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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

domenica 21 aprile 2013

TUTTO CAMBI PERCHE' NULLA CAMBI


Gli eventi cui abbiamo assistito per l'elezione del Presidente della Repubblica vanno al di là delle sinora ordinarie immaginazioni.
Da una parte c'è la gente, che, con varie e diversificate espressioni di voto, in particolare quelle al Movimento 5 Stelle e quelle che hanno eletto nuovi Deputati e Senatori, chiede a gran voce un CAMBIAMENTO RADICALE, dall'altra c'è il consumarsi delle solite liturgie di partito e d'apparato.
Così, il PD, si avvita sempre più in una spirale autodistruttiva e il suo gruppo dirigente in particolare, dimostra di essere lontanissimo dalle esigenze sia della gente sia della sua stessa base elettorale.
Nonostante l'opportunità di eleggere un candidato trasparente, onesto, d'alta levatura quale era ed è STEFANO RODOTA', gruppi dell'apparato, persi nelle logiche interne di partito, hanno inseguito un accordo indigesto con una destra liberista e con il plurinquisito per eccellenza.
Lo hanno fatto con vari sistemi, dalla candidatura Marini (concordata con PdL, Lega e Scelta Civica) e fortunatamente bocciata, alla richiesta, accettata, a Napolitano di ricandidarsi per essere poi eletto con i voti di PD, PdL, Scelta Civica. 
Il tutto con l'intermezzo di una candidatura Prodi, anch'essa di indubbio valore, affossata però irresponsabilmente dalle frange interne del PD.
Una strada suicida, che porterà altri voti al Movimento 5 Stelle.
Voti motivati. Motivati dal disgusto per il comportamento autoreferenziale di un partito che si diceva pronto ad assumere la richiesta di voltar pagina uscita dalle urne elettorali, salvo poi contraddirsi alla prima occasione.
Motivati dal vedere l'impermeabilità rispetto alle istanze degli elettori che hanno chiesto figure Istituzionali nuove,  non compromesse con le logiche consociative d'apparato e  politiche più eque ed oneste.
Non comprendiamo: perchè il PD non ha votato Rodotà ? Non ci pare abbia messo in campo candidature migliori.
Forse non lo ha fatto perchè era il candidato proposto dal M5S ? Se è così c'è anche la miopia  totale dei dirigenti PD. 
Perchè Rodotà, sarebbe stato il viatico sia per un segnale di discontinuità verso il passato, sia la persona, attraverso la cui elezione, interloquire finalmente e seriamente con il M5S, che, rispetto ad una destra impresentabile, ha dentro le sue istanze, sicuramente quella condivisibile del CAMBIAMENTo e dello STOP alla malapolitica.
La scelta del PD su Napolitano, ha provocato la spaccatura con SEL (che con coerenza ha votato Rodotà) e la spaccatura con buona parte dell'elettorato e del Paese che auspica il cambiamento.
Parliamo espressamente di "gruppo dirigente" e di "apparato", perchè con la base del PD, abbiamo visto un'ampia condivisione sul nome di Rodotà, nonchè lo sconcerto più totale rispetto a quanto accaduto. 
Certo è che il PD ha dimostrato d'essere incapace di produrre elementi di cambiamento, nonostante, al suo interno, molti nuovi parlamentari si siano mossi in questa direzione.
Come afferma Saviano: "La rielezione di Napolitano è il disperato tentativo di fermare il tempo, da parte di chi oggi non sa più in che direzione andare. Ogni prospettiva futura è bruciata nel volgere di un attimo. Il re è davvero nudo e non è un bel vedere."
Cosa ci attende ora ? Un Presidente del Consiglio "indigesto", un "governo tecnico", un "governissimo" ? Un governo che vada avanti con l'agenda Monti così come già evidenziato da Draghi o da Grilli ?

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