Nel Consiglio Comunale del 7-6-018 è andata in discussione anche la mozione Antifascista, “Rispetto dei valori della Costituzione Repubblicana e condanna dei
movimenti di ispirazione neo fascisti“ presentata con la dovuta e opportuna illustrazione da Marcello Proserpio per il PD e la Lista Civica Caimi.
Il documento è stato condiviso anche da realtà sociali medesi quali l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI), l'Associazione Cattolica Lavoratori Italiani (ACLI), i sindacati CGIL-CISL-UIL e da Sinistra e Ambiente che ha dato un contributo attivo alla stesura del testo, aderendo convintamente.
La mozione (vedi sotto) è nata in assenso agli appelli dell'ANPI nazionale per combattere fascismo e intolleranza e far pronunciare anche le Istituzioni (vedi qui) aveva l'obiettivo di togliere agibilità politica alle organizzazioni neofasciste, xenofobe, omofobe e razziste, subordinando l’ottenimento di spazi e luoghi pubblici,
l’occupazione di suolo pubblico, il Patrocinio del Comune e i contributi
comunali, alla sottoscrizione di una specifica dichiarazione.
Dichiarazione, debitamente implementata in un regolamento comunale, ove esplicitare l'assoluta adesione ai principi della Costituzione nata dalla Resistenza, il diniego dell'ideologia fascista e della sua
simbologia e l'assicurazione di non essere promotore e diffusore di discriminazioni di carattere etnico, religioso,
linguistico e sessuale.
Altri punti qualificanti della mozione erano la promozione della Memoria Storica della Resistenza, delle origini antifasciste della nostra Repubblica e la sensibilizzazione sui pericoli e sulle degenerazioni rappresentate dai nuovi fascismi.
Durante il dibattito, il Consigliere Taveggia, noto per il suo "conservatorismo tradizionalista" ha sfoderato le previste e provocatorie richieste di emendamenti (giustamente non accettati dai presentatori) chiedendo l'inserimento dell'equiparazione tra fascismo e comunismo.
Lui ha palesemente dimenticato che la legislazione italiana reprime la ricostituzione e l'apologia del fascismo e non il comunismo, sorvolando sul dato storico del nostro Paese che vide i Partigiani d'ispirazione comunista essere tra i principali protagonisti della lotta di Liberazione al nazifascismo.
Sue anche altre "perle" sulla difesa della famiglia tradizionale che nulla c'entravano con i contenuti della mozione.
Molto ecumenico, poco aderente alla realtà e lontano dal merito della mozione l'argomentare del Consigliere Busnelli di Meda per Tutti con un generico appello alla volontà di dialogo che deve sempre prevalere e di condanna degli estremismi. Certo, il dialogo è sempre un auspicio ma ha poco a che vedere con chi pretende di utilizzare spazi di Democrazia per diffondere odio, mistificazioni, contenuti, azioni e comportamenti fuori dal vivere civile e dai principi Costituzionali di uguaglianza e rispetto.
La maggioranza di Lega + FI + FdI è stata globalmente zittita nelle sue componenti dall'intervento del Sindaco Luca Santambrogio, fatto a nome dei tre gruppi politici.
Santambrogio ha ritenuto la mozione superflua e ridondante perchè - a dir suo - l'amministrazione già si muove nel rispetto della Costituzione e dei suoi principi fondanti oltre che delle normative in materia e sostenendo che molte autorizzazioni prevedono il parere della Prefettura e non dell'amministrazione comunale.
Dichiarazione quest'ultima che non rappresenta appieno la realtà poichè è comunque l'amministrazione che decide in prima istanza la concessione di sale pubbliche comunali, patrocini o contributi comunali.
L'intervento unico del Sindaco a nome della sua maggioranza è stata una presa di posizione per evitare un dibattito allargato in Consiglio Comunale dove, evidentemente per alcuni, è ancora un pronlema riconoscere che fascismo, discriminazioni, razzismo, omofobia non sono "opinioni" ma crimini e aberrazioni.
La mozione è stata respinta con 12 voti contrari (Lega Nord + FI + FdI + Lega Taveggia Sindaco), 4 favorevoli (Pd + Lista Civica Caimi) e 1 astenuto (Meda per Tutti).
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