GSV
ossia Grande Superficie di Vendita, insediamento commerciale, complesso
commerciale, galleria commerciale ma anche città del gusto, galleria del gusto,
galleria commerciale, sono alcune tra le diciture che si
possono trovare nei documenti che sono stati pubblicati sul sito del comune di
Meda: http://www.comune.meda.mb.it/cittadino/guida_servizi/518/
dove appare evidente come la variante parziale prevista per l'ambito di
trasformazione At1 (ex Medaspan), sui 44624 mq della proprietà, sia in fase
avanzata.
Gli elementi
del progetto predisposto della PABEL spa, e sponsorizzato dalla giunta di
Caimi, sono quelli di una struttura a "wafer" su tre livelli fuori
terra pari a 19.900 mq per una Superficie Lorda di Pavimento di 25500 mq.
Il cuore del
progetto è la parte commerciale ai quali si aggiunge un albergo da 60 stanze e
aree per "fitness" e
"benessere".
E il resto ?
Il resto sono parcheggi pubblici (22.200 mq complessivi, di cui 9460mq
interrati) pertanto con una previsione di 880 posti auto, evidentemente
pubblici ma solo ad uso degli spazi commerciali, e parcheggi privati (altri 218
posti auto) aree cedute e aree a standard nonchè 14.500 mq utili per una
"zona verde" con a corollario e a confine 2 rotatorie e la viabilità
di servizio all'edificio, fatto questo che la rendono residuale e con uno
scarsa opportunità di rinaturalizzazione fruibile.
La tavola della suddivisione delle aree sull'At1 |
Ecco come è configurata la .... struttura di vendita (10.000 mq) |
Oltre al
fatto che questo intervento non punta certo all’interesse pubblico, è l’analisi
ambientale quello che preoccupa di più: possibile che nessun tecnico e
amministratore si ricordi che l'area ex Medaspan fu inserita all’interno della ZONA
R (di rispetto) conseguentemente al disastro ICMESA e alla fuoriuscita di
diossina TCDD.
Nel "rapporto
ambientale" redatto dagli uffici comunali questo aspetto non è proprio
stato preso in considerazione. Fare qualche analisi precauzionale sulle
concentrazioni di Diossina nel terreno?
Ma anche la stessa pregressa attività della Medaspan avrebbe dovuto indurre ad una maggiore attenzione e si parla genericamente di qualche ipotetica vasca o serbatoio interrato di cui vedremo poi cosa succederà.
Anche la proprietà ha presentato una indagine preliminare della qualità dei terreni non approfondita.
Ma anche la stessa pregressa attività della Medaspan avrebbe dovuto indurre ad una maggiore attenzione e si parla genericamente di qualche ipotetica vasca o serbatoio interrato di cui vedremo poi cosa succederà.
Anche la proprietà ha presentato una indagine preliminare della qualità dei terreni non approfondita.
Su questo
progetto, che ha molte similitudini con quello presentato nel 2005 (giunta Asnaghi), anche se
allora attorno alla struttura commerciale era prevista una multisala e non
l’albergo, è solo Caimi che continua a ripetere "non si tratta di un centro
commerciale".
Eppure ........ eppure analizzate la documentazione e traetene le debite conclusioni
Ricordiamo che nel 2005 ben 1216 cittadini firmarono una petizione per dire no proprio a quello che si configurava come un centro commerciale.
Eppure ........ eppure analizzate la documentazione e traetene le debite conclusioni
Mentre in
altri paesi europei il recupero di aree dismesse, anche di proprietà privata,
passa da concorsi di idee pubblici e trasparenti che mettano al centro
l’interesse pubblico dell’intervento, a Meda ci si rassegna ed accoda a
progetti elaborati dalla proprietà (evidentemente per la propria finalità
speculativa) cercando di spacciarli per "innovativi" anche se a base
del solito ingiustificato e non richiesto terziario e commerciale.
Ora sembra più
chiaro il motivo per cui nel 2012 la giunta condusse il gruppo consiliare del
Pd ad approvare il PGT elaborato dalla Lega mantenendo gli Ambiti di
Trasformazione: sull'At1 ora è sufficiente una "Variante parziale"
per ridefinire il Piano Attuativo sull'area e per l'AC4 si può procedere dopo
la sua adozione alla successiva approvazione. Il tutto senza nemmeno passare
dal Consiglio Comunale.
Stralciare
gli AT così come chiedeva di fare Sinistra e Ambiente, voleva dire fermare il
consumo di suolo con la possibilità di ridiscutere con una variante
"pulita" e partecipata anche i contenuti dell'At1.
Ma per
Caimi, il "wafer" di cemento con tanto di "attività
commerciale" è l’unica a soluzione per Meda.
Ma sarà
anche la soluzione per la rinascita dei negozi di prossimità in centro o sarà
la loro pietra tombale?
ce la mangiamo anche Meda? cominciamo con il wafer!
RispondiElimina......buona la seconda
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