Quando noi del gruppo di Sinistra e Ambiente decidemmo di votare contro il PGT elaborato dalla passata Giunta di Taveggia, uno dei
motivi che ci guidò in quella scelta fu la presenza degli Ambiti di
Trasformazione (AT) previsti nel PGT che, se non stralciati, rischiavano
di essere attivati dalle proprietà.
Per questa ragione chiedemmo l'accoglimento delle osservazioni che volevano lo stralcio degli ATR.
Il PD decise invece di approvare quel PGT così com'era, rimandando eventuali modifiche alla Variante Generale al PGT.
Ebbene,
alla data in cui scriviamo, la Variante è partita, ma non essendo
ancora stata nè adottata nè approvata, sugli ATR sono possibili
richieste di attivazione a mezzo dei Piani Attuativi.
Ed è proprio quello che, in sordina e sottotraccia, sta succedendo.
Dopo la determina sull'AT1,
in data 28-01-015 è stata pubblicata una Delibera di Giunta dove appare
che la proprietà, a partire dalla data del 04-10-2013 con richiesta di
attivazione della procedura, aveva già mosso i primi passi sull'AC4.
L'AC4 è l'area di via Piave, contigua all'altro ambito di trasformazione (AC3) di via Indipendenza.
l'AC4 ha un indice volumetrico di 1,5 metro cubo su metro quadro per un volume totale di 19.314 metri cubi.
La destinazione d'uso è "Produttivo".
La delibera di Giunta (che alleghiamo sotto) richiede solo di modificare la proposta di convenzione che è stata presentata.
Il progetto discende dalla fattibilità ammessa dal PGT vigente.
Si fa sempre più concreto il rischio della realizzazione degli ATR (o
perlomeno di parte di essi) presenti nel PGT vigente, indipendentemente
dalle scelte attuate con la Variante.
Un'opportunità consentita da questo PGT approvato dal PD così come era stato redatto dalla giunta leghista.
Ricordiamolo:
il comparto AC3 e l' AC4 fanno parte di una delle ultime zone verdi
nell'area urbana di Meda, dove, al netto del PLIS Brughiera, il consumo
di suolo supera abbondantemente l'80%.
Il
gruppo di Sinistra e Ambiente ha chiesto in più occasioni conto sullo
stato procedurale degli ATR, lo ha fatto anche in occasione della
presentazione della Variante, senza mai avere risposte di dettaglio.
Insomma,
anche in questo caso, l'Amministrazione di Caimi si sta muovendo senza
minimamente relazionare, nelle opportune sedi, su quanto sta avvenendo.
Certamente
non siamo ancora in presenza di un piano attuativo adottato o
approvato, ma l'iter è partito e questo può sottrarre aree alla
revisione degli ambiti di trasformazione, vanificando l'obiettivo
dichiarato nella variante di fermare il consumo di suolo. (vedi sotto)
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