Il gruppo di SINISTRA e AMBIENTE opera a Meda, provincia di Monza e Brianza - MB.
Siamo un soggetto politico locale che lavora sul territorio, dicendo la nostra anche su vicende di politica nazionale ed estera.
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BENVENUTI nel blog di SINISTRA e AMBIENTE. Con questo blog, vogliamo aggiornare tutti sull'attività, le proposte, le idee del gruppo.
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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare
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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA
A CAMBIARE IL PAESE
DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano:
se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà,
sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche. Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.
"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta. Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste. Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa." (da Il mondo secondo Fo)
Al Senato e alla Camera dei Deputati sono state depositate due interrogazioni - pressochè identiche - rivolte al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare, a quello delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministero delle Finanze sul tema dell'INUTILE autostrada Pedemontana.
Una è un'interrogazione d'urgenza con risposta orale ed è firmata dalla Senatrice Loredana De Petris di Sinistra Ecologia Libertà (SEL) e l'altra dai Deputati del Partito Democratico Chiara Braga ed Ermete Realacci.
Un'escursione nella natura e nella storia delle attività del territorio. Anche quest'anno il COMITATO PER IL PARCO REGIONALE DELLA BRUGHIERA (cui Sinistra Ambiente aderisce), promuove ed organizza passeggiate nel verde.
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DOMENICA 04 MAGGIO 2014 ALLE FOPPE
DI FORNACETTA - INVERIGO (CO) -
CON RITROVO ALLE ORE 8,30 presso l'area naturalistica,
CURATA
DALL'ASSOCIAZIONE LE CONTRADE DI INVERIGO.
Questa è la SECONDA uscita del programma "Le Stagioni del Parco 2014" anche
se non abbiamo ancora il programma pronto.
Entro i prossimi giorni dovremmo
definire tutte le date.
In questa bellissima escursione andremo in una zona del Parco Valle del
Lambro che è in stretto rapporto con la Brughiera in un sistema verde di
continuità nella fascia Pedemontana a nord dell'area metropolitana milanese, che
deve essere tutelata e riconosciuta per le sue importanti caratteristiche
storiche e naturalistiche.
Ci guideranno in questi luoghi magici educatori ambientali del Parco, e
saremo partecipi dell' l'attività di inanellamento degli uccelli a scopo
scientifico alla stazione ornitologica gestita
dall'ornitologo Marzio Porro.
Durante il percorso saremo ospitati nella fornace artistica di Riva
Corrado, il quale ci condurrà in una visita di grande interesse storico presso
il suo laboratorio di lavorazione e cottura dell'argilla ancora funzionante che
utilizza metodi antichi per produrre, per esempio, le famose formelle per
pavimenti in "Cotto Brianzolo" con le tipiche striature bianche e
rosse.
Allegati il link dell'associazione Le Contrade e del Parco Valle del
Lambro per chi vuole approfondire.
Buona
partecipazione all'assemblea organizzata a Meda il 16/04/014 da INSIEME IN RETE
con argomento Pedemontana.
Anche a Meda, così come a Lentate
Sul Seveso, una qualificata presenza di amministratori locali, tra i quali i
Sindaci di Seveso Paolo Butti, di Lentate Rosella Rivolta, di Meda Gianni
Caimi, il Vicesindaco di Barlassina Raimondo Leuratti e l'Assessore di Desio
Daniele Cassanmagnago. Per la concomitanza con il proprio Consiglio Comunale era
assente Maurilio Longhin, presidente del Consiglio Comunale di Cesano Maderno.
Presenti anche il consigliere
Provinciale di MB Elio Ghioni e il consigliere della Provincia di Milano
Massimo Gatti, entrambi da tempo impegnati a seguire con costanza e assiduità
la vicenda Pedemontana – come hanno dato prova anche con i loro interventi
durante la serata.
Sono interventi alla serata anche i
Consiglieri Regionali Corbetta e Barzaghi, con cui il nostro coordinamento
ambientalista dialoga da tempo.
L’incontro, introdotto da Gemma
Beretta, portavoce di INSIEME IN RETE ha avuto come relatori principali Alberto
Colombo e Gianni Del Pero.
Alberto Colombo ha illustrato le
inadempienze e la situazione dei danni all'ambiente e al territorio causati da
Pedemontana nella tratta A, ormai quasi completata fino a Lomazzo, e nella
tratta B1 (Lomazzo-Lentate sul Seveso), dove i lavori sono avviati, pur in
assenza della necessaria copertura economica.
Gianni Del Pero si è soffermato sul
lavoro fatto da Insieme in Rete dal 2007 a oggi e sulla criticità diossina
nella tratta B2.
Il relatore ha portato a conoscenza
del pubblico presente nuovi e preoccupanti dati a riguardo e ha evidenziato dal
punto di vista economico-finanziario un vero e proprio buco nero.
Quadro economico che si aggrava se
aggiungiamo i costi stimati per il solo smaltimento e stoccaggio in discarica
della terra contaminata da TCDD (circa 40 mln di euro).
Una cifra quantificata solo in relazione alle
analisi ambientali effettuate per il progetto definitivo, senza la probabile valutazione
ulteriore da fare a seguito della caratterizzazione delle terre, degli
accertamenti supplementari richiesti dal CIPE e delle analisi necessarie per
Desio.
Gli amministratori hanno illustrato
le loro posizioni e il loro operare, con Paolo Butti e Daniele Cassanmagnago
particolarmente preoccupati per il rischio diossina e della necessità di
valutare anche l'utilizzo di vie legali per tutelare il territorio.
Molta apprensione anche da parte di
Rosella Rivolta, che ha ormai la Pedemontana in casa, con l'avvio delle
attività preliminari e con la richiesta avanzata dall'impresa addetta ai lavori
di chiudere alcune strade sino a data imprecisata. Richiesta che la Sindaca non
intende soddisfare, stante l'attuale situazione.
Raimondo Leuratti ha identificato
alcuni passaggi obbligati cui Pedemontana deve adempiere per un iter nella
correttezza.
Il
Sindaco di Meda Gianni Caimi ha parlato del difficile rapporto con Regione
Lombardia che rimanda in continuazione gli incontri previsti.
Poi,
ha polemizzato mettendo in dubbio la veridicità dei dati di concentrazione di
TCDD fuori norma da noi esposti.
Peccato
che questi siano i dati delle analisi chimiche effettuate dalla stessa
Pedemontana e validate da ARPA.
Lo
invitiamo pertanto a rivedere questa sua affermazione anche sulla base della
documentazione che gli abbiamo consegnato.
Anche la sua dichiarazione sulla “necessità
per il territorio di fare la pedemontana nella sua completezza perché lo
chiedono gli operatori economici" è incondivisibile poiché non sarà certo
quest’autostrada a risolvere i problemi di traffico merci e viabilità della
Brianza, anzi, si rischia addirittura di peggiorarli, con un ulteriore
incremento veicolare.
Insieme in Rete continua a
ripeterlo: quest'autostrada è inutile e dannosa per il territorio e l'ambiente
e il modello di trasporto di persone e merci deve cambiare.
Per
questo è essenziale che i lavori si fermino lì dove sono
arrivati e l'autostrada termini dove è arrivata nella sua fase di completamento e che gli enti preposti si facciano carico di sistemare le gravi
criticità che sono state causate al territorio, riducendo quanto più possibile
il danno per le comunità locali e per l’ambiente già pesantemente devastato.
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Negli allegati, le slide delle relazioni della serata.
A Meda, il 16-04-014 si torna a parlare della Pedemontana, grazie al coordinamento
ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
Il comunicato di INSIEME IN RETE sull'iniziativa
Autostrada Pedemontana:
ambiente compromesso,
autostrada “a pezzi”, rischio diossina
Dopo
l’iniziativa di marzo a Lentate sul Seveso il coordinamento ambientalista
Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile organizza sul territorio investito
dal “problema” Pedemontana un secondo incontro pubblico, questa volta nella
città di Meda.
Enormi
sono i problemi aperti sulla realizzazione di questa autostrada.
In
primo luogo, a Meda, sarà importante affrontare nuovamente il tema diossina.
Infatti,
mentre l’autostrada si affaccia a Lentate sul Seveso, la società Pedemontana e
Regione Lombardia non hanno ancora dato alcuna garanzia sul fatto che verrà
ottemperata la prescrizione del CIPE n. 3 che obbliga alla caratterizzazione
delle aree che, a causa dell’incidente ICMESA del 1976 furono e sono tuttora
contaminate dalla diossina TCDD. Qual è il rischio reale?
Quali
sono le richieste e cosa farà Insieme in Rete ?
Nell’incontro
pubblico si parlerà di questo e di molto altro: della mancanza delle previste
compensazioni ambientali, della promessa Green way pure a rischio e del danno
ambientale prodotto non solo sulla Tratta A, pressoché ultimata, ma anche nella
Tratta B1 (da Lomazzo a Lentate sul Seveso).
La
Tratta B1 è, nei fatti, già avviata, con la distruzione di porzioni del Bosco
del Battù di Lazzate e l’asportazione del suolo a Copreno di Lentate e
Cermenate.
Quello
che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti, ma c’è ancora chi, nelle
istituzioni,cerca di non dire la
verità.
Una
verità che invece proclama l’assenza di una programmazione economico
finanziaria sensata e, ancora più l’assenza di risorse per la realizzazione
dell’opera così come era stata concepita e approvata dal CIPE.
Adesso
lo scenario è completamente trasformato, adesso è il momento di dire la verità
su quello che non può essere realizzato. Il re è nudo.
Quello
che Pedemontana e Regione Lombardia non dicono è che i soldi non ci sono e non
saranno sufficienti nemmeno se il Governo deciderà un ulteriore finanziamento
dell’opera.
Continuare
in questa direzione significa distruggere il territorio, realizzando in
Lombardia quello che fu oggetto di scandalo in Campania e Calabria e che avremo
(anzi, che abbiamo già): la Salerno Reggio Calabria.
E’
essenziale che i lavori si fermino lì dove sono arrivati e che gli enti
preposti si facciano carico di sistemare le gravi criticità che sono state
causate al territorioriducendo quanto
più possibile il danno per le comunità locali e per l’ambiente già pesantemente
devastato.
Insieme
in Rete per uno Sviluppo Sostenibile
invita
la cittadinanza e gli amministratori a parlarne insieme
Il 3 e 4 aprile 014, il Consiglio Comunale di Desio ha approvato un OdG con il sostegno del Partito Democratico, della Lista Civica Desio Viva, della Lista Civica
la Sinistra per Desio e del Movimento 5 Stelle.
Un atto politico, che chiede lo stop alla realizzazione dell'autostrada pedemontana là dove la tratta è nei fatti realizzata, senza quindi ulteriori avanzamento dei lavori sulle rimanenti tratte.
Sempre sul "problema" pedemontana, anche a Cesano Maderno, qualcosa si muove.
I gruppi che compongono la maggioranza, hanno protocollato una mozione da calendarizzare in uno dei prossimi Consigli Comunali, dove si chiede al Sindaco Gigi Ponti di : "procedere nelle competenti sedi giudiziarieimpugnando gli atti relativi al progetto della tratta B1 di pedemontana, a tutela degli interessi della comunità di Cesano Maderno, a salvaguardia della salute, dell'ambiente, del territorio e dell'economia locale."
Il 03/04/014, in Consiglio
Comunale, sulla mozione presentata da Sinistra e Ambiente sugli Orti Urbani Condivisi s’è via via sviluppata una situazione a dir poco surreale.
Valutazioni positive sullo
spirito e le finalità espresse nella mozione da parte dei gruppi d’opposizione
(Meda per Tutti, Lista Buraschi e Lega Nord) e stroncatura da parte del PD ed
in particolare della Giunta.
Con tanto di accuse al gruppo di
Sinistra e Ambiente e al suo consigliere di voler solo “cercare visibilità”
nonché richiami a spirito di coalizione e di maggioranza violati.
Risultato: 6 voti favorevoli alla
mozione (1 Sinistra e Ambiente, 1 Meda x Tutti, 1 Lista Buraschi, 2 Lega Nord,
1 Ncd,) e 8 contrari (7 consiglieri del PD meno Moretto che non ha partecipato
al voto + il Sindaco Caimi).
Mozione respinta.
Questa la cronaca spiccia, con un
intermezzo non di poco conto prima delle dichiarazioni di voto: l’intervento
del Sindaco Caimi che, in aula e pubblicamente, afferma " di prendere atto che Sinistra e Ambiente
s’è messa fuori dalla maggioranza” anche se Sinistra e Ambiente non ha
dichiarato nessuna volontà in tal senso.
Surreale e singolare dunque.
Tutto questo per una mozione sugli orti urbani condivisi, argomento approvato
in molte amministrazioni di centrosinistra (ma anche di altro colore) proprio
per la sua valenza atta a recuperare aree degradate e a creare socializzazione.
Non per nulla, apprezzamenti e suggerimenti sono giunti anche dagli altri
gruppi presenti in Consiglio Comunale.
Non dal PD e soprattutto non
dalla Giunta e dal Sindaco.
Qui, proprio qui sta il nodo.
Sì,
perché abbiamo la netta sensazione che qualsiasi mozione avessimo presentato, il
risultato sarebbe stato esattamente lo stesso.
Perché il problema è il rifiuto
del concetto di lavoro collegiale e di scelte condivise nella maggioranza
(Giunta, Sindaco e gruppi politici che ne fanno parte) unito al disconoscimento
del ruolo di autonomia propositiva che anche Sinistra e Ambiente ritiene di
avere.
La volontà di discussione e di
sintesi di PD e Giunta, che si esprimeva a mezzo dell’Assessore all’Ambiente
Salimbeni, sui contenuti della specifica mozione è stata pressoché inesistente,
preferendo obiettare che l’amministrazione sta già lavorando sull’argomento per
un progetto sugli orti urbani.
Bene, peccato che il gruppo di
Sinistra e Ambiente (così come il resto della cittadinanza) era ed è all’oscuro
di qualsivoglia informazione in merito, pur essendo parte di una coalizione,
termine da non confondersi con “competizione”.
Rammentiamo infatti che qualsiasi
Consigliere Comunale, indipendentemente da dove è collocato, ha la facoltà di
presentare mozioni per contribuire ai lavori dell’amministrazione. Sinistra e
Ambiente lo ha fatto su di un argomento, specificando le finalità di partecipazione
su quest’obiettivo.
Se, come dichiarato
dall’Assessore all’Ambiente, la Giunta sta già lavorando in merito, perché non
chiedere modifiche o integrazioni al testo presentato per farne un documento
per i criteri di lavoro ?
Ma forse qui la risposta c’è, ed
è proprio nelle parole dell’Assessore stesso, quando ci accusa di voler
“tentare d’imporre un percorso progettuale” – laddove nelle nostre intenzioni
era di concertazione – compito che invece, per parere della Giunta, dovrà
essere della sola Giunta, così come la sola Giunta dovrà formulare qualsivoglia
regolamento.
Trascorso il periodo elettorale è
questo ciò che intendono per “coalizione” tra forze politiche?
E’ questo il
livello di partecipazione e di coinvolgimento che intendono applicare anche per
gruppi, associazioni o cittadini ?
Questo metodo, in altri ambiti
praticato, assomiglia molto al ruolo delle oligarchie o dei consigli
d’amministrazione aziendali.
Il Sindaco Caimi, sottolineiamo “lui” e non Sinistra e Ambiente, ha
proclamato in aula consigliare che Sinistra e Ambiente è fuori dalla maggioranza,
ma forse sarebbe meglio dire che è il livello amministrativo di Giunta e Sindaco
a essere fuori dalle normali dinamiche applicate laddove si amministra in
coalizione, riducendosi a scelte decise unilateralmente.
Perché, ci risulta, solo a Meda non si hanno rapporti con gli alleati
della coalizione che ha vinto le elezioni.
Lo rammentiamo ancora, si è maggioranza per volontà degli elettori e non
del Sindaco Caimi.
Il gruppo di Sinistra e Ambiente
e il suo Consigliere Comunale Alberto Colombo
Le risorse economiche non ci sono (vedi articolo/notizia ANSA sotto), il tentativo del ministro LUPI di ottenere la defiscalizzazione (480 mln di euro, un vero e proprio "aiuto di stato") non è ancora andato in porto e ............... la soc. Pedemontana altro non sa fare se non riproporre la tiritera ricattatoria rispetto al problema occupazionale.
Ma non basta, occorre anche dire che l'avvio dei lavori sulla tratta B1 è una scelta irresponsabile che ha già causato il disboscamento di buona parte del Bosco del Battù a Lazzate e dei boschi del Parco del Lura a Lomazzo.
Tutto con l'evidente scopo di mettere davanti al fatto compiuto e giustificare così l'avanzamento dell'attività.
Maldestro il tentativo di dichiarare la Tratta B1 come "variante necessaria per EXPO", quando è a tutti evidente che questa tratta dell'autostrada pedemontana non sarà a servizio diretto dell'evento, ma anzi, servirà solo a peggiorare la situazione viabilistica sulla già congestionata superstada ex SS35.
Poi c'è la favola dei 170 milioni che, se assicurati, consentirebbero il prosieguo dei lavori della B1.
La quota sarebbe in realtà appena sufficiente alla realizzazione del solo nudo nastro d'asfalto autostradale, privo di tutte le opere di connessione con l'attuale rete stradale (es. la Novedratese) e delle compensazioni ambientali.
Insomma, l'ostinazione interessata e la propaganda di APL, CAL, Reg. Lombardia etc, la sta pagando direttamente il territorio e l'ambiente.
Come coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO
SOSTENIBILE, continuiamo a ribadire, ci si fermi laddove l'autostrada è
stata già in buona parte realizzata: alla sola tratta A.
Non smetteremo di fare iniziative per cercare di evitare che il disatro si completi.
Expo: Pedemontana ferma cantieri, stop anche a variante
Manca finanziamento banche da 400 milioni e via libera Cipe
Redazione ANSA MILANO 31 marzo 2014 21:53 News
Dopo un lungo braccio di ferro, il Cda della Pedemontana, un'autostrada lombarda in costruzione a Nord di Milano che nei lavori sta occupando 3.300 persone, ha deciso di sospendere i cantieri. Mancano tra l'altro 400 milioni di finanziamento del pool di banche per la variante Expo e il via libera del Cipe alla 'defiscalizzazione' dell'opera. La sospensione dei cantieri scatterà dal 9 aprile a partire dalla ''tratta A, dalle tangenziali di Como e Varese e dalla tratta B1 qualora - scrive Pedemontana - non si siano verificate le seguenti condizioni: proroga del finanziamento ponte di 200 milioni al 30 giugno 2014 con conseguente erogazione dei contributi pubblici già deliberati e di quelli che verranno a maturazione entro tale data e finanziamento soci di 38 milioni necessario per coprire le esigenze finanziarie fino al 30 giugno''. Il cda del gruppo autostradale aggiunge che ''le Banche del pool hanno rifiutato di eseguire un finanziamento project di euro 400 milioni a favore di Pedemontana, finalizzato alla realizzazione della variante Expo; che allo stato, nonostante le promesse più volte espresse dal Governo, il Piano economico finanziario di Pedemontana non è ancora stato approvato dal Cipe; che ad oggi non è stata ancora assicurata la provvista finanziaria di circa 170 milioni, necessaria, unitamente all'incremento del contributo pubblico dal 35% all'80% anche sulla tratta B1, come da lettera Cal del 7 marzo 2014, per ultimare la variante Expo entro il 30 aprile 2015; delle problematiche che hanno impedito a Cal (Concessioni autostradali lombarde), anche per la mancata autorizzazione del Mit, di procedere all'erogazione, entro la data odierna, dei contributi già approvati''. Il Consiglio di Pedemontana fa presente che ''è necessario l'impegno di tutti i soci per finanziare il fabbisogno necessario per completare la variante Expo. La società è oltremodo preoccupata di dover prendere questa decisione tenuto conto che settimanalmente sono presenti sul cantiere, fra tecnici e operai, oltre 3300 lavoratori. Si invita pertanto il governo e le autorità regionali, nonché i soci Banca Intesa Sanpaolo e Ubibanca, unitamente a Milano Serravalle a fare tutto quanto in loro potere per garantire la copertura di 170 milioni necessari per mantenere il posto di lavoro a tante famiglie e il completamento delle opere'', conclude la nota del gruppo autostradale.
Intanto però a Lentate Sul Seveso, ultimo comune della tratta B1 i lavori proseguono, così come a Lazzate:
I lavori di tracciatura proseguono
Il punto di innesto sull'attuale superstrada (inizio Tratta B2)
La tracciatura nei campi del sedime autostradale
Attività di ricerca ordigni bellici al limite del Bosco del Battù a Lazzate
La parte del Bosco del Battù completamente disboscata
Un gregge nei prati a fronte Bosco del Battù: qualcosa che rischiamo di non vedere più, soppiantato da un nastro d'asfalto.
AGGIORNAMENTO DEL 02/04/014:
All'allarme della Soc. Pedemontana, risponde solerte il Ministero delle Infrastrutture, con un erogazione di SOLDI PUBBLICI a copertura di un'infrastruttura che doveva essere finanziata dai privati (le banche).
Da Lombardia Notizie, organo d'informazione della Regione Lombardia:
01/04/014
Pedemontana, dal Ministero nulla osta per 128 milioni
1 aprile 2014
(Ln - Milano)
Il Ministero delle Infrastrutture ha firmato il nulla osta per l'erogazione del contributo di 128 milioni di euro per i lavori già effettuati sul cantiere di Pedemontana. Lo comunica l'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, annunciando di aver convocato il Collegio di vigilanza.
"Siamo in costante contatto con il Mit - spiega l'assessore - con i vertici di Cal, di Pedemontana e con le banche. Grazie a questo atto sarà possibile scongiurare la chiusura dei cantieri".
L'attesa liquidazione della quota di 128 milioni di euro da parte del Ministero permetterà alle banche di prorogare fino al 30 giugno il finanziamento ponte di 200 milioni. "Il 10 aprile - continua l'assessore - il Cipe si riunirà e approverà il piano finanziario dell'opera, che prevede anche la defiscalizzazione.
I tempi sono stretti, ma, grazie all'impegno di tutti, riusciremo a dare nuovo vigore a Pedemontana.
Intanto, è stato convocato il Collegio di vigilanza per discutere della situazione con tutti gli attori coinvolti, sindaci compresi".
(Lombardia Notizie).
Ma per AGNOLONI (presidente di APL e di Serravalle) pare che ciò non basti ecco ciò che afferma in un'intervista a "Il Giorno" del 02/04/014
"Il rischio Pedemontana:
ai soci privati solo i ricavi e a quelli pubblici le spese"
Il presidente Marzio Agnoloni: da Roma 128 milioni, ma non basta
di Giambattista Anastasio
Solo lunedì l’allarme di Marzio Agnoloni, presidente di Milano-Serravalle, prima azionista di Pedemontana Lombarda, società della quale lo stesso Agnoloni è amministratore delegato: «Senza
l’accordo da 170 milioni di euro con le banche i lavori per realizzare
la variante Expo dell’autostrada non possono proseguire: c’è il
rischio di fermare i cantieri già il 9 aprile e mandare a casa 3300
lavoratori». In attesa della risposta degli istituti di credito (Intesa
San Paolo e Ubi), soci di Pedemontana, è ieri arrivata la risposta del
Ministero a Infrastrutture e Trasporti, che ha firmato il nulla osta per
l’erogazione del contributo di 128 milioni di euro a Concessioni
Autostradali Lombarde (Cal) per i lavori già effettuati. Si tratta per
l’esattezza dei contributi arretrati: 128 i milioni sdoganati ieri su un totale di 180.
Ma per scongiurare lo stop dei cantieri resta necessaria la proroga, da
parte delle banche, del prestito ponte e l’accordo per l’aumento di
capitale. Altro nodo, la delibera di defiscalizzazione dell’opera attesa
dal Cipe. Ieri l’assessore regionale Maurizio Del Tenno ha fatto sapere
che l’atto sarà approvato il 10 aprile.
Milano, 2 aprile 2014 - Marzio
Agnoloni, ad aprile 2013 lei ha presentato al Cda di Pedemontana due
lettere: quella con la quale «Concessioni Autostradali Lombarde» (Cal)
confermava l’estensione del contributo pubblico alla nuova autostrada
dal 35 all’80% e quella con la quale Intesa San Paolo confermava la
proroga del prestito ponte da 200 milioni sempre in favore della stessa
autostrada. Poi lunedì l’annuncio: cantieri fermi dal 9 aprile e 3300
operai a casa perché mancano i soldi per finanziare la tratta Expo. Ci
spiega che è successo nel frattempo?
«Il problema dei
fondi riguarda la tratta B1, quella che collega la A9 a Cermenate, in
provincia di Como, e che è una delle due tratte che, insieme alle
tangenziali di Como e Varese, contiamo di aprire entro il primo maggio
del 2015. Cal ha già approvato la delibera con la quale aumenta il
contributo pubblico dal 35 all’80% (per un totale di 980 milioni a
fronte di una spesa pari a 1,6 miliardi solo per la tratta Expo ndr). Ma
perché i fondi stanziati con questa delibera possano essere corrisposti
è necessario che i soci di Pedemontana, quindi “Milano Serravalle”, la
società da me presieduta, e le banche Intesa San Paolo e Ubi mettano a
disposizione 170 milioni di euro, vale a dire: la liquidità necessaria
per completare l’opera. A tale aumento di capitale le banche dovrebbero
contribuire per 60 milioni di euro...».
Ma gli istituti di credito hanno comunicato che questi soldi non sono disposti a metterli...
«Esatto.
A febbraio ci hanno fatto sapere che le condizioni del mercato sono
cambiate e quindi non ritengono di far fronte all’aumento di capitale.
Ho incontrato i soci privati anche stamattina (ieri per chi legge ndr)
ma l’incontro è stato interlocutorio».
Che ne è della proroga del prestito ponte da 200 milioni, 400 divisi in due tranche?
«Le
banche si sono impegnate a concederla entro pochi giorni. Ma in questo
caso non si tratta di nuova liquidità: è una proroga di accordi passati.
Aggiungo un dato ulteriore: la definizione del piano economico e
finanziario di Pedemontana è necessaria anche per poter riscuotere da
Cal 180 milioni di contributi arretrati».
Ieri il ministero ha sbloccato 128 di quei 180 milioni, come riportato nel distico sopra.
«Ma la proroga del prestito resta necessaria per evitare lo stop dei cantieri».
Perché il blocco dei cantieri scatterebbe il 9 aprile?
«Perché la seduta decisiva del Cda è il giorno prima».
Quindi,
ricapitoliamo: per latratta Expo di Pedemontana occorrono 1,6 miliardi
di euro. Il contributo pubblico ammonta a 980 milioni, il prestito ponte
delle banche a 400 milioni e il contributo ulteriore a carico dei soci a
170 milioni, di cui 60 a carico di Intesa e Ubi. Ma i cantieri
rischiano ora di bloccarsi proprio per questi 60 milioni: è così?
«È
così. Non capisco come le banche possano rinunciare a finanziare
Pedemontana, un’infrastruttura necessaria non solo per l’Expo ma per
l’intera Lombardia, un’opera che vanta un Ebitda del 50%. Non si rendono
conto che io ho 3300 persone che lavorano in cantiere. La verità è che
la banche non fanno le banche, non scommettono sui progetti capaci di
portare sviluppo, di innescare la ripresa. E la gente perde il posto di
lavoro».
La Provincia e Milano-Serravalle non hanno
proprio nulla da rimproverarsi: ci si aspettava che Pedemontana
arrivasse completa all’Expo, invece...
«Guardi,
Milano-Serravalle ha sempre fatto la sua parte. Noi abbiamo approvato
già a marzo un finanziamento di 32 milioni per Pedemontana e siamo
pronti a fare il resto».
L’inchiesta giudiziaria che ha portato all’arresto di Antonio Giulio Rognoni ha avuto ripercussioni?
«Lui in Cal aveva potere di firma. Bisogna aspettare il sostituto».
Il rischio è che si faccia un’autostrada con soldi pubblici e che i ricavi vadano ai privati.
«Oggi
il rischio è proprio questo: i privati non possono limitarsi a
contribuire con appena 200 milioni di euro ad un’opera che vale 1,6
miliardi di euro».
Ne ha parlato con Maroni.
«Il
presidente Maroni è molto presente, mi ha assicurato che farà la sua
parte per convincere la banche a onorare gli impegni e il Cipe ad
approvare la delibera per la defiscalizzazione di Pedemontana».
Quest’ultima è in agenda il 10 aprile.