E' grave e pesante quanto accaduto pochi giorni fa a Macerata dove "per vendicare" l'atroce assassinio di una ragazza italiana per cui è in stato di fermo un nigeriano, un fascioleghista nostrano, girando con la propria auto per la città, ha ripetutamente sparato con una pistola Glock colpendo e ferendo almeno sei persone la cui unica "colpa" era avere la pelle di un colore differente da quella bianca.
Questo l'orrore della follia terrorista di Luca Traini, lo sparatore, che s'è poi arreso alle forze dell'ordine con tanto di tricolore e saluto romano.
Durante la perquisizione nella sua casa, rinvenuta una copia del "Mein Kampf", testi
sul buio periodo fascista della Repubblica Sociale Italiana e altra
paccottaglia di propaganda della galassia dell'estrema destra nera.
Le sue ultime frequentazioni politiche sono poi quelle connesse a una candidatura con la Lega alle amministrative del 2017.
Con questo gesto, s'è segnato un altro punto pesantissimo di imbarbarimento dei rapporti sociali e di avvelenamento delle menti, inquinate da una martellante diffusione di stereotipi, false notizie e narrativa tossica tesa a costruire ed amplificare il razzismo, la xenofobia e la discriminazione.
Ma non basta.
La cronaca mostra che qualcuno non si ferma nemmeno dinanzi al baratro.
Infatti, come da copione con l'orrendo e terroristico atto s'è rinnovata l'occasione per Salvini e i suoi alleati per seguitare a gridare sguaiatamente contro l'immigrazione e i richiedenti asilo in un crescendo di dichiarazioni urlate con il linguaggio violento dell’intolleranza.
Sulla stessa lunghezza d'onda le farneticazioni dei gruppi neofascisti pronti a giustificare lo sparatore, come se i sei feriti nemmeno esistessero e non fossero vittime.
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