E' sempre lui a guidare le danze.
Il "nostro" assessore regionale "all'asfalto" Raffalele Cattaneo e i suoi "amici" vorrebbero far passare l'autostrada VA-CO-LC nel cuore della BRUGHIERA.
In modo quasi spontaneo la gente, i gruppi ambientalisti si stanno muovendo contro QUESTO INUTILE E DEVASTANTE PROGETTO che SOLO le lobby dei POTERI FORTI (Confindustria, Ass. dei Commercianti, Compagnia delle Opere, Banche) vogliono.
Così s'è pensato di dare un'idea di come sarà la situazione qualora venga costruita l'autostrada. S'è pensato di mostrare quello che potrebbero diventare i bellissimi prati di Intimiano e i boschi fra Capiago e Orsenigo.
Questo il senso della manifestazione promossa - con un rapido tam tam in internet - da L'Ontano di Montorfano, dal Comitato per il Parco Regionale della Brughiera e da Salvabrughiera che si è svolta sabato 9/7/011 nei prati della BRUGHIERA ad Intimiano (CO).
Brughiera ad alto rischio qualora il DEVASTANTE progetto dell'autostrada "PEDEMONTANA ALTA" si relizzi.
Un altro SCEMPIO programmato con la sponsorizzazione diretta della maggioranza PdL + Lega che amministrano REGIONE LOMBARDIA.
Parafrasamdo un loro slogan: PREDONI A CASA NOSTRA
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Simulare l'autostrada per vedere l'effetto che fa
Regione Lombardia, il verde è davvero nella tua natura … tanto che anche le autostrade devono essere nei boschi e sopra i prati coltivati!
Ecco le foto della progettata Autostrada VA-CO-LC, la “Pedemontana Bis” nel verde della brughiera!
Un saluto all’Assessore Cattaneo che ha voluto investire altri 400.000 euro in questo devastante quanto inutile progetto (e siamo a 1 milione di euro) e un consiglio: vada al mare per le ferie, gli si addice di più!
PUBBLICITA’ PROGRESSO!!!! Davvero azzeccata!
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L'articolo de "La Provincia del 9/07/011
Cantù: contro l'autostrada manifestazione nella brughiera
CAPIAGO INTIMIANO -Un gruppo di manifestanti in brughiera per evitare che ettari di verdevengano distrutti lasciando il posto all'autostrada a quattro corsie(Foto by BARTESAGHI) |
Per organizzare la manifestazione di ieri si sono dovuti adeguare ai ritmi della natura. Hanno atteso che l'erba venisse sfalciata, per essere data ai cavalli, poi, in quello spiazzo in mezzo al verde e ai boschi al confine tra Capiago Intimiano e Cantù, hanno parcheggiato l'auto. A decine.
Spettacolo strano, stonato. Ma se verrà davvero realizzata l'autostrada Varese-Como-Lecco, diventerà realtà di tutti i giorni. Anzi, molto peggio, che le corsie saranno quattro, le auto migliaia. Una sorta di simulazione d'impatto ambientale, con tanto di finti cartelli a indicare dove un giorno potrebbero esserci caselli e viadotti. Prezzo impensabile da pagare per un'opera che i membri del gruppo Salvabrughiera e dell'associazione L'Ontano di Montorfano - gli organizzatori dell'iniziativa - e del comitato per il Parco regionale della Brughiera, ieri presenti, ritengono inutile, un doppione che il territorio non chiede né vuole. La pensa diversamente la Regione, in merito al collegamento che dovrebbe costare 1 miliardo e 400 milioni e attraversare 27 Comuni del Comasco, passando, nel Canturino, tra Senna e Navedano, e sbucando poi tra boschi di Intimiano e Montorfano. La giunta del Pirellone, infatti, nelle scorse settimane, quasi a sorpresa, ha approvato la stipula di una convenzione con Infrastrutture Lombarde - società sempre controllata dalla Regione - che ha dato il via libera alla verifica dello studio di fattibilità da 400 mila euro.
Questo il motivo per cui ieri si è voluti tornare a parlare di un progetto che nei mesi scorsi veniva ancora considerato lontano e forse impensabile. Perché entro due mesi si dovrà stabilire se quel progetto di fattibilità debba proseguire il proprio iter. E per il comitato Salvabrughiera la risposta è da sempre no: «Si tratterebbe di un doppione - ribadisce ancora una volta Anna Maspero - rispetto alla Pedemontana e che devasterebbe un patrimonio verde inestimabile. Gli studi sui flussi di traffico non giustificano la creazione di un tratto Varese-Como-Lecco, e le nuove strade incentivano solamente ulteriore traffico. Quello che la Regione stessa vuole, dato che questa sarà a pagamento e dovrà in qualche modo finanziarsi. Si tratta di demagogia, che vuole sacrificare un bene di tutti per gli interessi di pochi».
Di fatto la recente decisione di affidare questo studio ha creato parecchio subbuglio anche sul fronte politico. Il Partito democratico ha annunciato una mozione. E voci fortemente contrarie all'opera sono arrivate anche dalla Lega, compagna di coalizione delle maggioranze che guidano la Regione, la Provincia e la città. Dal deputato Nicola Molteni al consigliere regionale Dario Bianchi all'assessore ai Lavori pubblici di Villa Saporiti Pietro Cinquesanti, hanno ribadito la necessità di coinvolgere il territorio in una scelta che ha manifestato di non condividere.
Fermamente contrario al progetto anche il Comitato che chiede di tutelare queste aree in maniera certa con l'istituzione del parco regionale della Brughiera, che invita a puntare su proposte alternative: «E' indispensabile - sottolinea Tiziano Grassi - concentrare risorse, competenze e conoscenze degli Enti per studiare un potenziamento dei tracciati esistenti, con eventuali modifiche o deviazioni, ma sempre nel rispetto delle comunità locali. E' fondamentale rivolgere lo sguardo e gli investimenti finanziari anche al trasporto pubblico: ci sono linee ferroviarie quasi abbandonate come la Como-Lecco che, se potenziate e o raddoppiate, di certo aiuterebbero la decongestione del traffico lungo questa direttrice».
Spettacolo strano, stonato. Ma se verrà davvero realizzata l'autostrada Varese-Como-Lecco, diventerà realtà di tutti i giorni. Anzi, molto peggio, che le corsie saranno quattro, le auto migliaia. Una sorta di simulazione d'impatto ambientale, con tanto di finti cartelli a indicare dove un giorno potrebbero esserci caselli e viadotti. Prezzo impensabile da pagare per un'opera che i membri del gruppo Salvabrughiera e dell'associazione L'Ontano di Montorfano - gli organizzatori dell'iniziativa - e del comitato per il Parco regionale della Brughiera, ieri presenti, ritengono inutile, un doppione che il territorio non chiede né vuole. La pensa diversamente la Regione, in merito al collegamento che dovrebbe costare 1 miliardo e 400 milioni e attraversare 27 Comuni del Comasco, passando, nel Canturino, tra Senna e Navedano, e sbucando poi tra boschi di Intimiano e Montorfano. La giunta del Pirellone, infatti, nelle scorse settimane, quasi a sorpresa, ha approvato la stipula di una convenzione con Infrastrutture Lombarde - società sempre controllata dalla Regione - che ha dato il via libera alla verifica dello studio di fattibilità da 400 mila euro.
Questo il motivo per cui ieri si è voluti tornare a parlare di un progetto che nei mesi scorsi veniva ancora considerato lontano e forse impensabile. Perché entro due mesi si dovrà stabilire se quel progetto di fattibilità debba proseguire il proprio iter. E per il comitato Salvabrughiera la risposta è da sempre no: «Si tratterebbe di un doppione - ribadisce ancora una volta Anna Maspero - rispetto alla Pedemontana e che devasterebbe un patrimonio verde inestimabile. Gli studi sui flussi di traffico non giustificano la creazione di un tratto Varese-Como-Lecco, e le nuove strade incentivano solamente ulteriore traffico. Quello che la Regione stessa vuole, dato che questa sarà a pagamento e dovrà in qualche modo finanziarsi. Si tratta di demagogia, che vuole sacrificare un bene di tutti per gli interessi di pochi».
Di fatto la recente decisione di affidare questo studio ha creato parecchio subbuglio anche sul fronte politico. Il Partito democratico ha annunciato una mozione. E voci fortemente contrarie all'opera sono arrivate anche dalla Lega, compagna di coalizione delle maggioranze che guidano la Regione, la Provincia e la città. Dal deputato Nicola Molteni al consigliere regionale Dario Bianchi all'assessore ai Lavori pubblici di Villa Saporiti Pietro Cinquesanti, hanno ribadito la necessità di coinvolgere il territorio in una scelta che ha manifestato di non condividere.
Fermamente contrario al progetto anche il Comitato che chiede di tutelare queste aree in maniera certa con l'istituzione del parco regionale della Brughiera, che invita a puntare su proposte alternative: «E' indispensabile - sottolinea Tiziano Grassi - concentrare risorse, competenze e conoscenze degli Enti per studiare un potenziamento dei tracciati esistenti, con eventuali modifiche o deviazioni, ma sempre nel rispetto delle comunità locali. E' fondamentale rivolgere lo sguardo e gli investimenti finanziari anche al trasporto pubblico: ci sono linee ferroviarie quasi abbandonate come la Como-Lecco che, se potenziate e o raddoppiate, di certo aiuterebbero la decongestione del traffico lungo questa direttrice».
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