Il Movimento politico IMPULSI-SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ ha elaborato un testo che fa il punto sul Decreto Legge "sicurezza" ormai legge organica dello Stato dopo la firma del Presidente della Repubblica.
Lo rilanciamo sul blog di Sinistra e Ambiente invitando i visitatori a prendersi del tempo leggendolo nella sua completezza.
Lo scritto centra molti dei punti di questo Paese ammalato di odio verso gli ultimi e con rappresentanze politiche, ora al Governo, incapaci di azioni efficaci per combattere emarginazione e povertà e anzi più propense ad utilizzare i drammi altrui a proprio uso e consumo per una campagna elettorale permanente.
Dal blog IMPULSI-SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ
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Vengono da lontano le politiche e le scelte che creano una condizione di difficoltà estrema per coloro che arrivano in Italia con la speranza di un futuro migliore.
Reato di
clandestinità, Decreto Minniti che limita i diritti di ricorso legale, accordi
con le milizie libiche per trattenere i disperati in campi con condizioni
inumane, chiusura della missione
italiana di salvataggio Mare Nostrum, campagna continua e martellante per allontanare
le navi delle ONG che prestavano soccorso in mare e ora il decreto legge su
sicurezza ed immigrazione (DL 113/2018) che con la firma del Presidente
Mattarella è
stato promulgato ed è legge organica dello Stato.
Il governo Conte e la maggioranza M5S e Lega scrivono una delle “più
cattive norme della storia italiana”, probabilmente anticostituzionale,
certamente discriminatoria ed umiliante per gli stranieri e pericolosa per gli
italiani.
L’obiettivo
primario di quella che è divenuta ormai legge dello Stato
è lo smantellamento di quei progetti di buona accoglienza, senza
minimamente
incidere su coloro che invece hanno furbescamente costruito una fortuna
evitando di dare adeguati servizi ai richiedenti asilo, ammassati con
numeri insostenibili
nelle strutture da loro gestite.
Invece di intervenire laddove non c’era e non c’è garanzia di servizi
di qualità, il governo Lega-M5S ha scelto di combattere il modello fatto da un
percorso condiviso, di prossimità e di qualità che consente di
creare le basi di una pacifica convivenza con chi, a costo di enormi
sacrifici e mettendo spesso a repentaglio la vita propria e dei propri cari,
arriva da paesi non appartenenti alla comunità europea, in fuga da conflitti,
disastri naturali, persecuzioni, condizioni di vita insopportabili o altri
eventi altrettanto gravi.
La legge cancella il Permesso Umanitario, sostituendolo con un
Permesso Speciale, di limitata validità temporale (massimo 1 anno) e inserisce una casistica per pochi casi (vittime di particolare
sfruttamento lavorativo , cure mediche, calamità naturali, atti di particolare
valore civile) su cui valutare situazioni e condizioni individuali complicate.
E' negato l'accesso agli SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) ai titolati di Permesso Umanitario a partire dal 5-10-018 (data di entrata in vigore del Decreto legge), impedendo loro di completare percorsi d’inclusione e buttandoli per legge in mezzo alla strada e poco importa
se tra essi vi sono donne e bambini.
Una campagna per l'accoglienza nel vimercatese |
Si tolgono diritti, persino risorse per l’alfabetizzazione linguistica
e l’assistenza sanitaria.
Sarà
poi pressoché impossibile per un richiedente asilo e un profugo
ottenere la residenza poiché il DL 113/018 non riconosce più il Permesso
di
soggiorno temporaneo quale documento utile per l’iscrizione
all’anagrafe. A lui verranno quindi negato l'accesso ai quei servizi di
welfare comunale dove la residenza è un requisito.
La cattiveria persecutoria del governo e della maggioranza arriva a
colpire anche coloro che richiedono la cittadinanza italiana, innalzando a 48
mesi i tempi di risposta e incrementando il contributo per l’istanza.
E’ evidente l’intenzione di criminalizzarli in quanto diversi, per
provenienza, religione, costumi, e in egual misura perchè poveri contravvenendo
alla responsabilità e consuetudine di attenzione, ospitalità e protezione che
ha contraddistinto la storia dell’umanità.
E’ la diversa provenienza e il rischio di emarginazione e povertà che si vuole relegare nell’angolo.
E’ la diversa provenienza e il rischio di emarginazione e povertà che si vuole relegare nell’angolo.
Da sempre i poveri rappresentano un elemento di critica per le nostre
coscienze e d’instabilità per l’ordine sociale nella misura in cui hanno
interesse a sconvolgere un sistema che li mortifica e mantiene nella condizione
d’indigenza materiale e formativa, non avendo nulla da perdere nel farlo.
Si
risponde alle ingiustizie economiche e sociali,
in aumento anche in occidente, con soluzioni a buon mercato, attribuendo tutti
i mali ad una categoria di persone o ad istituzioni sovranazionali, in un
crescendo di sovranismo egoistico, di razzismo, di discriminazione.
Non ci si
fa scrupolo di alimentare un clima di paure, quasi sempre ingiustificate,
utilizzando dati falsi od incompleti ed intimorendo chi si oppone a queste
letture.
Occorre invece adottare una strategia differente provando a rigovernare l’economia, restituendo, nell’interesse generale, dignità alle persone, specialmente a chi vive situazioni di precarietà sia nella vita che nel lavoro e pertanto continuamente ricattabile perchè in condizioni di debolezza.
Occorre invece adottare una strategia differente provando a rigovernare l’economia, restituendo, nell’interesse generale, dignità alle persone, specialmente a chi vive situazioni di precarietà sia nella vita che nel lavoro e pertanto continuamente ricattabile perchè in condizioni di debolezza.
Servono
politiche di inclusione e non di esclusione, servono scelte coraggiose per
contenere la povertà e l’aumentare degli “ultimi”, di tutti gli “ultimi”
indipendentemente dalla loro provenienza.
Proprio per
stare nel tema della lotta alla povertà, è dubbio ed insufficiente un welfare
che preveda un reddito minimo (che peraltro ingloba precedenti sussidi e
rendite virtuali per case di proprietà) e contempli sia il controllo sia la
definizione rigida dei beni acquistabili, l’accettazione di qualsiasi lavoro,
sempre che se ne trovi, indipendentemente dalle qualifiche e dalle aspettative.
Tutto altresì ancora avvolto dall’incertezza delle tempistiche applicative.
Lo strumento, così come è pianificato, non implica una liberazione dalla povertà, ma struttura il governo degli esclusi.
Tutto altresì ancora avvolto dall’incertezza delle tempistiche applicative.
Lo strumento, così come è pianificato, non implica una liberazione dalla povertà, ma struttura il governo degli esclusi.
Per
approfondire il tema della lotta all'odio e all'intolleranza sul web e più in
generale nell'informazione:
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