Le ultime notizie su pedemontana.
Le risorse economiche non ci sono (vedi articolo/notizia ANSA sotto), il tentativo del ministro LUPI di ottenere la defiscalizzazione (480 mln di euro, un vero e proprio "aiuto di stato") non è ancora andato in porto e ............... la soc. Pedemontana altro non sa fare se non riproporre la tiritera ricattatoria rispetto al problema occupazionale.
Ma non basta, occorre anche dire che l'avvio dei lavori sulla tratta B1 è una scelta irresponsabile che ha già causato il disboscamento di buona parte del Bosco del Battù a Lazzate e dei boschi del Parco del Lura a Lomazzo.
Tutto con l'evidente scopo di mettere davanti al fatto compiuto e giustificare così l'avanzamento dell'attività.
Maldestro il tentativo di dichiarare la Tratta B1 come "variante necessaria per EXPO", quando è a tutti evidente che questa tratta dell'autostrada pedemontana non sarà a servizio diretto dell'evento, ma anzi, servirà solo a peggiorare la situazione viabilistica sulla già congestionata superstada ex SS35.
Poi c'è la favola dei 170 milioni che, se assicurati, consentirebbero il prosieguo dei lavori della B1.
La quota sarebbe in realtà appena sufficiente alla realizzazione del solo nudo nastro d'asfalto autostradale, privo di tutte le opere di connessione con l'attuale rete stradale (es. la Novedratese) e delle compensazioni ambientali.
Insomma, l'ostinazione interessata e la propaganda di APL, CAL, Reg. Lombardia etc, la sta pagando direttamente il territorio e l'ambiente.
Come coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO
SOSTENIBILE, continuiamo a ribadire, ci si fermi laddove l'autostrada è
stata già in buona parte realizzata: alla sola tratta A.
Non smetteremo di fare iniziative per cercare di evitare che il disatro si completi.
Non smetteremo di fare iniziative per cercare di evitare che il disatro si completi.
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Notizia ANSA del 31/03/014
Expo: Pedemontana ferma cantieri, stop anche a variante
Manca finanziamento banche da 400 milioni e via libera Cipe
Redazione ANSA MILANO 31 marzo 2014 21:53 News
Dopo un lungo braccio di ferro, il Cda della Pedemontana, un'autostrada lombarda in costruzione a Nord di Milano che nei lavori sta occupando 3.300 persone, ha deciso di sospendere i cantieri. Mancano tra l'altro 400 milioni di finanziamento del pool di banche per la variante Expo e il via libera del Cipe alla 'defiscalizzazione' dell'opera.
La sospensione dei cantieri scatterà dal 9 aprile a partire dalla ''tratta A, dalle tangenziali di Como e Varese e dalla tratta B1 qualora - scrive Pedemontana - non si siano verificate le seguenti condizioni: proroga del finanziamento ponte di 200 milioni al 30 giugno 2014 con conseguente erogazione dei contributi pubblici già deliberati e di quelli che verranno a maturazione entro tale data e finanziamento soci di 38 milioni necessario per coprire le esigenze finanziarie fino al 30 giugno''. Il cda del gruppo autostradale aggiunge che ''le Banche del pool hanno rifiutato di eseguire un finanziamento project di euro 400 milioni a favore di Pedemontana, finalizzato alla realizzazione della variante Expo; che allo stato, nonostante le promesse più volte espresse dal Governo, il Piano economico finanziario di Pedemontana non è ancora stato approvato dal Cipe; che ad oggi non è stata ancora assicurata la provvista finanziaria di circa 170 milioni, necessaria, unitamente all'incremento del contributo pubblico dal 35% all'80% anche sulla tratta B1, come da lettera Cal del 7 marzo 2014, per ultimare la variante Expo entro il 30 aprile 2015; delle problematiche che hanno impedito a Cal (Concessioni autostradali lombarde), anche per la mancata autorizzazione del Mit, di procedere all'erogazione, entro la data odierna, dei contributi già approvati''. Il Consiglio di Pedemontana fa presente che ''è necessario l'impegno di tutti i soci per finanziare il fabbisogno necessario per completare la variante Expo.
La società è oltremodo preoccupata di dover prendere questa decisione tenuto conto che settimanalmente sono presenti sul cantiere, fra tecnici e operai, oltre 3300 lavoratori. Si invita pertanto il governo e le autorità regionali, nonché i soci Banca Intesa Sanpaolo e Ubibanca, unitamente a Milano Serravalle a fare tutto quanto in loro potere per garantire la copertura di 170 milioni necessari per mantenere il posto di lavoro a tante famiglie e il completamento delle opere'', conclude la nota del gruppo autostradale.
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Intanto però a Lentate Sul Seveso, ultimo comune della tratta B1 i lavori proseguono, così come a Lazzate:
I lavori di tracciatura proseguono |
Il punto di innesto sull'attuale superstrada (inizio Tratta B2) |
La tracciatura nei campi del sedime autostradale |
La parte del Bosco del Battù completamente disboscata |
Un gregge nei prati a fronte Bosco del Battù: qualcosa che rischiamo di non vedere più, soppiantato da un nastro d'asfalto. |
AGGIORNAMENTO DEL 02/04/014:
All'allarme della Soc. Pedemontana, risponde solerte il Ministero delle Infrastrutture, con un erogazione di SOLDI PUBBLICI a copertura di un'infrastruttura che doveva essere finanziata dai privati (le banche).
Da Lombardia Notizie, organo d'informazione della Regione Lombardia:
01/04/014
Pedemontana, dal Ministero nulla osta per 128 milioni
1 aprile 2014
(Ln - Milano)
Il Ministero delle Infrastrutture ha firmato il nulla osta per l'erogazione del contributo di 128 milioni di euro per i lavori già effettuati sul cantiere di Pedemontana. Lo comunica l'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, annunciando di aver convocato il Collegio di vigilanza. "Siamo in costante contatto con il Mit - spiega l'assessore - con i vertici di Cal, di Pedemontana e con le banche. Grazie a questo atto sarà possibile scongiurare la chiusura dei cantieri". L'attesa liquidazione della quota di 128 milioni di euro da parte del Ministero permetterà alle banche di prorogare fino al 30 giugno il finanziamento ponte di 200 milioni. "Il 10 aprile - continua l'assessore - il Cipe si riunirà e approverà il piano finanziario dell'opera, che prevede anche la defiscalizzazione. I tempi sono stretti, ma, grazie all'impegno di tutti, riusciremo a dare nuovo vigore a Pedemontana. Intanto, è stato convocato il Collegio di vigilanza per discutere della situazione con tutti gli attori coinvolti, sindaci compresi". (Lombardia Notizie).
Il Ministero delle Infrastrutture ha firmato il nulla osta per l'erogazione del contributo di 128 milioni di euro per i lavori già effettuati sul cantiere di Pedemontana. Lo comunica l'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, annunciando di aver convocato il Collegio di vigilanza. "Siamo in costante contatto con il Mit - spiega l'assessore - con i vertici di Cal, di Pedemontana e con le banche. Grazie a questo atto sarà possibile scongiurare la chiusura dei cantieri". L'attesa liquidazione della quota di 128 milioni di euro da parte del Ministero permetterà alle banche di prorogare fino al 30 giugno il finanziamento ponte di 200 milioni. "Il 10 aprile - continua l'assessore - il Cipe si riunirà e approverà il piano finanziario dell'opera, che prevede anche la defiscalizzazione. I tempi sono stretti, ma, grazie all'impegno di tutti, riusciremo a dare nuovo vigore a Pedemontana. Intanto, è stato convocato il Collegio di vigilanza per discutere della situazione con tutti gli attori coinvolti, sindaci compresi". (Lombardia Notizie).
Ma per AGNOLONI (presidente di APL e di Serravalle) pare che ciò non basti ecco ciò che afferma in un'intervista a "Il Giorno" del 02/04/014
"Il rischio Pedemontana:
ai soci privati solo i ricavi e a quelli pubblici le spese"
Il presidente Marzio Agnoloni: da Roma 128 milioni, ma non basta
di Giambattista Anastasio
Solo lunedì l’allarme di Marzio Agnoloni, presidente di Milano-Serravalle, prima azionista di Pedemontana Lombarda, società della quale lo stesso Agnoloni è amministratore delegato: «Senza
l’accordo da 170 milioni di euro con le banche i lavori per realizzare
la variante Expo dell’autostrada non possono proseguire: c’è il
rischio di fermare i cantieri già il 9 aprile e mandare a casa 3300
lavoratori». In attesa della risposta degli istituti di credito (Intesa
San Paolo e Ubi), soci di Pedemontana, è ieri arrivata la risposta del
Ministero a Infrastrutture e Trasporti, che ha firmato il nulla osta per
l’erogazione del contributo di 128 milioni di euro a Concessioni
Autostradali Lombarde (Cal) per i lavori già effettuati. Si tratta per
l’esattezza dei contributi arretrati: 128 i milioni sdoganati ieri su un totale di 180.
Ma per scongiurare lo stop dei cantieri resta necessaria la proroga, da
parte delle banche, del prestito ponte e l’accordo per l’aumento di
capitale. Altro nodo, la delibera di defiscalizzazione dell’opera attesa
dal Cipe. Ieri l’assessore regionale Maurizio Del Tenno ha fatto sapere
che l’atto sarà approvato il 10 aprile.
Milano, 2 aprile 2014 - Marzio
Agnoloni, ad aprile 2013 lei ha presentato al Cda di Pedemontana due
lettere: quella con la quale «Concessioni Autostradali Lombarde» (Cal)
confermava l’estensione del contributo pubblico alla nuova autostrada
dal 35 all’80% e quella con la quale Intesa San Paolo confermava la
proroga del prestito ponte da 200 milioni sempre in favore della stessa
autostrada. Poi lunedì l’annuncio: cantieri fermi dal 9 aprile e 3300
operai a casa perché mancano i soldi per finanziare la tratta Expo. Ci
spiega che è successo nel frattempo?
«Il problema dei fondi riguarda la tratta B1, quella che collega la A9 a Cermenate, in provincia di Como, e che è una delle due tratte che, insieme alle tangenziali di Como e Varese, contiamo di aprire entro il primo maggio del 2015. Cal ha già approvato la delibera con la quale aumenta il contributo pubblico dal 35 all’80% (per un totale di 980 milioni a fronte di una spesa pari a 1,6 miliardi solo per la tratta Expo ndr). Ma perché i fondi stanziati con questa delibera possano essere corrisposti è necessario che i soci di Pedemontana, quindi “Milano Serravalle”, la società da me presieduta, e le banche Intesa San Paolo e Ubi mettano a disposizione 170 milioni di euro, vale a dire: la liquidità necessaria per completare l’opera. A tale aumento di capitale le banche dovrebbero contribuire per 60 milioni di euro...».
«Il problema dei fondi riguarda la tratta B1, quella che collega la A9 a Cermenate, in provincia di Como, e che è una delle due tratte che, insieme alle tangenziali di Como e Varese, contiamo di aprire entro il primo maggio del 2015. Cal ha già approvato la delibera con la quale aumenta il contributo pubblico dal 35 all’80% (per un totale di 980 milioni a fronte di una spesa pari a 1,6 miliardi solo per la tratta Expo ndr). Ma perché i fondi stanziati con questa delibera possano essere corrisposti è necessario che i soci di Pedemontana, quindi “Milano Serravalle”, la società da me presieduta, e le banche Intesa San Paolo e Ubi mettano a disposizione 170 milioni di euro, vale a dire: la liquidità necessaria per completare l’opera. A tale aumento di capitale le banche dovrebbero contribuire per 60 milioni di euro...».
Ma gli istituti di credito hanno comunicato che questi soldi non sono disposti a metterli...
«Esatto.
A febbraio ci hanno fatto sapere che le condizioni del mercato sono
cambiate e quindi non ritengono di far fronte all’aumento di capitale.
Ho incontrato i soci privati anche stamattina (ieri per chi legge ndr)
ma l’incontro è stato interlocutorio».
Che ne è della proroga del prestito ponte da 200 milioni, 400 divisi in due tranche?
«Le
banche si sono impegnate a concederla entro pochi giorni. Ma in questo
caso non si tratta di nuova liquidità: è una proroga di accordi passati.
Aggiungo un dato ulteriore: la definizione del piano economico e
finanziario di Pedemontana è necessaria anche per poter riscuotere da
Cal 180 milioni di contributi arretrati».
Ieri il ministero ha sbloccato 128 di quei 180 milioni, come riportato nel distico sopra.
«Ma la proroga del prestito resta necessaria per evitare lo stop dei cantieri».
«Ma la proroga del prestito resta necessaria per evitare lo stop dei cantieri».
Perché il blocco dei cantieri scatterebbe il 9 aprile?
«Perché la seduta decisiva del Cda è il giorno prima».
Quindi,
ricapitoliamo: per latratta Expo di Pedemontana occorrono 1,6 miliardi
di euro. Il contributo pubblico ammonta a 980 milioni, il prestito ponte
delle banche a 400 milioni e il contributo ulteriore a carico dei soci a
170 milioni, di cui 60 a carico di Intesa e Ubi. Ma i cantieri
rischiano ora di bloccarsi proprio per questi 60 milioni: è così?
«È
così. Non capisco come le banche possano rinunciare a finanziare
Pedemontana, un’infrastruttura necessaria non solo per l’Expo ma per
l’intera Lombardia, un’opera che vanta un Ebitda del 50%. Non si rendono
conto che io ho 3300 persone che lavorano in cantiere. La verità è che
la banche non fanno le banche, non scommettono sui progetti capaci di
portare sviluppo, di innescare la ripresa. E la gente perde il posto di
lavoro».
La Provincia e Milano-Serravalle non hanno
proprio nulla da rimproverarsi: ci si aspettava che Pedemontana
arrivasse completa all’Expo, invece...
«Guardi,
Milano-Serravalle ha sempre fatto la sua parte. Noi abbiamo approvato
già a marzo un finanziamento di 32 milioni per Pedemontana e siamo
pronti a fare il resto».
L’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto di Antonio Giulio Rognoni ha avuto ripercussioni?
«Lui in Cal aveva potere di firma. Bisogna aspettare il sostituto».
Il rischio è che si faccia un’autostrada con soldi pubblici e che i ricavi vadano ai privati.
«Oggi
il rischio è proprio questo: i privati non possono limitarsi a
contribuire con appena 200 milioni di euro ad un’opera che vale 1,6
miliardi di euro».
Ne ha parlato con Maroni.
«Il
presidente Maroni è molto presente, mi ha assicurato che farà la sua
parte per convincere la banche a onorare gli impegni e il Cipe ad
approvare la delibera per la defiscalizzazione di Pedemontana».
Quest’ultima è in agenda il 10 aprile.
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