Il CAS di via Monte Oliveto potrebbe ospitare sino ad un massimo di 100 richiedenti anche se la Prefettura ha assicurato che tale numero non verrà raggiunto poichè la nuova struttura servirà per redistribuire le presenze degli altri centri collettivi e alleviare la pressione. Gli arrivi saranno progressivi.
Come prevedibile, s'è aperta la canea con mirabolanti dichiarazioni da parte degli esponenti della destra locale accompagnate, come da copione, da una raccolta di firme per esprimere contrarietà all'insediamento da parte di alcuni residenti e s'è subito accesa la polemica.
Una polemica a dir poco surreale e per certi versi ridicola che cerca di scaricare le colpe dell'arrivo dei richiedenti asilo sull'amministrazione comunale quando invece la scelta è di esclusiva competenza del Prefetto, emanazione diretta del Ministero degli Interni, ora retto dal Ministro, in quota Lega, Piantedosi.
Eggià, la destra ha scoperto che un numero consistente di richiedenti asilo concentrati nello stesso stabile può essere foriero di problemi e che è preferibile l'accoglienza diffusa.
Avete letto bene.
Eppure si tratta dei gruppi politici di Lega Nord, Fratelli d'Italia e Forza Italia, gli stessi che a livello locale erano entusiasti del loro agire nazionale quando i loro parlamentari e le loro segreterie politiche approvavano nel 2018, il decreto "sicurezza" di Salvini, poi convertito nella legge n°132 del 1 dicembre 2018.
Legge che ha introdotto modifiche peggiorative, accompagnate dalla pesante riduzione dei fondi per gli enti gestori e per i programmi di accoglienza diffusa, rendendo problematica la copertura economica per i piccoli nuclei inseriti in appartamenti sul territorio e impedendo l'offerta di servizi dignitosi alle persone lì ospitate.
É proprio applicando queste normative che la Prefettura di MB ha emesso per il biennio 2024-2026, un bando europeo, con scadenza 12-02-2024, per l'affidamento del servizio di accoglienza e assistenza dei richiedenti Protezione internazionale presso i centri (appartamenti di accoglienza diffusa) aventi capacità ricettiva di 50 posti complessivi con corresponsione di
una retta giornaliera pro capite pari a 25,61 euro massimi.
L'affidamento per il centro di prima accoglienza collettivo di Monza, con capacità ricettiva teorica fino a 100 posti risulta invece affidato con procedura negoziata per la sua gestione e corresponsione di una retta pro capite al giorno pari a 29,62 euro.
Sono dunque proprio le normative derivanti dal decreto Salvini e la scelta allora fatta di differenziare e ribassare la retta a privilegiare e favorire l'accoglienza collettiva in un unico edificio.
L'attuazione di questa politica a carattere punitivo, oltre a ridurre le rette corrisposte ai gestori, solo parzialmente requilibrate dal successivo ministro del Governo Draghi, Luciana Lamorgese, ha altresì limitato pesantemente la possibilità di offrire e prevedere servizi essenziali di supporto ai richiedenti asilo e reso particolarmente difficoltoso attuare percorsi di apprendimento linguistico e di scolarizzazione e annullando di fatto i programmi mirati di crescita professionale.
Tutte limitazioni che complicano le possibilità di inserimento sociale e lavorativo dei richiedenti asilo accrescendo i sentimenti di rabbia e frustrazione di persone che devono sottostare a lunghissimi tempi di risposta per un titolo di soggiorno.
La destra non perde l'antico l'antico vizio di considerare e additare la presenza dei richiedenti asilo esclusivamente come un problema di ordine pubblico.
É un copione che continuamente si ripete, accompagnato da una intollerabile ipocrisia poichè le difficoltà per una seria e sana gestione di qualità di un'accoglienza diffusa e suddivisa su più Comuni sono proprio state generate da leggi, scelte ed atteggiamenti promulgate dalla destra stessa quando al governo.
Sotto, l'articolo de Il Cittadino del 3-02-024 sulla polemica contro il Centro di prima accoglienza collettivo di via Monte Uliveto a Monza.
Nessun commento:
Posta un commento