INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE interviene con una lettera aperta/comunicato stampa sulla vicenda della realizzazione del nuovo centro sportivo di ARCORE su di un'area parte della DORSALE VERDE e della Rete Ecologica Regionale.
Lo facciamo perchè è intollerabile la logica di continuo consumo di suolo VERDE, sopratutto quando esistono anche altre soluzioni percorribili (vedi testo sotto).
Lo facciamo perchè è intollerabile la logica di continuo consumo di suolo VERDE, sopratutto quando esistono anche altre soluzioni percorribili (vedi testo sotto).
L'area verde che verrebbe compromessa dalla realizzazione del nuovo centro sportivo ad Arcore |
Lettera aperta
al presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi,
al presidente della Provincia di Monza e Brianza Dario Allevi,
all'assessore al Territorio e Parchi della Provincia di MB
Cristiano Crippa,
al Presidente del Parco della Valle del Lambro Eleonora
Frigerio
ed al sindaco di Arcore Rosalba Colombo
Vimercate, 5 Novembre 2012
Salvaguardiamo la Rete Ecologica Regionale:
Non vogliamo un altro caso “Usmate”
Gent.li
Presidente Allevi, Assessore Crippa, Presidente Frigerio, Sindaco Colombo,
Vi scriviamo per chiedere la difesa dell'elemento primario della Rete Ecologica Regionale posto a cavallo della SP/7 in frazione La Cà di Arcore .
Si tratta di un'area agricola e paesaggistica di pregio confinante con il Parco Valle Lambro e con l'area feste del comune.
Nell'area è presente una fascia boscata posta a contorno di una stanza agricola di pregio e con una depressione indicante, probabilmente, la presenza di un antico paleoalveo.
Dalla lettura del documento di piano del Piano di Governo del Territorio di Arcore reso pubblico di recente e dalle recenti dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate da esponenti della locale maggioranza in consiglio comunale, le intenzioni dell'amministrazione sembrerebbero quelle di realizzare un centro sportivo comunale proprio su quelle aree (o su parte di esse).
Riteniamo si tratti di una scelta profondamente anacronistica, figlia di una politica che in questi anni ha esasperato la dispersione urbanistica ed i cui effetti ben conosciamo visto che parliamo di un territorio martoriato da decenni di scelte pianificatorie sbagliate. Non dimentichiamolo, Arcore è inserita nella Provincia più cementificata d'Italia e con la realizzazione della autostrada Pedemontana vedrà la percentuale di suolo comunale urbanizzato schizzare a ben oltre il 50% del totale.
In particolare ci permettiamo di far notare che la pianificazione comunale dovrebbe recepire quella regionale e nel caso di elementi primari della RER (come in questo caso) evitare:
- la riduzione dei varchi di rilevanza regionale;
- l’eliminazione degli elementi presenti di naturalità;
Esattamente l'opposto di quel che risulterebbero essere i piani della amministrazione arcorese.
Peraltro tali indicazioni erano state recepite correttamente in fase di Valutazione Ambientale strategica (VAS) del PGT dal comune di Arcore stesso e quindi l'ipotesi in discussione risulta ancor più incomprensibile.
Da semplici cittadini, non vorremmo che l'amministrazione di Arcore si venga a trovare nella stessa situazione del limitrofo comune di Usmate Velate dove, a causa di una concessione edilizia relativa ad un comparto produttivo collocata su aree interessate dalla Rete Ecologica Regionale si è dato vita ad un lungo contenzioso giudiziario che ha visto contrapposti il comune e la provincia.
Una causa che ha visto alla fine la vittoria della Provincia di Monza Brianza al terzo livello di giudizio (Consiglio di Stato) con una sentenza che ha obbligato l'operatore privato ad un risarcimento di oltre un milione e trecentomila Euro in compensazioni ambientali, una cifra rilevantissima come è evidente e che rischia di minare alla radice anche la sostenibiità finanziaria dell’operazione.
In questo senso crediamo che il presidente Allevi vorrà salvaguardare la credibilità dell'istituzione che Egli rappresenta e vorrà sostenere con altrettanta forza le stesse posizioni di principio anche in riferimento alla questione arcorese.
L'ultima cosa di cui hanno bisogno i cittadini brianzoli in questo momento di crisi è assistere a scontri istituzionali che, comunque vada poi a finire, implicano costi a carico della comunità, sprechi di tempo e tensioni politiche davvero non necessarie. Un ripensamento del comune rappresenterebbe un atto di grande lungimiranza politica.
L'area in questione inoltre è stata individuata dal progetto Dorsale Verde Nord Milano (2008) come corridoio di collegamento tra il sistema fluviale del Lambro e quello delle colline briantee.
Come noto il progetto della Dorsale Verde è stato ripreso, opportunamente, anche dall’amministrazione provinciale nell'ambito della stesura del PTCP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, che ha inteso identificare appunto i 'varchi' strategici, come quello in questione. Si tratta di corridoi verdi che permettono di collegare tra loro le aree naturali superstiti situate a Nord della metropoli meneghina, 'varchi' che andrebbero ampliati e consolidati e non parzialmente occlusi.
Infine l'area sarà interessata dal percorso ciclopedonale n°16 LE VIE DEL PARCO del Parco della Valle del Lambro - Dal Parco di Monza ai Colli Briantei, di prossima realizzazione.
L'area è posta infatti al confine con il Parco Valle Lambro e pertanto si richiede al Parco stesso di valutare se non ci siano tutti gli estremi per la richiesta di una Valutazione d'incidenza per misurare gli impatti dell'intervento ipotizzato sull'ambiente del parco (ammesso che questo venga realizzato ovviamente).
Nessuno nega le esigenze della comunità arcorese in termini di strutture idonee alla pratica sportiva ma, come ben rappresentato dalle associazioni locali, soluzioni diverse sono percorribili recuperando l'esistente o terreni comunali interni al tessuto urbano della cittadina senza dover modificare l'uso di terreni situati in aree RER.
Ci auguriamo che l’indirizzo di pianificazione suggerito dalla provincia sia, ancora una volta , di questo segno.
Vi ringraziamo sin d'ora per tutto quello che vorrete fare per il futuro di Arcore, delle aree naturali che costituiscono la cintura verde arcorese e soprattutto per le aree naturali poste intorno al Parco della Valle del Lambro e che consentono al Parco di comunicare con gli altri ambiti naturali circostanti.
Cordiali Saluti
Paolo Conte, in nome e per conto delle associazioni ed i gruppi riuniti nel Coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo sostenibile
http://alternativaverde.it/rete
Si tratta di un'area agricola e paesaggistica di pregio confinante con il Parco Valle Lambro e con l'area feste del comune.
Nell'area è presente una fascia boscata posta a contorno di una stanza agricola di pregio e con una depressione indicante, probabilmente, la presenza di un antico paleoalveo.
Dalla lettura del documento di piano del Piano di Governo del Territorio di Arcore reso pubblico di recente e dalle recenti dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate da esponenti della locale maggioranza in consiglio comunale, le intenzioni dell'amministrazione sembrerebbero quelle di realizzare un centro sportivo comunale proprio su quelle aree (o su parte di esse).
Tra l'altro si vorrebbe abbattere il centro Tennis esistente, posto in centro paese e ricostruirlo all’interno di un nuovo centro sportivo sull'area verde in questione. Al posto del tennis attuale, manco a dirlo, nuova edilizia residenziale.
Riteniamo si tratti di una scelta profondamente anacronistica, figlia di una politica che in questi anni ha esasperato la dispersione urbanistica ed i cui effetti ben conosciamo visto che parliamo di un territorio martoriato da decenni di scelte pianificatorie sbagliate. Non dimentichiamolo, Arcore è inserita nella Provincia più cementificata d'Italia e con la realizzazione della autostrada Pedemontana vedrà la percentuale di suolo comunale urbanizzato schizzare a ben oltre il 50% del totale.
Il terreno in questione non è un'area verde qualsiasi è uno degli elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) in ambito di pianura (si veda cartina allegata dove l'elemento primario è contornato in rosso)
La normativa regionale prevede delle prescrizioni precise a livello di pianificazione comunale (si vedano i dettami della legge regionale 12/2005). In particolare ci permettiamo di far notare che la pianificazione comunale dovrebbe recepire quella regionale e nel caso di elementi primari della RER (come in questo caso) evitare:
- la riduzione dei varchi di rilevanza regionale;
- l’eliminazione degli elementi presenti di naturalità;
Esattamente l'opposto di quel che risulterebbero essere i piani della amministrazione arcorese.
Peraltro tali indicazioni erano state recepite correttamente in fase di Valutazione Ambientale strategica (VAS) del PGT dal comune di Arcore stesso e quindi l'ipotesi in discussione risulta ancor più incomprensibile.
Da semplici cittadini, non vorremmo che l'amministrazione di Arcore si venga a trovare nella stessa situazione del limitrofo comune di Usmate Velate dove, a causa di una concessione edilizia relativa ad un comparto produttivo collocata su aree interessate dalla Rete Ecologica Regionale si è dato vita ad un lungo contenzioso giudiziario che ha visto contrapposti il comune e la provincia.
Una causa che ha visto alla fine la vittoria della Provincia di Monza Brianza al terzo livello di giudizio (Consiglio di Stato) con una sentenza che ha obbligato l'operatore privato ad un risarcimento di oltre un milione e trecentomila Euro in compensazioni ambientali, una cifra rilevantissima come è evidente e che rischia di minare alla radice anche la sostenibiità finanziaria dell’operazione.
In questo senso crediamo che il presidente Allevi vorrà salvaguardare la credibilità dell'istituzione che Egli rappresenta e vorrà sostenere con altrettanta forza le stesse posizioni di principio anche in riferimento alla questione arcorese.
L'ultima cosa di cui hanno bisogno i cittadini brianzoli in questo momento di crisi è assistere a scontri istituzionali che, comunque vada poi a finire, implicano costi a carico della comunità, sprechi di tempo e tensioni politiche davvero non necessarie. Un ripensamento del comune rappresenterebbe un atto di grande lungimiranza politica.
L'area in questione inoltre è stata individuata dal progetto Dorsale Verde Nord Milano (2008) come corridoio di collegamento tra il sistema fluviale del Lambro e quello delle colline briantee.
Come noto il progetto della Dorsale Verde è stato ripreso, opportunamente, anche dall’amministrazione provinciale nell'ambito della stesura del PTCP Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, che ha inteso identificare appunto i 'varchi' strategici, come quello in questione. Si tratta di corridoi verdi che permettono di collegare tra loro le aree naturali superstiti situate a Nord della metropoli meneghina, 'varchi' che andrebbero ampliati e consolidati e non parzialmente occlusi.
Infine l'area sarà interessata dal percorso ciclopedonale n°16 LE VIE DEL PARCO del Parco della Valle del Lambro - Dal Parco di Monza ai Colli Briantei, di prossima realizzazione.
L'area è posta infatti al confine con il Parco Valle Lambro e pertanto si richiede al Parco stesso di valutare se non ci siano tutti gli estremi per la richiesta di una Valutazione d'incidenza per misurare gli impatti dell'intervento ipotizzato sull'ambiente del parco (ammesso che questo venga realizzato ovviamente).
Nessuno nega le esigenze della comunità arcorese in termini di strutture idonee alla pratica sportiva ma, come ben rappresentato dalle associazioni locali, soluzioni diverse sono percorribili recuperando l'esistente o terreni comunali interni al tessuto urbano della cittadina senza dover modificare l'uso di terreni situati in aree RER.
Ci auguriamo che l’indirizzo di pianificazione suggerito dalla provincia sia, ancora una volta , di questo segno.
Vi ringraziamo sin d'ora per tutto quello che vorrete fare per il futuro di Arcore, delle aree naturali che costituiscono la cintura verde arcorese e soprattutto per le aree naturali poste intorno al Parco della Valle del Lambro e che consentono al Parco di comunicare con gli altri ambiti naturali circostanti.
Cordiali Saluti
Paolo Conte, in nome e per conto delle associazioni ed i gruppi riuniti nel Coordinamento Insieme in Rete per uno Sviluppo sostenibile
http://alternativaverde.it/rete
Il testo di questa lettera aperta viene contestualmente distribuito alla stampa locale per consentirne la massima diffusione possibile.
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