Del progetto e dei lavori di manutenzione sul reticolo idrico minore e sul Tarò a Meda ce ne siamo occupati sia nella fase di presentazione del progetto ad ottobre 015 (vedi post:A PROPOSITO DEI LAVORI DI MANUTENZIONE SUL TARO' ) sia a lavori terminati quando, il 24/12/015, una "pattuglia" di Sinistra e Ambiente s'era recata a
verificare quanto era stato fatto in Val de Mez, al confine tra Meda e
Cabiate e aveva redatto un dettagliato rapporto (post:SINISTRA E AMBIENTE SUI LAVORI RELATIVI ALLE CRITICITA' IDROGEOLOGICHE ).
Un rapporto che era stato consegnato anche all'assessore alla Protezione Civile, Massimo Nava.
Un rapporto che era stato consegnato anche all'assessore alla Protezione Civile, Massimo Nava.
A inizio marzo 2016 ...... è arrivata la prima piena conseguente ad alcuni giorni di pioggia.
Siamo tornati in loco per verificare sia l'integrità delle opere idrauliche e di contenimento frana lì posizionate sia la loro funzionalità e ............. purtroppo i nostri timori e le nostre perplessità hanno trovato conferma.
I lavori e il progetto fatti in fretta e furia stanno cominciando a mostrare la loro inadeguatezza ed è già bastata una PRIMA piena in Val de Mez a danneggiare e a compromettere la funzionalità delle strutture.
Da il Giorno del 3-4-016 |
Come solito, arrogante, rabbiosa e piena di livore la reazione di Caimi al rapporto di Sinistra e Ambiente sugli interventi al reticolo idrico minore in Val de Mez (vedi articolo de "Il Cittadino" e di MBNews sotto).
Caimi non entra nemmeno nel merito dello stato di fatto dell'intervento anche perchè risulta difficile contestare le reali condizioni riscontrate in loco, ma con il suo solito stile, preferisce replicare con il nulla dell'insulto e della delegittimazione verso Sinistra e Ambiente.
Aggiungiamo una piccola nota a sua informazione: Sinistra e Ambiente si è avvalsa delle competenze di un tecnico, un GEOLOGO che ha pure nel passato progettato interventi proprio sul reticolo idrico della Brughiera e quegli interventi, contrariamente a quelli attuati dall'amministrazione medese, sono ancora integri e funzionali a distanza di anni.
Il Cittadino del 2-4-016 |
Meda, troppa fretta nei lavori alla rete idrica? (Reticolo idrico minore ndr)
Il sindaco: era necessaria
31 marzo 2016 Di
Accesa polemica sui lavori di manutenzione al torrente Tarò e al reticolo idrico minore di Meda. A sollevare il vespaio è il gruppo Sinistra e Ambiente,
che spiega di aver effettuato due sopralluoghi (dicembre 2015 e marzo
2016) al confine con Cabiate, nella cosiddetta “Val di Mez” dove sono
stati realizzati gli interventi più importanti.
Già a dicembre (i lavori erano stati approvati dalla Giunta comunale ad ottobre e si erano conclusi a novembre, ndr) il gruppo ambientalista aveva inviato a Massimo Nava, assessore alla Protezione civile, un report dettagliato, evidenziando delle preoccupazioni per «un progetto fatto in fretta»:
ora, dopo la prima piena di inizio marzo, la situazione non sembra
essere migliorata. «Purtroppo i nostri timori e le nostre perplessità
hanno trovato conferma – dicono i portavoce di Sinistra e Ambiente -.
Una prima amara considerazione è che alcuni interventi effettuati nel torrente sono già, in parte, da rifare. In particolare parte della gigantesca palificazione,
che non ha svolto il suo compito di trattenere la corrente, ma anzi ne è
stata erosa alla base, ha impedito l’evoluzione del fenomeno franoso,
che peraltro non determinava nessun rischio in quanto ambito non
fruito». E non è tutto: l’erosione ha intaccato gli argini rifatti in
sponda sinistra orografica, e le briglie distanziatrici
sono state divelte. Un risultato paradossale, se si tiene conto che le
altre briglie, meno ambiziose e più vecchie di una decina d’anni,
svolgono ancora in modo dignitoso il proprio compito. «Eppure questo intervento è costato circa 54mila euro
– precisano da Sinistra e Ambiente -. Come avevamo ipotizzato, i
lavori, fatti di corsa sulla base di un progetto frettoloso redatto in
cinque giorni, invece di mettere in sicurezza i luoghi nei quali si è
intervenuti hanno, per certi versi, amplificato il dissesto
idrogeologico della valle, trasportando materiale, prima in quiete,
attraverso il tratto tombinato di via Como nell’alveo del Tarò,
innescando un rialzo della quota della piena nella porzione nord di
Meda. Parte delle palizzate realizzate sono collassate, il loro
riempimento è stato svuotato dalla corrente che si è infiltrata al di
sotto del livello di difesa spondale».
Tende a stemperare i toni la replica del sindaco, Giovanni Giuseppe Caimi: «I
lavori sono stati fatti velocemente perché era necessario – risponde il
primo cittadino -. Siamo riusciti ad ottenere un finanziamento
regionale per 150mila euro anche grazie alla documentazione fotografica, raccolta grazie alla Protezione civile, del tratto da Cabiate a Seveso. Abbiamo fatto in fretta? Vero. Ma siamo una pubblica amministrazione che fa le cose bene e spende i soldi in modo appropriato».
Non a caso, spiega Caimi, la direzione dei lavori è stata affidata ad
un ingegnere civile con esperienza internazionale: «E se qualcuno può
dimostrare che il nostro tecnico non ha lavorato bene ce lo dimostri –
continua -, anzi, li invito a farsi avanti». Però è vero che ci sono già
verificate delle erosioni, o no? «Sì, in seguito alle forti piogge, ma
ce lo aspettavamo – spiega Caimi -. In torrenti di questo tipo le erosioni ci saranno sempre:
l’intervento era volto a mettere in sicurezza quanto era stato
rovinato». Tanto più che la sistemazione dell’alveo dei fiumi non è di
competenza del comune. «Proprio questa mattina (mercoledì 30 marzo, ndr) il nostro assessore Nava era a colloquio con l’ingegner Luigi Mille e il geologo Dario Fossati, di Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po, ndr), per discuterne – racconta -. Hanno un progetto e dei finanziamenti regionali, noi non abbiamo le competenze per agire». Presto, dunque, potrebbero esserci ulteriori novità in merito.
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