INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE approfondisce ulteriormente con un suo comunicato dettagliato i punti controversi e le perplessità sulla proposta di Piano di Caratterizzazione delle zone contaminate da TCDD.
13-04-015
PEDEMONTANA:
VALUTAZIONI DI
INSIEME IN RETE
SULLA CARATTERIZZAZIONE
La proposta di piano di caratterizzazione delle aree influenzate
dall'incidente Icmesa, presentato dall’Associazione Temporanea d’imprese con
capofila Strabag, è stato analizzato in modo approfondito dal coordinamento
“Insieme In Rete Per Uno Sviluppo Sostenibile”. Riteniamo sia indispensabile
conoscere nel dettaglio i contenuti della proposta di Piano di
Caratterizzazione per poterlo valutare, con l’obiettivo di evidenziare i rischi
che potrebbero richiedere la necessità di fermare la dannosa avanzata
dell’autostrada pedemontana.
L’azione di Insieme in Rete ha messo a fuoco la criticità DIOSSINA
sulla tratta B2 e su parte della C e ha indotto, quantomeno, la Soc. Autostrada
Pedemontana Lombarda (APL), all’imprescindibile rispetto delle leggi vigenti.
Sulla proposta di Piano di Caratterizzazione, Insieme in Rete non
può che esprimere perplessità per le valutazioni di merito e i criteri
prescelti nella redazione del Piano. Perplessità che abbiamo già comunicato ad
ARPA nell’incontro tenutosi il 23/03/2015 auspicando che tali questioni siano
affrontate in modo puntuale dai soggetti competenti.
Vediamone le criticità più evidenti.
Il primo punto che non condividiamo si evidenzia già nelle prime
pagine della relazione che introduce la proposta di piano di caratterizzazione:
sono elencate sia le indagini del 2008 realizzate in contraddittorio con ARPA
che avevano rilevato la presenza di diossina (TCDD) nella zona di Meda, Seveso,
Cesano Maderno e Bovisio Masciago sia le indagini realizzate nel 2012 dalla
società Strabag, per conto di APL. Nel documento introduttivo di APL questi
carotaggi di Strabag vengono considerati come “adempimento alla prescrizione Cipe n°
3”.
Ma queste ultime analisi non sono utilizzabili perché non sono
state validate da ARPA, come invece lo furono quelle del 2008 e sono state effettuate
con metodi non condivisi con ARPA.
Vanno quindi definiti nuovi sondaggi anche laddove queste analisi
“non certificate” furono effettuate.
APL considera la caratterizzazione solo per il tracciato
dell’autostrada localizzato nelle ex aree A, B, R del disastro Icmesa mentre
esclude sondaggi ambientali sulle connessioni, le opere di viabilità
complementare e accessoria, per quanto si trovino nelle medesime aree (A, B,
R).
E’ una limitazione non accettabile poiché anche per la
realizzazione di tali interventi viabilistici si andrà a scavare. Il piano va
quindi implementato con analisi anche su queste aree (es. tangenzialina di Meda
sud, connessioni di Bovisio e Desio etc).
Il Piano propone una maglia di campionamento, cioè l’indicazione
dei punti dove si preleverebbero i campioni da analizzare, con passo 100x100
metri per le ex zone B e R , criterio che fa riferimento alla tipologia per
“indagini preliminari” nei SIN (Siti Interesse Nazionale). Sarebbe opportuno,
invece, aumentare la densità dei punti di campionamento per descrivere
adeguatamente la situazione in tutto l’areale interessato dalla ricaduta di
diossina nel quale si vuole realizzare la Pedemontana.
L’ubicazione di alcuni sondaggi non rispetta, peraltro, neanche
questo criterio geometrico, vedi la zona distributore di Desio e lo svincolo di
Bovisio M., dove addirittura mancano i sondaggi sul lato sinistro del progetto
autostradale. Qui, la linea di demarcazione della zona R corre esattamente al
centro della pedemontana.
Ricordiamo, soprattutto ai Sindaci, che sono i responsabili ultimi
della salute dei cittadini, che la delimitazione delle aree in A, B e R fu un
accorgimento istituzionale, decisamente approssimativo effettuato sulla base di
analisi fatte con la tecnologia disponibile nel 1976. La diossina si depositò
in modo più esteso e “capriccioso”, come avviene normalmente nei fenomeni che
hanno a che fare con gli agenti atmosferici (il vento, diceva Laura Conti, non
segue le linee di demarcazione tracciate dalla Regione Lombardia).
Il principio di cautela, quindi richiederebbe di approfondire le
analisi anche oltre questi limiti “artificiosi”.
Negli anni successivi all’incidente ICMESA, in alcune zone fu
effettuata una ricopertura con terreno nuovo, mentre in altre furono effettuate
arature. Quindi, il solo campione superficiale, proposto da Strabag, non basta
perché il primo spessore di terreno non e’ quello contaminato essendo nuovo, riportato o rivoltato.
Su questo punto, ci risulta che il 9-04-015, in sede di Conferenza
dei Servizi gli Enti di controllo hanno già definito che tale modalità
operativa non è adeguata e che si dovrà procedere ad un campionamento più
profondo ed accurato.
Anche nel caso di
superamenti del “solo” limite di diossina previsti per la destinazione d’uso
verde, le indagini e le analisi devono essere adeguatamente approfonditi,
perché la diossina è pericolosa anche in quantità infinitesimali.
Molte di queste nostre valutazioni sono state oggetto di confronto
nella Conferenza dei Servizi, lì riportate anche dagli enti chiamati a dare il
loro parere e contributo. Questo ha sortito la richiesta a Strabag e ad APL di
un’implementazione del documento di Piano di Caratterizzazione.
INSIEME IN RETE
PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
La mappa con i sondaggi proposti da Strabag/APL |
Sotto una breve rassegna stampa.
Come Sinistra e Ambiente spendiamo due parole per rimarcare le strampalate e decisamente fuori luogo dichiarazioni del sindaco di Meda Gianni Caimi, che non ha ancora compreso come l'affidamento di incarico da parte di TUTTI gli altri Comuni (Seveso, Desio, Cesano M., Bovisio M, Barlassina - solo Meda si è autoesclusa) ad UN GEOLOGO è propedeutica a un'attenta analisi del Piano di Caratterizzazione DEI SUOLI e di SUOLI, solitamente si occupano i GEOLOGI e non altri.
Evidentemente TUTTI gli altri sindaci, come noi, conoscono bene la professionalità del geologo incaricato e la sua approfondita conoscenza dell'argomento pedemontana e diossina con le sensibilità ambientali necessarie.
Conoscenza, a nostro avviso, sicuramente maggiore di quella del tecnico preferito da Caimi.
Ma probabilmente, il problema di Caimi, oltrechè personale è legato alla sua granitica certezza e volontà di volere l'autostrada pedemontana ad ogni costo e di pensare e voler gestire secondo il suo "stile da oligarchia" la delicata partita.
Riprendendo quindi l'articolo, se c'è qualcuno di dubbia terzietà e correttezza istituzionale è proprio il sindaco di Meda che continua a rendersi indisponibile a relazionare dettagliatamente in merito a pedemontana (e non solo) nella deputata assise istituzionale: la Commissione Territorio e Ambiente.
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