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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

venerdì 27 giugno 2025

NONOSTANTE PEDEMONTANA ....... NOTIZIE SULLA BONIFICA DA DIOSSINA PER LA TRATTA B2.

Pur essendo parte del Tavolo Permanente sulla bonifica da Diossina, per avere a disposizione i dati e la documentazione necessaria ai fini del ruolo di monitoraggio della bonifica, Sinistra e Ambiente Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, altra Bovisio, Comitato Ambiente Bovisio, Cittadini per Lentate, hanno dovuto seguire altre strade, con una richiesta di accesso agli atti ad amministrazioni ed enti interessati.

Dopo il nostro sollecito del 24/5/2025, il riscontro giunto da Pedemontana il 16/6/2025, a distanza di più di due mesi dalla nostra nota del 22/4/2025, non soddisfa le nostre richieste documentali poichè alcuni importanti elaborati ci sono stati negati.

Non consentire un accesso a dati e documenti, diretto e non mediato, ostacola la nostra partecipazione al tavolo che ha anche l'obiettivo di informare e comunicare in tempo reale.

Avevamo chiesto i risultati delle analisi chimiche di Caratterizzazione in Banco sui terreni da bonificare per classificare il tipo di rifiuto appena pronte e non a posteriori e ci è stato risposto che:
 "Si segnala che sono in corso di pubblicazione sul sito www.pedemontana.com, nell’apposita sezione della Bonifica aree ex ICMESA, i certificati analitici relativi alle analisi di caratterizzazione in banco ad oggi disponibili in relazione ai diversi lotti di bonifica già sottoposti ad indagine. Tale pubblicazione avverrà presumibilmente entro la fine di giugno 2025."

I risultati verranno quindi resi pubbliche DOPO che l'attività di rimozione e asportazione del terreno classificato come rifiuto si è già conclusa su buona parte dei lotti oggetto delle analisi stesse.  

Il Piano degli Smaltimenti ci è stato invece negato da Pedemontana "in considerazione dei dati sensibili in essi contenuti, sia sull’organizzazione del lavoro di cantiere, sia sugli operatori coinvolti, vengono condivisi solo con gli Enti territorialmente competenti. Quanto sopra per ragioni di privacy, sicurezza e per garantire il corretto ed efficiente svolgimento dell’intervento di bonifica.". 

Come se metterci a conoscenza dei contenuti del Piano degli Smaltimenti potesse costituire un pericolo.
Insomma, trasparenza ......... solo a parole.

Con l'accesso agli atti avanzato ad alcune amministrazioni e alla Provincia di MB, siamo comunque riusciti ad avere copia, seppur con ritardo, dei dati della Caratterizzazione in Banco e del Piano degli Smaltimenti, documenti che contengono le informazioni che qui esplicitiamo dopo una loro attenta disamina.

LA SITUAZIONE A SEVESO

LOTTO 2A- Aree 14 e 28
Sul lotto 2A, localizzato a Seveso in via dei Vignee, i lavori di bonifica sono affidati alla soc. ELIOS AMBIENTE che opera su una superficie di intervento di 11.000 mq, con 5559,5 mc di terreno da asportare pari a 10.007 tonnellate.
La superficie è suddivisa in 2 aree sorgenti. La 14 con top soil (primi 20 cm) contaminati e la 28 con contaminazione fino all'intermedio di 50 cm. 
Le risultanze delle analisi chimiche di Caratterizzazione in Banco hanno dato valori di diossine tra 9,93 ng/kg e 27,63 ng/kg  classificando il terreno come Rifiuto non Pericoloso, codice CER 17.05.04 e unitamente ai test di cessione, è stato considerato adatto per il conferimento in discarica per inerti, fatto salvo per il terreno della cella D1 intermedio con diossine oltre la soglia dei 100ng/kg e pertanto destinato a discarica per rifiuti non pericolosi.
Utilizzato l'impianto di stoccaggio di Tecnoinerti di Ghedi (BS) con in alternativa quello della Eredi Compagnia Nazionale srl, di Cazzago S.M. (BS),autorizzata sino al 10-7-025 e della Brixiambiente Srl di Maclodio (BS).

LOTTO 2 -Aree 6-7-8-26B
Sul Lotto 2, in zona via della Roggia a Seveso la bonifica è seguita dalla soc. ELIOS AMBIENTE.
La superficie di intervento è di circa 5.854 mq, suddivisa in 4 aree sorgenti con asportazione del Top Soil (primi 20 cm) sulle aree 6-7-8 e fino a 1.20 mt per l'area 26B per un totale di 1375 mc e 2160 tonnellate di rifiuti.
Le analisi chimiche di Caratterizzazione in Banco hanno dato valori di diossine da 11,9 ng/kg a 92,76 ng/kg con classificazione del terreno quale "Rifiuto non pericoloso" codice CER 17.05.04 e unitamente ai Test di Cessione, è stato considerato conferibile in discariche per inerti presso l’impianto di Tecnoinerti di Ghedi (BS) avendo come alternativa la discarica inerti Eredi Compagnia Nazionale srl, di Cazzago S.M. (BS).

LOTTO 2  – Aree 9B e 13
Sempre nel LOTTO 2 in via della Roggia a Seveso sono localizzate le due aree di intervento 9B e 13 per una superficie complessiva di 10000 mq con 1932 mc di terra contaminata nel Top Soil da asportare, pari a 3462 tonnellate. L'area di intervento 9B si trova in corrispondenza della prevista vasca di laminazione che sarà al servizio dell'autostrada.

Le analisi chimiche della Caratterizzazione in Banco hanno dato valori di diossine tra 12,37 ng/kg e 99,72 ng/kg con classificazione del terreno quale "Rifiuto non pericoloso" codice CER 17.05.04 e unitamente ai Test di Cessione, è stato giudicato conferibile in discarica per inerti presso l’impianto di Tecnoinerti, di Ghedi (BS) avendo come alternativa la discarica inerti Eredi Compagnia Nazionale srl, di Cazzago S.M. (BS),

Dall'accesso agli atti, non risulta ancora depositata documentazione sulle altre aree di intervento del Lotto 2 e 2A

LA SITUAZIONE A CESANO MADERNO

LOTTO 5
Il Lotto 5 ubicato lungo via Alessandro Manzoni a Cesano Maderno è costituito da un unico areale sorgente identificato con il n° 44, avente estensione pari a 512,5 mq con contaminazione nel Top Soil (primi 20 cm) e con un volume di terreno da escavare e gestire come rifiuto pari a 102,5 mc.

É affidato all'RTI tra le società HTR BONIFICHE e MARAZZATO.
L'area di intervento è stata divisa in due celle con griglia di campionamento 30x30. 
I risultati delle analisi chimiche di Caratterizzazione in Banco hanno dato risultati sulle diossine  inferiori al limite dei 10 ng/kg e classificato il terreno come "rifiuto non pericoloso" codice CER 17.05.04 e unitamente con i test di cessione conforme e conferibile in discarica per inerti con destinazione verso l’impianto di Servizi S.r.l. sito tra i Comuni di Marano Vicentino e Thiene.

LOTTO 3
Il Lotto 3 variante, affidato alle società HTR AMBIENTE e MARAZZATO è caratterizzato dalla presenza di 25 aree sorgenti di contaminazione.
Le aree sorgenti dell'intero Lotto 3 sono state suddivise in 38 celle (37 per il Top Soil e 1 per l'intermedio).
Al momento sono disponibili solo i valori della caratterizzazione in banco sulle aree sorgenti SC64 e 64.2, con una superficie rispettivamente di 2631,23 e 2278,95 mq pari ad un totale di 4910 mq.con contaminazione nel Top Soil e nell'intermedio per un volume di terreno da escavare e gestire come rifiuto di 982 mc.
I valori di diossine riscontrati con la Caratterizzazione in Banco vanno da 33 ng/kg a 92 ng/kg con il terreno classificato come "rifiuto non pericoloso"  codice CER 17.05.04 con destinazione verso l’impianto di Servizi S.r.l. sito tra i Comuni di Marano Vicentino e Thiene.
 
LOTTO 3A
Per quanto concerne il Lotto 3A di Via del Serraglio /Beato Angelico a Cesano Maderno per complessivi 9318 mq, con 4320 mc di terreno da asportare pari a 7.700 tonnellate di rifiuti,  i lavori sono stati eseguiti dalla soc. ELIOS AMBIENTE.
Nella zona di intervento, suddivisa i due aree "sorgente" (19A e 33) con 18 celle (o maglie 25 x25 mt)  i riscontri chimici - rivisti con consegna il 13-3-025 dopo nostra segnalazione di una mancata certificazione ACCREDIA -hanno evidenziato valori della sommatoria delle diossine (PCDD+PCDF) compresi tra 29,1 ng/kg e 135,9 ng/kg. Valori che hanno consentito di classificare il terreno rimosso nei primi 50 cm, quale "Rifiuto non pericoloso" codice CER 17.05.04.

Unitamente ai test di cessione, il rifiuto è risultato per buona parte conforme per stoccaggio alla discarica per Inerti con una porzione conforme per discarica per Rifiuti non Pericolosi
É stata utlizzato l'impianto di Tecnoinerti di Ghedi (BS) con in alternativa l'impianto della Eredi Compagnia Nazionale srl, di Cazzago S.M. (BS),autorizzata sino al 10-7-025 e quello di Brixiambiente Srl di Maclodio (BS).

In alcune comunicazioni alla Provincia di MB che puntualmente faceva notare alcune incongruenze per dei superamenti delle soglie per il Benzo(a)pirene, il Benzo(g,h,i)perilene, l'Indenopirene, Pedelombarda Nuova ha precisato di aver rimosso e smaltito anche quel terreno proveninte da una cella quale rifiuto non pericoloso e che il materiale è stato destinato per siti di smaltimento e non di recupero. 

Risulta altresì che sul lotto 3A, ARPA è stata coinvolta per il prelievo e analisi di campioni di parete e fondo scavo in contradditorio, ai fini del collaudo di avvenuta bonifica.

Un appuntamento è stato proposto da Pedelombarda Nuova e presumiamo sia avvenuto il 22/5/025 per prelevare:
2 campioni per il fondo scavo per l’area sorgente 19A;
42 campioni per il fondo scavo per l’area sorgente 33;
23 campioni per le pareti dell’area sorgente 33.

LOTTO 6
Sul Lotto 6 via Filippo Turati a Cesano Maderno, con una superficie di intervento pari a 1.956 mq con
391 m3 di terreno da asportare, i lavori sono stati eseguiti da un RTI formato dalle soc. HTR BONIFICHE e MARAZZATO.
Sull'area di intervento, suddivisa in 4 celle, le analisi chimiche di Caratterizzazione in Banco hanno riscontrato valori massimi di diossine di 25 ng/kg e il terreno è stato classificato come  "Rifiuto speciale non pericoloso"e codice CER 17.05.04 e con il Test di Cessione, giudicato conforme per impianto PER INERTI e inviato alla Servizi S.r.l. ubicata tra i Comuni di Marano Vicentino e Thiene.

Non sono note date per l'attività di prelievo e analisi campioni in contradditorio con ARPA per il collaudo. 

NOTE: 
Per definire la conformità del rifiuto per l'accettazione in discarica sono state applicati per le diossine (PCDD/PCDF) i seguenti limiti legislativi di riferimento: 

  • Tabella 3 Articolo 7-quater Allegato 4 limiti di concentrazione per l'accettabilità in discariche per rifiuti inerti del Decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 121: PCB 1 mg/kgPCDD/PCDF 100 ng/kg
  • Tabella 5bis Articolo 7-quinquies Allegato 4 limiti di concentrazione per l'accettabilità di rifiuti pericolosi stabili non reattivi in discariche per rifiuti non pericolosi del Decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 121: PCB 10 mg/kg, PCDD/PCDF 2000 ng/kg
  • Tabella 6bis Articolo 7-septies Allegato 4 limiti di concentrazione  per l'accettabilità in discariche per rifiuti pericolosi del Decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 121: PCB 50 mg/kgPCDD/PCDF 10000 ng/kg

Questa disamina è stata effettuata sulla base dei documenti specificatamente chiesti ed ottenuti con accesso agli atti verso Amministrazioni ed Enti coinvolti nella Bonifica da Diossina, da loro ricevuti da Pedelombarda Nuova con protocolli dal 24-1-2025 sino al 9/06/2025.

Al momento in cui scriviamo, sui Lotti 1 e 4 le attività di predisposizione dei cantieri e delle aree sono  ancora incomplete o nelle prime fasi, così come mancano informazioni di dettaglio sulle rimanenti aree d'intervento dei lotti 2 e 2A.

Nonostante le difficoltà nel reperire ed elaborare le informazioni e i documenti ufficiali, continueremo a monitorare con attenzione la Bonifica da Diossina lungo la tratta B2 della Pedemontana.

 


sabato 14 giugno 2025

PARCO REGIONALE FLUVIALE E TERRITORIALE DEL SEVESO: SE NE DISCUTE A MEDA E QUESTO INFASTIDISCE L'AMMINISTRAZIONE SEVESINA.

Un pubblico attento ha seguito la serata sul progetto di Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso tenutasi a Meda l'11-6-025, organizzata da Legambiente circolo Laura Conti di Seveso in collaborazione con i gruppi ambientalisti locali e con il patrocinio dell'amministrazione comunale medese.
L'iniziativa aveva come corollario i pannelli della mostra illustrante le peculiarità del desiderato Parco.

I CONTENUTI DELL'INIZIATIVA
Molti i contributi e gli interventi durante la serata.

Arturo Calaminici ha raccontato l'esperienza degli Amici del Parco Nord e l'attività in corso da parte del Laboratorio Parco del Seveso, entità promozionale della proposta di grande Parco che raccoglie gruppi, associazioni e individui accumunati dal medesimo obiettivo.

Gemma Beretta di Legambiente Seveso ha condotto l'incontro offrendo spunti ed elementi su cui i relatori hanno potuto argomentare ed entrare nel merito.

 

Alberto Colombo ambientalista medese di Sinistra e Ambiente-Impulsi, ha spiegato le motivazioni per cui il Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso è una necessità poichè offre la possibilità, congiuntamente con gli interventi del Contratto di Fiume, di migliorare la qualità delle acque fluviali, di conservare e tutelare le residue aree spondali e di attivare progetti e realizzazioni di ingegneria ambientale per creare naturalità.
Per concretizzare il Parco, un ruolo importante lo riveste il Bosco delle Querce di Seveso e Meda ove, da tempo, le associazioni e i gruppi ambientalisti svolgono attività per rinnovarne il Significato e la Memoria e su cui si stanno spendendo Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente Seveso e Seveso Futura affinchè lo stesso sia ampliato a est.  
L'accorpamento tra Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce e il Parco Locale Sovraccomunale (PLIS) GruBria è quello tra due aree geomorfologicamente simili e con necessità di interventi di costruzione di naturalità e consentirebbe di far nascere il primo nucleo del Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso cui si possono includere i tracciati fluviali del Seveso e del suo affluente Certesa/Tarò unendo i territori in un ambito unico. 
 
 

Federica Gorini ha portato il suo contributo quale appartenente al CdA del GruBria, illustrando la configurazione del Grugnotorto-Villoresi-Brianza Centrale, la recente volontà e gli atti con cui il GruBria ha chiesto la trasformazione in Parco Regionale, auspicando un'unione con il Bosco delle Querce, già coperto della tutela regionale.
Ha evidenziato i passaggi istituzionali avviati e quelli programmati, ribadendo la volontà di proseguire nel cammino verso il Parco Regionale Fluviale e Territoriale.

Salvatore Scebba, per gli Amici del Parco Nord e il Laboratorio Parco Valle del Seveso, ha presentato la Petizione a supporto della richiesta di Parco e ha illustrato gli obiettivi e il ruolo fondamentale del coinvolgimento dei cittadini affinchè questa idea si realizzi.

NOTE STONATE DALL'AMMINISTRAZIONE DI SEVESO
Sicuramente stimolati dall'attività dei gruppi e delle associazioni che in numero cospicuo e convinto propongono e appoggiano l'istanza del Parco Fluviale e Territoriale del Seveso, l'amministrazione sevesina di Alessia Borroni, con la maggioranza che la sostiene (F.I, F.d.I, Lega, Viviamo Seveso) ha pensato bene di rilasciare, nello stesso giorno dell'iniziativa a Meda, una nota dove scrivono e vagheggiano di "Svendita del territorio".
Una comunicazione miope dove la maggioranza sevesina esprime "il proprio non interesse alla proposta di costituzione del "Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso", con un richiamo, che sa di fini propagandistici, a ciò che si prospetta per le "celebrazioni" del 50° anniversario del disastro diossina (nel 2026) e all'"arrivo di ingenti risorse" pari a 9 Mln di euro che sono poi una fantasiosa sommatoria in cui la maggioranza politica sevesina  ha inserito di tutto, compresi stanziamenti su altri capitoli che con l'ampliamento o l'attività del BdQ non hanno nulla a che fare e che comunque non si perderebbero.
Una nota che denota un travisamento della realtà.

I gruppi ambientalisti del territorio (Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura) sono i primi a volere che la Specificità, il Significato e la Memoria che il Bosco delle Querce riveste, indissolubilmente legato al disastro Diossina dell'ICMESA (gruppo Givaudan-La Roche), non si perda e venga continuamente rinnovata. 
Siamo stati, siamo e saremo impegnati affinchè le attività che nel Bosco vengono svolte, siano compatibili con il polmone verde. Un Bosco dove le associazioni e i gruppi ambientalisti hanno organizzato e promosso per primi, aderendo al progetto "INSIEME PER IL BOSCO", un lavoro collegiale di Significato e Memoria che deve continuare.
Il Bosco delle Querce non perderebbe la sua specificità se si aggrega al GruBria, considerando oltretutto che la sua gestione e i fondi dedicati, rimarrebbero comunque in capo, così come ora, alla struttura locale per interventi e progettualità.
Questa possibilità Borroni e la sua maggioranza  la conoscono bene essendo state coinvolte in diversi incontri anche istituzionali. 
Sarebbe quindi apprezzabile un diverso atteggiamento, differente dalla chiusura e dalla gratuita contrapposizione denigratoria nei confronti di chi da anni sta dando anima e cuore alla cura del territorio. 
Tanto più che il Bosco delle Querce è di Seveso e Meda, e la posizione più aperta e di disponibilità espressa dall'Amministrazione di Meda dovrà essere presa in esame e soppesata.
Quello della coalizione politica che esprime l'amministrazione sevesina è una posizione errata con considerazioni per nulla attinenti alla realtà.
 
RASSEGNA STAMPA:

 

Aggiornamenti:

Il Laboratorio del Seveso ha scritto una lettera aperta alla sindaca di Seveso Alessia Borroni che si è espressa, con la sua maggioranza, contro la costituzione del Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso.

 


sabato 7 giugno 2025

A MEDA SINISTRA E AMBIENTE-IMPULSI, PD E MEDAPERTA PRESENTANO SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER LA VARIANTE AL PGT

A Meda, la maggioranza di Santambrogio ha avviato il percorso di Variante al PGT. 
Dopo la Conferenza di VAS tenutasi il 26-5-025, è stato possibile presentare suggerimenti e proposte.
La Variante al PGT interviene su aspetti importanti per la pianificazione urbanistica della città. 
La Variante punta molto sulla Rigenerazione Urbana, identificando 4 livelli di possibili interventi dove verranno applicate una serie di facilitazioni per chi se ne farà carico.
  • Livello 1 riguardante gli Ambiti di Rigenerazione nel nucleo di antica formazione individuato dal Piano delle Regole e rappresentato nella Carta delle previsioni di Piano, per il quale è demandata al Piano delle Regole la definizione della disciplina di intervento;
  • Livello 2 per gli Ambiti di Rigenerazione Territoriale e Urbana (ART e ARU) individuati nel Documento di Piano con disposizioni generali e specifiche precisate nelle “Schede di orientamento e promozione degli Ambiti di Rigenerazione urbana e territoriale” allegate ai Criteri tecnici di Attuazione. Nel Livello 2 sono considerati l'ART1 composto dalle fornaci di via S. Maria accorpate con lo stadio comunale di via Busnelli e l'ART2 di via Conciliazione, prospicente agli Orti Condivisi, con passate attività di lavorazione di inerti.
  • Livello 3 per i Comparti di Rigenerazione Urbana (CRU) da individuare e disciplinare nel Piano delle Regole, in ragione della collocazione e della dimensione dei comparti stessi. Comprende quelli che erano gli ambiti di trasformazione del precedente PGT non realizzati.
  • Livello 4 per i casi non individuati dagli elaborati del Piano con la possibilità di accedere alle incentivazioni per la rigenerazione di aree ed immobili sulla base di istanze dei privati proprietari seguendo le disposizioni dettate dal Piano delle Regole.
Gli Ambiti di Rigenerazione
Quello degli ambiti di Rigenerazione con le connesse facilitazioni applicate e definite nelle Norme Tecniche di Attuazione e nel Piano delle Regole è e sarà un capitolo delicato e da seguire con attenzione, proponendo osservazioni mirate rispetto al consentito per evitare che vi siano stravolgimenti del tessuto urbano con abbattimanti impropri (permessi anche nel centro storico) e aumenti di volumetrie eccessivi o incompatibili con l'omogeneità del comparto oggetto del piano di rigenerazione.
Nei documenti della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) propedeutica alla Variante al PGT è richiamato anche il Masterplan strategico paesaggistico-ambientale e le linee guida per il sistema del verde della città, come strumento propedeutico alla partecipazione a bandi di finanziamento e alle attività di pianificazione urbanistica comunale.
Il Masterplan propone uno schema progettuale fondato su “4 fiumi verdi e una soglia blu” ove verranno concentrate le iniziative di qualificazione e rinverdimento lungo 4 tracciati che scendono a valle dalla collina intersecandosi con il quinto elemento (la “soglia blu”) costituito dal torrente Tarò/Certesa. 
Per ciascuno dei “4 fiumi” sono identificate strategie generali di intervento e ipotesi con progettualità pubbliche e private orientate alla riqualificazione del territorio comunale.
Per alcuni di questi interventi, l'amministrazione prevede di utilizzare i fondi della Prescrizione 51 del CIPESS di Pedemontana.  
Nel merito, si è ancora in attesa di una formalizzazione su quanto recepito.
 
I suggerimenti protocollati il 3-6-2025 da Sinistra e Ambiente-Impulsi, Partito Democratico e Medaperta sono evidentemente di carattere generale e riguardano alcuni aspetti della Variante richiamati durante la conferenza di VAS.
Nella fase di adozione, entreremo più nel dettaglio con osservazioni più puntuali.
 
 


lunedì 2 giugno 2025

LA MEMORIA CONDIVISA SUI CRIMINI AMBIENTALI: LA DIOSSINA DELL'ICMESA-GIVAUDAN-LA ROCHE E L'ISOCIANATO DI METILE DELL'UNION CARBIDE DI BHOPAL

Una serata coinvolgente quella dell'incontro del 29-5-025 "Seveso (ma anche Meda ndr) incontra Bophal" organizzata da "INSIEME PER IL BOSCO" sigla sotto la quale lavorano associazioni e gruppi di Seveso e Meda, coordinate da FARE.
I testimoni, i gruppi, le associazioni, le persone che hanno vissuto o che operano laddove sono avvenuti due disastri ambientali, quello della Diossina dell'ICMESA di Meda sparsa sul territorio di più Comuni e quello dell'Isocianato di Metile di Bhopal, hanno dialogato intensamente affinchè la Memoria si rinnovi e non si dimentichino quelli che sono stati due crimini attuati nel nome del profitto.
Due Paesi lontani 6500 km ma con sofferenze comuni come ricordato anche da Elena Colombo, presente al tavolo dei relatori.
Due tragedie accumunate dalla ingiustificabile volontà di profitto a discapito dell'attenzione alla salute e alla sicurezza trascurate e in assenza di adeguate norme di prevenzione e di dispositivi.

LA VIOLENZA DEL MODELLO DI SVILUPPO E LE SUE CONSEGUENZE
C'è una Violenza di un modello di sviluppo e di produzione chimica poco o per nulla attento alla sicurezza e alla salute di uomini, donne ed esseri viventi le cui conseguenze sono state pesantissime.
Una Violenza che è stata diretta ed immediata a Bhopal dove nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, nella fabbrica della multinazionale americana Union Carbide, la fuoriuscita nella forma gassosa dell'Isocianato di Metile (MIC), composto chimico molto instabile e pericoloso utilizzato per produrre il pesticida Sevin, ha provocato nell'immediato e nelle prime ore già migliaia di decessi e di avvelenamenti.
Una violenza più lenta, più subdola e diluita nel tempo a Meda, Seveso, Cesano Maderno e nei paesi vicini investiti il 10 luglio del 1976 dalla nube tossica dell'ICMESA di Meda, azienda chimica del gruppo Givaudan-La Roche produceva il triclorofenolo da cui si generò la tetraclorodibenzoparadiossina (TCDD), un composto chimico altamente tossico e nocivo.
Una violenza lenta, dove non vi sono stati morti nell'immediato ma dove nel corso degli anni tra la popolazione delle aree contaminate si sono registrati picchi per alcuni tipi di tumore e per malattie cardiovascolari e leucemie con conseguenze anche nefaste.

LA GIUSTIZIA MANCATA. 
Per la fuoriuscita della Diossina, i processi civili alla Givaudan-La Roche furono risolti per via bonaria con risarcimenti economici individuali (200 miliardi di lire), ai Comuni e alla Regione Lombardia Regione Lombardia (103 miliardi di lire) e ciò permise di escludere dai procedimenti giudiziari il gruppo dirigente della multinazionale. Per i procedimenti penali, dopo i tre gradi di giudizio, solo Herwig von Zwehl (direttore tecnico dell'ICMESA) e Jörg Sambeth (direttore tecnico del gruppo Givaudan) furono condannati rispettivamente a due anni di reclusione e a un anno e sei mesi. Le successive riflessioni di Sambeth lo condussero nel 2004 a pubblicare un libro di memorie, nel quale ammise che le condizioni di sicurezza dell’azienda di Meda erano precarie, che la dirigenza della Givaudan e della Roche non volle deliberatamente informare le autorità italiane sulla natura del tossico fuoruscito, pur avendone avuta immediata consapevolezza.

A Bhopal, l'amministratore delegato dell'Union Carbide, Warren Anderson, non si è mai presentato dinanzi alla corte che lo aveva accusato di omicidio né mai fu dato seguito alla richiesta di estradizione dagli Stati Uniti. Anderson è deceduto da latitante.
Per i risarcimenti fu raggiunto un accordo il 4 febbraio 1989. La Union Carbide pagò 470 milioni di dollari per i danni causati, a fronte di una richiesta iniziale di 3 miliardi di dollari.
Cifre ridicole a fronte della vera e propria ecatombe causata dalla multinazionele. La Dow Chemical che nel 2001 acquisto la Union Carbide ha sempre ritenuto che i risarcimenti erano pienamente sufficienti a compensare le responsabilità del disastro.

IL DOVERE DELLA MEMORIA
Il 29-5-025, con un pubblico interessato, due testimoni del crimine perpetrato dalla Union Carbide, Rachna Dhingra da anni impegnata nel Bhopal Group for Information and Action e International Campaign for Justice e Satinat Sarangi fondatore della clinica Sambhavna che offre cure gratuite alle vittime del disastro, ci hanno ricordato sia gli eventi temporali sia le letali conseguenze, illustrando il loro attuale impegno per supportare chi chiede la bonifica delle aree, migliori condizioni di vita nei quartieri colpiti sia per alleviare e curare malattie conseguenti a quel disastro.
Solo grazie agli attivisti, i quartieri attorno alla fabbrica hanno potuto accedere all'acqua potabile dopo 15 anni dal disastro, evitando l'utilizzo dei pozzi la cui acqua di falda è pesantemente contaminata.
Anche gli interventi per bonificare l'impianto ed il suo circondario da centinaia di tonnellate di rifiuti tossici si sono fermati per decenni, con il pericolo enorme di un lento avvelenamento per la popolazione già con danni al sistema nervoso, al fegato ed ai reni. 
A Bhopal casi di cancro ed altre malattie sono aumentati dopo il disastro e le generazioni successive continuano a soffrire per gli effetti sul sistema respiratorio,sul patrimonio genetico e endocrino riproduttivo.
La rimozione delle scorie tossiche residue è stato completato solo nel 2025 ma il suolo e la falda risultano pesantemente contaminate.

La Storia di quanto avvenuto nel 1976 e nel 1984, le azioni e le strategie industriali della Givaudan-La Roche e della Union Carbide precedenti e successive ai due eventi meritano quindi, come sottolineato dagli interventi dei presenti, di essere giudicati non come "incidenti" casuali e non prevedibili bensì come crimini compiuti nel nome del profitto.

Come ha ribadito il dott Sergio Astori,  di queste tragedie e delle responsabilità "SI DEVE PARLARE FINCHÉ ESISTONO TESTIMONI CHE SENTONO IL DIRITTO - DOVERE DI FARE MEMORIA" .  

Sotto, l' intervento di chiusura della serata curato dal dott. Sergio Astori.