Articolo de Il Cittadino del 7-03-015 |
Dopo alcuni mesi, ritorna sulle pagine della stampa la questione della fusione BEA-CEM.
Le notizie riportano le intenzioni della Provincia di MB di creare un ATO (Ambito Territoriale Ottimale) che si occupi dei rifiuti e che, giocoforza, coinvolga anche GELSIA.
Come si è arrivati a questo punto ?
Facciamo un po' di informazione sull'argomento.
Facciamo un po' di informazione sull'argomento.
In questi mesi alcuni accadimenti hanno pesantemente influito sull'iter di quella che voleva essere il progetto di fusione tra BEA e CEM.
Innanzi tutto una "clamorosa svista" dettata dalla fretta di attuare uno scambio reciproco di azioni tra le due società, facendolo ratificare dalle due assemblee dei soci di CEM e BEA che si sono tenute il 18-12-2014.
Però... però..... lo scambio di azioni è saltato visto e considerato che si violava l’articolo 2360 del codice civile che vieta la sottoscrizione reciproca di azioni:
"E’ vietato alle società di costituire o di aumentare il capitale mediante sottoscrizione reciproca di azioni, anche per tramite di società fiduciaria o per interposta persona."
Quindi, in una confusione totale, il 18-12-014 l'assemblea dei soci di CEM modificava l'ODG togliendo il passaggio relativo allo scambio di azioni mentre in quella di BEA veniva approvato l'OdG comprensivo dell'illecito scambio azionario.
Eppure alcuni Comuni soci di BEA (Seveso, Bovisio Masciago, Desio e Lentate S/S) avevano chiesto il rinvio dell'assemblea per approfondire.
Nella votazione sul punto dello scambio azionario, nel verbale, è registrata la contrarietà dei
Comuni di Bovisio M, Seveso, Desio, la non partecipazione al voto di
Varedo oltrechè l'assenza di Lentate.
Anche in alcuni Consigli Comunali (laddove svolti prima del 18-12-014) s'era rimarcata l'insufficienza del livello informativo e di confronto.
A Meda, nel CC del 27-11-014, Sinistra e Ambiente aveva proprio evidenziato la necessità di un approfondimento in Commissione Territorio e Ambiente e la inappropriata fretta con cui si voleva trattare l'argomento, in stile "last minute".
Un approfondimento da fare anche sugli aspetti del Piano Industriale che NON CONTEMPLA accantonamenti per la dismissione del forno inceneritore. Come da previsione, siamo rimasti inascoltati.
La vicenda si complica ulteriormente con la Sentenza del TAR n. 00287/2015 del 23/01/015, inviata perarltro anche alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Milano per eventuali loro competenze.
In essa, il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso avanzato da Gelsia Ambiente Srl contro il
Comune di Limbiate, annullando tutti gli atti mediante i quali
l’Amministrazione limbiatese intendeva affidare direttamente a Bea i servizi di
igiene ambientale a partire dal dal 1° gennaio 2015.
Oltre alle motivazioni con cui il TAR ha annullato la Delibera di Giunta e di Consiglio di Limbiate, quella del TAR risulta essere una sentenza oltremodo pesante per BEA perchè vi si scrive che per come risulta configurata la società, (mista con capitale al 90% pubblico ma con presenza al 10% di COMEF srl, un privato gestore del rifacimento turbina) questa non è conforme alla assegnazione secondo il modello del Partenariato Pubblico Privato
Istituzionalizzato (PPPI) in quanto il partner privato non è "un soggetto selezionato per svolgere operativamente il servizio integrato di gestione dei rifiuti".
A causa della presenza in Bea Gestione di un socio privato, non si può
configurare nemmeno l’ipotesi dell’affidamento diretto a società
interamente pubblica, e anche questo il TAR lo dice molto chiaramente:
Oltretutto, la presenza in BEA del socio privato, non consente nemmeno l’ipotesi dell’affidamento diretto a
società che deve essere interamente pubblica.
BEA, per tentare di aggiudicarsi il servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti ha dunque una sola strada, quella di partecipare all'apposito bando di gara che deve essere indetto dai Comuni.
Una strada che non piace molto a BEA che preferisce evidentemente il modello d'affidamento PPPI e quello diretto.
Intanto dopo che BEA ha scelto di diventare una società mista, anche GELSIA, dopo il fallimento della fusione con ACSM-AGAM è alla ricerca di un patner privato.
Qui, il rischio è che GELSIA cerchi di nuovo (come per la vicenda del tentativo di fusione con ACSM-AGAM) un socio con un impianto di incenerimento di cui essa è priva.
Insomma, una vicenda complicata, da esaminare in tutte le sue criticità con un adeguato confronto in tutte le assise.
Una partita dove è in atto anche uno scontro di livello politico cui partecipano attivamente i Cda di Bea e Gelsia.
Una partita dove è in atto anche uno scontro di livello politico cui partecipano attivamente i Cda di Bea e Gelsia.
Una partita dove oltre alla creazione di un soggetto pubblico che gestisca i rifiuti, deve essere contemplato e non ignorato l'obiettivo dello spegnimento del forno inceneritore di Desio e dell'implementazione di nuove tecnologie per il recupero dei rifiuti.
Su quest'aspetto, come ambientalisti, la nostra attenzione sarà sempre alta.
Su quest'aspetto, come ambientalisti, la nostra attenzione sarà sempre alta.
Alcune amministrazioni hanno messo in calendario un Consiglio Comunale per annullare le parti dispositive della delibera di Consiglio riguardante lo scambio di azioni (vedi sotto).
L'OdG del Cons. Comunale di Brugherio del 6 e 9 marzo 015 |
Se l'argomento dovesse essere oggetto di Consiglio Comunale a Meda, verificheremo se cambierà o meno il metodo che finora è stato eclusivamente VERTICISTICO e senza alcuna volontà di approfondimento e dialogo.
Con risultati, a dire il vero, non certo entusiasmanti, anzi, decisamente pasticciati e sicuramente frutto di un'eccessiva fiducia malriposta rispetto agli organi di governo di BEA.
Per Meda, in un futuro non lontano, si dovrà altresì decidere, possibilmente senza soluzioni pasticciate, in merito alla scadenza al 1 maggio del 2016 del contratto con Econord, azienda che si occupa della raccolta rifiuti con conferimento all'impianto di smaltimento di Desio.
Insomma siamo di fronte all’ennesima – questa volta davvero grave – prova di dilettantismo e dabbenaggine
dei vertici di Bea e di tutto il cocuzzaro di sindaci brianzoli che ha
continuato a fidarsi ciecamente di chi governa questa società pubblica. -
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