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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

venerdì 28 luglio 2017

Il 5° RAPPORTO SUI PROFUGHI OSPITI DI BONVENA IN PROVINCIA DI MB

Anche quest'anno, per informare e smontare bufale e falsità, pubblichiamo il rapporto annuale della rete RTI Bonvena sull'accoglienza dei Richiedenti Asilo in Monza e Brianza presentato il 27-7-017 nella sede della Provincia.
All'incontro erano presenti Sindaci e Assessori di Cogliate, Macherio, Lissone, Bovisio Masciago, Vimercate, Mezzago, Verano Brianza, operatori del terzo settore e la stampa.
E' un rapporto dettagliato che illustra i numeri, le suddivisioni nei vari Comuni e che sopratutto racconta  l'attività svolta dall'RTI BONVENA, dopo aver vinto il Bando della Prefettura per il 2017, con le persone a lei affidate,
Chiaramente RTI Bonvena non è l'unico soggetto operante sul territorio poichè la prefettura assegna i rimanenti richiedenti asilo non coperti dal primo assegnatario, ad altri.
La situazione illustrata arriva all'aprile 2017 con 1142 richiedenti Protezione Internazionale ospitati presso le strutture di Bonvena (cresciuti poi a 1203 alla data odierna) sui 1900 presenti in Provincia di MB.


In Brianza, le persone provenienti dai porti di sbarco o da altri hub regionali, vengono temporaneamente inseriti negli hub di Monza e di Agrate (attualmente è in valutazione l'apertura di un terzo hub per far fronte ad altri arrivi) e poi smistati nelle strutture comunitarie di Camparada, Carnate, Limbiate, Lissone, Triuggio.
Il modello di Bonvena lavora su un'accoglienza diffusa sul territorio con l'inserimento in piccoli gruppi nelle abitazioni private affittate o messe a disposizione (130 appartamenti gestiti da Bonvena in prov di MB). Sono piccoli gruppi che vengono costantemente seguiti dai case manager e dai volontari delle associazioni cui sono affidati.


L'accoglienza prevede sin da subito l'inserimento in corsi di Italiano suddivisi per livelli di apprendimento.
Un buon gruppo di richiedenti asilo ha avuto accesso anche ai corsi del Centro Provinciale per l'Istruzione e l'Alfabetizzazione degli adulti italiani e stranieri (CPIA) per l'ottenimento della licenza di scuola media inferiore, raggiungendo l'obiettivo.
Importanti i servizi di mediazione culturale, di supporto legale e di introduzione al mondo del lavoro ormai consolidati e realizzati in particolare con il supporto di ARCI e CGIL.
Hanno preso avvio anche convenzioni con enti formativi con corsi di formazione professionali mirati e coperti economicamente con il fondo Hope.
Il fondo Hope, creato con donazioni degli enti aderenti a Bonvena e dei privati, garantisce inoltre, ormai stabilmente la possibilità di avviare con una borsa lavoro di tre mesi molti tirocini formativi oltrechè supportare progetti individuali di autonomia.
Bonvena s'è mossa anche coinvolgendo le Amministrazioni e le associazioni locali in tavoli di lavoro e discussione che hanno consentito attività di volontariato sul territorio cui i profughi hanno partecipato.
Uno degli obiettivi è quello di lavorare affinchè questo modello si consolidi e con esso si attivino, insieme alle Amministrazioni, strutture stabili di Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) per continuare a lavorare sull'integrazione delle persone che hanno ottenuto un riconoscimento della loro richiesta e sono titolari di un permesso (asilo politico, protezione sussidiaria, protezione umanitaria).
Insomma, lo diciamo da tempo, in Brianza esistono "buone pratiche" che puntano all'accoglienza solidale e non all'assistenzialismo.
Sono buone pratiche che demarcano un confine netto tra chi da tempo opera nel terzo settore con professionalità e senza fini di lucro e coloro che invece speculano sul dramma dei profughi con cooperative nate "alla bisogna".
Siano la Prefettura e gli enti preposti alla vigilanza a intervenire con decisione laddove si riscontrino inadempimenti, mancanze o "furbate" le cui prime vittime sono i richiedenti asilo.

Sotto il rapporto, da leggere con attenzione e voglia di sapere e capire.



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