Ritorniamo su una faccenda delicata, quella relativa al nuovo piano industriale di BEA, società che gestisce il forno inceneritore di Desio, a cui anche Meda è consorziata.
Durante uno degli ultimi Consigli Comunali medesi, con ancora la Giunta Caimi insediata, l'allora Consigliere di Sinistra e Ambiente Alberto Colombo, aveva sollevato il tema della MANCATA DISCUSSIONE e CONFRONTO in CC sul nuovo piano industriale di BEA, considerando altresì che il rappresentante medese nel Consorzio avrebbe dovuto avere la DELEGA da parte dell'intero CC sulla decisione da prendere. Purtroppo, la richiesta di Colombo di dibattere, è stata ignorata dalla Giunta Caimi.
Sappiamo ora che anche durante l'Assemblea dei Soci, oltre alla posizione contraria del Sindaco Corti di Desio, anche il Sindaco di Solaro affermava, dandolo erroneamente per scontato, la necessità di tale passaggio. Il tutto riportato con nel verbale della seduta.
In aggiunta a tutto ciò, ora il Comune di Desio, che aveva sollevato il problema di una mancanza d'informazione e dibattito e aveva votato contro, sta verificando la percorribilità di un ricorso al TAR per la decisione presa dalla maggioranza dell'Assemblea dei Soci, ove erano presenti i Sindaci dei Comuni aderenti al Consorzio o i loro delegati, proprio in merito all'iter.
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Dal sito MB News
Ambiente |
Scritto da Miko Dado |
Venerdì 04 Gennaio 2013 |
Nonostante
il periodo festivo, il Comune di Desio ha deciso di non mollare l'osso,
nella sua presa di posizione contro il piano industriale di Brianza
Energia Ambiente recentemente approvato, tra mille polemiche,
dall'Assemblea dei Soci. Una presa di posizione che si trasforma adesso
in una battaglia, legale.
Nei giorni scorsi, infatti, la giunta ha incaricato un professionista
– l'avvocato milanese Francesca Vrespa - “per promuovere tutte le
azioni necessarie esperibili per la tutela del Comune rispetto al
contenuto del Verbale dell’Assemblea dei Soci della BEA Brianza Energia
Ambiente spa del 26.10.2012 e, in particolare, per impugnare detta
delibera avanti al Tribunale Amministrativo per la Lombardia conferendo
al medesimo difensore ogni più ampio potere, nulla escluso”.
Parole chiare, quelle contenute nella relativa delibera, che avviano
lo scontro, iniziato proprio con il voto negativo che il sindaco Roberto
Corti, unico in Brianza, diede al Piano strategico per il Forno (che
prevede il “revamping”, cioè un ammodernamento da 32 milioni, con
ingresso di un socio privato, aumento della quota rifiuti fino a 80 mila
tonnellate e comuni soci vincolati per 20 anni). Uno scontro dall'esito
imprevedibile, ma per il quale il Comune di Desio, che è socio al 12%,
sta anche meditando l'uscita da BEA.
In gennaio dovrebbe svolgersi un consiglio comunale aperto sul tema, a
Desio, alla presenza di esperti che possano portare esperienze
alternative all'incenerimento. Un tema che interessa a tutta la
Brianza. A quella famosa Assemblea dei Soci, Desio fu unico a votare
contro, mentre Lentate, Muggiò e la Provincia si astennero. Il via
libera arrivò con l'ok di Cesano, Limbiate, Meda, Nova, Seveso, Solaro e
Varedo.
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Desio all’attacco: ricorso al Tar contro il forno.
Per opporsi al progetto di Bea
di Alessandro Crisafulli da il Giorno del 06/01
SE IL COMUNE di Bovisio ci sta pensando, quello di Desio - ancor più direttamente interessato dalla questione e ancora più determinato nella sua posizione - ha deciso di passare subito, senza tentennamenti, alle vie di fatto contro Brianza Energia Ambiente, la società partecipata che gestisce il Forno inceneritore di via Agnesi. Nei giorni scorsi, infatti, la Giunta ha fatto una mossa importante: ha incaricato un legale di fare ricorso al Tar contro le ultime, contestate e controverse, decisioni strategiche della società. In particolare quella che prevede l’ingresso di un socio privato forte che possa portare avanti il progetto di «revamping» approvato dopo che è stato «cestinato» l’iniziale piano di raddoppio dell’impianto: un piano «b» che prevede appunto i capitali privati (sarà espletata una gara per la selezione del socio), l’aumento della quota di rifiuti conferiti fino a 80mila tonnellate annue, i Comuni vincolati per 20 anni e un investimento di 32 milioni per l’ammodernamento e il potenziamento della struttura. Un disegno contro il quale il sindaco Roberto Corti fu l’unico ad avere il coraggio di votare contro (si astennero invece Lentate, Muggiò e Provincia). E contro il quale si è schierato subito anche il Comitato per l’alternativa al Forno inceneritore. «DESIO e la Brianza pagano pegno alla presenza di un forno inceneritore minacciato a morte dal potenzialmento della raccolta differenziata e dalla diminuzione dei rifiuti in corso da tempo - attacca Gianmarco Corbetta del Comitato -. E così in Brianza per 20 anni si congela il progresso. Si nega l’evidenza, e cioè che i sistemi di gestione dei rifiuti sono in costante evoluzione, in costante miglioramento e vincolarsi per altri 20 anni a bruciare è una scelta retrograda, frutto della totale inadeguatezza culturale dei nostri politici locali». Una posizione supportata dalla speranza che il sindaco decidesse di uscire da BEA («ci stiamo pensando...», ha già fatto sapere il primo cittadino) e di «fare ostruzionismo attraverso controlli e autorizzazioni». Un ostruzionismo forte sarà, in primis, quello legale: a portarlo avanti sarà l’avvocato Francesca Vrespa di Milano, che dovrà «promuovere tutte le azioni necessarie per la tutela del Comune rispetto al contenuto del Verbale dell’Assemblea dei Soci della BEA Brianza Energia Ambiente spa del 26.10.2012 e, in particolare, per impugnare detta delibera avanti al Tribunale Amministrativo per la Lombardia», come evidenziato nella delibera di Giunta. E a breve il Comune di Desio dovrebbe promuovere un Consiglio comunale aperto sul tema rifiuti. |
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