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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

lunedì 22 febbraio 2021

VASCHE DELLA DIOSSINA NEL BOSCO DELLE QUERCE (MA NON SOLO): AZIONI AMMINISTRATIVE POCO CONDIVISIBILI

E' stata ripresa dalla stampa locale la comunicazione di Sinistra e Ambiente di Meda sul mancato stanziamento da parte di Regione Lombardia nella DGR 4069 (e nell'allegato schema di convenzione) di risorse economiche assegnate al Comune di Seveso per il monitoraggio analitico e la manutenzione delle due vasche di Meda e Seveso, contenenti materiali contaminati dalla diossina TCDD e del deposito di Cesano Maderno - dove furono sepolte le carcasse degli animali abbattuti nel 1976.
Nello stesso articolo, Luca Allievi, sindaco di Seveso, ha rilasciato dichiarazioni dove dà evidenza che "l'attività di gestione tecnica e amministrativa delle vasche passerà a Regione Lombardia".
Informa anche circa l'esistenza di una lettera congiunta sua e del sindaco di Meda, Luca Santambrogio, alla Regione, dove però non è chiaro se questo passaggio di consegne sia stato da loro esplicitamente chiesto e se solo ratificato.
Allievi giudica questa decisione "una scelta oculata" anche se nella DGR 4069 non v'è traccia di definizioni di dettaglio ma si rimanda a generiche "successive determinazioni della competente Direzione Generale Ambiente e Clima" .

Qualche riflessione e valutazione è dunque d'obbligo perchè questa vicenda va inquadrata insieme ad altre infelici scelte amministrative che hanno ultimamente caratterizzato l'amministrazione sevesina rispetto all'operatività delle strutture del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.

Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda è divenuto di proprietà di Regione Lombardia dopo essere stato acquisito alla originaria proprietaria, la ditta Hoffman- La Roche, responsabile del disastro diossina ed è oggi "Parco Naturale Regionale". 
Nella città di Seveso, grazie a un lavoro intenso delle associazioni ambientaliste, tra cui in particolare il Circolo Legambiente Laura Conti e Legambiente Lombardia, si  è investito molto sulla cura del Parco e sulla sua restituzione alla città e ai cittadini tenendo viva la memoria di questo luogo. 
Il Bosco delle Querce è stato teatro dell'unico progetto che la Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) ha finanziato a un soggetto del territorio, il Ponte della Memoria, percorso di comunità con il quale sono stati scritti e poi allestiti i Pannelli della Memoria che permettono oggi al visitatore di conoscere la storia del Bosco. Rispondendo alle sollecitazioni di queste realtà del territorio, la passata  Amministrazione Galbiati investi sull'ufficio Ecologia e Ambiente, che fu reso anche responsabile della Direzione del Bosco delle Querce anche per nome e conto del Comune di Meda. 
Lo chalet del parco, all'ingresso di via Ada Negri, divenne un centro visite dedicato alla conservazione della memoria del disastro Icmesa e alla storia della riparazione del danno. 
Erano in capo all' ufficio Ecologia e alla Direzione del Bosco anche le attività di monitoraggio chimico/analitico e la manutenzione delle vasche nonchè il presidio dell'area nel suo complesso con un lavoro di cura durato più di 15 anni svolto con risultati egregi. 
Oggi, senza alcuna logica, l'amministrazione Allievi - in accordo con l'amministrazione Santambrogio di Meda - rinuncia al monitoraggio sulle due vasche di Seveso e Meda.
C'è un'azione di disinvestimento dal Bosco come luogo della comunità. 
Infatti a Seveso non esiste più un ufficio Ecologia (praticamente dismesso dall'Amministrazione Allievi) e da più di un anno, nel silenzio della Amministrazione comunale di Meda non esiste nemmeno un incaricato per la direzione del Bosco delle Querce.
Anche il trasferimento degli uffici operativi della FLA da Seveso a Milano è stato accettato senza particolari obiezioni, lasciando all'amministrazione sevesina i soli costi elevati dell'edificio.
Questo disinvestimento sottende un disegno o è pura e semplice assenza di pensiero? 
Certo è che tutto questo sembra intersecarsi con le azioni di Regione Lombardia, o quantomeno dell'attuale assessore regionale all'ambiente Raffaele Cattaneo che già 10 anni fa fu protagonista del primo attacco frontale al Bosco delle Querce: una deroga sul vincolo di inedificabilità della legge regionale di tutela del Bosco per far passare l'impattante e inutile autostrada Pedemontana all'interno dell'area verde protetta.
Successivamente, la modifica al progetto definitivo dell'autostrada Pedemontana ridusse (da 8 ha a 2 ha) ma non annullò completamente l'invasività e lo sbancamento sull'area.

Questo, comunque, grazie alla pressione costante di un movimento cittadino che nel 2011 vide più di mille donne e uomini riuniti nel Bosco delle Querce per abbracciarlo e proteggerlo da quei poteri pubblici che sarebbero i primi deputati a farlo ma che, talvolta, rispondono a interessi che ignorano il bene comune. 
Perchè oggi le amministrazioni locali abdicano dal loro compito di cura dellle vasche nel Bosco delle Querce senza la certezza di chi assumerà questo compito? 
Il Sindaco Allievi dice che il monitoraggio e la manutenzione delle vasche saranno fatte da Regione Lombardia, ma al momento non esiste un atto che certifichi questa presa in carico, anche perchè l'art 16 della LR 26/2003 sembra rimandare questa competenza alla Provincia. 
Una situazione dunque  incerta, tutt’altro che risolta. 
Perchè allora questo disinvestimento o quanto meno questa leggerezza rispetto a un luogo della memoria e della cittadinanza?
 
Sinistra e Ambiente Meda
Legambiente Seveso - circolo Laura Conti. 

Sulla stampa:
 


venerdì 12 febbraio 2021

VASCHE DELLA DIOSSINA NEL BOSCO DELLE QUERCE DI MEDA E SEVESO: NELLA CONVENZIONE BIENNALE NON C'É IL FINANZIAMENTO PER I MONITORAGGI ANALITICI E LA MANUTENZIONE

La giunta regionale lombarda nella seduta del 21-12-2020, ha approvato, la delibera n 4069 comprendente lo schema di convenzione 2021-2022 per la gestione del Parco Regionale Naturale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.

Un passaggio formale che ogni due anni assegna le risorse regionali per la gestione, il mantenimento e l'utilizzo di questa area naturale, ricostruita dall'intervento umano dopo il disastro dell'Icmesa di Meda.
Disastro che contaminò di diossina TCDD molte superfici di Meda, Seveso, Barlassina, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio.
Per il biennio 2021-2022 sono previsti 120.000 euro a favore del Comune di Seveso per la gestione e l'apertura del Parco Naturale del Bosco delle Querce e 160.000 euro all'Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste (ERSAF) per la gestione e manutenzione del verde.
Questa volta, rispetto agli anni passati, nel testo della convenzione, che dovrà successivamente passare per l'approvazione nei Consigli comunali di Meda e Seveso, manca però una parte.
E' quella relativa alle due vasche di Meda e di Seveso dove sono sepolti i materiali pesantemente  contaminati dalla diossina TCDD e dove in precedenza veniva affidato al Comune di Seveso, con uno stanziamento dedicato di 30.000 euro, il monitoraggio ambientale con analisi chimiche sul percolato e sulla falda e la manutenzione .
Nella DGR, nelle considerazioni, si rimanda la gestione delle due vasche e del deposito di Cesano Maderno a generiche "successive determinazioni della competente Direzione Generale Ambiente e Clima" .
Giusto porsi alcune domande:

Perchè questo finanziamento è stato eliminato dalla DGR e dalla Convenzione ?
Perchè il Comune di Seveso non è più incaricato dell'attività di controllo sulle due vasche?
Chi eseguirà ora questa preziosa attività ?
Se ne farà carico Regione Lombardia ?
Con quale struttura, con quali fondi e con quale frequenza ? 

Val la pena che in Commissione e in Consiglio Comunale a Meda e a Seveso, quando si discuterà la Convenzione, qualcuno proponga i nostri quesiti, chiedendo chiarimenti.

Qui la Delibera di Giunta n° 4096

Sotto lo schema di convenzione che dovrà passare nei Consigli Comunali di Meda e di Seveso

Articoli sulla stampa:



martedì 2 febbraio 2021

SUL PIANO ATTUATIVO DELL'AREA EX-MEDASPAN L'AMMINISTRAZIONE MEDESE NON VUOLE COMPLICAZIONI E RESPINGE CON SUPERFICIALITÀ LE NOSTRE OSSERVAZIONI


Una buona Amministrazione Comunale, per garantire l'interesse collettivo, dovrebbe attivarsi affinchè siano noti e conosciuti gli impatti che una nuova e grossa struttura comporta per il territorio cittadino onde poterne poi valutarne la sua reale utilità.
L'amministrazione di Meda rinuncia e si sottrae invece alla necessità di chiedere una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) su di un Piano attuativo che vuole insediare un complesso commerciale in un comparto dalle elevate criticità.
Per il Comune di Meda non serve alcun studio di valutazione preliminare che mostri gli effetti indotti da una simile struttura sui volumi di traffico (attuali e futuri) correlati con il superamento della linea ferroviaria FNM, la chiusura del passaggio a livello di via Seveso e con uno sguardo anche alle ricadute economiche sul tessuto dei negozi di prossimità.
La considerazione per la vivibilità della nostra città e per le nostre esistenze quotidiane dovrebbe però essere motivo per farla ritenere indispensabile. 
Cosa succederà in quell'area quando, con capitale privato, si insedierà un polo commerciale, struttura che, come quelle simili, genera traffico veicolare con una forte incidenza sul territorio e sull'ambiente ?
Basteranno la nuova rotatoria posta a qualche decina di metri da un incrocio e successivo passaggio a livello delle FNM e una bretellina (vincolata alle autorizzazioni da parte di FS) verso via Busnelli per risolvere i problemi di traffico ? Queste opere, seppure a carico della società MAK srl, prevedono espropri di terreni pubblici e privati, l’eliminazione di pezzi di giardini, la penalizzazioni degli accessi alle abitazioni e la loro effettiva efficacia, senza una Valutazione di Impatto Ambientale globale, non sarà soggetta a verifica.
Al momento non c'è neppure la certezza  totale che con i capitali pubblici di Regione Lombardia venga attuato il superamento della linea ferroviaria FNM con un sottopasso in via Seveso/Cadorna così come prevede la soluzione (con molte criticità)  approvata dall'amministrazione di Santambrogio.
Sottopasso che, una volta insediato il polo commerciale e secondo le intenzioni delle amministrazioni succedutesi, apparirebbe ineluttabile e risolutore, con buona pace dei sostenitori del sovrappasso che evitano di esprimersi sulle decisioni prese in ambito AT1, aggrappati alla realizzazione della bretellina (parte della viabilità dell'AT1), quale strada utile all'ipotesi  sovrappasso da loro perorata..
Per il Comune di Meda, capire e vagliare prima è dunque inutile! 
Così , con la Delibera di Giunta n° 10 del 20-01-2021, l'amministrazione medese ha approvato il piano attuativo della MAK srl per un polo commerciale sull'area ex- Medaspan.
Nello stesso atto, la giunta ha avallato anche le controdeduzioni che respingono le osservazioni inoltrate insieme da Sinistra e Ambiente e da Impulsi-Sostenibilità e Solidarità (unici gruppi ad averlo fatto, oltre ai proprietari di un'area limitrofa).
L'esecutivo  di Santambrogio ha scelto dunque la strada di una accettazione superficiale,  privilegiando l'aspetto economico dell'operazione a discapito di un interesse pubblico che per logica necessitava e necessita di approfondimento preventivo su un intervento che condizionerà pesantemente il futuro dell'area e dell'economia cittadina.
E' stato sottostimato l'impatto che combina aspetti sociali, economici e ambientali, preferendo porre l'enfasi su come la trasformazione dell'area possa rappresentare il futuro biglietto da visita per Meda.
L'interesse e il benessere pubblico esigerebbero la capacità di affrontare problemi complessi con strumenti adeguati di analisi e partecipazione, giungendo a soluzioni coraggiose e virtuose a beneficio di tutta la comunità . La crisi finanziaria prima, quella climatica e pandemica oggi dovrebbero indurre maggiori attenzioni allo sviluppo sostenibile a partire dai luoghi che abitiamo e frequentiamo.
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LE CONTRODEDUZIONI ALLE NOSTRE OSSERVAZIONI
La lettura delle controdeduzioni evidenzia come l'amministrazione medese agisca al fine di velocizzare e rendere semplice l'iter per edificare sull'area, non volendo prendere in considerazione ne le criticità del comparto ne quelle che genererà la realizzazione del polo commerciale.
E' stata infatti respinta la nostra richiesta di una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) adducendo la motivazione che una VIA, in quel caso di competenza regionale, per la struttura originariamente prevista nel Piano Attuativo della Pabel avente una superficie di vendita più grande dell'attuale (9990 mq), era stata precedentemente esclusa dagli uffici regionali
Regione Lombardia aveva però definito la necessità di un Accordo di Programma con FS, FNM, società proponente, Comune di Meda e la stessa Regione, soggetti interessati o con servizi nel comparto. Il tavolo dell' Accordo di Programma non ha mai chiuso formalmente i lavori e così ora si ricorre a queste improprie motivazioni per non assoggettare a VIA il secondo piano attuativo, quello della MAK che "spalma" i 7500 mq di superficie di vendita.
Una procedura di VIA, di scala gerarchica minore, che l'Amministrazione Comunale (e non Regione Lombardia) avrebbe comunque potuto avviare.
Singolare poi che nella controdeduzione si giudichi la riduzione di 2500 mq di SV e la viabilità accessoria elementi sufficienti a garantire un minore impatto rispetto al precedente soluzione, accontentandosi di ciò e escludendo di conseguenza "sulla parola" la necessità di una VIA, senza avere l'ombra di uno studio sull'impatto viabilistico nel comparto.
Scoraggiante la controdeduzione sulla bretellina (rientrante appieno nella fascia di rispetto ferroviaria): "Non sono state rilevate osservazioni da parte di FS" durante la precedente fase di Valutazione Ambientale Strategica. Questo già lo sapevamo, ma quel che abbiamo osservato era la mancanza di un dato di certezza rispetto alle autorizzazioni e qui l'amministrazione rimanda a tempi futuri, "prima della realizzazione saranno acquisite ai sensi di legge tutte le autorizzazioni necessarie", dando per scontato che esse siano positive.
La nostra terza osservazione sulla necessità di approfondimenti chimico-analitici sul livello di  concentrazione di sostanze collegate alla storia produttiva e all'allocazione dell'area in zona classificata R dopo il disastro della vicina ICMESA (supportati anche da un parere ARPA in merito), è considerata "superflua" perchè comunque analisi preliminari (poche e non per tutti i composti chimici e nemmeno validate da ARPA) "furono eseguite su iniziativa della Pabel" e l'amministrazione ritiene "illegittimo" prescriverne ulteriori. Questo senza nemmeno prendere in considerazione l'espressione di ARPA del 2015, da noi allegata all'osservazione. 
ARPA che andrebbe perlomeno coinvolta per monitorare e certificare le analisi chimiche per il Piano Scavi, proprio così come esplicitato nelle sue comunicazioni.
 
Sinistra e Ambiente e Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà
 
Le prime 2 osservazioni di Sinistra e Ambiente e di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà con relative controdeduzioni

La terza osservazione con controdeduzione.


Sulla stampa, imperversa solo lo scontro su sovrappasso/sottopasso ed è finito in secondo piano la criticità più pesante, quella del Polo Commerciale. La riprende in un articolo Il Giornale di Seregno del 16-02-021, anche se va sottolineato che solo Sinistra e Ambiente ed Impulsi hanno chiesto, con osservazioni, una Valutazione di Impatto Ambientale.
Una VIA che l'amministrazione di Santambrogio non ha voluto avviare anche se ne aveva facoltà.