Benvenuti !

BENVENUTI nel blog di SINISTRA e AMBIENTE.
Con questo blog, vogliamo aggiornare tutti sull'attività,
le proposte, le idee del gruppo.

Per chi volesse contattarci o inviarci materiale da pubblicare, cliccare QUI

La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

-------------------------------------------------




CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

martedì 9 giugno 2015

MARONI, ZAIA, TOTI: INDECENZA ISTITUZIONALE


Del tema profughi ce ne eravamo già occupati recentemente qui con una "fotografia" sulla Provincia di MB dove l'accoglienza è stata sinora degnamente gestita.
Torniamo sull'argomento perchè alcuni Presidenti regionali hanno in questi giorni perso il senso della "misura" su questo dramma che coinvolge migliaia di esseri umani, lasciandosi andare ad esternazioni indegne del ruolo che ricoprono.
Esternazioni utili ad una bieca campagna politica fatta sulla pelle altrui facendo puro SCIACALLAGGIO.
E' esattamente quello che Roberto Maroni, Luca Zaia e Giovanni Toti Presidenti della Regione Lombardia, del Veneto e della Liguria stanno facendo, chiedendo minacciando anche di non elargire più contributi ai Comuni che accoglieranno PROFUGHI sul loro territorio.
Lo fanno ignorando bellamente che accogliere i profughi, cioè esseri umani che fuggono dalle guerre e da regimi dittatoriali è un dovere sancito dalla Convenzione di Ginevra. Lo fanno per un meschino calcolo elettorale in vista dei prossimi ballottaggi delle elezioni amministrative, lo fanno per fare da grancassa mediatica alle posizioni xenofobe dei vari Salvini & C.
Eppure .... eppure ..... quando Maroni era Ministro degli Interni, proponeva, in tema accoglienza, un criterio di suddivisione tra le Regioni considerando anche il numero di abitanti di ciascuna regione. Disse allora il Maroni: «Ho proposto un piano per la distribuzione equa e con la sola esclusione dell’Abruzzo, dei rifugiati, con un criterio molto semplice ovvero in base al numero degli abitanti». 
Ora, facendo due calcoli con i dati del numero di profughi forniti dal Viminale e i rispettivi abitanti regione per regione, le percentuali di accoglienza risultanti mostrano che le regioni del nord hanno numeri inferiori rispetto a quelle del sud che attualmente si fanno carico di più profughi. (vedi tabella sotto).
Insomma, IPOCRISIA, FALSITA' SPECULAZIONI, SCIACALLAGGIO sono alla base di queste indecenti affermazioni dei tre Presidenti Regionali.

Tabella fonte nextquotidiano
 L'articolo de Il Manifesto

Secessi

Duemilacinquecento migranti trasferiti verso le regioni del nord. Salvini soffia sul fuoco: «Occuperemo le prefetture». Le minacce secessioniste di Maroni, Toti e Zaia non fermano i piani del governo. Renzi promette contributi ai Comuni che accoglieranno i profughi e apre un nuovo fronte con Bruxelles.


Immigrazione. Il solito affondo di Maroni & C. scatenta una polemica odiosa sulla pelle dei migranti. I presidenti di tre regioni governate dal centrodestra (Lombardia, Veneto e Liguria) minacciano una cosa impossibile da realizzare: il taglio dei fondi ai comuni che accettano il piano di accoglienza profughi del Viminale. Matteo Salvini ipotizza addirittura l'occupazione delle prefetture e il presidente del Consiglio prova almeno a rispondere per le rime. Nel frattempo i migranti continuano a sbarcare sulle nostre coste e non si è ancora spenta l'eco di Mafia Capitale.

Monta la pole­mica. E la nau­sea. Da una parte ci sono poli­tici dell’opposizione che alzano il tiro con­tro i pro­fu­ghi negando loro il minimo della vita — un acco­glienza digni­tosa — e dall’altra poli­tici di governo pale­se­mente inca­paci di gestire la situa­zione che repli­cano fin­gendo grande senso di respon­sa­bi­lità. Sullo sfondo lo scan­dalo di “Mafia Capi­tale”, con il tarif­fa­rio per essere umano per rim­pol­pare le tan­genti desti­nate ai pro­fes­sio­ni­sti dell’accoglienza, un’inchiesta che certo non fa gua­da­gnare punti all’Italia in vista del ver­tice euro­peo del 25 e 26 giu­gno. Lì si deci­derà come e se miglio­rare un piano di acco­glienza che è già un insulto all’umanità: 27 paesi si stanno pal­leg­giando 24 mila pro­fu­ghi in tutta Europa. E solo per caso il nuovo meschino affondo leghi­sta non capita men­tre ci sono altri cada­veri da ripe­scare nel Medi­ter­ra­neo: i migranti arri­vati ieri sono stati tutti sal­vati. 
Que­sta è l’unica buona noti­zia, anche se in ogni momento potrebbe acca­dere un disastro.
Non per que­sto sta­reb­bero zitti per­so­naggi come Roberto Maroni e Mat­teo Sal­vini, soprat­tutto a pochi giorni dai bal­lot­taggi per le ele­zioni comu­nali. 
Il primo, ancora ieri, ha minac­ciato il taglio dei fondi ai sin­daci lom­bardi pronti ad acco­gliere nuovi “clan­de­stini”. 
Che sia una pagliac­ciata — sono le pre­fet­ture cioè il governo a deci­dere dove siste­mare i pro­fu­ghi — non conta niente.
Infatti baste­reb­bero le parole del pre­fetto di Milano per archi­viare la pole­mica: “Milano attende le diret­tive e gli invii che il governo effet­tuerà secondo i cri­teri gene­rali”. Invece il dibat­tito, odioso, è aperto.
Se per il cen­tro­si­ni­stra si tratta di una pro­po­sta irrea­liz­za­bile e irre­spon­sa­bile, per la destra è una buona occa­sione per ricom­pat­tarsi all’insegna del più mise­ra­bile raz­zi­smo. 
I pre­si­denti delle tre regioni gover­nate dal cen­tro­de­stra (Lom­bar­dia, Ligu­ria e Veneto) affon­dano i colpi rite­nen­dosi tito­lari di un discorso che paga sem­pre. 
Ma anche la pre­si­dente della Regione Friuli, Ser­rac­chiani (Pd), ha espresso più o meno il mede­simo con­cetto nei con­fronti dei migranti: “Noi non li pren­diamo, devono pren­der­seli loro”. Brava, se non altro per­ché espli­cita un sentimento.
Di fronte all’arrivo di cento pro­fu­ghi a Genova, il neo pre­si­dente Gio­vanni Toti, smessa la maschera del pacioso mira­co­lato da Arcore, pro­mette che appena si inse­dierà stu­dierà mec­ca­ni­smi per disin­cen­ti­vare i sin­daci liguri ad acco­gliere i migranti. 
Luca Zaia, forte del suo Veneto a tra­zione leghi­sta, giura che non ci sono comuni dispo­sti all’accoglienza e azzarda che anche “alcune pre­fet­ture sono sulla posi­zione di dire no”. Se fosse preso sul serio, sarebbe un ini­zio di seces­sione (roba da cara­bi­nieri). Ma tant’è, ogni presa di posi­zione serve a tirare la volata al cam­pione del raz­zi­smo pop, Mat­teo Sal­vini. La cilie­gina è sua: “Se Renzi e Alfano pen­sano di pren­dere il nord come luogo di sog­giorno per i clan­de­stini hanno sba­gliato tutto! Siamo pronti a bloc­care le pre­fet­ture e pre­si­diare le strut­ture”. La spa­rata come sem­pre fun­ziona e pur­troppo non basta la bat­tuta dell’ex leghi­sta Fla­vio Tosi a chiu­dere il discorso: “La smet­tesse di fare il fan­fa­rone e Capi­tan Fracassa”.
Al di là dei soliti cori di ripro­va­zione, il pre­si­dente del Con­si­glio Mat­teo Renzi cerca almeno di dimo­strarsi all’altezza della verve degli avver­sari, rilan­ciando a sua volta. Prima con un argo­mento ragio­ne­vole che è sulla bocca di tutti: “La scelta di divi­dere i pro­fu­ghi in diverse regioni è una deci­sione di Maroni (quando era mini­stro, ndr) e adesso si è sve­gliato e dice il con­tra­rio”. Poi con un attacco che sem­bra una pro­messa (ma delle sue): “Dob­biamo dare incen­tivi a quei comuni che accol­gono i migranti”, ha dichia­rato dal G7 in Ger­ma­nia. La pre­si­dente della Camera, Laura Bol­drini, ha rispo­sto senza per­dere l’aplomb: “Chi ha ruoli isti­tu­zio­nali deve agire con senso di respon­sa­bi­lità. Quando ci sono momenti dif­fi­cili tutto il paese deve rispon­dere, coeso”. Eh già.
C’è poi una voce, tra le tante, che invoca una rispo­sta chia­mando in causa gli anti­raz­zi­sti che mai rie­scono ad imporsi all’attenzione della pub­blica opi­nione, nem­meno con una bagarre. Quella di don Ciotti: “Non si può ancora una volta gio­care sulla pelle e sulla dispe­ra­zione di tante per­sone. Molte parole sono di raz­zi­smo, offen­dono, tol­gono dignità alle per­sone” e per que­sto serve “un risve­glio che non lasci la parola solo alle voci che divi­dono, umi­liano e allon­ta­nano. 
Alziamo la nostra voce”. Que­sto è il punto. Sal­vini &Co. fanno rife­ri­mento a un elet­to­rato che esi­ste e che rischia di dila­gare pro­prio per­ché aiz­zato da un ceto poli­tico spre­giu­di­cato, men­tre là fuori non c’è nes­sun altro ceto poli­tico dispo­sto a fare altret­tanto per “lisciare il pelo” agli anti­raz­zi­sti smar­riti e depressi. Dice a sini­stra che l’antirazzismo non paga. Forse: ma fino ad ora, c’è qual­cosa che ha pagato a sinistra?



Nessun commento:

Posta un commento