Dopo un po' di tempo torniamo sulla vicenda degli ORTI URBANI CONDIVISI a Meda.
Lo facciamo sulla scia di alcuni articoli (sotto) della stampa che informano circa l'assenza di partecipanti al Bando Pubblico del Comune di Meda per l'assegnazione degli orti urbani, deciso con Delibera di Giunta n°36 del 17-2-2016 .
Purtroppo è successo ciò che si poteva prevedere e cioè che il prodotto preconfezionato può anche non raccogliere favori.
Sin dall'inizio questa vicenda è stata trattata con un atteggiamento di autosufficienza supponente da parte dell'amministrazione di Caimi e dell'assessorato competente.
Anche l'incarico affidato all'Agenzia Innova 21 in data 16-9-015 e la successiva determina di assunzione d'impegno di spesa verso Innova 21 datata 1-12-2015 avevano in sè i presupposti per questo risultato negativo.
L'intero iter che ha generato il Bando, comprensivo delle linee guida affidate ad Innova 21, non ha infatti minimamente tenuto conto di un'aspetto magari faticoso ma essenziale: il coinvolgimento sin dall'inizio dei gruppi, delle associazioni e dei singoli che dovevano avere un ruolo RICONOSCIUTO di soggetti attivi e propositivi nella realizzazione del progetto. Una "concertazione" che avrebbe permesso anche di chiarire preventivamente molti punti trascurati nel Bando quali quelli connessi agli eventuali supporti economici, alle responsabilità e alle coperture assicurative.
Questo era esattamente nelle indicazioni e nei contenuti della MOZIONE DI SINISTRA E AMBIENTE PER GLI ORTI URBANI CONDIVISI che, con miopia, venne bocciata dal PD nel cc del 3-4-014 pur essendo allora il nostro gruppo ancora nella coalizione di maggioranza.
Così scrivevamo il 21-2-2014 sul nostro blog argomentando la mozione:
"non chiediamo ne vogliamo un'asettica regolamentazione delle finalità,
modalità d'utilizzo e assegnazione elaborato dal solo livello
Istituzionale e Amministrativo.
Vogliamo
che questa fase sia preceduta da un tavolo concertativo partecipato dai
soggetti interessati (singoli, gruppi, associazioni) e che siano loro
ad identificare le linee guida su cui lavorerà poi il livello
Istituzionale per elaborare gli atti dispositivi necessari.
E
debbono poi essere i singoli, i gruppi e le associazioni interessate a
farsi promotori e protagonisti della vita e dell'attività di questi e in
questi orti condivisi"
Tutto questo non è stato preso in considerazione, così come non è stata presa in considerazione, per criterio precauzionale, la nostra richiesta di analisi chimiche d'approfondimento sull'area destinata ad orti urbani, risultata compresa nella zona R del disastro diossina TCCD dell'ICMESA del 1976.
Dopo il Bando andato deserto per evidenti motivi - magari considerare le proposte di Sinistra e Ambiente, caro sindaco e caro assessore avrebbe giovato - gli articoli sulla stampa sembrano evidenziare un approcio più diretto con alcuni soggetti individuali ma non è comunque comprensibile se qualche associazione già esistente sia o meno coinvolta e se le finalità sociali siano o meno confermate o modificate.
Agurandoci futuri sviluppi che in qualche modo tengano conto delle indicazioni espresse da Sinistra e Ambiente e delle criticità dell'area scelta per gli orti urbani, continueremo a seguire con attenzione la vicenda.