La documentazione del bando di BEA (Meda è socia con il 7,34%) per il rifacimento del turbogeneratore del forno inceneritore di Desio, vinto dall'unica azienda partecipante, la COMEF, mostrava molte incongruenze, inesattezze, anomalie e stranezze.
Dopo le segnalazioni effettuate dalla revisore dei conti nominata dal Comune di Desio nel Collegio Sindacale di Bea, la Dr.ssa Giovanna Ceribelli (la stessa che ha dato il via all'inchiesta "Smile" sulla malasanità lombarda) e l'esposto del Consigliere Regionale Gianmarco Corbetta e dell'M5S all'Autorità Nazionale Anti Corruzione, in data 2-3-016 l'ANAC stessa si è pronunciata con un documento dai contenuti pesanti per BEA, dicendo in buona sostanza che:
“Sarebbe stato dunque necessario in ipotesi di gara deserta o di assenza di offerte appropriate, rivolgersi nuovamente al mercato, aprendo un nuovo confronto competitivo. Circostanza, peraltro, che nel caso di specie sarebbe stata quantomai opportuna, in considerazione del fatto che le numerose
criticità rilevate nella gara in oggetto inducono a concludere che
l’offerta di Comef s.r.l. non potesse ritenersi ‘appropriata."
Aldilà delle valutazioni e delle richieste politiche di Corbetta, riteniamo utile per l'informazione segnalarvi i dettagli presenti in:
e quanto riportato dalla stampa.
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Da il Cittadino on line del 4-3-016
Inceneritore di Desio, l’Anticorruzione contro Bea:
«La gara per la turbina va rifatta»
L’Autorità nazionale anticorruzione risponde
all’esposto del Movimento 5 Stelle sulla gara per la turbina
dell’inceneritore di Desio e indica la strada a Bea: rifare tutto. M5S
chiede dimissioni a raffica, incluse quelle di Gigi Ponti.
«La gara è stata aggiudicata per un importo superiore rispetto a
quello indicato nel bando». E poi: «La stazione appaltante ha
aggiudicato per un importo superiore a quello messo a gara per ottenere
una prestazione tecnicamente inferiore a quella potenzialmente
richiesta». E ancora: «Clausole discordanti nella documentazione di
gara». Sono questi, racconta il Movimento Cinque stelle, i rilievi fatti
dall’Autorità nazionale anticorruzione dopo l’esposto presentato sulla
gara per la turbina dell’inceneritore di Desio. Il che, per M5S
Lombardia, significa una sola cosa: «Il Presidente della Provincia Gigi
Ponti vada a casa, se ha un minimo di decenza». È un attacco frontale quello del movimento nei confronti delle scelte della società Bea nella doppia gara da 7,5 milioni di euro. Decisioni che per Gianmarco Corbetta, consigliere M5S regionale, si traducono nella «responsabilità politica del Pd brianzolo», «devastante: hanno portato sul baratro una società pubblica e i suoi lavoratori, piazzando politici mal riciclati nei Consigli di amministrazione, difendendo ad oltranza manager incapaci anche quando bastava leggere le carte per rendersi conto di quanto succedeva, perseguendo una politica industriale fallimentare, senza capire che il mondo in cui i rifiuti si dovevano bruciate è finito».
«Sarebbe stato dunque necessario in ipotesi di gara deserta o di assenza di offerte appropriante - si legge nelle carte dell’Anac di Raffaele Cantone - rivolgersi nuovamente al mercato, aprendo un nuovo confronto competitivo. Circostanza, peraltro, che nel caso di specie sarebbe stata quantomai opportuna, in considerazione del fatto che le numerose criticità rilevate nella gara in oggetto inducono a concludere che l’offerta di Comef s.r.l. non potesse ritenersi “appropriata”». Bea S.p.A. ha venti giorni di tempo per «manifestare la volontà di conformarsi alle indicazioni dell’Autorità».
Per Corbetta «Anac ha letteralmente demolito le tesi difensive di Bea, confermando le gravi inadempienze e criticità segnalate dal Movimento 5 Stelle e ravvisando la necessità che a tutela dell’interesse pubblico la gara sia annullata. Abbiamo fatto un enorme lavoro di studio e analisi, durato mesi, su tutta la documentazione del bando: troppe le anomalie, troppe le stranezze... e ora l’Anac non solo conferma i nostri dubbi ma va oltre nell’indagine».
E ancora: «In attesa che la Procura della Repubblica si pronunci sulle responsabilità penali, do per scontate le dimissioni dei Consigli di amministrazione di Bea e Bea Gestioni e del direttore generale di Bea», colpe che per M5S sono da ricondurre anche all’attuale presidente Mazzucconi, perché ha lavorato in « perfetta continuità tra l’operato delll’ex presidente Boselli». Responsabilità da estendere su su fino a Gigi Ponti, presidente della Provincia, «l’ente azionista di maggioranza relativa in Bea».
Daniela Mazzuconi, presidente di Bea, si difende: «All’Anac presenteremo le controdeduzioni. Annullare la gara sarebbe troppo oneroso. Io non rispondo di atti presi prima del mio arrivo.
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Da MBNews del 4-3-016
Desio Inceneritore:
l’Anticorruzione risponde: “Gara turbina da rifare”
Di
Ventuno pagine di risposta,
dettagliate e ben articolate. Mercoledì 2 marzo è arrivato il responso
che il Movimento 5 Stelle tanto aspettava dall’Autorità Nazionale
Anticorruzione (Anac), in seguito alla presentazione dell’esposto di
dicembre riguardo la gara (a doppio oggetto) dal valore di 7,5 milioni
di euro, indetta da Bea per la sostituzione della turbina
dell’inceneritore di Desio.
“Anac ci ha dato ragione sotto tutti i fronti, anzi ha fatto valutazioni ancora più approfondite. È una grande soddisfazione per noi”– esordisce il consigliere regionale Gianmarco Corbetta alla conferenza di oggi 3 marzo, convocata appunto per illustrare gli ultimi sviluppi dell”Operazione verità”.
Nel documento l’Anac riassume tutte le criticità riscontrate e le divide in tre tipologie: violazioni della concorrenza, violazioni del principio di economicità e violazioni del procedimento di gara. Sono innumerevoli i rilievi emersi dall’istruttoria si legge: “la gara è stata aggiudicata per un importo superiore rispetto a quello indicato nel bando”, non solo , “la stazione appaltante ha aggiudicato per un importo superiore a quello messo a gara per ottenere una prestazione tecnicamente inferiore a quella potenzialmente richiesta”, e anche, “clausole discordanti nella documentazione di gara”. Tutti punti rimarcati e sottolineati in sede di conferenza dall’avvocato Ilaria Battistini, che ha curato l’esposto.
Corbetta aggiunge “Anac ha letteralmente demolito le tesi difensive di Bea, confermando le gravi inadempienze e criticità segnalate dal Movimento 5 Stelle e ravvisando la necessità che a tutela dell’interesse pubblico la gara sia annullata. Abbiamo fatto un enorme lavoro di studio e analisi, durato mesi, su tutta la documentazione del bando: troppe le anomalie, troppe le stranezze… e ora l’Anac conferma che i nostri dubbi sono leciti.”
E ancora: “In attesa che la Procura della Repubblica si pronunci sulle responsabilità penali dell’esposto fatto dal collegio sindacale, do per scontate le dimissioni dei Consigli di amministrazione di Bea e Bea Gestioni e del direttore generale di Bea”.
I 5 Stelle non si fermano all’attacco dei vertici di Bea, attribuiscono le responsabilità anche al mondo politico locale, in particolare chiedono a gran voce le dimissioni del presidente della Provincia. “Questo è un fallimento politico del partito democratico brianzolo, che da anni continua ad insistere con l’idea incenerire i rifiuti e di andare avanti ancora 15 anni potenziando il forno, senza capire che il mondo in cui i rifiuti si dovevano bruciate è finito. Di fronte alle macerie della gara a doppio oggetto e del piano industriale che la prevede, Gigi Ponti abbia la decenza e il pudore di dimettersi da presidente della Provincia, l’ente azionista di maggioranza relativa in Bea”, conclude il consigliere regionale pentastellato.
E adesso? Bea ha 20 giorni di tempo per conformarsi alle indicazioni dell’Autorità, che tradotto significa annullare la gara per ripresentarsi con una nuova, oppure può presentare controindicazione. Al momento non sono ancora giunte repliche da parte sia da parte della società Bea sia da parte della Provincia di Monza e Brianza e del Partito Democratico.
“Anac ci ha dato ragione sotto tutti i fronti, anzi ha fatto valutazioni ancora più approfondite. È una grande soddisfazione per noi”– esordisce il consigliere regionale Gianmarco Corbetta alla conferenza di oggi 3 marzo, convocata appunto per illustrare gli ultimi sviluppi dell”Operazione verità”.
Nel documento l’Anac riassume tutte le criticità riscontrate e le divide in tre tipologie: violazioni della concorrenza, violazioni del principio di economicità e violazioni del procedimento di gara. Sono innumerevoli i rilievi emersi dall’istruttoria si legge: “la gara è stata aggiudicata per un importo superiore rispetto a quello indicato nel bando”, non solo , “la stazione appaltante ha aggiudicato per un importo superiore a quello messo a gara per ottenere una prestazione tecnicamente inferiore a quella potenzialmente richiesta”, e anche, “clausole discordanti nella documentazione di gara”. Tutti punti rimarcati e sottolineati in sede di conferenza dall’avvocato Ilaria Battistini, che ha curato l’esposto.
Corbetta aggiunge “Anac ha letteralmente demolito le tesi difensive di Bea, confermando le gravi inadempienze e criticità segnalate dal Movimento 5 Stelle e ravvisando la necessità che a tutela dell’interesse pubblico la gara sia annullata. Abbiamo fatto un enorme lavoro di studio e analisi, durato mesi, su tutta la documentazione del bando: troppe le anomalie, troppe le stranezze… e ora l’Anac conferma che i nostri dubbi sono leciti.”
E ancora: “In attesa che la Procura della Repubblica si pronunci sulle responsabilità penali dell’esposto fatto dal collegio sindacale, do per scontate le dimissioni dei Consigli di amministrazione di Bea e Bea Gestioni e del direttore generale di Bea”.
I 5 Stelle non si fermano all’attacco dei vertici di Bea, attribuiscono le responsabilità anche al mondo politico locale, in particolare chiedono a gran voce le dimissioni del presidente della Provincia. “Questo è un fallimento politico del partito democratico brianzolo, che da anni continua ad insistere con l’idea incenerire i rifiuti e di andare avanti ancora 15 anni potenziando il forno, senza capire che il mondo in cui i rifiuti si dovevano bruciate è finito. Di fronte alle macerie della gara a doppio oggetto e del piano industriale che la prevede, Gigi Ponti abbia la decenza e il pudore di dimettersi da presidente della Provincia, l’ente azionista di maggioranza relativa in Bea”, conclude il consigliere regionale pentastellato.
E adesso? Bea ha 20 giorni di tempo per conformarsi alle indicazioni dell’Autorità, che tradotto significa annullare la gara per ripresentarsi con una nuova, oppure può presentare controindicazione. Al momento non sono ancora giunte repliche da parte sia da parte della società Bea sia da parte della Provincia di Monza e Brianza e del Partito Democratico.
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