Nel quadro della “RIORGANIZZAZIONE DELSISTEMA LOMBARDO DI GESTIONE E TUTELA DELLE AREE REGIONALI PROTETTE E DELLE ALTRE FORME DI TUTELA PRESENTI SUL TERRITORIO”, la Giunta regionale con DGR n. 1124
del 28.12.2018 (vedi allegato a fondo pagina) ha approvato la definizione degli ambiti
territoriali ecosistemici (ATE) così configurati :
- 8 ambiti con un unico parco di riferimento (Adamello, Adda Nord, Adda Sud, Alto Garda Bresciano, Campo dei Fiori, Colli di Bergamo, Grigna Settentrionale, Mincio, Monte Netto, Oglio Nord, Oglio Sud, Orobie Bergamasche, Orobie Valtellinesi, Pineta di Appiano Gentile e Tradate, Serio, Spina Verde, Valle del Lambro, Valle del Ticino)
- 2 ambiti con due parchi ricompresi (Monte Barro e Montevecchia e Valle del Curone – Groane e Bosco delle Querce.
I PLIS per cui è stata riconosciuta l’autonomia gestionale con DGR
6735 del 19.06.2017 e 7357 del 13.11.2017, potranno
proseguire la gestione autonoma fino al prossimo aggiornamento regionale.
In alternativa l’Ente gestore del PLIS potrà partecipare a processi di aggregazione, oppure affidare all’Ente gestore del
parco di riferimento, tramite apposita convenzione, l’esercizio di tutte o parte
delle proprie funzioni operative, gestionali e amministrative, mantenendo il
regime originario di tutela.
Le riserve naturali e i monumenti naturali
saranno integrati nei parchi regionali di riferimento, salvo eccezioni previste
dalla legge.
SCADENZE E
ADEMPIMENTI
Entro 4 mesi dall’approvazione della DGR
1124/2018:
i Parchi Locali di Interesse Sovraccomunale (PLIS) potranno affidare all’ente gestore del parco
di riferimento, tramite apposita convenzione, l’esercizio di tutte o parte delle
funzioni operative, gestionali e amministrative del PLIS, mantenendo il regime
originario di tutela e previa deliberazione dei consigli comunali
interessati;
le RISERVE NATURALI E MONUMENTI
NATURALI potranno stipulare, in caso di integrazione nei parchi delle riserve naturali e dei monumenti naturali, una o più convenzioni con l’ente gestore del parco di riferimento per ciascun ambito.
Entro 6 mesi dall’approvazione della DGR
1124/2018:
Gli Enti gestori dei
parchi elaboreranno una proposta unitaria di programma di
razionalizzazione dei servizi e una proposta, formulata anche per singoli ambiti
territoriali, di progetto di riorganizzazione corredata di una proposta di
aggregazione volontaria tra parchi e di integrazione nei parchi delle riserve
naturali e dei monumenti naturali dell'ambito, oltre alle convenzioni
sottoscritte per l'integrazione nei parchi delle riserve naturali e dei
monumenti naturali.
L'ente
parco dovrà specificare nella proposta di progetto di riorganizzazione se
nell'ambito territoriale di riferimento vi siano siti di Rete Natura 2000 (SIC,
ZPS, ZSC) gestiti da: ERSAF, Istituti scientifici legalmente riconosciuti come
tali, Associazioni naturalistiche che forniscano adeguate garanzie sul piano
organizzativo e tecnico. Tali siti continuano ad essere gestiti secondo le
previsioni di cui alla L.R. 86/1983, salvo eventuali diverse valutazioni della
Giunta regionale. Anche la gestione delle riserve naturali può essere affidata
ad Ersaf, ad istituti scientifici legalmente riconosciuti come tali, ovvero ad
associazioni naturalistiche che forniscano adeguate garanzie sul piano
organizzativo e tecnico scientifico.
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UNA PRIMA VALUTAZIONE
Le aree a verde di 11 Comuni restano separate da quelle dei 13 della Brughiera a sud, ora comprese nel Parco Groane-Brughiera anche se insieme erano state individuate dalla LR n° 86 del 1983 come facenti parte dell’ambito D10 - BRUGHIERA COMASCA, .
Continuano ad essere compresi nell'ATE del Parco Valle Lambro i Comuni di: Alzate Brianza, Capiago Intimiano, Montorfano e Orsenigo mentre i Comuni di: Senna Comasco, Casnate con Bernate, Lipomo, Tavernerio, Grandate e l'Oasi del Bassone nell'ATE della Spina Verde.
Una suddivisione frutto di "pressioni politiche" che ha ignorato criteri di similitudine
ecosistemica e morfologica, di contiguità territoriale e di rispetto dei
bacini idrografici.
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Particolare mappa degli ATE (per ingrandire cliccare sopra) |
era stato chiesto un differente
accorpamento e una riassegnazione di ambito almeno per i Comuni di Alzate
Brianza, Capiago Intimiano, Montorfano,
Orsenigo, Grandate, Casnate con Bernate, Senna Comasco e per l'Oasi del
Bassone, includendoli nel perimetro dell’AMBITO TERRITORIALE
ECOSISTEMICO - PARCO DELLE GROANE E DELLA
BRUGHIERA - PARCO BOSCO DELLE QUERCE.
Tali osservazioni non sono state prese in considerazione da Regione Lombardia.
Stante la situazione, la configurazioni degli ATE così come definite nella DGR, sarà con ogni probabilità un'ostacolo a futuri ampliamenti del Parco Regionale Groane/Brughiera, secondo criteri di continuità geomorfologica, basata sull'originale proposta dell'ambito D10.
E' infatti evidente che accorpamenti di aree da tutelare, potranno avvenire con il/i Parchi Regionali già esistenti compresi negli ATE di appartenenza.
Questo potrebbe inoltre generare il rischio di forme gestionali differenziate su porzioni morfologicamente identiche del territorio.
Questo potrebbe inoltre generare il rischio di forme gestionali differenziate su porzioni morfologicamente identiche del territorio.
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