Il 12 ottobre 014, i Consiglieri Comunali e i Sindaci dei 55 Comuni della Provincia di Monza e Brianza (865 tra Cons. Com e Sindaci) saranno chiamati ad esprimere il loro voto per definire, nella configurazione prevista per le Provincie sulla base del decreto Delrio, la composizione del nuovo Consiglio Provinciale e il nuovo Presidente.
Sono eleggibili alla carica di Presidente, i sindaci dei Comuni della Provincia che non
scadano prima dei 18 mesi dalla data delle elezioni e i consiglieri
provinciali uscenti mentre alla carica di Consigliere provinciale sono eleggibili i sindaci, consiglieri dei
Comuni della Provincia in carica e consiglieri provinciali uscenti.
Penso di essere uno dei pochi che non considerava e non considera le province un ente inutile. Sulle Provincie s'è scatenata una strumentale tempesta in un bicchiere d'acqua per dimostrare l'attivismo governativo in tema di contenimento e revisione delle spese e dei costi dei livelli amministrativi.
Sono però dell'opinione che gli enti da "riformare" dovevano essere altri, ove i costi sono realmente corposi e dove tagli e riorganizzazioni erano e restano a mio avviso necessari.
Avrei quindi preferito che le Provincie assumessero competenze aggiuntive, cedute dalle Regioni, abbinando il tutto ad un ROBUSTO (e dico robusto, non di facciata) taglio delle indennità percepite da Presidenti, Assessori e Consiglieri Regionali perchè sono queste le indennità esorbitanti con annesso "costo della politica" indecente.
Da quì si doveva partire per poi riconfigurare le Provincie, con annessa revisione anche delle indennità per gli amministratori provinciali.
Quella che ne è uscito è invece un decreto che non abolisce le Provincie ma le trasforma in un ente di secondo livello impedendo così che i rappresentanti in seno al Consiglio Provinciale siano eletti dai cittadini, visto che solo i Consiglieri Comunali e i Sindaci possono partecipare (e concorrere) all'elezione della nuova assise.
Un evidente "furto di democrazia".
Anche per quanto rigurda la composizione del Consiglio Provinciale (che sarà formato dai Cons. Comunali e dai Sindaci risultati eletti) si corrono evidenti rischi.
Il primo fra tutti è quello che possano prevalere compromessi e interessi
locali rispetto ad una visione d'assieme di più ampio respiro.
In Brianza, è proprio quello di cui non abbiamo bisogno.
Abbiamo invece necessità di un ente che sappia pianificare "oltre" le visioni locali dei
singoli comuni (quelle per intenderci che hanno portato allo scempio
urbanistico che vediamo soprattutto nella brianza ovest).
La pianificazione territoriale, elaborata con il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) corre quindi il rischio di subire contraccolpi negativi, anche per il fatto purtroppo, nelle liste, trasversalmente, vi sono sindaci di amministrazioni ricorrenti o loro patrocinanti legali.
In proposito, con le associazioni e i gruppi ambientalisti del coordinamento Osservatorio PTCP, ho seguito passo passo l'iter del PTCP.
La pianificazione territoriale, elaborata con il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) corre quindi il rischio di subire contraccolpi negativi, anche per il fatto purtroppo, nelle liste, trasversalmente, vi sono sindaci di amministrazioni ricorrenti o loro patrocinanti legali.
In proposito, con le associazioni e i gruppi ambientalisti del coordinamento Osservatorio PTCP, ho seguito passo passo l'iter del PTCP.
Abbiamo fatto proposte e le dovute pressioni per
avere gradi di tutela seri, lavorando e confrontandoci in particolare con gli allora Consiglieri Provinciali Ghioni, Pozzati, Guerriero, Limonta che hanno portato nell'assise le nostre istanze, alcune recepite, altre respinte.
Il risultato è stato un PTCP con luci ed ombre.
Contrariamente a molte amministrazione che hanno fatto ricorso al TAR contro il PTCP ritenendolo "troppo vincolante", come ambientalisti ritenevamo e riteniamo che alcuni gradi di tutela del PTCP siano deboli e che questo PTCP, considerando lo stato di pesante cementificazione e l'elevato consumo di suolo in cui versa la provincia di MB, doveva essere più "vincolante".
Il risultato è stato un PTCP con luci ed ombre.
Contrariamente a molte amministrazione che hanno fatto ricorso al TAR contro il PTCP ritenendolo "troppo vincolante", come ambientalisti ritenevamo e riteniamo che alcuni gradi di tutela del PTCP siano deboli e che questo PTCP, considerando lo stato di pesante cementificazione e l'elevato consumo di suolo in cui versa la provincia di MB, doveva essere più "vincolante".
Pur non condividendo la soluzione legislativa applicata per le provincie, il 12-10-014, come Consigliere Comunale, andrò comunque a votare, esprimendo la mia preferenza, non tanto per una lista ma per una candidatura nella lista BrianzaReteComune.
Il mio voto sarà per una persona con sensibilità ambientaliste, al fine di avere all'interno di questa problematica configurazione di
consiglio provinciale qualcuno con cui rapportarsi sulle criticità del
territorio, le politiche ambientali e di mobilità.
Il gruppo di Sinistra e Ambiente, unitamente agli altri gruppi ambientalisti riuniti nel coordinamento "Osservatorio PTCP" continuerà poi a seguire attentamente la partita sul PTCP,
rapportandosi con i nuovi Consiglieri Provinciali che si dimostreranno interessati al tema nonchè con chi avrà le deleghe esecutive provinciali.
Il Consigliere Comunale di Sinistra e Ambiente
Alberto Colombo
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