A Meda, altro inutile cemento sta per essere spalmato sulle residue aree rimaste ancora libere seppure intercluse nell'urbanizzato.
Si tratta dell'ambito di trasformazione denominato AC4 dove è evidentemente arrivato a conclusione l'intero iter, comprensivo di Convenzione di attuazione del Piano Attuativo, la cui scadenza era già stata prorogata nel 2017.
E' il frutto di una scelta incondivisibile attuata dall'allora amministrazione Caimi e dal PD che la sosteneva.
Una scelta a cui il gruppo di Sinistra e Ambiente si è sempre opposto, votando contro il PGT del 2012 e presentando interrogazioni e osservazioni puntuali prima dell'approvazione del Piano Attuativo dell'AC4 da parte della giunta Caimi.
La cronistoria la si trova qui.
L'AC4 e collocato nella parte di spazio libero che si affaccia su via Piave ed è in continuità con l'altra area libera compresa tra via Indipendenza e via Lombardia.
Uno spazio dove sarebbe stato utile pianificare la creazione di un ambito di verde continuo per il quartiere, comprendendo entrambi i lotti e non solo la parte superiore come poi s'è definito nella Variante al PGT del 2017.
La parte verso via Piave nella pianificazione urbanistica - il PGT del 2012 approvato dal PD- è stata invece scientemente mantenuta edificabile.
Cosa è previsto ?
Come sempre altri inutili capannoni (3 per la precisione e di grandi dimensioni) che si vogliono edificare in un quartiere con una condizione mista di residenziale e produttivo, tipica del caos urbanistico medese.
Eppure l'intera nostra città è zeppa di capannoni e strutture ad uso produttivo VUOTE.
La localizzazione dell'area |
La promozione |
Il campo nella parte est |
Sguardo verso la porzione est |
La parte ovest |
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