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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

lunedì 15 ottobre 2018

SINISTRA E AMBIENTE E LEGAMBIENTE SEVESO AL CONVEGNO PER RICORDARE LUIGI MARA E PER IL SAPERE DIFFUSO NELLE BATTAGLIE CONTRO LE NOCIVITA'


Un interessante convegno di Medicina Democratica si terrà sabato 20 ottobre a Milano presso l'Aula Magna dell'Università in via Festa del Perdono.
E' un convegno dedicato a LUIGI MARA, protagonista storico  di molte battaglie per la prevenzione, la sanità e la salubrità a partire dall’ambiente di fabbrica, contro ogni monetizzazione del rischio per salute e l'ambiente, attivista e promotore delle lotte contro le nocività chimiche.
Medicina Democratica ha invitato all'evento alcune voci del nostro territorio per raccontare il lavoro fatto sulla Pedemontana e il rischio diossina, con un particolare "filo rosso" di continuità con chi promuoveva il sapere diffuso nelle battaglie contro le nocività.
Saranno infatti presenti il circolo "Laura Conti" di Legambiente Seveso in qualità di co-organizzatore e Sinistra e Ambiente di Meda.


Luigi Mara e Medicina Democratica: 
la stagione del modello operaio di lotta alle nocività

A 50 anni dal 1968, personaggi come Giulio Maccacaro, Ivar Oddone, Gastone Marri e Luigi Mara – che a molti oggi possono essere ignoti ma che furono precursori e protagonisti di quella memorabile stagione culturale – rimangono riferimenti fondamentali per ogni società industriale che voglia dirsi moderna, assieme ai modelli di sicurezza sul lavoro e di sanità pubblica da loro configurati. Le rivendicazioni di lotta per la salute collettiva assieme a quelle per il lavoro, restano fra le più meritevoli di attenzione da parte delle agenzie politiche nazionali e internazionali mentre i temi del disagio e della malattia, così come quelli delle nocività sul lavoro (cambiano i nomi, non la sostanza: oggi lo stress-lavoro-correlato, ieri l’alienazione) e nell’ambiente continuano a forgiare il mondo globale.
Rileggendo i testi dei tecnici che elaborarono negli anni ’60 e ’70 teorie e pratiche della sanità pubblica, prima ancora che si costituisse il Sistema Sanitario Nazionale in Italia (1978), e della sicurezza in fabbrica, si ritrova un carico di rimandi ai valori universali su cui si fondarono le lotte operaie e sindacali dagli anni ’60 a tutto il decennio successivo, e che furono esaminati pubblicamente sulle pagine della rivista Sapere negli anni di Giulio Maccacaro con l’attenzione focalizzata su salute, ambiente, prevenzione e cura.
Ritornare su questi temi per provare ad attualizzarli anche negli aspetti economici, sociali e giuridici, è fra le finalità del convegno La stagione del modello operaio di lotta alle nocività, che Medicina Democratica dedica al proprio fondatore Luigi Mara assieme a Epidemiologia e Prevenzione, Università di Milano, Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso e Centro Studi Sereno Regis di Torino.

Sabato 20 ottobre a Milano, nell’aula magna dall’Università Statale, ripercorrendo l’opera e il pensiero di Luigi Mara, si offrirà una riflessione storica sull’esperienza di Medicina Democratica – in continuità con i temi della prevenzione e della sanità a partire dall’ambiente di fabbrica contro ogni monetizzazione del rischio per salute e ambiente – e sulle lotte contro le nocività chimiche e l’amianto, correlando l’esperienza della competenza tecnica, catalizzata dal Gruppo di Prevenzione ed Igiene Ambientale del Consiglio di Fabbrica di Castellanza, con altre forme di mobilitazione collettiva sperimentate in Italia per la sicurezza sul lavoro, come quelle impostate da Ivar Oddone, Gastone Marri e Giovanni Berlinguer.
Punto cruciale del convegno sarà l’attualizzazione delle lotte di fronte agli scenari di grave precarietà e sfruttamento del lavoro, in Italia e nel mondo, con attenzione ai settori della logistica, della produzione agroalimentare e della cantieristica, dove sono più evidenti le condizioni di rischio e di subalternità di lavoratrici e lavoratori, soprattutto se appartenenti a minoranze di genere o di etnia. Un’occasione per rilanciare il dibattito anche sulle questioni del benessere collettivo, diffidando di ogni prospettiva di risoluzione individuale, anche perché i sistemi di sanità pubblica soffrono per problemi di sostenibilità politica e culturale prima ancora che finanziaria.
In medicina e per la sicurezza sul lavoro, come in molti settori della società moderna, la spersonalizzazione dei compiti e delle attività ha portato a percepire le disfunzioni, la mala-pratica e i conflitti di interesse non come problemi etici e sociali ma come inefficienze tecno-economiche. Occorre ribaltare la prospettiva, prefigurando il recupero di una dialettica culturale ormai assente, integrando nel discorso questioni come l’equità socio-economica, la sostenibilità del modello di produzione e consumo su scala industriale e le disfunzioni da questo introdotte: le patologie tumorali e degenerative, l’alienazione, l’individualismo, temi tutti capaci di definire una società con una concretezza che le forze politiche e culturali dominanti riescono appena a sfiorare.
Visti gli esiti e i limiti delle scelte tecnocratiche, per l’elaborazione di un quadro socio-culturale sui temi del lavoro, della salute e dalla malattia, si può ripartire da ciò che Maccacaro, Oddone, Marri e Mara pur nelle loro diverse visioni ponevano alla base di ogni discorso: l’affermazione di uguaglianza dei bisogni e il diritto alla solidarietà e al riconoscimento di dignità di ogni essere umano ovunque egli si trovi, sotto il nostro stesso campanile o altrove, nel mondo.
Su questi stessi temi, affrontati con continuità da più di 40 anni sulle pagine delle rivista Epidemiologia e Prevenzione e Medicina Democratica, sono sviluppati approfondimenti dalla Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, che ha dedicato un ciclo biennale di incontri a Figure e interpreti del Sessantotto, cinquant’anni dopo, dal Centro Studi Sereno Regis di Torino, che propone percorsi sulla sociologia del lavoro e sulle emergenti condizioni di rischio nell’economia globalizzata e dal Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso con ottica attenta alla protezione dell’ambiente e alle questioni di genere.
Lo scorso 2 ottobre si è tenuto all’Ambasciata Italiana di Londra il seminario Giulio Alfredo Maccacaro: scientific foresight and social engagement of a distinguished Italian researcher, organizzato da Marco Delogu direttore dell’Istituto Culturale Italiano di Londra: con la partecipazione di Paolo Vineis e Rodolfo Saracci.

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