NELSON MANDELA è morto ieri sera 5 dicembre 2013.
Un GRANDE UOMO ci ha lasciati.
Un Uomo che ha lottato per la liberazione di un popolo dall'odioso regime dell'apartheid instaurato in Sudafrica. Un regime che applicava la segregazione razziale, negando i diritti alla popolazione di colore.
Un Governo formato da soli bianchi che applicava una feroce e continua repressione fatta di massacri e di carcere duro per chi osava ribellarsi.
Mandela ha pagato pesantemente la sua voglia di giustizia, passando ben 27 anni nelle prigioni sudafricane, molti dei quali trascorsi a Robben Islands in stato d'isolamento totale.
Liberato solo nel 1990, dopo gli accordi che legalizzarono l'African National Congress e consentirono elezioni a suffragio universale, venne eletto Presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999.
Anche qui si distinse per essere un uomo che sapeva guardare avanti. Gestì la transizione del potere senza ne odio ne vendetta, con in testa l'obiettivo della riconciliazione nazionale, ma senza dimenticare che le nefandezze dell'apartheid dovevano essere giudicate.
Lo fece istituendo la Commissione per la Verità e la Riconciliazione.
Si congedò dalla Presidenza e non si ricandidò dimostrando anche in questo caso la sua levatura, di uomo non assetato di potere.
Certo, in Sudafrica, la società che lui sognava e voleva è ancora ben lontana dall'essere realizzata e i suoi successori si sono dimostrati poco all'altezza dello spessore di Mandela.
MADIBA ha dato se stesso per un mondo migliore.
Ciao MADIBA ci hai insegnato moltissimo.
«La mia sete di libertà personale si è trasformata nella sete più grande
di libertà per la mia gente, perché potesse vivere la propria vita con
dignità e rispetto di sé, ha animato la
mia vita, trasformato un ragazzo impaurito in un uomo coraggioso… non
riuscivo a godere nemmeno delle piccole e limitate libertà che mi erano
concesse sapendo che la mia gente non era libera. La libertà è una sola:
le catene imposte ad uno di noi pesano sulle spalle di tutti, e le
catene del mio popolo erano anche le mie»
Nelson Mandela
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