Una storia lunga, la storia dei desiderata di alcuni immobiliaristi e costruttori che volevano una colata di cemento in una delle poche aree libere rimaste a Lissone.
Lissone, una città della Provincia di MB dove nel corso degli anni, il consumo di suolo è cresciuto con un trend impressionante sino a raggiungere nel 2018 il dato del 71,3% di territorio consumato (dato ISPRA).
L'intera vicenda dell'AT7 è stata da noi vissuta direttamente e l'abbiamo raccontata partendo dalla delibera del Consiglio Comunale del 2-2-2013 che, a maggioranza, tenendo presente le linee d'indirizzo della Variante al PGT, le indicazioni del PTCP Provinciale e condividendo i contenuti dell'osservazione presentata per conto del coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP dal WWF Lombardia e dal Circolo A. Langer di Legambiente Monza deliberava di NON APPROVARE il Piano Attuativo previsto per l'AT7.
Vedi:
Ne seguiva un ricorso al TAR che si pronunciava il 6-11-014 respingendo le richieste dei costruttori e confermando la buona scelta dell'Amministrazione di Concetta Monguzzi. Vedi: UNA BUONA NOTIZIA DA LISSONE.
Ora, grazie all' impegno e al lavoro collegiale dei gruppi ambientalisti e al coraggio dell'Amministrazione, a Lissone c'è un area dove il grigio cemento non è arrivato.
Sotto, il comunicato del coordinamento OSSERVATORIO PTCP di MB
Monza 04-02-019
RIGETTATO DAL CONSIGLIO DI STATO IL
RICORSO DI CHI VOLEVA A LISSONE UNA COLATA DI CEMENTO SULLE AREE
VERDI.
Sono state rese note in questi giorni le motivazioni con cui il 14
giugno 2018, il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso contro il Comune di
Lissone presentato dalla Sofim Società Finanziaria s.p.a. e
dall’Impresa Edile Fratelli Faletra s.r.l. che chiedevano l'annullamento degli
atti amministrativi riguardanti l'Ambito di trasformazione AT7.
Sono quegli atti che,
accogliendo le osservazioni presentate dai gruppi ambientalisti facenti
parte del coordinamento Osservatorio PTCP di MB, hanno consentito all’Amministrazione di Lissone, guidata dal Sindaco
Concetta Monguzzi, di non approvare, in variante al PGT, un ambito di
trasformazione pianificato dall’amministrazione a guida Lega-PdL
che li aveva preceduti.
Nell’AT7 si prevedeva in
origine un volume edificabile pari a 72.520 mc suddivisi su due lotti, a
destinazione residenziale e terziario, con 4 edifici di 10 piani di altezza
32mt sul lotto A e 6 edifici a 4 piani più due torri di 10 piani sul
lotto B.
Sarebbe stata una vera e propria colata di cemento in una delle poche
aree verdi ancora rimaste libere nel Comune di Lissone, comune dove il consumo
di suolo è (secondo i dati ISPRA) al 71,3 %.
L'amministrazione ha successivamente scelto,
con coraggio e consapevolezza del proprio ruolo, di resistere in tutti i gradi
di giudizio (Tar e Consiglio di Stato) avverso a chi voleva su quell'area la colata
di cemento.
Un risultato positivo, raggiunto in primis
grazie all’ascolto e alla collaborazione che l’allora assessore Corigliano,
sollecitata da alcune consigliere comunali, ha saputo dare ai referenti dei
gruppi ambientalisti aderenti al Coordinamento Osservatorio PTCP di MB, gruppi
a loro volta consigliati e supportati da validi pareri di esperti legali e
tecnico amministrativi.
Le osservazioni, dopo la stesura curata
dall’intero coordinamento erano state presentate formalmente da Legambiente
Monza e dal Wwf Lombardia.
Il loro recepimento in fase di Variante al
PGT, aveva consentito di azzerare le previsioni edificatorie.
Il pronunciamento del
Consiglio di Stato ora crea un importante precedente.
Sono infatti di rilevante
importanza l’espressione sul ruolo dell’urbanistica e il correlativo potere di
pianificazione che, per il CdS, non può essere inteso solo come un coordinamento delle
potenzialità edificatorie connesse al diritto di proprietà ma deve operare sul
proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo ed armonico del
medesimo.
Pertanto, secondo
il Consiglio di Stato, urbanistica e pianificazione si occupano della
realizzazione di una pluralità di interessi pubblici, che trovano il proprio
fondamento in valori costituzionalmente garantiti. Sempre il Consiglio di Stato
definisce che una destinazione di zona precedentemente impressa non determina
l’acquisizione, una volta e per sempre, di una aspettativa di edificazione non
più mutabile, poiché questa è modificabile con un nuovo PGT, conseguenza di una
nuova e complessiva valutazione del territorio, alla luce dei mutati contesti e
delle esigenze medio tempore sopravvenute.
Unitamente a
queste importanti espressioni, il Consiglio di Stato ha respinto tutti i motivi
d’appello del ricorrente.
La notizia è per noi motivo di
soddisfazione poiché viene mantenuta libera da inutile edificazione un’area che
è stata nel frattempo inclusa nel perimetro del Parco Locale di Interesse
Sovraccomunale (PLIS) del Grugnotorto-Villoresi.
Per il futuro,
ci auguriamo che anche l’inutile e impattante autostrada Pedemontana Lombarda
di cui è previsto il passaggio in parte dell’area non venga completata,
salvaguardando definitivamente questo spazio.
Il coordinamento ambientalista
OSSERVATORIO PTCP DI MONZA E BRIANZA
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