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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

giovedì 27 dicembre 2018

AGGIORNAMENTI SULL'INUTILE AUTOSTRADA PEDEMONTANA

Dopo la richiesta di accesso agli atti, esaudita il 22-11-018 dal Comune di Seveso e l'incontro con il Sindaco di Cesano Maderno il 29-11-018, abbiamo atteso per avere una completezza documentale tale da consentire un aggiornamento sull'argomento Autostrada Pedemontana Lombarda.
Come è noto, la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda ha elaborato la Perimetrazione delle zone contaminate da Diossina TCDD che dovrebbero essere sottoposte a bonifica.
La perimetrazione lascia fuori le aree con concentrazioni d'inquinante inferiore ai 100 ng/kg (cioè inferiore al limite industriale) ed è inoltre predisposta sulla base del progetto definitivo 2009 aggiornato nel 2012, non tenendo conto di un nuovo definitivo in studio nè tantomeno di un ESECUTIVO inesistente.
A luglio 2018, la società ha poi chiesto di effettuare 15 campionamenti per analisi chimiche aggiuntive al fine di escludere dalle aree perimetrate le superfici sotto il sedime d'asfalto dell'attuale superstrada ex SS35, incluse inizialmente nella perimetrazione perchè frutto di elaborazione secondo il principio dei "poligoni di Thiessen".
I punti di prelievo di campioni di suolo sono localizzati nei Comuni di Meda, Seveso e Cesano Maderno.
La soc. APL avanza l'ipotesi che sotto l'asfalto non vi può essere contaminazione poichè l'asfalto stesso ha impedito, quale barriera fisica, la penetrazione nel terreno della Diossina TCDD.
Secondo APL, "la nuova campagna di indagine avrà, quindi, come obiettivo quello di verificare la possibilità di ridurre l’estensione dei poligoni contaminati e quindi dei futuri quantitativi di terreni da rimuovere, riducendo così non solo i costi del futuro intervento di bonifica, ma anche gli impatti delle attività connesse alla bonifica sulle aree circostanti".
Dopo comunicazione a Regione Lombardia D.G. Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile U.O. Tutela Ambientale Struttura Bonifiche e Siti Contaminati, A.R.P.A. Lombardia Dipartimento di Monza e Brianza, Provincia di Monza-Brianza Settore Ambiente, ATS Brianza, Comune di Cesano Maderno, Comune di Seveso, Comune di Meda e le successive osservazioni avanzate da ARPA e dal Comune di seveso, in data 31-8-2018, Regione Lombardia ha dato il nulla osta per le 15 analisi integrative (3 nel Comune di Meda, 6 nel Comune di Seveso e 6 nel Comune di Cesano Maderno) come da mappa sotto.
All'oggi, non si conoscono gli esiti di tali campionamenti, probabilmente non ancora effettuati o di cui comunque non abbiamo un documento ufficiale.

Per la mappa in HD cliccare sopra
La seconda parte dell'aggiornamento riguarda l'incontro del 24-10-018 tra APL e CAL e le Amministrazioni della tratta B2 tenutosi in Regione Lombardia.
Al tavolo tecnico v'era la presenza di Regione Lombardia, della Provincia di MB, Comune di Barlassina, del Comune di Cesano Maderno, del Comune di Meda, del Comune di Bovisio Masciago mentre erano assenti Seveso e Lentate.
L'incontro verteva sui contenuti del nuovo progetto definitivo '018, che risulta ancora in fase di elaborazione e di cui non è stata distribuita documentazione ma sono solo state illustrate alcune bozze.
APL ha lì comunicato che è "stimato che si possa bandire la gara e sottoscrivere il contratto con il Contraente Generale per le Tratte B2 e C entro il 2019, redigere il progetto esecutivo (6 mesi, oltre 2 per la sua approvazione) e avviare i lavori entro il 2020."
Tutta questa partita è ovviamente legata alla chiusura ENTRO UN ANNO, a partire dall'avvenuta registrazione alla Corte dei Conti dell'Atto Aggiuntivo n° 2, del Piano Economico Finanziario trovando uno o più finanziatori privati. Allo scopo, come è noto è stato pubblicato ed esperito da APL un AVVISO di CONSULTAZIONE DI MERCATO (ne abbiamo scritto qui) a cui hanno risposto (secondo APL) 11 soggetti.
Nel report dell'incontro del 24-10-018 è definito che per la Tratta B2 "si dovranno preliminarmente completare i lavori di bonifica delle aree ex Icmesa".
Al riguardo APL, nel mese di giugno 2018, ha pubblicato la procedura di gara per l'affidamento del progetto operativo di bonifica delle aree, per la quale sono pervenute due offerte che sono state oggetto oggetto di valutazione da parte della commissione ministeriale.
Il progetto, una volta redatto, dovrà essere oggetto di approvazione in sede di Conferenza di Servizi, mentre le attività di bonifica verranno effettuate dal Contraente Generale delle Tratte B2 e C.
Rispetto alla richiesta delle Amministrazioni comunali di procedere con la realizzazione delle opere viabilistiche connesse alla Tratta B2 in anticipo rispetto alla cantierizzazione della stessa, APL ha escluso che si possa fare, rimandandola al più ad una realizzazione contemporanea con i lavori per la B2.
Tutto rimane quindi in una fase di stallo ed è evidente che risulterà determinante la volontà del governo di stralciare o confermare l'autostrada Pedemontana Lombarda dall'elenco delle infrastrutture "strategiche".
All'oggi, si è ancora in attesa dell'analisi costi/benefici e una decisione in merito rispecchierà evidentemente anche i reali rapporti di forza tra le due componenti politiche del Governo.
Come gruppi ambientalisti che da anni si occupano della Pedemontana Lombarda, non ci stanchiamo di ribadire che rinunciare al completamento di un'infrastruttura inutile, dispendiosa e impattante per ambiente e territorio è l'unica soluzione percorribile.

Informazioni a cura di:
SINISTRA E AMBIENTE MEDA
LEGAMBIENTE circolo "Laura Conti"  SEVESO

sabato 22 dicembre 2018

GOVERNO E DPEF: QUANDO GLI "ANNUNCI" TENTANO DI COPRIRE LA REALTÀ


Alla fine, dopo un recente passato di roboanti quanto inutili e puerili affermazioni contro le contestate ingerenze della Commissione Europea (ricordate: " la manovra del popolo","non si arretra di un millimetro", "abbiamo abolito la povertà", "è arrivata la lettera di Bruxelles? Va bene, aspettiamo quella di Babbo Natale" etc. etc.) il governo Conte, supportato da M5S e Lega ha dovuto, per evitare la procedura d'infrazione,  andare giocoforza ad una trattativa con la Commissione Europea.
Trattativa che ha modificato pesantemente numeri e obiettivi contenuti nel Documento di Programmazione Economico – Finanziaria - DPEF, a partire dal deficit previsto che passa dal 2,4% al 2.04 % poi arrotondato a 2% ma sopratutto con la previsione di sviluppo per il 2019 che scende da un irreale 1,5% all'1%.
La clausola di garanzia, in sostanza l’aumento dell’Iva, viene poi estesa all’intero triennio '019-'020-'021 e il pacchetto di dismissioni promesso è stato aumentato.
Anche le misure "simbolo " del DPEF - sussidio di povertà detto impropriamente “reddito di cittadinanza” e quota 100 - subiranno slittamenti nell'applicazione e tagli delle risorse assegnate.
La legge di bilancio viene quindi riscritta rispetto alla versione iniziale e verrà presentata all'ultimo momento, senza passaggio in Commissione Bilancio, come un "maxiemendamento con voto di fiducia"  dai contenuti e dettagli fino all'ultimo sconosciuti ai parlamentari e anche ai cittadini.
Chi negli anni passati chiedeva e rivendicava  (giustamente) la centralità del Parlamento nei suoi due rami di Camera e Senato, ora una volta divenuto maggioranza, si sta comportando in perfetta continuità con i predecessori, concentrando e gestendo l'attività di Governo con l'utilizzo costante della fiducia, nel caso specifico del DPEF addirittura chiedendo l'espressione di voto su di un documento importantissimo che verrà conosciuto nel merito solo all'ultimo, senza alcuna possibilità di confronto e di emendabilità.
Eppure, anche con questa situazione, politicamente imbarazzante, sia dal fronte M5S sia da quello della Lega, il vicepresidente Di Maio  preferisce lanciarsi ancora in spericolati quanto patetici e manipolatori annunci ad uso dei social che ripropongono, con elenchi sommari, lo stile dell'efficientismo berlusconiano mentre l'altro vicepremier preferisce trastullarsi con inaccettabili attacchi a testate giornalistiche che hanno raccontato una verità differente rispetto alla sua ossessione elettoralistica su profughi e richiedenti asilo. 
Del resto, questo governo vuole azzerare in quattro anni il fondo dell’editoria costituito presso la presidenza del Consiglio.
Verrebbero così proprio penalizzate, pregiudicandone l'esistenza, le testate gestite in forma di cooperative giornalistiche e molti giornali locali più piccoli, .


Con questa manovra «sovranista» ha vinto il fiscal compact

Legge di bilancio. Gli italiani pagheranno un prezzo altissimo. 
Il taglio alle previsioni di bilancio è vistoso, ma è niente rispetto 
alla cambiale che il governo ha sottoscritto per l’intero trienni

Luigi Pandolfi  Edizione del 21.12.2018

Capitolazione rispetto alle previsioni della Nota al Def e della prima bozza di manovra e assoggettamento del Paese alla vigilanza della Commissione per i prossimi tre anni. La procedura di infrazione è stata evitata, ma il prezzo pagato dagli italiani è altissimo. I commissari europei hanno concesso al governo «sovranista» di sventolare alcune bandierine da qui alla prossima campagna elettorale per il rinnovo del parlamento europeo, in cambio dell’iscrizione di una pesante ipoteca sugli esercizi successivi a quello cui la la manovra si riferisce.

LA CURA DIMAGRANTE imposta alle previsioni di bilancio è vistosa (10,2 miliardi, dei quali 2,7 dal fondo per le pensioni e 1,9 da quello per il reddito di cittadinanza), ma è niente rispetto alla cambiale che il governo ha sottoscritto per l’intero triennio. La clausola di salvaguardia su Iva e accise viene sterilizzata soltanto per il 2019. Per gli anni a seguire (2020-21), la stessa, rivista al rialzo, farà da barriera a qualsiasi intento «espansivo» del governo. Sarà un cappio al collo del Paese che si stringerà automaticamente qualora si decidesse di non rigare dritto, secondo le regole europee.
I numeri sono da brividi. 23 miliardi nel 2020, addirittura 29 l’anno successivo (l’aliquota agevolata, ora al 10%, passerebbe dal 2020 al 13%, mentre quella ordinaria, oggi al 22%, salirebbe nel 2020 al 25,2% e nel 2021 addirittura al 26,5%). E non è tutto. Sempre dal 2020, ci sarà un aumento delle accise per un valore di 400 milioni di euro all’anno (alla faccia del taglio promesso da Salvini).
FINITA? MACCHÉ. Ci hanno detto che lo stanziamento per il reddito di cittadinanza (misura giusta in linea di principio ma congegnata male) era «sovrastimato» nella prima bozza della legge di bilancio, perché calcolato per l’intero anno.
Partendo da aprile, secondo i «nuovi» calcoli, sei miliardi dovrebbero bastare a coprire il costo della misura. Il che porterebbe a concludere che per gli anni successivi di miliardi ce ne vorrebbero di più. E invece no. Lo stanziamento si riduce di circa un miliardo nel 2020 e di 683 milioni nel 2021. Avranno calcolato che migliaia di persone troveranno un lavoro in poco più di sei mesi proprio «grazie» al sussidio di povertà. La fantasia al potere.

NON VA MEGLIO sul versante degli investimenti, quelli che avrebbero dovuto sostenere la crescita e l’occupazione. Il taglio è draconiano: 4 miliardi in meno, tra Fondo investimenti delle amministrazioni centrali, Fondo Sviluppo Coesione, cofinanziamento dei fondi europei e fondi per le Ferrovie dello Stato.
DUE MILIARDI (tra vari ministeri), invece, saranno congelati a titolo «cauzionale», per coprire eventuali sforamenti del deficit nominale ritoccato al 2,04% (di fatto al 2%, perché i quattro decimali non si calcolano). Potranno essere sbloccati solo dopo l’esito positivo di una seconda verifica sull’andamento dei conti pubblici fissata a luglio.

E POI, DISMISSIONI (1,25 miliardi in tre anni), blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, tagli all’adeguamento all’inflazione per le pensioni sopra i 1500 euro, abrogazione del credito d’imposta per l’Irap e azzeramento di quello per l’acquisto di beni strumentali, tassa dei rifiuti nella bolletta della luce per i comuni in dissesto. Misure che fanno la differenza, al netto di provvedimenti giusti, ma solo in termini simbolici, come il prelievo sulle pensioni d’oro (76 milioni) e la tassa sui «colossi del web» (150 milioni).
Rigore finanziario (o «austerità», se rende meglio l’idea) che, nel triennio, dovrà tradursi in risparmi per un valore di 38,4 miliardi di euro. Un risveglio amaro per milioni di italiani, dopo mesi di propaganda sovranista un tanto al chilo (costata 1,5 miliardi di euro di interessi in più solo quest’anno).
VINCE il fiscal compact (e i mercati). Dalla promessa di un deficit nominale al 2,4% «per tre anni», come medicina contro la stagnazione, si è arrivati a stimarne una discesa fino all’1,5% nel 2021. Significherà che il «deficit strutturale» (al netto dei fattori ciclici e delle misure una tantum), quello che vale veramente per l’Europa, dovrà avvicinarsi il più possibile allo zero.
Osservati speciali. Nessun ufficio della Troika a Roma, per carità, ma un Paese sottoposto al controllo rafforzato delle istituzioni europee per i prossimi tre anni. Il sovranismo italiano, alla prova decisiva, si è rivelato una «tigre di carta».

mercoledì 12 dicembre 2018

IMPULSI - SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ SUL DECRETO INsicurezza, I PROFUGHI, LA POVERTÀ


Il Movimento politico IMPULSI-SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ ha elaborato un testo che fa il punto sul Decreto Legge "sicurezza" ormai legge organica dello Stato dopo la firma del Presidente della Repubblica.
Lo rilanciamo sul blog di Sinistra e Ambiente invitando i visitatori a prendersi del tempo leggendolo nella sua completezza.
Lo scritto centra molti dei punti di questo Paese ammalato di odio verso gli ultimi e con rappresentanze politiche, ora al Governo, incapaci di azioni efficaci per combattere emarginazione e povertà e anzi più propense ad utilizzare i drammi altrui a proprio uso e consumo per una campagna elettorale permanente.

Dal blog IMPULSI-SOSTENIBILITÀ e SOLIDARIETÀ
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Vengono da lontano le politiche e le scelte che creano una condizione di difficoltà estrema per coloro che arrivano in Italia con la speranza di un futuro migliore.
Reato di clandestinità, Decreto Minniti che limita i diritti di ricorso legale, accordi con le milizie libiche per trattenere i disperati in campi con condizioni inumane, chiusura della missione italiana di salvataggio Mare Nostrum, campagna continua e martellante per allontanare le navi delle ONG che prestavano soccorso in mare e ora il decreto legge su sicurezza ed immigrazione (DL 113/2018) che con la firma del Presidente Mattarella è stato promulgato ed è legge organica dello Stato.
Il governo Conte e la maggioranza M5S e Lega scrivono una delle “più cattive norme della storia italiana”, probabilmente anticostituzionale, certamente discriminatoria ed umiliante per gli stranieri e pericolosa per gli italiani.
L’obiettivo primario di quella che è divenuta ormai legge dello Stato è lo smantellamento di quei progetti di buona accoglienza, senza minimamente incidere su coloro che invece hanno furbescamente costruito una fortuna evitando di dare adeguati servizi ai richiedenti asilo, ammassati con numeri insostenibili nelle strutture da loro gestite.
Invece di intervenire laddove non c’era e non c’è garanzia di servizi di qualità, il governo Lega-M5S ha scelto di combattere il modello fatto da un percorso condiviso, di prossimità e di qualità che consente di  creare le basi di una pacifica convivenza con chi, a costo di enormi sacrifici e mettendo spesso a repentaglio la vita propria e dei propri cari, arriva da paesi non appartenenti alla comunità europea, in fuga da conflitti, disastri naturali, persecuzioni, condizioni di vita insopportabili o altri eventi altrettanto gravi.
La legge cancella il Permesso Umanitario, sostituendolo con un Permesso Speciale, di limitata validità temporale (massimo 1 anno)  e inserisce una casistica per pochi casi (vittime di particolare sfruttamento lavorativo , cure mediche, calamità naturali, atti di particolare valore civile) su cui valutare situazioni e condizioni individuali complicate.
E' negato  l'accesso agli SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) ai titolati di Permesso Umanitario a partire dal 5-10-018 (data di entrata in vigore del Decreto legge), impedendo loro di completare percorsi d’inclusione e buttandoli  per legge in mezzo alla strada e poco importa se tra essi vi sono donne e bambini.
Una campagna per l'accoglienza nel vimercatese
Si persegue dunque il disegno di segregare prima e di rendere irregolari a vita i migranti che oggi risiedono nei nostri comuni in strutture diffuse, composte da piccoli nuclei facenti parte di progetti d’integrazione (SPRAR), limitando il diritto d’accesso ai soli titolati di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati.
Si tolgono diritti, persino risorse per l’alfabetizzazione linguistica e l’assistenza sanitaria.
Sarà poi pressoché impossibile per un richiedente asilo e un profugo ottenere la residenza poiché il DL 113/018 non riconosce più il Permesso di soggiorno temporaneo quale documento utile per l’iscrizione all’anagrafe. A lui verranno quindi negato l'accesso ai quei servizi di welfare comunale dove la residenza è un requisito.
La cattiveria persecutoria del governo e della maggioranza arriva a colpire anche coloro che richiedono la cittadinanza italiana, innalzando a 48 mesi i tempi di risposta e incrementando il contributo per l’istanza.
E’ evidente l’intenzione di criminalizzarli in quanto diversi, per provenienza, religione, costumi, e in egual misura perchè poveri contravvenendo alla responsabilità e consuetudine di attenzione, ospitalità e protezione che ha contraddistinto la storia dell’umanità. 
E’ la diversa provenienza e il rischio di emarginazione e povertà che si vuole relegare nell’angolo.
Da sempre i poveri rappresentano un elemento di critica per le nostre coscienze e d’instabilità per l’ordine sociale nella misura in cui hanno interesse a sconvolgere un sistema che li mortifica e mantiene nella condizione d’indigenza materiale e formativa, non avendo nulla da perdere nel farlo. 
Si risponde alle ingiustizie economiche e sociali, in aumento anche in occidente, con soluzioni a buon mercato, attribuendo tutti i mali ad una categoria di persone o ad istituzioni sovranazionali, in un crescendo di sovranismo egoistico, di razzismo, di discriminazione. 
Non ci si fa scrupolo di alimentare un clima di paure, quasi sempre ingiustificate, utilizzando dati falsi od incompleti ed intimorendo chi si oppone a queste letture. 
Occorre invece adottare una strategia differente provando a rigovernare l’economia, restituendo, nell’interesse generale, dignità alle persone, specialmente a chi vive situazioni di precarietà sia nella vita che nel lavoro e pertanto continuamente ricattabile perchè in condizioni di debolezza.
Servono politiche di inclusione e non di esclusione, servono scelte coraggiose per contenere la povertà e l’aumentare degli “ultimi”, di tutti gli “ultimi” indipendentemente dalla loro provenienza.
Proprio per stare nel tema della lotta alla povertà, è dubbio ed insufficiente un welfare che preveda un reddito minimo (che peraltro ingloba precedenti sussidi e rendite virtuali per case di proprietà) e contempli sia il controllo sia la definizione rigida dei beni acquistabili, l’accettazione di qualsiasi lavoro, sempre che se ne trovi, indipendentemente dalle qualifiche e dalle aspettative. 
Tutto altresì ancora avvolto dall’incertezza delle tempistiche applicative. 
Lo strumento, così come è pianificato, non implica una liberazione dalla povertà, ma struttura il governo degli esclusi.

Per approfondire il tema della lotta all'odio e all'intolleranza sul web e più in generale nell'informazione:

sabato 8 dicembre 2018

IL COMITATO ELABORA 4 PROPOSTE PER L'AGGIORNAMENTO DEL PIANO TERRITORIALE COORDINATO DEL PARCO REGIONALE GROANE-BRUGHIERA

Sempre molto attivo nelle iniziative  per far conoscere ai cittadini le bellezze delle zone verdi e boschive a noi prossime, il Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera è anche parecchio attento ai passaggi Istituzionali che riguardano la tutela del territorio della Brughiera ora accorpato al Parco Regionale Groane.
Così, dopo aver inoltrato in Regione Lombardia una serie di proposte per una nuova configurazione degli Ambiti Territoriali Ecosistemici (ATE), ora sono state presentati i suggerimenti al Piano Territoriale Coordinato (PTC) del Parco Groane - Brughiera.
Sulle superfici di Brughiera incluse nel Parco Regionale è infatti necessario definire le destinazioni d'uso compatibili con i vincoli della tutela regionale aggiornando lo strumento del PTC.
Sono 4 proposte che riguardano:
  • nel COMUNE DI MEDA
l' AMBITO DI TRASFORMAZIONE N° 6 (ex fornace Ceppi) ove si chiede che durante le fasi di elaborazione del PTC del Parco, venga prestata particolare attenzione per il recupero e la destinazione d'uso di un sito classificabile come "Archeologia Industriale", mantenendolo strettamente collegato alle aree boschive circostanti e prevedendo, magari con strumenti di convenzionamento con il privato o altro, un suo recupero e riutilizzo a scopi di pubblica utilità (attività museale, educazione ambientale etc)

l'AREA DI PARCO DENOMINATA “ZOCA DEI PIRUTIT”affinchè il piccolo stagno e l’area boscata di pertinenza, venga considerata come una delle aree di particolare interesse naturalistico e che l’Ente Parco sia promotore di un recupero del dialogo con la proprietà come terzo attore per riconsegnare alla comunità locale questo luogo.
  • nel COMUNE DI MARIANO COMENSE (CO)
l' EDIFICIO RURALE della “CASCINA MORDINA (di proprietà comunale) per un recupero finalizzato a funzioni compatibili con il Parco Regionale, come laboratori di educazione ambientale per le scuole, aule didattiche, locali per le associazioni che operano nel Parco e non solo, sale museali sulla storia rurale della Brughiera o sale per un Museo Naturalistico (per esempio come nuova sede del Museo Civico di Lentate sul Seveso).
  • SU PIÙ COMUNI
l'INDIVIDUAZIONE DI UN NUOVO SENTIERO MEDA/LENTATE S/S - COMO/MONTORFANO A OVEST DI CANTU’ per realizzare un anello sentieristico completo Meda/Lentate s/S - Como/Montorfano - Meda di circa 60 km.




giovedì 6 dicembre 2018

IL COMITATO PARCO REGIONALE GROANE-BRUGHIERA INOLTRA IN REGIONE OSSERVAZIONI SUGLI AMBITI TERRITORIALI ECOSISTEMICI

In Regione Lombardia è ripartito l'iter di definizione dei perimetri geografici dei cosidetti  Ambiti Territoriali Ecosistemici (ATE).
Gli ATE sono porzioni di macroaree in cui si intende suddividere il territorio regionale, parte del sistema dentro cui Regione Lombardia intende ottimizzare e favorire l'accorpamento e la fusione dei Parchi Regionali e delle aree protette.
Ogni singolo ATE dovrebbe avere uno o più Parchi Regionali di riferimento a cui sarà consentito aggregarsi o con cui fondersi.
Un'area tutelata o un Comune che intende entrare in un Parco Regionale, potrà farlo con quello dell'ATE d'appartenenza.
Partendo dal provvedimento presentato nella passata legislatura "individuazione degli Ambiti Territoriali Ecosistemici (ATE) e dei parametri gestionali, ai sensi del comma 5, art. 3, della l.r. n. 28/2016 - Riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di tutela presenti sul territorio”, ritirato dopo la richiesta di parere alla commissione VIIIA, PAR 155, da parte della Giunta Regionale (DGR 7333 del 07.11.17) e considerato che si prospetta una prossima ripresentazione del provvedimento, il COMITATO PARCO REGIONALE GROANE-BRUGHIERA ha inviato all'assessore di Regione Lombardia Fabio Rolfi e alla VIII^ Commissione  Agricoltura, montagne, foreste e parchi una serie di valutazioni e richieste di modifiche alla vecchia suddivisione degli Ambiti Territoriali Ecosistemici (ATE).
Il Comitato Parco, ha rielaborato e ampliato un testo che era stato già impostato in precedenza contenente osservazioni e richieste relative ai criteri di scelta degli Ambiti Territoriali Ecosistemici (ATE) che includono le aree verdi a nord del Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea.
Un contributo importante che propone una configurazione differente degli ATE rispetto alla passata e ritirata versione, onde avere una migliore omogeneità basata sui criteri di similitudine ecosistemica e morfologica, di contiguità territoriale e di rispetto dei bacini idrografici.
Per Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera è necessario un differente accorpamento e una riassegnazione di ambito per i Comuni di Alzate Brianza, Capiago Intimiano, Montorfano, Orsenigo, Grandate, Casnate con Bernate, Senna Comasco e Oasi del Bassone comprendendoli nel perimetro dell’ AMBITO TERRITORIALE ECOSISTEMICO - PARCO DELLE GROANE E DELLA BRUGHIERA - PARCO BOSCO DELLE QUERCE.

sabato 1 dicembre 2018

A MEDA, L'ACCESSO AGLI ATTI HA COSTI ECCESSIVI E NON FACILITA LA TRASPARENZA E LA PARTECIPAZIONE.

In data 24-10-018, il gruppo di Sinistra e Ambiente di Meda e il Circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso hanno inoltrato a mezzo PEC e al Protocollo dei Comuni di Seveso, Meda e Cesano Maderno, una richiesta di accesso agli atti per avere copia della documentazione e delle comunicazioni intercorse tra la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), le sopracitate amministrazioni e gli uffici tecnici riguardo alcune analisi chimiche integrative alla Caratterizzazione dei suoli lungo il tracciato della prevista autostrada pedemontana.
L'abbiamo fatto con tutti i Comuni interessati per essere certi di avere comunque risposte utili in tempi utili.
Conseguentemente abbiamo, con amarezza, verificato direttamente che a Meda i costi per avere la documentazione risultano decisamente eccessivi e poco abbordabili per i gruppi, le associazioni e pure per i cittadini.
L'ottenimento dei documenti richiesti a Meda è stato difatti subordinato, dalla preposta "Area Infrastruttura e Territorio", al pagamento di un  importo pari a 59 euro "per ricerca archivio e riproduzione atti".
Una spesa consistente, sopratutto qualora nel tempo si renda necessario fare più richieste di accesso su atti d'interesse per informazione, valutazione o controllo dell'attività amministrativa.
Più contenuto e quindi più accettabile il costo, pari a 25,61 euro, per " diritti di riproduzione e visura" chiesto dall'Ufficio Ecologia e Ambiente di Seveso per rilasciarci la medesima documentazione.
Cesano Maderno non ha invece risposto nel termine di legge dei 30 giorni ma l'argomento è stato trattato in un incontro  tra i richiedenti, il Sindaco Maurilio Longhin e i suoi responsabili tecnici. Nell'incontro, chiesto dai gruppi ambientalisti, è stato fatto il punto sull'iter della Caratterizzazione e sul dossier Autostrada Pedemontana Lombarda, al momento senza particolari novità di rilievo.
Certo, siamo coscienti che non può essere a costo zero il lavoro degli uffici per mettere a disposizione documentazione ed atti (fatto salvo i documenti chiesti da un Consigliere Comunale per espletare il proprio incarico Istituzionale), ma a nostro parere, il costo deve essere tale da consentire anche a chi in Consiglio Comunale non è rappresentato, di poter accedere a quanto di interesse, senza esborsi eccessivi sopratutto per chi non utizza la documentazione per fini professionali ma ne fa un uso di pubblica utilità.
Non è nemmeno molto chiara la motivazione puntuale per cui siano stati chiesti i 59 euro.
Una ricerca sul sito del Comune di Meda, ha mostrato l'esistenza d'una recente regolamentazione generale (senza cifre di dettaglio sugli oneri per il cittadino e i gruppi) curata dal Segretario Comunale (vedi  https://www.comune.meda.mb.it/wp-content/uploads/2018/02/DIRETTIVA-DEL-SEGRETARIO-N.1.pdf) e di una regolamentazione  per ciò che riguarda visione e copia di atti di competenza dell'Ufficio Edilizia Privata (cioè pratiche edilizie) - vedi : https://www.comune.meda.mb.it/visione-atti/edilizie).
Nella Direttiva del Segretario comunale di Meda è scritto:
3.5. Costi di riproduzione dei documenti oggetto di accesso
Il rilascio di dati o documenti in formato elettronico o cartaceo è gratuito, salvo il rimborso del costo effettivamente sostenuto e documentato dall’Amministrazione per la sola riproduzione su supporti materiali con le modalità e nei casi di seguito descritti.
In caso di richiesta di copia su supporto materiale dei dati e documenti richiesti, il richiedente provvede a versare l'importo dei costi di riproduzione quantificati dall’ufficio competente. Per la determinazione dei soli costi di riproduzione delle copie si deve far riferimento alla delibera della Giunta Comunale che fissa gli importi. 
Ora, tenendo presente che i documenti da noi richiesti erano stati comunicati e forniti ai Comuni interessati in formato elettronico (digitale), la cifra richiesta dall'Ufficio medese ci sembra decisamente spropositata considerata la facile riproducibilità su c.d di quanto richiesto. Un caso ? Un errore ?
Per parte nostra, pensiamo che la trasparenza e la possibilità d'accedere a documenti d'interesse collettivo, utili per il controllo e per incentivare la partecipazione, non debba trovare ostacoli di tale natura.

La richiesta di accesso agli atti protocollata a  Meda e con diversi destinatari anche a Seveso e Cesano Maderno

La risposta del Comune di Meda - Ufficio Area Infrastrutture e Territorio

La risposta del comune di Seveso Ufficio Ecologia e Ambiente