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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

lunedì 29 gennaio 2018

PEDEMONTANA: AFFIDATO DA APL UNO "STUDIO DI FATTIBILITA' TECNICO - ECONOMICO DELLA BONIFICA DELLE AREE EX ICMESA"

Mentre la situazione societaria di Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) si complica sempre di più, ora anche con rescissione del contratto con il colosso austriaco delle costruzioni Strabag, vincitore della gara d’appalto da 1 miliardo e mezzo per la realizzazione del secondo lotto dei lavori e le dimissioni del Presidente Federico D'Andrea, APL fa un altro passo per quanto concerne l'iter della Caratterizzazione dei suoli contaminati da Diossina TCDD interferiti dal tracciato autostradale.
Il 24-10-017 ha dato evidenza di un bando di gara per un "affidamento diretto di un incarico per la redazione di un progetto di fattibilità tecnico/economica della bonifica delle aree ex ICMESA".
In data 24-1-018 viene pubblicata la delibera di assegnazione dello studio alla soc. ST&A srl di Milano.


Insomma, anche qui, APL s'è rivolta altrove e non a Strabag.
Ci sono alcuni aspetti da evidenziare.
Il più importante è che l'area di "potenziale bonifica" per cui verrà redatto il progetto di fattibilità tecnica/economica (che non è il progetto operativo ndr) è evidentemente circoscritta alla planimetria della riperimetrazione che delimita le zone “sorgente di potenziale contaminazione“ da parte dell’inquinante TCDD nel Top Soil, nel livello Intermedio e nella sovrapposizione tra Top Soil e livello Intermedio, elaborata da APL, trasmessa e protocollata da Regione Lombardia il 22-9-2017.
Vedi post:  PEDEMONTANA E CARATTERIZZAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA TCDD: UN DECRETO REGIONALE FORMALIZZA LA PERIMETRAZIONE DELLE AREE CONTAMINATE LUNGO IL TRACCIATO MA .……. NON C’E’ ANCORA ALCUN PROGETTO ESECUTIVO
C'è dunque un punto fermo ed è la planimetria della riperimetrazione.
Ma è un punto fermo, elaborato a partire delle risultanze della Caratterizzazione, ma su un progetto che non è l'esecutivo validato finale bensì il “Definitivo Revisionato del 27-4-2012”.
Non si ha ancora evidenza rispetto all'adempimento delle prescrizioni presenti nel verbale della Conferenza dei Servizi del 28-2-017.
Non è nemmeno ben chiaro cosa succederà nelle aree esterne alla riperimetrazione che hanno comunque terreno con livelli differenziato di inquinamento da diossina TCDD.
Insomma, la procedura legata alla Caratterizzazione non è poi così chiara e lineare.
Continueremo a seguirla con attenzione, anche se ci continuiamo ad auspicare che si rinunci al completamento di quest'inutile autostrada.

Sinistra e Ambiente - aderente al coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE

martedì 23 gennaio 2018

UN ARTICOLO DI MEDICINA DEMOCRATICA SULLA PEDEMONTANA, IL RISCHIO DIOSSINA TCDD E LA CARATTERIZZAZIONE


Dalla rivista edita da Medicina Democratica (sito https://www.medicinademocratica.org/wp/) abbiamo estrapolato una parte di un corposo articolo sull'uso dei rifiuti nelle costruzioni stradali "Utilizzo e abuso di rifiuti nella formazione di infrastrutture stradali".
E' il capitolo che l'autore, Marco Caldiroli, dedica all'autostrada pedemontana, scrivendo del rischio Diossina TCDD e della Caratterizzazione.
Caratterizzazione dei suoli fortemente voluta da coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE di cui Sinistra e Ambiente è parte attiva.
L'articolo pubblicato sul numero di maggio-agosto 2017 non è evidentemente aggiornato con gli ultimi accadimenti - di cui abbiamo scritto qui - ma il resto dell'analisi tecnica conferma i contenuti ripresi nel nostro lavoro e le preoccupazioni ivi espresse.
In particolare quelle relative al trattamento della terra inquinata fuori dalla perimetrazione con l'obbligo di bonifica.
Ci permettiamo di integrare un passaggio dell'articolo scrivendo che la LR 60/1985 è stata purtroppo derogata con l'art 9 della LR 15/2008 che consente il passaggio di un'autostrada anche nel Bosco delle Querce.
Con Medicina Democratica, la portavoce di Insieme in Rete ha avviato un'interlocuzione.


Qui invece potete trovare l'articolo completo, con focus anche su altre infrastrutture.

sabato 20 gennaio 2018

INQUINAMENTO ATMOSFERICO: ITALIA MAGLIA NERA E IN LOMBARDIA MISURE BLANDE


Tanto per non dimenticare che la situazione dell'aria "sporca" non è cambiata, ecco la notizia che il Commissario per l'Ambiente dell'Unione Europea ha convocato per il 30 gennaio 2018 i ministri di nove Stati, inclusa l'italia, per discutere del problema inquinamento atmosferico.
Si tratta di un gruppo di Paesi in odore di procedura d'infrazione (già scattate per Polonia e Bulgaria) per non essersi impegnati a sufficienza per raggiungere i limiti di emissione concordati.
L'Italia ha già ricevuto due avvertimenti o "pareri motivati" per il non rispetto delle norme sul Biossido di Azoto (NO2) in 12 zone e sul PM10.
L'Italia del resto guida la classifica  per le morti premature causate dall'NO2 (17.300 su 70.000 complessive) mentre per lo smog sulle 400.000 morti totali in Europa, 90.000 sono localizzate in Italia.

l'articolo de Il Manifesto - cliccare per ingrandire
In questa pesante situazione, giusto sapere cosa prevede la normativa della regione Lombardia sull'inquinamento atmosferico.
Il 18-9-2017 la Giunta Regionale ha elaborato e approvato una delibera (la 7095) che fissa alcune misure applicative.
Si tratta di misure decisamente blande, adottate solo per i comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli che aderiscono volontariamente al protocollo dell'Accordo Aria.
Insomma, siamo ben lontani da misure strutturali serie che coinvolgano tutti i comuni.






lunedì 15 gennaio 2018

PEDEMONTANA E CARATTERIZZAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA TCDD: UN DECRETO REGIONALE FORMALIZZA LA PERIMETRAZIONE DELLE AREE CONTAMINATE LUNGO IL TRACCIATO MA .……. NON C’E’ ANCORA ALCUN PROGETTO ESECUTIVO


Dopo un dettagliato lavoro di analisi e studio che ci ha impegnati per più tempo anche in collaborazione con tecnici di settore, presentiamo una relazione di sintesi relativa agli ultimi documenti di Regione Lombardia e di Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) connessi all'iter della Caratterizzazione delle zone contaminate da Diossina TCDD interferite dal tracciato del progetto autostradale.
Lo facciamo perchè riteniamo questa partita troppo importante per l'ambiente e il territorio tanto da non dover rimanere appannaggio dei soli tecnici o confinata tra le mura degli uffici regionali.
Certo, potremmo essere incappati in alcune imprecisioni ma comunque riteniamo di aver dato un'illustrazione basata sulla lettura il più possibile genuina e attenta dei documenti ufficiali e ancora una volta, un contributo affinchè i riflettori restino accesi sul rischio Diossina TCDD e sull'inutile Pedemontana.

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Sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia (BURL) è stato pubblicato in data 23-11-017 ed è quindi operativo in tutti i suoi contenuti il DECRETO della Direzione Generale Ambiente, energia e territorio n°14300 riguardante l'iter della Caratterizzazione dei suoli contaminati da Diossina TCDD interferiti dal tracciato dell'Autostrada Pedemontana lombarda.
Il provvedimento approva il documento di Modello Concettuale di Sito e Analisi di Rischio unitamente alla proposta di riperimetrazione del sito elaborati da APL "secondo le risultanze conclusive della Conferenza dei Servizi del 28-2-2017".
Importante quindi ricordare i contenuti della richiamata Conferenza dei Servizi, che abbiamo riportato in : PEDEMONTANA E RISCHIO DIOSSINA: LA CONFERENZA DEI SERVIZI DEL 28-2-017 .
La planimetria della riperimetrazione delle aree è quella elaborata da APL, trasmessa e protocollata da Regione Lombardia il 22-9-2017.
Detta riperimetrazione evidenzia le aree che "potranno essere interessate dalle successive fasi procedurali".
Sono 6 aree identificate come "lotti funzionali"
  • Lotto 1 pari a 89.076 mq a Meda
  • Lotto 2 pari a 143.380 mq a Seveso
  • Lotto 3 pari a 168.917 mq tra Seveso e Cesano Maderno
  • Lotto 4 pari a 15.020 mq a Cesano Maderno
  • Lotto 5 pari a 18.061 mq a Cesano Maderno
  • Lotto 6 pari a 34.074 mq a Cesano Maderno
Si tratta di una superficie totale di 468.528 mq all'interno della quale sono delimitate le zone “sorgente di potenziale contaminazione“ da parte dell’inquinante TCDD nel Top Soil, nel livello Intermedio e nella sovrapposizione tra Top Soil e livello Intermedio.
Tutti questi lotti, nel caso di passaggio e realizzazione dell'autostrada Pedemontana, secondo il Decreto Regionale, dovranno essere assoggettati a quanto prevede l'art. 242 del DL 152, cioè alla Bonifica con intervento per singole aree o lotto funzionale.
Sempre secondo il Decreto Regionale "le rimanenti aree non individuate dai lotti funzionali sono escluse dalle procedure disposte dall'art. 242".
E' evidente che leggendo i documenti prodotti da APL costituiti dal Modello di Sito, dall' Analisi del Rischio e dalle mappe allegate, (vedi qui), in altri punti lungo il tracciato i valori di TCDD superano i limiti delle Concentrazioni di Soglia di Contaminazione (CSC).
In quegli elaborati, secondo APL, nelle aree in cui dovrebbe essere realizzata l'autostrada, l'asportazione di terreno fino ad almeno 0,8 mt (Bonifica Geotecnica) per i tratti in rilevato e fino alla profondità di "fondo scavo" per i tratti in trincea, costituirà opera di bonifica laddove il terreno è risultato contaminato.
Tuttavia, il richiamo nel Decreto regionale alle "risultanze conclusive della Conferenza dei Servizi del 28-2-2017" dovrebbe comportare anche il recepimento delle puntuali prescrizioni di ARPA e ATS formulate nella Conferenza dei Servizi del 28-2-017 (qui il verbale) così come le richieste dei Comuni interessati.
Tra queste prescrizioni, l’ATS chiede comunque un’Analisi del Rischio anche sulle aree oggetto di scotico a 0,8 mt, quelle definite da APL come Bonifica Geotecnica, mentre ARPA esplicita la necessità di un nuovo studio di Analisi del Rischio qualora vi siano variazioni significative rispetto alla documentazione progettuale finora presentata.

Al momento attuale, la riperimetrazione delle aree con le “sorgenti di potenziale contaminazione”, presentata da APL si basa sui dati delle analisi chimiche e su un progetto del tracciato che risulta però essere quello “Definitivo Revisionato del 27-4-2012” quindi non su un progetto esecutivo validato di cui ancora non si hanno notizie.
In buona sostanza, ancora nessuno conosce esattamente quale sarà la configurazione esecutiva strutturale dell’autostrada né l’esatto e finale posizionamento del tracciato né le tecnologie costruttive adottate, tutti fattori che potrebbero mutare l’uso delle aree e conseguentemente i volumi di movimentazione del terreno inquinato a varie concentrazioni. Il livello d’incertezza è quindi alto.
Nonostante questo la regione ha approvato una perimetrazione proposta da APL.
Evidentemente il rispetto totale di quanto riportato nel Verbale della Conferenza dei Servizi del 28-2-2017 potrà essere verificato solo negli step successivi (se ci saranno) poiché anche dopo il passaggio formale del Decreto regionale, continua a mancare agli atti qualsivoglia Progetto Esecutivo della tratta B2 oltre al correlato Piano Operativo di Bonifica.
Piano di bonifica che richiede, a nostro avviso, anche una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) corredata da una valutazione sul rischio sanitario.

In questa confusa situazione, l’unica certezza è che in aree interessate al tracciato autostradale è stata rilevata e certificata la presenza di Diossina TCDD e servirebbe dunque che le Amministrazioni interessate verifichino la compatibilità d’uso di quelle aree e, laddove necessario attuino azioni per tutelare la cittadinanza e prevenire il rischio d'esposizione al potente tossico. Questa sollecitazione d'intervento è già stata formalizzata il 3-7-017 da Insieme in Rete al Comune di Seveso e al suo Sindaco.
Oltre ad aver  da tempo e per tempo evidenziato il rischio diossina TCDD, continuiamo a pensare e ad operare affinché, nonostante l'ostinazione di chi vuole ad ogni costo quest'autostrada inutile ed impattante per ambiente e territorio, si rinunci al suo completamento senza ulteriore dispendio di risorse, consci che al territorio non servono faraoniche infrastrutture ma un nuovo modello di viabilità e di mobilità sostenibile che va adeguatamente pianificato.

SINISTRA E AMBIENTE Meda
– gruppo aderente ad Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile

Sotto il Decreto Regionale e a seguire la mappa di riperimetrazione dei "lotti funzionali" dove è presente contaminazione da Diossina TCDD.

giovedì 11 gennaio 2018

INQUINAMENTO ATMOSFERICO, COMBUSTIBILI FOSSILI E AUTO ELETTRICA

Viviamo in un'area geografica dove l'inquinamento atmosferico da POLVERI SOTTILI - Particulate Matter o PM10e PM2.5, è pesantissimo, avendo superato nel 2017 nel capoluogo di Provincia della città di Monza le soglie di legge per ben 86 giorni consecutivi (nel 2016 erano 61).
I dati raccolti in un primo, seppur sommario, rapporto di Legambiente non lasciano spazio a dubbi.
Con molta probabilità, la situazione rilevata dalla centralina di Meda è ancora peggiore, visto i risultati negli anni precedenti. (NB il rapporto completo 2017 di ARPA non è ancora disponibile).
Tra i composti inquinanti, il trasporto su strada incide per il 51% per le emissioni di NOx- Ossidi di Azoto, per il 25% sul particolato PM10 (biomasse e pellet pesano per il 45%) e per il 24% sulla CO2 equivalente.
Da tempo si parla e si scrive dell'impatto dei combustibili fossili usati per l'autotrazione e della necessità impellente di una loro sostituzione con mezzi a trazione elettrica.
Sul tema e su suggerimento di un concittadino molto sensibile alle tematiche ambientali, vi proponiamo alcune riflessioni tratte da Saperescienza curate dal suo direttore Nicola Armaroli, ricercatore del CNR

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Da SAPERE Scienza RUBRICA - L'opinione di...
L'auto dei sogni
di 
    Trent’anni fa possedevo una Fiat 127 usata, a metano. Motore eccezionale, finiture spartane, carrozzeria penosa. Rappresentava un modello produttivo destinato a scomparire nel giro di pochi anni, sotto i colpi della qualità totale di stampo giapponese. All’epoca sognavo che i miei figli avrebbero guidato un’auto “spaziale”: sexy come la Batmobile e a inquinamento zero. Non fui un gran profeta: guidano una Fiat Punto usata a benzina, degna nipote della mia 127.
    Qualche settimana fa Sergio Marchionne, amministratore delegato di FCA (ex Fiat), ha gettato molti dubbi sulle prospettive dell’auto elettrica: la sua azienda punta con decisione sull’auto a metano. Ma guarda un po’ – ho pensato – negli anni ’80 scarrozzavo fidanzata e amici su un’auto fantascientifica, e non lo sapevo. Davvero sorprendente questo filosofo prestato all’industria automobilistica, altro che Batmobile dei miei sogni! Naturalmente sto scherzando, e vorrei usare il poco spazio che mi resta per parlare di cose serie.

    Negli stessi giorni in cui le affermazioni di Marchionne riempivano giornali, siti, televisioni e radio, si è tenuto a Bruxelles un evento largamente ignorato dai media italiani. Consapevole del rischio di perdere la partita del trasporto elettrico contro i colossi asiatici e nordamericani, la Commissione Europea ha convocato governi e aziende per gettare le basi per un grande consorzio sulle batterie. L’obiettivo è replicare il successo del consorzio europeo Airbus, un’iniziativa che, cinquant’anni fa, evitò il monopolio degli Stati Uniti nel settore aeronautico. Tutti i colossi dell’auto europei erano presenti all’incontro. Non c’era FCA, che pure ha sede legale in Olanda. Chissà, forse sono concentrati sulla progettazione di un nuovo tipo di bombola a gas?

    È iniziata una rivoluzione irreversibile nel settore dei trasporti. Era nell’aria da tempo, ma a un certo punto è scoccata la scintilla perfetta, il cosiddetto Dieselgate, che ha mostrato l’impossibilità di “pulire” ulteriormente i motori tradizionali, se non con l’inganno. Esiste un solo modo per risanare l’aria delle metropoli e porre fine a un’emergenza sanitaria mondiale: cambiare radicalmente sistema.

    Il passaggio al trasporto elettrico è diventato non solo necessario, ma anche possibile. La produzione da fonti rinnovabili cresce ovunque in maniera esponenziale; eolico e fotovoltaico sono sempre più competitivi nei confronti di tutte le altre tecnologie. Le automobili elettriche vanno già e andranno sempre più a fonti rinnovabili: non ci sarà nessun effetto devastante sull’ambiente, come paventato da Marchionne. In Italia, la produzione rinnovabile si attesta da anni attorno al 40% e la quota sarebbe ancora più alta se, in questi anni, i governi avessero avuto più coraggio nei confronti della lobby dei combustibili fossili, sempre ben collocata nei ministeri.
    Come ho scritto qui più di tre anni fa, il passaggio all’auto elettrica non richiede un aumento esorbitante della produzione energetica. In Italia occorre incrementare del 50% la quota rinnovabile, un obiettivo assolutamente realistico sulla scala temporale di venti anni, quella necessaria per abbandonare definitivamente i motori tradizionali, come già pianificato in Francia e Regno Unito.
    Il mio vecchio sogno si sta avverando: la prima auto dei miei nipoti sarà finalmente elettrica. Un’auto progettata dal genio dei ragazzi che oggi sono sui banchi di scuola: riciclabile in ogni suo componente e collegata a una rete intelligente che gestisce le ricariche su larga scala. Si può fare e si deve fare, senza voltare lo sguardo all’indietro.

    PS: Indovinello. Pare che all’evento di Bruxelles fossero stati invitati 14 governi e uno solo non si è presentato. Qual era?

    lunedì 1 gennaio 2018

    PUBBLICATA SUL BURL LA LEGGE REGIONALE 39 CHE AMPLIA IL PARCO GROANE ALLE AREE DELLA BRUGHIERA


    Dopo il passaggio e l'approvazione in Consiglio Regionale il 21-12-2017 dell'ampliamento del Parco Regionale delle Groane alle aree della Brughiera (vedi qui) è stata successivamente pubblicata anche sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia (BURL) il testo della Legge Regionale n° 39 del 28-12-2017 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 16 luglio 2007,  n. 16 (Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di Parchi). Ampliamento dei confini del parco regionale delle Groane e accorpamento della riserva naturale Fontana del Guercio e del parco locale di interesse sovracomunale (PLIS) della Brughiera Briantea”.

    L'area di Brughiera dei 13 Comuni (Cantù, Cermenate, Cucciago, Fino Mornasco, Vertemate con Minoprio, Cabiate, Carimate, Carugo, Figino Serenza, Lentate Sul Seveso, Meda, Mariano Comense, Novedrate) diventa ufficialmente parte integrante del Parco Regionale delle Groane insieme alla Riserva Naturale della Fontana del Guercio di Carugo.
    Come abbiamo già scritto, restano ancora escluse, per mancata adesione delle locali amministrazioni, le aree nei Comuni di Alzate Brianza, Brenna, Capiago–Intimiano, Casnate con Bernate, Como, Lipomo, Montorfano, Orsenigo, Senna Comasco e Tavernerio
    Alle Groane si aggiungono anche due ampliamenti nei Comuni di Arese e Garbagnate Milanese.
    L'Ente Parco Groane gestirà ora la Riserva Fontana del Guercio (Riserva dei Fontanili).
    Sempre l'Ente Parco Groane dovrà adottare entro 2 anni dalla data di entrata in vigore della legge  39 (cioè dal 31-12-017) una Variante al Piano Territoriale di Coordinamento che comprenda anche le nuove aree incorporate.
    L'attuale PLIS della Brughierà continuerà ad essere individuato nel Parco Regionale delle Groane fino alla sua estinzione, che deve intervenire, con apposite deliberazioni consiliari dei comuni appartenenti al PLIS, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.

    Sotto il testo della Legge Regionale 39 del 28-12-2017 pubblicata sul BURL


    La mappa intera dell'ampliamento del Parco Regionale delle Groane

    La mappa ufficiale Cliccare sopra per ingrandire