La mobilitazione del Coordinamento Associazioni Parchi Lombardi, in stretto collegamento con i gruppi consiliari di opposizione del Consiglio Regionale, ha sortito i primi effetti.
La maggioranza che governa la Regione Lombardia ha rivisto il Progetto di Legge 76 sui Parchi.
E' stata eliminata la parte riguardante la modifica dei confini dei Parchi ed è stata assoggettata al PARERE VINCOLANTE dei PARCHI la possibilità di derogare sui vincoli di tutela qualora si pianifichino opere pubbliche regionali che necessitino aree all'interno dei Parchi.
Rimane, purtroppo, aperta l'aspetto della struttura di governo dell'ente Parco Regionale.
Su questo punto, la Regione insiste nel voler una voce in capitolo, anche se con una posizione più "soft" (albo dei Presidenti dei Parchi, condivisione della scelta con le strutture gestionali del Parco e con il territorio).
La mobilitazione e la condivisione degli obiettivi con le minoranze in Consiglio, hanno portato ad un primo risultato.
E ancora una volta, Sinistra e Ambiente di Meda ha fatto la sua parte per TUTELARE l'AMBIENTE e IL TERRITORIO, lavorando e spendendosi con tutti gli altri gruppi del Coordinamento Associazioni Parchi.
Sotto le foto del presidio e il comunicato stampa del portavoce del Coordinamento Associazioni Parchi Lombardi Arturo Calaminici.
Gli aderenti a Sinistra e Ambiente al presidio |
Artuto Calaminici illustra le novità al presidio |
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Il Comunicato stampa
Parchi, Calaminici:
abbiamo evitato il peggio,
ma i parchi meritano molto di più
Il Coordinamento associazioni parchi lombardi ha sollevato nei mesi scorsi quattro questioni rispetto al progetto di legge regionale sui parchi.
Due di queste questioni hanno trovato sostanziale accoglimento nella delibera approvata oggi dal consiglio regionale.
Una corregge la possibilità di estendere le deroghe per la realizzazione di opere pubbliche (oggi prevista solo per le opere comprese nella legislazione nazionale) anche a quelle inserite nella programmazione regionale.
L’altra correzione si riferisce alla possibilità di manomettere i confini dei parchi.
Secondo il progetto di legge presentato originariamente, gli ambiti urbanizzati o produttivi interni ai parchi avrebbero potuto essere tolti dai parchi e rimesse sul mercato, col risultato di dare mano libera a nuove cementificazioni.
“Aver raggiunto l’obiettivo di correggere questi aspetti assai negativi e pericolosi - afferma Arturo Calaminici, consigliere provinciale del Pd e referente del Coordinamento associazioni parchi lombardi - è un successo straordinario al quale siamo contenti di aver concorso come Coordinamento.
Restano però altri due punti sui quali permane il nostro pieno dissenso.
Il primo riguarda la volontà della Regione Lombardia di procedere allo scioglimento dei consorzi per dar luogo a non meglio precisati Enti Pubblici.
Restano però altri due punti sui quali permane il nostro pieno dissenso.
Il primo riguarda la volontà della Regione Lombardia di procedere allo scioglimento dei consorzi per dar luogo a non meglio precisati Enti Pubblici.
In verità i consorzi dei parchi sono già enti pubblici (sono enti pubblici territoriali) e, secondo anche autorevoli giuristi, non dovrebbero essere sottoposti ad alcun scioglimento”.
“L’ultima dolente questione – continua Calaminici - concerne la nomina di rappresentanti regionali nei Consigli di Gestione dei parchi.
Questa è l’attuazione rovesciata e beffarda del tanto sbandierato federalismo.
Questa è l’attuazione rovesciata e beffarda del tanto sbandierato federalismo.
La Regione, infatti, toglie spazio ai comuni e invade un ambito, quello amministrativo, che non è di sua competenza.
Non c’è alcun motivo per cui la Regione debba ingerirsi nella gestione quotidiana e minuta dei parchi. Ci troviamo di fronte ad una concezione centralistica che fa anche strame del principio di sussidiarietà”.
Non c’è alcun motivo per cui la Regione debba ingerirsi nella gestione quotidiana e minuta dei parchi. Ci troviamo di fronte ad una concezione centralistica che fa anche strame del principio di sussidiarietà”.
“Insomma, siamo contenti, perché poteva andare assai peggio, ma non rassegnati. Pensiamo che una legge quadro sui parchi – conclude Calaminici - dopo trent’anni dalla precedente, sia necessaria, ma che essa debba essere affrontata con un impegno, un respiro culturale e una disponibilità al confronto ben diversi”.
Milano, 28 luglio 2011
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