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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

martedì 23 ottobre 2018

PEDEMONTANA: UN SINGOLARE AVVISO DI CONSULTAZIONE DEL MERCATO

Descrivendo in modo dettagliato i contenuti relazionati da Concessioni Autostradali Lombarde (CAL) ai componenti delle commissioni regionali riunite il 4-10-018, avevamo scritto che la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) avrebbe attivato una consultazione  preliminare del mercato per avere e valutare un riscontro di interesse per un bando di gara per il progetto esecutivo e la realizzazione dei lavori per le tratte B2, C e D.
Così con data di pubblicazione 1/10/2018 e data iniziale di scadenza al 05/11/2018, poi prorogata al 30/11/2018, è stato pubblicato sul sito di APL un AVVISO DI CONSULTAZIONE PRELIMINARE DI MERCATO (ex art. 66 del d.lgs. n. 50/2016) Acquisizione di informazioni ed elementi utili alla definizione e indizione di procedure di gara relative alla progettazione, esecuzione e gestione di opere autostradali del collegamento Dalmine, Como, Varese, il valico del Gaggiolo e delle opere connesse, con eventuale contestuale partecipazione del soggetto affidatario al capitale sociale di APL
I contenuti dell'avviso sono particolari.
Innanzi tutto sono definiti i costi per le tratte per un valore complessivo di 2700 milioni di euro così suddivisi:
  • Tratta B2, pari a circa € 500 mln.
  • Tratta C, pari a circa € 1.100 mln.
  • Tratta D, pari a circa € 800 mln.
  • Tratta VA13+14, pari a circa € 60 mln.
  • Greenway, pari a circa € 40 mln.
  • 3° parte dell’opera (Esazione, Progetti Locali, Misure compensative, ecc.), pari a circa € 200 mln.
Rispetto ai costi inizialmente stimati, c'è una riduzione di 500 mln, evidentemente legata alla configurazione differente prevista per il progetto definitivo 2018, laddove APL ha dato indicazioni di implementare radicali modifiche per risparmiare.
La consultazione di APL si prefigge inoltre di verificare se esistono interessi per l’indizione di una procedura di gara o più procedure di gara tese alla individuazione di un unico operatore economico o di più operatori economici che possano contestualmente o con separate operazioni:
a)partecipare al capitale sociale di APL (equity), fatta salva la determinazione dell’ammontare di detta partecipazione, nonché della tipologia della medesima partecipazione;
b)predisporre la progettazione esecutiva in uno con la realizzazione dei lavori delle rimanenti Tratte dell’Opera, con l’impegno di assumere l’onere di un prefinanziamento il cui ammontare verrà determinato in seguito, eventualmente da trasformare in equity (capitale sociale) all’avvenuto collaudo finale positivo dell’Opera, così come dell’eventuale successiva gestione di tutta o parte dell’Opera.

Dunque, APL è alla ricerca di qualcuno che entri con risorse economiche nel capitale sociale, ma non solo.
Cerca anche qualcuno che si impegni per la progettazione esecutiva e per i lavori di completamento dell'autostrada "con un prefinanziamento" che potrà essere trasformato anch'esso in capitale sociale o nella gestione dell'autostrada.
Chi progetta e costruisce potrà essere dunque pagato divenendo socio di APL o gestendo l'autostrada.
Insomma, qualcuno che lavori inizialmente "a credito".
Cosa dovrebbe attirare questo soggetto? Indubbiamente l'unica garanzia non può che essere l'intercettare i volumi di traffico attuali della superstrada ex SS 35, prossimi agli 80.000-100.000 veicoli/giorno, che, pur essendo traffico locale o di breve percorrenza, risultano utili per fare cassa in caso di pedaggiamento.

Il testo dell'Avviso di Consultazione, evidentemente per necessità "promozionale", non fa alcun cenno ai contenziosi pendenti presso il TAR e il Tribunale di Milano così come ignora i dubbi legati alla nuova progettazione che necessiterebbe di un ulteriore passaggio al CIPE, visto i sostanziali cambiamenti previsti.
Ancora una volta la società  concessionaria dimostra la propria totale inaffidabilità .
Fino a quando le Comunità  dovranno sopportare di avere questa spada sulla propria testa?

NB: segnaliamo che la "Procedura aperta ex art. 60 del D.Lgs. 50/2016 per l’affidamento del Progetto Operativo di Bonifica e/o di messa in sicurezza, ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e del coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, delle aree dell’incidente ICMESA contaminate da diossina ed interessate dal tracciato Autostradale Pedemontana" si è chiusa con 2 partecipanti entrambi ammessi:
HDC Italia srl con sede a Milano e St&a srl anch'essa con sede a Milano.

Le offerte delle due società sono al vaglio della Commissione che attribuirà i punteggi per la parte tecnica ed economica.

Sotto l'avviso, rettificato per proroga al 30/11/018



Sinistra e Ambiente Meda
Legambiente circolo "Laura Conti" Seveso

domenica 21 ottobre 2018

DAL CONVEGNO DI MEDICINA DEMOCRATICA SU LUIGI MARA LE TESTIMONIANZE DI SINISTRA E AMBIENTE E DI LEGAMBIENTE SEVESO

Il 20-10-018 il gruppo di Sinistra e Ambiente di Meda, insieme con Legambiente circolo "Laura Conti" di Seveso ha dato il suo contributo attivo al convegno di Medicina Democratica a ricordo di Luigi Mara.
Luigi Mara s'è speso per tutta la sua vita nelle battaglie contro la nocività in fabbrica, per la salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro e all'esterno di essi, per la modifica di cicli produttivi pericolosi e intervenendo a supporto di vertenze ambientali.
Il suo cammino è passato anche da Seveso, negli anni del disastro Icmesa, con una dettagliata e puntuale informazione tecnica e con approfondite analisi sul rischio effettivo corso dai cittadini causato dalla contaminazione e dall'esposizione alla diossina  TCDD.
Ci unisce a lui e al suo gruppo di lavoro un "filo rosso" che è quello di un metodo di intervento e azione fatto anche da un'analisi approfondita documentale da non delegare, indispensabile per creare consapevolezza e per un "sapere diffuso" e non ristretto.
Sessione "Il Modello Operaio"
Sessione "Processi e Giustizia" con Gemma Beretta (Pres. Legambiente Seveso) che introduce e modera

L'intervento di Gemma Beretta Presidente del circolo Laura Conti di Legambiente Seveso

Enzo Ferrara (direttore della rivista Medicina Democratica ndr) ha voluto fortemente che sedessi qui a facilitare i lavori della terza sessione del Convegno, dedicata alla questione del perseguimento penale del danno ambientale. Non a caso questo, sono infatti presidente del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso e Seveso ha molto a che fare con la questione. A Seveso nel 1976 si assistette a un crimine di pace, per citare Giulio Maccacaro e  Luigi Mara, e la sentenza che emerse dal processo fu una sentenza che, usando una espressione cara a Laura Conti, definirei senza radici nel futuro. La sentenza infatti contribuì a generare una separazione profonda nella comunità locale, creando una ferita sopra una ferita, non rimarginata ancora oggi. Ma mi permetto di dire anche che altri fili legano la realtà del nostro Circolo Legambiente Laura Conti a questa giornata dedicata a Luigi Mara.
Luigi Mara è ricordato da pochi tra quegli uomini e donne, nel 1976 giovani e ora per lo più sessantenni, che furono aiutati dal Comitato Tecnico Scientifico ad acquisire strumenti di lotta politica per reagire al disastro che si abbatté sulle loro vite. Più noto e ricordato è Giulio Maccacaro mentre la gratitudine della memoria collettiva di quella cerchia di amici e amiche che negli anni Novanta ha poi costituito il Circolo Legambiente a Seveso è andata a Laura Conti. Questo contesto di pratica politica che ancora opera a Seveso e in Brianza ha tenuto viva la traccia disegnata dai passi del Comitato Tecnico Scientifico nella interlocuzione con Laura Conti che sedeva allora sui banchi del consiglio di Regione Lombardia (su questo si veda Luigi Mara, Laura Conti, una compagna, Medicina Democratica maggio/giugno/luglio 1993): una pratica politica che cerca nella precisione della lettura tecnica e scientifica di quanto accade il luogo comune sul quale stabilire un dialogo possibile con chi occupa un ruolo di potere e verso cui attrarre con metodo e con passione il resto della cittadinanza. In questa pratica vedo il filo che ci lega a Luigi Mara e a chi oggi lo ricorda.



Sessione "Scenari lavoro e ambiente" con Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente che relaziona
su Pedemontana e rischio DiossinaTCDD
Le slide di Sinistra e Ambiente utilizzate per illustrare l'intervento al Convegno di Medicina Democratica su Luigi Mara


Slide di Sinistra e Ambiente
Slide di chiusura intervento di Sinistra e Ambiente
La biografia di Luigi Mara


L'intervento di Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente di Meda al convegno.

lunedì 15 ottobre 2018

PEDEMONTANA: NOTIZIE SULL' INUTILE AUTOSTRADA

Il 4 ottobre 2018, in una seduta congiunta della Commissione Territorio e Infrastrutture e della Commissione Bilancio in Regione Lombardia, s'è tenuta l'audizione di Concessioni Autostrade Lombarde (CAL), della soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e della soc. Milano-Serravalle.
Abbiamo atteso a pubblicare notizie in merito perchè, come nostro stile, cercavamo informazioni precise e approfondimenti da commentare che abbiamo poi trovato nella relazione che CAL ha consegnato ai componenti delle due commissioni regionali.
La relazione ricostruisce il contenzioso presso il Tribunale di Milano tra APL, CAL e Milano Serravalle da una parte e la società Strabag (aggiudicatrice dell'appalto per il progetto esecutivo e l'esecuzione dei lavori per le tratte B1, B2, C e D) dall'altra,.
Un contenzioso innescato dalla risoluzione del contratto con Strabag, dagli extracosti non riconosciuti e dalla richiesta di riscossione della fidejussione avanzata dal concessionario. Una controversia giudiziaria complicata e incerta, ancora senza alcun pronunciamento, con rinvii continui di udienze e con grosse cifre contestate in gioco.
Sul punto economico e dei finanziamenti, in questo momento, il documento chiave su cui si incardina l'intera partita è l'Atto Aggiuntivo n° 2 della convenzione fra la società concessionaria e lo Stato.
Con l'ufficializzazione di questo provvedimento diventerebbe effettiva l'agevolazione concessa al progetto dalla defiscalizzazione (cioè uno sconto sulle tasse) da 349 milioni di euro concesso alla Pedemontana Lombarda Spa ormai nel 2015. 
Una volta terminato l'iter di approvazione e registrazione dell'atto aggiuntivo, la società concessionaria (che è controllata dalla Regione attraverso Milano Serravalle) avrebbe tempo 12 mesi per il «closing finanziario», ossia per recuperare il denaro necessario al completamento dell'infrastruttura autostradale.
Il 19-1-2018 il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) e il Ministero Economia e Finanze (MEF) lo hanno sottoscritto in forma di Decreto trasmettendolo poi alla Corte dei Conti per la registrazione.
Il 17/5/018 la Corte dei Conti ha però restituito il decreto che recepisce l'atto poichè quest'ultimo manca di firma digitale.
Ne è nato un contenzioso poichè la Corte dei Conti ritiene che l'Atto Aggiuntivo n° 2 sia assoggettabile al D.lgs. 50 del 2016 (Codice de Contratti Pubblici) e chiede una nuova siglatura riportandone la sequenza cronologica, mentre CAL ritiene che l'atto aggiuntivo non sia assoggettabile al D.lgs. 50 perchè ad esso precedente.
CAL si è quindi rivolta al TAR con ricorso depositato il 25-11-018 attendendo che venga fissata l'udienza cautelare.
Al momento quindi, la mancata registrazione da parte della Corte dei Conti determina la non efficacia dello stato dell'Atto Aggiuntivo n° 2 e della defiscalizzazione.
Per APL e CAL questo atto è importante poichè ratificando la defiscalizzazione, è utile per "attirare" possibili finanziatori che coprano il disastro del Project Financing, dove gli investimenti privati si sono rivelati pressochè inesistenti.
Per il reperimento dei finanziamenti - che non ci sono - o per creare le condizioni per "attirarli" la ricetta è però quella trita e ritrita di rivolgersi ad enti dove, direttamente o indirettamente confluiscono risorse pubbliche.
Così CAL e APL per definire il nuovo Piano Economico Finanziario 2018 (PEF 2018) si sono rivolte a finanziatori istituzionali: Banca Europea Investimenti (BEI) Cassa Depositi e Prestiti, Regione Lombardia.
Proprio da Regione Lombardia CAL attende la definizione delle modalità di attuazione del Fondo di Garanzia, (Decr Reg 138/016) costituito con risorse pubbliche regionali allo scopo di attirare investitori.
Alla data del 30/9/018 APL ha sostenuto costi per circa 1.500 milioni di euro.
Di questi, ben 1.015 milioni di euro sono di contributo pubblico su un totale di 1.245 milioni di euro di finanziamento statale.
Per completare l'autostrada mancano all'appello piu di 3.000 milioni di euro che dovrebbero essere reperiti da soggetti privati.
CAL e APL considerano positivo gli incrementi di traffico sulle tratte già esistenti.
Siamo nell'ordine di flussi massimi di 21.853 veicoli giornalieri sulla Tratta B1, quella a più alta percorrenza, 18.759 sulla Tratta A, e cifre attorno ai 10.000 veicoli giornalieri per le tangenziali di Como e di Varese.
Lontanissimi ancora dai volumi di traffico che furono alla base delle valutazioni iniziali, dove si raccontava di 60.000 veicoli giornalieri, con punte sino a 80.000.
Esattamente come era stato valutato e previsto nello studio realistico dell'Ing. Debernardi, presentato a Seveso l'1/2/2016 di cui ci siamo occupati su: L'INGANNO DELLA PEDEMONTANA.
Notevole lo sforzo di APL per cercare di ridurre i costi per realizzare le tratte utili al completamento (B2, C e forse D).
La gara per l'affidamento della validazione di un nuovo Progetto Definitivo 2018 (che modificherebbe radicalmente quello del 2009) è stata affidata il 27-4-2017 e se ne prevede l'approvazione entro dicembre 2018. Vedi: RIPARTE IL CAROSELLO PEDEMONTANA
CAL ed APL non considerano questo un nuovo progetto bensì solo un "aggiornamento" progettuale del definitivo 2009. Evidentemente non vogliono incorrere in un ritorno al CIPE per una nuova approvazione.
Contradditorio l'aspetto riguardante il "Progetto Operativo di bonifica e/o messa in sicurezza delle aree interessate dall'incidente ICMESA contaminate da diossina" che dovrà essere oggetto di approvazione da parte della Conferenza dei Servizi. C'è una procedura di gara datata 21/6/018 ma non c'è ancora alcun Progetto Esecutivo con cui qualsivoglia "Piano operativo di Bonifica" deve rapportarsi. Ne abbiamo trattato su: PEDEMONTANA METTE A GARA IL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DELLE AREE CONTAMINATE DALLA TCDD
Chiaramente dopo l'elaborazione del "definitivo 2018", dovrà essere messo a gara l'esecutivo e l'affidamento dei lavori della tratta B2 e C mentre per la tratta D si scrive di "alternativa progettuali" per limitare i costi. APL intende effettuare al proposito una consultazione  preliminare del mercato per avere e valutare un riscontro di interesse.
Ecco, tutto questo è il caotico quadro generale dell'Autostrada Pedemontana Lombarda.
Fermarsi, rinunciare al completamento, stralciare l'opera dall'elenco delle infrastrutture strategiche è la cosa migliore da fare per tutelare la collettività da sprechi, rischi e impatti insostenibili sull'ambiente e il territorio.

Sinistra e Ambiente Meda
Legambiente Circolo Laura Conti Seveso

SINISTRA E AMBIENTE E LEGAMBIENTE SEVESO AL CONVEGNO PER RICORDARE LUIGI MARA E PER IL SAPERE DIFFUSO NELLE BATTAGLIE CONTRO LE NOCIVITA'


Un interessante convegno di Medicina Democratica si terrà sabato 20 ottobre a Milano presso l'Aula Magna dell'Università in via Festa del Perdono.
E' un convegno dedicato a LUIGI MARA, protagonista storico  di molte battaglie per la prevenzione, la sanità e la salubrità a partire dall’ambiente di fabbrica, contro ogni monetizzazione del rischio per salute e l'ambiente, attivista e promotore delle lotte contro le nocività chimiche.
Medicina Democratica ha invitato all'evento alcune voci del nostro territorio per raccontare il lavoro fatto sulla Pedemontana e il rischio diossina, con un particolare "filo rosso" di continuità con chi promuoveva il sapere diffuso nelle battaglie contro le nocività.
Saranno infatti presenti il circolo "Laura Conti" di Legambiente Seveso in qualità di co-organizzatore e Sinistra e Ambiente di Meda.


Luigi Mara e Medicina Democratica: 
la stagione del modello operaio di lotta alle nocività

A 50 anni dal 1968, personaggi come Giulio Maccacaro, Ivar Oddone, Gastone Marri e Luigi Mara – che a molti oggi possono essere ignoti ma che furono precursori e protagonisti di quella memorabile stagione culturale – rimangono riferimenti fondamentali per ogni società industriale che voglia dirsi moderna, assieme ai modelli di sicurezza sul lavoro e di sanità pubblica da loro configurati. Le rivendicazioni di lotta per la salute collettiva assieme a quelle per il lavoro, restano fra le più meritevoli di attenzione da parte delle agenzie politiche nazionali e internazionali mentre i temi del disagio e della malattia, così come quelli delle nocività sul lavoro (cambiano i nomi, non la sostanza: oggi lo stress-lavoro-correlato, ieri l’alienazione) e nell’ambiente continuano a forgiare il mondo globale.
Rileggendo i testi dei tecnici che elaborarono negli anni ’60 e ’70 teorie e pratiche della sanità pubblica, prima ancora che si costituisse il Sistema Sanitario Nazionale in Italia (1978), e della sicurezza in fabbrica, si ritrova un carico di rimandi ai valori universali su cui si fondarono le lotte operaie e sindacali dagli anni ’60 a tutto il decennio successivo, e che furono esaminati pubblicamente sulle pagine della rivista Sapere negli anni di Giulio Maccacaro con l’attenzione focalizzata su salute, ambiente, prevenzione e cura.
Ritornare su questi temi per provare ad attualizzarli anche negli aspetti economici, sociali e giuridici, è fra le finalità del convegno La stagione del modello operaio di lotta alle nocività, che Medicina Democratica dedica al proprio fondatore Luigi Mara assieme a Epidemiologia e Prevenzione, Università di Milano, Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso e Centro Studi Sereno Regis di Torino.

Sabato 20 ottobre a Milano, nell’aula magna dall’Università Statale, ripercorrendo l’opera e il pensiero di Luigi Mara, si offrirà una riflessione storica sull’esperienza di Medicina Democratica – in continuità con i temi della prevenzione e della sanità a partire dall’ambiente di fabbrica contro ogni monetizzazione del rischio per salute e ambiente – e sulle lotte contro le nocività chimiche e l’amianto, correlando l’esperienza della competenza tecnica, catalizzata dal Gruppo di Prevenzione ed Igiene Ambientale del Consiglio di Fabbrica di Castellanza, con altre forme di mobilitazione collettiva sperimentate in Italia per la sicurezza sul lavoro, come quelle impostate da Ivar Oddone, Gastone Marri e Giovanni Berlinguer.
Punto cruciale del convegno sarà l’attualizzazione delle lotte di fronte agli scenari di grave precarietà e sfruttamento del lavoro, in Italia e nel mondo, con attenzione ai settori della logistica, della produzione agroalimentare e della cantieristica, dove sono più evidenti le condizioni di rischio e di subalternità di lavoratrici e lavoratori, soprattutto se appartenenti a minoranze di genere o di etnia. Un’occasione per rilanciare il dibattito anche sulle questioni del benessere collettivo, diffidando di ogni prospettiva di risoluzione individuale, anche perché i sistemi di sanità pubblica soffrono per problemi di sostenibilità politica e culturale prima ancora che finanziaria.
In medicina e per la sicurezza sul lavoro, come in molti settori della società moderna, la spersonalizzazione dei compiti e delle attività ha portato a percepire le disfunzioni, la mala-pratica e i conflitti di interesse non come problemi etici e sociali ma come inefficienze tecno-economiche. Occorre ribaltare la prospettiva, prefigurando il recupero di una dialettica culturale ormai assente, integrando nel discorso questioni come l’equità socio-economica, la sostenibilità del modello di produzione e consumo su scala industriale e le disfunzioni da questo introdotte: le patologie tumorali e degenerative, l’alienazione, l’individualismo, temi tutti capaci di definire una società con una concretezza che le forze politiche e culturali dominanti riescono appena a sfiorare.
Visti gli esiti e i limiti delle scelte tecnocratiche, per l’elaborazione di un quadro socio-culturale sui temi del lavoro, della salute e dalla malattia, si può ripartire da ciò che Maccacaro, Oddone, Marri e Mara pur nelle loro diverse visioni ponevano alla base di ogni discorso: l’affermazione di uguaglianza dei bisogni e il diritto alla solidarietà e al riconoscimento di dignità di ogni essere umano ovunque egli si trovi, sotto il nostro stesso campanile o altrove, nel mondo.
Su questi stessi temi, affrontati con continuità da più di 40 anni sulle pagine delle rivista Epidemiologia e Prevenzione e Medicina Democratica, sono sviluppati approfondimenti dalla Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, che ha dedicato un ciclo biennale di incontri a Figure e interpreti del Sessantotto, cinquant’anni dopo, dal Centro Studi Sereno Regis di Torino, che propone percorsi sulla sociologia del lavoro e sulle emergenti condizioni di rischio nell’economia globalizzata e dal Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso con ottica attenta alla protezione dell’ambiente e alle questioni di genere.
Lo scorso 2 ottobre si è tenuto all’Ambasciata Italiana di Londra il seminario Giulio Alfredo Maccacaro: scientific foresight and social engagement of a distinguished Italian researcher, organizzato da Marco Delogu direttore dell’Istituto Culturale Italiano di Londra: con la partecipazione di Paolo Vineis e Rodolfo Saracci.

sabato 6 ottobre 2018

UN RICORDO DI MARIO PARMA, GIA' SINDACO DI CORNATE, FERMAMENTE CONTRARIO ALLA PEDEMONTANA

Riceviamo e volentieri pubblichiamo uno scritto dell'amico Vittorio Pozzati (già Sindaco di Mezzago).
Un breve testo per ricordare la figura di Mario Parma, che è stato Sindaco dal 1995 al 2004 a Cornate d'Adda ed è recentemente deceduto (30-9-018) .
Parma fu uno del gruppo di Sindaci del vimercatese che con fermezza e solidi argomenti osò opporsi alla realizzazione dell'impattante autostrada Pedemontana Lombarda, mostrando che anche a livello Istituzionale si può e si deve far sentire la propria voce per tutelare il territorio, anche contro i faraonici progetti di devastanti infrastrutture, frutto di miopi e dubbie scelte governative.

Per Mario Parma
Da qualche giorno è venuto a mancare l’ex Sindaco di Cornate d’Adda, Mario PARMA.
Lo ricordo come un collega dalla personalità forte e determinata e punto di riferimento per tutti noi Sindaci all’epoca impegnati nel contrastare il progetto della Pedemontana Lombarda.
Queste poche righe per ricordare a tutti coloro che ancora sono impegnati su questo fronte che il Sindaco Parma è stata il primo a contestare il progetto ed ad impegnarsi in una battaglia lunga e faticosa, divenendo riferimento per gli amministratori del territorio del vimercatese, lecchese e dell’isola bergamasca.
Ricordo la decisa contestazione, le infinite riunioni, il lavoro sviluppato in collaborazione col Politecnico per offrire alternative al progetto pedemontano.
Da ultimo si è reso promotore di un ricorso alla Comunità Europea contro il progetto. Ricordo ancora che tutta questa ‘attività politica’ coinvolgeva in numerose assemblee e collaborazioni cittadini, associazioni e consigli comunali: quello che si può definire una autentica attività ‘partecipata’.
Parma è stato un Amministratore, tra gli altri meriti, essenziale per tutto questo e mi sembra doveroso ricordarlo a chi ancora è impegnato nella battaglia di contrasto a questo progetto che mantiene intatta tutta la sua inutilità e pericolosità per il territorio che abitiamo.

Vittorio Pozzati

venerdì 5 ottobre 2018

REDDITO DI CITTADINANZA: QUANDO IL GOVERNO PARTORISCE IL TOPOLINO

Il "reddito di cittadinanza" era ed è considerato dall'M5S un provvedimento "bandiera", un provvedimento che secondo le roboanti dichiarazioni di Di Maio servirà per "abolire la povertà".
La realtà appare invece ben differente visto che nel Documento Economico Finanziario (DEF) si è trasformato in una forma di elargizione che integrerà il differenziale tra redditi o rendite minimali fino ad un tetto di 780 euro. Interesserà una fascia ristretta di cittadini, sicuramente in povertà ma con un meccanismo tale da divenire "forma di governo" degli esclusi.

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Quando il «reddito di cittadinanza» passa dal bancomat

di Roberto Ciccarelli dal Manifesto

Verso la società di sorveglianza. Il «reddito di cittadinanza»in versione Cinque Stelle-Lega potrebbe essere assegnato senza «passaggio di contanti», attraverso carte di pagamento, compreso il bancomat, la tessera sanitaria, seguendo lo schema dei buoni pasto. Sarà riservato solo ai poveri assoluti italiani, e agli stranieri residenti da 10 anni. E' un modello ispirato al "Food Stamp Program" americano, razionalizza i dispositivi esistenti dalla Social Card di Berlusconi/Tremonti e sarà gestito con il sistema dei crediti sociali cinesi

Il cosiddetto «reddito di cittadinanza» sarà senza denaro contante, cashless. Sarà erogato attraverso un bancomat o una «App» con borsellino elettronico sui quali sarà accreditata la cifra risultato della differenza tra il tetto di 780 euro (il massimale del 60% del reddito mediano pro capite) e i limiti patrimoniali e reddituali stabiliti dall’Isee. La media a testa potrebbe essere almeno la metà della famosa cifra e sarà scalata in base agli acquisti effettuati in circuiti predefiniti dal governo, ad esclusione di quelli del gioco d’azzardo.

Il viceministro dell’economia Laura Castelli ha annunciato un nuovo coordinamento tra le banche dati di Inps, centri per l’impiego, comuni e centri di formazione, realizzato dall’ex numero due di Amazon, Diego Piacentini, oggi commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale nominato da Renzi e oggi in uscita, il cui «team digitale» seguirà le indicazioni adottate dalla banca mondiale. La carta acquisti elettronica, o l’ applicazione digitale per smartphone, funzionerà come altri bonus esistenti: ad esempio quelli per i 18enni o quelli per gli insegnanti, entrambi inaugurati da Renzi in sostituzione di misure più cospicue come un reddito minimo o un aumento degli stipendi più bassi d’Europa.


Sono le coordinate che seguirà il governo digitale di almeno 3,6 milioni italiani «poveri», ma attivi e in età di lavoro. Almeno 1,6 milioni di stranieri residenti, anch’essi contabilizzati tra i «poveri assoluti», saranno esclusi da questa misura. Dovrebbe essere ammessi solo i residenti da 10 anni in Italia. Saranno inoltre tracciati e controllati 1,6 milioni di pensionati destinatari di un’altra misura – la cosiddetta «pensione di cittadinanza» destinata a chi ha un assegno inferiore ai 500 euro e dovrebbe ricevere, in media, 300 euro. Diversamente dal capitalismo delle piattaforme digitali – Facebook o Google – che tracciano i dati per rivenderli a terzi e incassare un profitto – nello schema di governo prospettato dal governo Cinque Stelle-Lega la sorveglianza sarà finalizzata al controllo morale del «povero» il quale dovrà rispettare i seguenti requisiti: lavorare otto ore gratis per lo Stato, accettare una proposta su tre di lavoro dai centri per l’impiego, partecipare a corsi di formazione o reinserimento professionale per dimostrare la propria «disponibilità» ad «attivarsi» per un periodo che potrebbe arrivare anche fino ai tre anni.

Si prefigura un percorso premio-punitivo: se il «cittadino» rispetterà le ingiunzioni, potrà eseguire gli acquisti con la sua carta di credito; se non lo farà riceverà un punteggio negativo. Nella «manovra del popolo» la cittadinanza è intesa come una patente a punti. Il cittadino sarà valutato in base a una scala di reputazione, o ranking, sincronizzato con l’importo accreditato in maniera digitale. Si tratta di un sistema di accreditamento sociale che verificherà, in tempo reale, la «moralità» dei poveri, la loro condizione lavorativa e sociale, la volontà di rispondere ai comandi del governo con il quale ha stretto un «patto» di buona condotta.

Questo sistema di sorveglianza ricorda il «sistema di credito sociale» attualmente sperimentato in Cina. Il dispositivo ha avuto una gestazione relativamente lunga in Italia.

Il «reddito di cittadinanza» farlocco dei Cinque Stelle, per come è dato conoscerlo al momento, rappresenta una razionalizzazione di un dispositivo che risale alla «Social Card», la Carta acquisti finanziata da Tremonti e Berlusconi, 40 euro in media agli over 65 anni per le spese alimentari, sanitarie, il pagamento delle bollette luce e gas. Anche il governo Monti lanciò la sua «nuova social card», 50 milioni investiti nella riedizione della carta annonaria che dava diritto all’acquisto di beni di prima necessità e all’accesso ai servizi sociali. Nel 2012 gli enti locali entrarono a far parte di questo governo. Nel 2013 il governo Letta definì il «Sostegno all’inclusione attiva» («Sia») che fu affiancata alla carta acquisti ordinaria. La sperimentazioni ha interessato dodici città con più di 250 mila abitanti. Nel 2016 è stata estesa in tutto il paese. Oggi è confluita, non senza confusioni, nel «reddito di inclusione» («ReI»). Il «ReI» è stato presentato dal Pd come un «reddito universale». Si trattava in realtà di un sussidio di ultima istanza con requisiti talmente restrittivi da avere costretto, a partire dal 2018, a modificare i criteri di accesso. Oggi il «ReI» (2,5 miliardi) raggiunge 841mila persone, il «Sia» poco meno di 200 mila, i valori più alti sono in Sicilia, Campania e Calabria. Su questa platea di oltre 1 milione di persone si innesterà il nuovo sussidio che rafforzerà il vincolo dell’obbligo al lavoro gratuito (8 ore a settimana), attraverso la ristrutturazione dei centri per l’impiego.

La logica di questo modello discende dal Food Stamp Program, un programma di aiuto federale negli Stati Uniti di assistenza ai poveri per l’acquisto di alimenti. Alla fine degli anni Novanta è stato integrato in un sistema di carte di «debito», definito «Electronic Benefit Transfer», fornito da appaltatori privati. Dal settembre 2012, 47,7 milioni di americani – 15% della popolazione – ricevono in media 134,29 dollari al mese in assistenza alimentare. Questa genealogia non rientra nel «reddito minimo» o nelle altre forme di reddito universale e incondizionato alle quali fa riferimento, solo nominalmente, il «reddito di cittadinanza» in salsa pentaleghista. Lo strumento non implica una liberazione dalla povertà, ma struttura il governo degli esclusi. È una delle tecniche adottate nel capitalismo «compassionevole», sia in versione neoliberale che populista, finalizzata anche alla creazione di un mercato parallelo dei working poors.