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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

mercoledì 25 gennaio 2023

DOV' È IL RAPPORTO DELLA PROVINCIA DI MB SULLE INTESE RAGGIUNTE CON CONSUMO DI SUOLO NEGLI AMBITI DI INTERESSE PROVINCIALE ?


I gruppi ambientalisti, tra cui Sinistra e Ambiente di Meda, riuniti nel coordinamento "Osservatorio PTCP di MB", hanno stilato un comunicato stampa per informare circa la mancanza della Provincia di MB nel relazionare sullo stato delle intese raggiunte con i Comuni laddove sono stati pianificate edificazioni nelle aree classificate nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) come Ambiti di Interesse Provinciale (AIP) .
Gli AIP, come viene spiegato nel comunicato, sono superfici dove, purtroppo, il consumo di suolo è consentito, previo il raggiungimento di un'intesa tra il Comune richiedente e la Provincia di MB.
Per restituire una fotografia quanto più reale delle intese siglate ed approvate, del consumo di suolo consentito e della realizzazione delle compensazioni ambientali concordate e definite, è stato più volte chiesto di elaborare il previsto rapporto riassuntivo che comprenda anche questi dati. L'ultimo rapporto è del 2019 e riguarda gli anni dal 2014 al 2016.




martedì 24 gennaio 2023

IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) E MEDA: ANALISI E PRIMO BILANCIO

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, (PNRR) parte del programma Next Generation EU promosso dalla Commissione Europea nel luglio 2020, è, per la quantità di risorse profuse (complessivamente 235,12 mld €), l’intervento di dimensione epocale che intende riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana e accompagnare le nostre
comunità lungo un percorso di transizione ecologica, sostenibile ed inclusiva.

Meda come l'ha utilizzato?

L'amministrazione medese è stata in grado di coglierne le opportunità?
Se tralasciassimo la prima delle sei missioni in cui si articola il piano (Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza nella Pubblica Amministrazione), perchè obbligatoria per tutti i comuni italiani e su cui comunque per la sua importanza ritorneremo alla fine, potremmo concludere che la precedente amministrazione comunale abbia praticamente deciso di rinunciare a questa irripetibile e straordinaria occasione.
Anche il progetto di una ciclabile che arriverà a Meda dal PLIS GruBria non è propriamente da intestare alla nostra amministrazione poichè riguarda una pianificazione della Provincia di Monza e Brianza.
L’unico progetto dell'amministrazione medese, peraltro non propriamente suo e in più accettato con riserva dalla Provincia, non ha ottenuto i finanziamenti perché ritenuto non coerente con le finalità della missione 6 (Salute) cui si riferiva.
Si tratta di Meda-Aid, la nuova e più funzionale sede del servizio ambulanza dell’AVIS oltre che dell’Aido, della Protezione Civile, de L’Abbraccio e del servizio donazione sangue. Incomprensibilmente nessun ulteriore progetto è stato avanzato nonostante gli ambiti in cui intervenire fossero molteplici e non mancassero le necessità per agire immediatamente.
Eppure quella giunta, guidata allora come oggi dal sindaco Santambrogio e sostenuta sempre dal centrodestra modificato nelle sue componenti, già amministrava da ben quattro anni quando nell’aprile del 2021 l’Italia presentò il piano definitivo alla Commissione Europea.
Ammettiamo pure che i tempi di raccolta delle proposte prima e di partecipazione ai bandi dopo erano stretti, ma ai comuni non è mai mancata l’assistenza tecnica della Provincia, dell’IFEL e dell’ANCI che pure si è mossa per prorogare i termini per la presentazione delle domande per i fondi, che altri comuni brianzoli stanno oggi ricevendo. 

Il motivo secondo noi?
Se non si vuole sostenere l’inverosimile tesi secondo la quale la nostra città fosse a posto, anche negli anni a venire, si è portati a rispondere che mancavano progetti, o quantomeno, se anche ci fossero stati, erano evidentemente carenti e non allineati alla definizione degli obiettivi, ai risultati attesi e alle tempistiche, condizioni imprescindibili per essere finanziati, dimostrazione di quanta poca visione di futuro rispetto ai temi affrontati dal PNRR caratterizzasse l’operato diquella giunta.
Soloa titolo d’esempio, nello stesso periodo noi di Sinistra e Ambiente+Impulsi sollecitavamo affinché si puntasse primariamente ad incrementare e a riqualificare il patrimonio edilizio residenziale pubblico mediante interventi di manutenzione e di efficientamento energetico, ad allestire piani di rigenerazione urbana, a realizzare ciclabili, il museo del mobile, l’asilo nido comunale, programmi di inclusione sociale per soggetti fragili e vulnerabili, come disabili e anziani. 

Sospettiamo che gli altri 4 pilastri, oltre a quelli già citati, su cui si struttura il Piano, vale a dire Transizione verde, Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, Coesione sociale e territoriale e Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani, non trovino, secondo le logiche e le aspettative del PNRR, accoglienza nella cultura di chi amministra negli ultimi mandati a Meda che non dispone né delle specifiche progettualità né di chiavi di letture appropriate a comprendere la portata e gli effetti dei cambiamenti in corso.
Le crisi, economica, energetica, ambientale e generazionale da cui derivano, ad ogni modo interpellano
ciascuno di noi, per cui tutti quanti, a vario titolo, siamo chiamati a fare la propria parte.
Ci riferiamo specialmente all’importante comparto produttivo legno-arredo presente in città: ad un osservatore attento e preoccupato non sfugge l’assenza di un “consorzio” che in modo sistematico incoraggi e sostenga le imprese, specialmente le più piccole della filiera che in genere non dispongono di un patrimonio di consapevolezza e di risorse sufficienti, a divenire sostenibili facendo sì che la produzione rispetti i limiti del nostro pianeta e mettendo il benessere dei lavoratori al centro dei processi di produzione (Industria 5.0). 

Per una transizione ecologica vera serve utilizzare esclusivamente legname proveniente da foreste gestite in modo responsabile, pannelli certificati privi di formaldeide, tessuti ed imbottiture naturali o rigenerate, investire nell'approvvigionamento da fonti energetiche rinnovabili, fare ricerca e innovare nella riciclabilità e dismissione dei prodotti, nella riduzione di imballaggi e degli scarti, in processi produttivi meno inquinanti e pericolosi che prevedano l’uso di vernici ad acqua composte da materie prime naturali e il recupero, una volta depurate, delle acque usate anche nel ciclo dei trattamenti galvanici. 

Come altrimenti si ritiene di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 55 per cento rispetto allo scenario del 1990 entro il 2030? 

A Meda non disponiamo di politiche di economia circolare, di gestione dei rifiuti domestici con misure di ulteriore minimizzazione (mediante la raccolta puntuale) dell’indifferenziato e smistamento, riutilizzo e riciclaggio in siti più vicini, delle sue componenti differenziate, di gestione e di tutela del verde pubblico e privato, di strumenti che riducano e rallentino il traffico e incentivino e premino: la mobilità lenta, il risparmio idrico, la produzione di energia da impianti fotovoltaici fino al 45% del fabbisogno di elettricità e da pompe geotermiche, e di provvedimenti contro l’inquinamento e di riduzione delle emissioni. 

E’ indispensabile un cambio netto di rotta. 

Il regolamento del Next Generation EU prevede che un minimo del 37 per cento della spesa per investimenti e riforme programmata nei PNRR nazionali debba sostenere gli obiettivi climatici. 

Inoltre, tutti gli investimenti e le riforme previste da tali piani devono rispettare il principio del "non arrecare danni significativi" all’ambiente, la cui tutela, insieme alla biodiversità e agli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni è ora riconosciuta anche nella Costituzione sia nella parte dedicata ai Principi fondamentali (art.9), che in quella che disciplina i rapporti economici (art.41 limiti dell’iniziativa economica privata).
Nonostante queste promettenti premesse inducano a credere che la cura e la rigenerazione di questo bene comune siano, a questo punto, scontate, permangono volontà politiche ed imprenditoriali pronte ad ostacolarle piegandole ai propri interessi. 

E’ il caso di Pedemontana: considerando il cemento e l’asfalto ancora fattori strategici di successo nell’economia che verrà, la Lega e i suoi alleati che governano Regione Lombardia e in parte i comuni della tratta, perseverano a sostenerla. Un’autostrada vecchia di 40 anni, dai costi iperbolici a fronte dei benefici previsti, divoratrice di risorse altrimenti destinabili, rischiosa per la comunità a causa delle ricadute negative sul fronte del traffico e delle criticità legate alla diossina a Seveso e Meda, progettualmente approssimativa, tanto che non è ancora definito dove e come dovrebbe terminare. 

Il PNRR è decisamente l’esempio da seguire: per la prima volta stabilisce un criterio e pretende la prova degli esiti per ottenere i pagamenti.
Ne consegue che nel caso delle pubbliche amministrazioni, esse potranno verificare quante e quali competenze di tipo tecnico e organizzativo manchino per garantire certezze nei servizi fondamentali in salute, welfare, scuola, mobilità, casa e ambiente.
I fondi ai Comuni permetteranno di procedere a nuove assunzioni; gli apparati amministrativi, rinnovati e innovati con la formazione del personale, potranno fronteggiare la domanda di servizi in aumento e in un contesto di spese per investimenti che aumenteranno. 

L’analisi del PNRR della provincia di Monza e Brianza formulata dalla Rete delle Liste Civiche ambientaliste e di sinistra, evidenzia che i comuni oggi gestiscono solo una parte dei contenuti amministrativi; sebbene abbiano una funzione strategica, i servizi maggiori sono esternalizzati.
Si nota che gli interventi nei territori sono stati una sommatoria di interventi puntuali più che un’agenda di sviluppo, miopi verso le criticità della condizione socio-economica delle persone e che permangono tuttora chiusura al dialogo sociale e al coinvolgimento, che ne hanno caratterizzato la costruzione.
Il cambiamento sarebbe ancora più forte se diventasse anche un Piano dei Cittadini che devono essere informati e coinvolti e si ricercasse una più intensa partecipazione ai processi decisionali della società civile e delle sue rappresentanze.

Invitando tutti insieme a ricercare le risposte, domanda: di quali strumenti nuovi necessiteremo per continuare il cammino di Ripresa e Resilienza dopo che nel 2026 terminerà il PNRR?

Quali ‘vuoti’ saranno rimasti e come li colmeremo?

giovedì 12 gennaio 2023

IL COORDINAMENTO PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE - NO CANTURINA BIS INCONTRA IL PARCO GROANE-BRUGHIERA CHIEDENDOGLI DI OPPORSI A NUOVE STRADE NEL PARCO

A distanza di un po' di tempo, torniamo ad occuparci dell'argomento Canturina bis, la progettata strada che la Provincia di Como vorrebbe realizzare facendola transitare in aree che sono parte del Parco Regionale delle Groane e della Brughiera (vedi immagine).
Proprio con rappresentanti del Parco, il 10-1-023, s'è incontrata una delegazione del Coordinamento per la Mobilità Sostenibile - No Canturina bis al fine di comprendere volontà e parere dell'ente sull'intenzione di costruire una strada in aree sottoposte ad un livello di tutela ambientale.
S'è considerato che nella formulazione della Variante generale al Piano Territoriale del Parco adottata il 21-12-2021, risulta essere stata presa in considerazione l’ipotesi progettuale e la volontà di alcune Amministrazioni locali e della Provincia di Como per la realizzazione della strada denominata “Canturina bis".
Nell'incontro abbiamo sottolineato la necessità di una espressione chiara da parte dell’Ente Parco che dichiari l’incompatibilità della Canturina Bis rispetto all'obiettivo di tutela dell'ambiente e del territorio incluso nel perimetro del Parco.
Ci ha un poco stupito come sinora l’unica presa di posizione data dal Parco sia quella esplicitata due anni fa all’amministrazione provinciale di Como, inserita poi anche nella relazione tecnica dei documenti concernenti la variante al Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), in cui sostanzialmente l’ente si è pronunciato per un tracciato della Canturina Bis localizzato ai bordi del Parco, in prossimità dell’abitato di Cantù e secondo quanto definito nel PTCP provinciale.
L'anno scorso, la medesima Provincia di Como ha consultato i comuni di Carimate, Figino Serenza, Cantù e Mariano Comense sull'ipotesi progettuale del tracciato “gronda”, ma non si è curata di chiedere, raccogliere e formalizzare un parere “ufficiale” del Parco che riteniamo essere molto importante.
La struttura tecnica del Parco, non ha escluso che Regione Lombardia, che già ha caldeggiato di non inserire nel PTC le opere stradali previste nel suo Piano Viabilistico, possa avocare a sé pareri e autorizzazioni.
Su richiesta del Coordinamento è stato esplicitato lo stato dell'iter della Variante al PTC che vedrà nei prossimi mesi l’Assemblea dell’ente discutere sulle controdeduzioni alle osservazioni. Tra di esse vi sono anche quelle presentate come Coordinamento e come gruppi ad esso aderenti che chiedono lo stralcio dei progetti della Canturina Bis e della tangenzialina ovest di Mariano.
Rispetto alla tangenziale di Mariano, che al momento non risulta contemplata nel PTC in quanto non presente negli attuali strumenti di pianificazione urbanistica comunali (peraltro con un PGT in fase di variante proprio per l’inserimento di tale infrastruttura), l’indicazione del Parco di realizzarla in aderenza all’urbanizzato è stata ritenuta non fattibile dall’amministrazione marianese.
In conclusione, essendo stati presenti, ci sentiamo poco rassicurati dal confronto con i rappresentanti del Parco Regionale Groane-Brughiera, vista l'attuale mancanza di una posizione chiara e non ambigua sull'argomento.
 
Sinistra e Ambiente - Impulsi Meda
 
Sotto, il comunicato stampa congiunto del Coordinamento per una Mobilità Sostenibile - No Canturina bis sull'incontro.