Seveso, gestendo il Bosco e le sue vasche tramite la competente struttura comunale.
Le dimissioni hanno, per ora, scongiurato un altro obiettivo dell’ex Sindaco di Seveso: quello di trasferire la gestione del Bosco delle Querce, compresi i finanziamenti regionali, al Parco delle Groane.
Per fortuna la Legge Regionale n. 16/2007, che affida la gestione stessa del Parco al Comune di Seveso in convenzione con il Comune di Meda, non è stata ancora modificata.

E da qui è necessario ripartire.

In questo momento, la gestione del Bosco è tornata a Regione Lombardia che ha incaricato ERSAF della gestione delle vasche. Riteniamo che questa soluzione debba essere transitoria. Che fare?
La cosa più semplice sembrerebbe ritornare a una organizzazione voluta dalle precedenti amministrazioni. Era un modello che funzionava, è stata una scelta opportuna distruggerlo? E’ stata una buona scelta lasciare vacante la direzione del Bosco delle Querce, chiudere il Centro visite di via Ada Negri, azzerare quasi definitivamente l’educazione ambientale che ha forgiato più di una generazione a Seveso e Meda?

Tutto questo non c’è più. Come ricostruire ora su queste macerie?

Le associazioni e i gruppi che hanno organizzato il 10 luglio al Bosco delle Querce hanno cominciato a discutere e ragionare su questo tema. Il terzo settore, nelle sue molteplici espressioni, continua a esserci dove l’istituzione ha tentennato. Ma il terzo settore non basta in questa che è, anche e soprattutto, una partita delle istituzioni alle quali chiediamo di collaborare e promuovere un concreto processo di valorizzazione del Parco e della sua Storia coinvolgendo i gruppi e le associazioni del territorio interessate e che vedono il Bosco delle Querce come opportunità. Di crescita. Civile. Ambientale. Sociale.

Qui è chiamato in causa il Comune di Seveso ma anche il Comune di Meda non deve più defilarsi.
Il Comune di Meda in tutti questi anni, e soprattutto nell'ultimo periodo, è stato un silente attore passivo. Perché - a Meda in troppi fanno finta di dimenticarsene - il Parco naturale Regionale si chiama “Bosco delle Querce di Seveso e Meda”. E l'Icmesa era, appunto, a Meda

I due comuni, insieme, sono chiamati a fare propria e rilanciare a Regione Lombardia la proposta di Ampliamento del Bosco delle Querce, includendo le aree di via della Roggia e quelle di via Redipuglia, così come proposto in una petizione ancora aperta da alcuni gruppi locali e così come deciso con l’unanimità dei voti in una mozione in Consiglio Comunale. La specificità del Bosco delle Querce, con la sua Storia, e con il mantenimento del simbolo che rappresenta, può essere anche il punto di partenza per pensare a un Parco Regionale che incorpori ciò che resta – purtroppo – delle aree verdi in un lembo di Brianza che è stato massacrato dal cemento e dall’urbanizzazione caotica. Anche questo è un percorso che può partire da un rinato Bosco delle Querce, fulcro di possibili ampliamenti e accorpamenti e la cui proposta deve nascere e crescere sul territorio, senza processi verticistici e con risorse aggiuntive da sommare a quelle che Regione Lombardia stanzia per il Bosco delle Querce. 
Di tutto questo pensiamo possano e debbano tenere conto tutti e tutte coloro che ambiscono a governare in futuro la citta di Seveso a partire dal prossimo appuntamento elettorale.

Seveso/Meda 22-7-021

Legambiente Seveso, Seveso Futura

 Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà Meda

sabato 17 luglio 2021

BOSCO DELLE QUERCE: BILANCIO E PROSPETTIVE PER IL FUTURO DOPO L'INIZIATIVA DEL 10-7-021

Nel vuoto lasciato dalla politica, le associazioni e i gruppi di Legambiente Seveso Circolo Laura Conti, Seveso Futura, Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi – Sostenibilità e Solidarietà hanno sopperito all’assenza delle istituzioni in un momento di confusione generato dalle recenti dimissioni del sindaco e, soprattutto, dalle sue dichiarazioni in merito alle vasche della diossina.
È il dato di fatto che emerge a pochi giorni di distanza dal 10 luglio 2021, esattamente 45 anni dopo la fuoriuscita della nube tossica dallo stabilimento Icmesa.


Sabato 10 luglio è stata avviata la campagna di raccolta firme per l'ampliamento del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, raccolta firme che proseguirà con ulteriori iniziative su Seveso e Meda.
A causa di una serie di scelte incondivisibili della amministrazione guidata dal dimissionario Luca Allievi e a lui principalmente ascrivibili, il Bosco delle Querce si trova in una situazione di abbandono dove anche il valore simbolico e la memoria rischiano di essere persi per la totale assenza delle istituzioni locali.
Le responsabilità sono riconducibili ad Allievi e afferibili al suo periodo di governo.
Sono sue, infatti, le scelte di smantellare l'ufficio Ecologia del Comune che si occupava della gestione operativa delle vasche di Seveso e Meda contenenti materiali contaminati dalla diossina, chiudere il centro visite allo chalet compromettendo anche l'attività di educazione ambientale, lasciare vacante la Presidenza del Bosco delle Querce esplicitando di voler cedere la gestione operativa di questo polmone verde ad altri enti.
Allievi ha considerato la gestione operativa del Parco solo come un'incombenza fastidiosa, decidendo unilateralmente di rinunciare al ruolo dato all'ente territoriale capofila nella conduzione di una risorsa ambientale importantissima. E’ stata una scelta avventata che ora rischia di avere conseguenze gravi anche per le comunicazioni con cui ha accompagnato queste decisioni.
In questo contesto, l’evento organizzato nel parco regionale dalle associazioni e dai gruppi locali, lo scorso 10 luglio, è stato importante.
Un incontro prezioso che ha permesso un confronto sulle prospettive dell’area con persone che conoscono il parco e hanno contribuito alla sua creazione, alla sua crescita e al suo consolidamento”. E’ questo il bilancio dopo il confronto con Paolo Lassini, partecipe ai lavori fondativi del Bosco, Fabio Lopez di Ersaf, Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardia e Gigi Ponti consigliere Pd di Regione Lombardia.
Si è ragionato sulle poco convincenti attuali politiche regionali in tema di parchi e su quelle auspicabili, commentando insieme le incomprensibili azioni di Allievi e identificando percorsi virtuosi per il Bosco delle Querce. È evidente che in questo vuoto di progettualità ambientale dell’istituzione locale, le associazioni e i gruppi di Seveso e Meda devono far sentire la propria voce e quella preoccupata e sconcertata dei cittadini incontrati.

Così, oltre a interloquire sui possibili ampliamenti, s’è cercato di delineare le affinità morfologiche e ambientali, identificando la possibile inclusione nel Bosco degli spazi facenti ora parte del PLIS GruBria, con ogni evidenza più consono ad un accorpamento rispetto al Parco Regionale Groane.
La progettualità sul Parco Naturale del Bosco delle Querce dovrà tener conto sia della necessità di ampliarlo inserendovi le aree di prossimità rimaste libere, sia del valore simbolico, di memoria per la comunità locale che conosce questo luogo indissolubilmente legato al disastro diossina del 1976, non escludendo il ripristino di una efficace gestione locale. Anche gli ampliamenti dovranno essere accompagnati da adeguati stanziamenti economici aggiuntivi a quelli attualmente definiti.
In ogni caso, qualsiasi scelta dovrà essere pensata ed attuata con il coinvolgimento, la partecipazione attiva e il consenso del territorio evitando metodi verticistici ed escludenti.
L’ampliamento del Bosco riguarderebbe due diverse aree del territorio sevesino: una a est che si estende tra le vie della Roggia, via Vignazzola, via dei Vignee e via del Tramonto, e una a ovest in zona via Redipuglia, via Masciadri.

Una proposta che riprende un progetto del 1993 sviluppato in uno studio curato dal dott. Mario di Fidio e promosso da Regione Lombardia dove si prevedeva anche una rinaturalizzazione dei luoghi prossimi al Bosco delle Querce. 
Le aree identificate per l'ampliamento vanno coperte dal livello di tutela regionale e, in particolare quella di via della Roggia va strappata alla disponibilità per l'autostrada Pedemontana che la comprometterebbe definitivamente, andando oltretutto a movimentare terreno che risulta ancora contaminato dalla diossina TCDD fuoriuscita dall'Icmesa 45 anni fa.

Legambiente Seveso, Seveso Futura, 
Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda

martedì 6 luglio 2021

AUTOSTRADA PEDEMONTANA: LA REALTÀ DI UN'INFRASTRUTTURA INSOSTENIBILE ECONOMICAMENTE E AMBIENTALMENTE

Durante l'evento del 4-7-021 a Biassono s'è fatto il punto sull'iter della Pedemontana e sono state illustrate le azioni attuate da Regione Lombardia e dallo Stato per cercare di rendere "appetibile" un finanziamento privato all'insostenibile - economicamente e ambientalmente - autostrada.
Molte sono state anche le proroghe temporali concesse per permettere la ricerca di investitori privati così come i rinnovi della dichiarazione di pubblica utilità dell'infrastruttura.

Sull'argomento economico, il gruppo di Sinistra e Ambiente ha curato una scheda illustrativa AGGIORNATA successivamente al 31-8-021, data in cui sono stati reperiti finanziamenti da Cassa Depositi e Prestiti (CdP), Banca Europea degli Investimenti (BEI) e alcune banche private. In buona sostanza, ancora una volta il capitale pubblico sosterrà questa inutile e impattante autostrada.

 
Dopo aver analizzato il Progetto Definitivo 2018/2019 che ha modificato quello del 2009 senza passare dal CIPESS (Comitato Interministeriale Programmazione Economica e Sviluppo Sostenibile) qualificandolo come un semplice aggiornamento, proponiamo una scheda che, sommariamente, evidenzia le modifiche che sono state apportate, base da cui verrà elaborato da WeBuilt il Progetto esecutivo delle tratte B2 e C. 
Da notare che la Tratta D, quella da Vimercate a Filago/Osio Sotto (18,5 km) è stata al momento stralciata per ragioni economiche.
Ricordiamo che il completamento dell'autostrada sarà realizzato solo con il reperimento del finanziamento privato per cui è aperta una manifestazione d'interesse con scadenza al 31 Agosto 2021.
 
AGGIORNAMENTO del settembre 2021: il finanziamento è arrivato (vedi scheda).

Sempre dalla lettura dei documenti del Progetto Definitivo "aggiornato" 2018/2019, abbiamo condensato in un'ulteriore scheda le più evidenti criticità ambientali che si ingenereranno qualora l'autostrada dovesse essere completata.

 

L'articolo su MBNews con le interviste ad alcuni ambientalisti organizzatori della serata. Per leggerlo, cliccarci sopra.

venerdì 2 luglio 2021

10 LUGLIO 2021: A 45 ANNI DAL DISASTRO DIOSSINA, INIZIATIVA E PETIZIONE PER AMPLIARE IL BOSCO DELLE QUERCE DI SEVESO E MEDA



In occasione del 45° anniversario del disastro diossina, fuoriuscita dall'Icmesa di Meda il 10 luglio 1976, gruppi ed associazioni ambientaliste di Seveso e di Meda lanciano insieme una raccolta di firme per ampliare il Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce, creato con la bonifica e la rinaturalizzazione dei terreni contaminati della zona A.
La raccolta firme, promossa da Legambiente Circolo Laura Conti di Seveso, Seveso Futura, e i gruppi medesi di Sinistra e Ambiente e di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà, partirà sabato 10 luglio 2021 durante l'iniziativa congiunta che si terrà dalle ore10.00 in viale Redipuglia a Seveso.
In programma anche una visita guidata nel Bosco delle Querce, un dibattito sul futuro di quest'area verde che merita un destino differente da quello prospettato dal sindaco di Seveso Allievi, che vorrebbe cederne la gestione ad altri - sindaco che si è peraltro dimesso l' 1-7-021 per problemi con la sua maggioranza, attivando  i 30 giorni utili per confermare o meno le dimissioni.
Chiude l'iniziativa un concerto con i BandaKadabra, curato da Musicamorfosi.
La proposta di ampliamento del Bosco delle Querce prende in considerazione 2 aree sevesine. La prima, ad est, si estende tra le vie della Roggia/via Vignazzola/via dei Vignee/via del Tramonto, la seconda ad ovest, in zona via Redipuglia/via Masciadri.
Il Bosco delle Querce, è legato indissolubilmente al disastro diossina di 45 anni fa e la Memoria, la Storia e il Simbolo devono continuare ad essere rinnovati così come va evitato che un'inutile e impattante autostrada Pedemontana lo riduca di 2 ettari, compromettendo pesantemente con la viabilità complementare e una vasca di laminazione a servizio dell'autostrada anche l'area libera di via della Roggia.


AMPLIARE IL BOSCO DELLE QUERCE PER UN FUTURO MIGLIORE

Il degrado dell’ambiente e i fattori climalteranti obbligano ad interventi tempestivi per salvare il pianeta.
Si sono firmati accordi internazionali con l’impegno alla riduzione delle emissioni di CO2, alla rinuncia al carbone, al superamento dei combustibili fossili, all’incremento delle fonti rinnovabili.
Concretizzare con leggi e azioni questi propositi trova però ostacoli e ostruzionismi provenienti da settori del mondo economico, industriale, politico e così i tempi si dilazionano e si ha la sensazione che si tratti di cose distanti da noi e procrastinabili.
In Brianza c'è molta ricchezza ma il livello di qualità della vita è basso per l'eccessiva urbanizzazione, il traffico caotico e la mortifera qualità dell’aria. In questa porzione di mondo l’inquinamento è dunque di casa.
Esattamente 45 anni fa, il 10 luglio del 1976, dall’ICMESA di Meda, fabbrica del gruppo Givaudan/la Roche la fuoriuscita di una nube contenente sostanze tossiche ha sparso la diossina TCDD sul territorio di Seveso e Meda e di altri Comuni limitrofi, minando la salute di migliaia di persone e contaminando irreparabilmente prati, orti, cortili. Sempre nel nostro territorio, sulla superstrada Milano-Meda, nel tratto sevesino si stima passino circa 80mila autoveicoli al giorno. In circa 1,5 km, con questi transiti quotidiani “ci regaliamo” 36 tonnellate di CO2 e servirebbero spazi verdi alberati per compensare queste continue emissioni. CO2, di biossido di azoto e di polveri sottili sono causa di oltre 80.000 morti premature ogni anno in Italia (stime del rapporto del 23-11-2020 curato dall’ Agenzia Europea dell’Ambiente). In questa Brianza pesantemente urbanizzata abbiamo bisogno di più aree verdi e di tutelare gli spazi liberi rimasti, rinaturalizzandoli, per migliorare la qualità della vita.

Per questo, chiediamo che le amministrazioni comunali di Seveso e Meda si attivino presso Regione Lombardia per ampliare il Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda, un bosco creato dopo aver bonificato l’area A, quella a più alta contaminazione da diossina TCDD dell’Icmesa.

È un ampliamento possibile sull’area che si estende tra le vie della Roggia/via Vignazzola/via dei Vignee/via del Tramonto rimasta ancora libera dal cemento e in quella di via Redipuglia/via Masciadri. Queste superfici erano già state identificate come naturale completamento del Bosco delle Querce in uno studio/proposta di Regione Lombardia del 1993 curato dal dott. Mario di Fidio.
Un ampliamento che rafforzerebbe la memoria e il valore simbolico del Bosco delle Querce, un bosco che deve necessariamente continuare a tramandare l’insegnamento di quel tragico 10 luglio 1976.
L’area di via della Roggia risulta interessata dalle opere di viabilità di accesso e da una vasca di laminazione a servizio della progettata (e per ora priva di copertura economica) Autostrada Pedemontana Lombarda.
Noi però pensiamo che un futuro differente sia necessario per questo luogo, anche in considerazione del rischio che si correrebbe con gli scavi e la movimentazione del terreno che lì risulta ancora contaminato dalla diossina TCDD nello strato superficiale del suolo e in quello intermedio.

FIRMA ANCHE TU LA RICHIESTA D’ESPANSIONE 
DEL PARCO NATURALE REGIONALE DEL BOSCO DELLE QUERCE

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Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà Meda
 
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