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La Meda e la Brianza che amiamo e che vogliamo tutelare

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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

mercoledì 18 luglio 2012

CEMENTO,MAZZETTE e ILLEGALITA'


Da tempo nelle nostre riflessioni ci chiediamo quali siano i criteri e le valutazioni alla base delle quali molti Comuni della Brianza abbiano concesso nei loro PGT abnormi e devastanti COLATE DI CEMENTO che hanno ridotto la nostra terra ad una piastra di cemento e asfalto, con centri urbani collegati come immense periferie senza soluzione di continuità da Milano a Monza e da Monza verso il comasco.
Quelli che per noi erano sospetti, si stanno definendo in una sostanziata illegalità diffusa su cui la Magistratura sta indagando.
Come diceva PASOLINI, "NON HO LE PROVE MA SO". 
Ora, attendendo che la Magistratura faccia fino in fondo il suo lavoro, non possiamo però esimerci da una valutazione politica negativa, da una denuncia pubblica rispetto all'indecente commistura di alcuni politici ed amministratori pubblici con l'affarismo speculativo (spesso foraggiato da capitali illegali) e chiedere anche noi a gran voce che queste indecenze siano rimosse dalla politica. 
Se il Sindaco di Carate, del PdL, MARCO PIPINO avesse un'etica e non l'indecenza di dire che non si è accorto di nulla, con parte della sua giunta indagata, con parte dei suoi funzionari indagati e con un suo consulente illustre (ANTONINO BRAMBILLA) pure indagato, si sarebbe DIMESSO perlomeno per DECENZA.
Le responsabilità del SACCO DEL TERRITORIO cominciano ad avere un nome e un cognome e pure un'appartenenza politica e l'elenco degli indagati si allunga, anche se, purtroppo, nessuno potrà ridarci quella VERDE BRIANZA che ricordiamo con nostalgia.

Dinanzi a simili notizie, dov'è finita l'arroganza di chi ci ha sempre additato come "freni allo sviluppo", come "talebani dell'ambientalismo", come "quelli del no a prescindere" ?
Hanno ancora il coraggio di parlare e di dire che questo è "progresso e sviluppo"?
BASTA GUARDARSI ATTORNO per quantificare LO SCEMPIO E LO SCHIFO URBANISTICO perpetrato da amministrazioni che hanno svenduto il proprio territorio al miglior offerente.


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dalla Redazione di Grandangolo Agrigento
Agrigento, 12 luglio 2012

Arresti eccellenti a Carate Brianza nel segno di Paolo Vivacqua


Mazzette per cambiare il piano di governo del territorio di Carate Brianza


Maurizio Altobelli
Maurizio Altobelli
Photo by Grandangolo Agrigentoinfo
Per cambiare il piano di governo del territorio (che in Lombardia sostituisce il Piano regolatore) su cinque terreni e un immobile a ridosso della Valassina dove ora è costruzione l’immobile di Bricoman Italia, Maurizio Altobelli, 55 anni, consigliere di maggioranza del Comune di Carate Brianza si sarebbe spartito con l’architetto caratese Giorgio Alderghi, 67 anni e il geometra di Arosio, Giampietro Gerosa, 63 anni, una mazzetta da 870mila euro e quindi, non contento, avrebbe preteso altri 290mila euro dall’industriale dei rottami Paolo Vivacqua, ucciso nove mesi fa nel suo ufficio di Desio da un killer ancora ignoto.
Bricoman
Bricoman in costruzione Photo by Romeo Cerri


Ieri, su richiesta del sostituto procuratore di Monza, Donata Costa accolta dal gip Rosaria Correra, Maurizio Altobelli è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare assieme al già detenuto a Opera, Calogero Licata Caruso ed è stato tradotto nel carcere monzese di via Sanquirico. Mentre Alderighi, Gerosa e l’ex consigliere del Comune di Carate Brianza (nel 1998) l’architetto Massimo Pirovano Tagliabue e il procacciatore d’affari Felice Tagliabue, 67 anni di Giussano sono finiti agli arresti domiciliari.
L’operazione denominata “Carate Nostra” è stata condotta congiuntamente dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Monza e dalla Guardia di Finanza di Seregno. Il 16 aprile scorso su ordine del giudice Alfonsa Maria Ferrara erano finiti in carcere i tre figli di Paolo Vivacqua: Antonio, Gaetano e Davide, Massimiliano Campisi, Giovanni Scubetta, Calogero Licata Caruso, Vincenzo Napoli, Giuseppe Biondo, Antonio Fulcoli, Mario e Ezio Infantino e Ivan Mantellini.
Agli arresti domiciliari era invece andato l’industriale bergamasco Luciano Peri. Maurizio Altobelli, attuale consigliere comunale del Pdl e membro della commissione urbanistica del Comune di Carate Brianza, è stato arrestato dunque dai militari del Nucleo investigativo del gruppo carabinieri di Monza e della tenenza della Guardia di finanza di Seregno.
L’accusa è quella di corruzione ma le indagini sono partite da un caso di omicidio. Il filo che collega gli arrestati, secondo il gip di Monza Maria Correra che ha convalidato le misure cautelari su richiesta del pm Donata Costa, è la morte di Paolo Vivacqua, ucciso a Desio il 14 novembre dell’anno scorso. Vivacqua, secondo gli inquirenti, avrebbe preso parte alla corruzione. Questi avrebbe preso accordi per versare ad Altobelli 870mila euro da spartire con i professionisti Adelghi e Gerona, mentre Licata avrebbe avuto il ruolo di prestanome per coprire Vivacqua.
Inoltre c’è un altro ex amministratore pubblico coinvolto, Massimo Piovano, ex consigliere comunale di Carate (anch’egli arrestato), che si sarebbe accordato con Altobelli per versare a quest’ultimo altri 290 mila euro.
Nel corso delle operazioni sono stati sottoposti a sequestro preventivo beni e quote societarie intestate agli indagati, per un milione e 800mila euro.

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Carate Brianza - Le manette scuotono il Palazzo ma Pipino tira dritto

Il Pd: congeliamo l’attuale Pgt
di Laura Ballabio da Il Giorno
— CARATE —
MAURIZIO Altobelli ha dormito solo poche ore. Il Consiglio comunale che vedeva in discussione il bilancio di previsione 2012, si è chiuso ben oltre le 2 e 30 di notte.
IL CONSIGLIERE, che negli ultimi giorni girava in stampelle dopo un’operazione subita agli arti inferiori, era tranquillo. La sua presenza in aula dallo scorso febbraio era diventata indispensabile: Altobelli, membro della commissione urbanistica del Comune, era stato nominato capogruppo Pdl sei mesi fa. Ma ieri, solo tre ore dopo essersi coricato, è stato svegliato di soprassalto dall’arrivo, intorno alle 6 di mattina, dei militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Seregno. Già lo scorso gennaio le Fiamme Gialle si erano mosse a Carate. I finanzieri ripercorrendo a ritroso i movimenti di Paolo Vivacqua, l’imprenditore originario di Ravanusa, ucciso nell’autunno scorso, erano arrivati in Comune. Tra dicembre e gennaio almeno un paio di volte erano stati nell’ufficio tecnico, sequestrando gli incartamenti relativi al terreno lungo la Statale 36, in via Marengo, dove dallo scorso inverno è aperto il cantiere per la costruzione del Bricoman, una grande centro dedicato al bricolage. L’arrivo della Finanza ieri non è certo passato inosservato, scuotendo per la seconda volta le istituzioni, a sei mesi dai provvedimenti che hanno interessato un altro politico della zona, Antonino Brambilla.
«È un periodo difficile per chi si impegna nelle istituzioni. Sono episodi che lasciano una profonda amarezza, vicende dolorose. Ho fiducia nella magistratura e spero che Altobelli possa dimostrare la sua innocenza - commenta il sindaco Marco Pipino, che dallo scorso inverno ha assunto in proprio anche l’Urbanistica definendola in Consiglio una delega delicata -. Non ho mai avuto alcun sentore di tangenti o altro. Le varianti urbanistiche sono operazioni normali nella vita comunale. Abbiamo sempre assicurato la massima trasparenza su ogni operazione. Quel che è successo non toccherà gli equilibri della Giunta». Raggiunto telefonicamente a Milano, Sandro Sisler, ex assessore all’Urbanistica di Carate da qualche mese nuovo coordinatore milanese del Pdl eletto a maggioranza lo scorso febbraio, non ha voluto commentare gli arresti.
BEN DIVERSA la reazione di Francesco Paoletti, capogruppo del Pd nel parlamentino caratese. «Protocolleremo nelle prossime ore una richiesta urgente per la convocazione di un Consiglio comunale straordinario - spiega l’esponente cittadino della sinistra -. Sicuramente l’assise cittadina è il miglior luogo dove discutere delle questioni della pianificazione urbanistica: bisognerebbe congelare l’attuale Pgt, perché viziato dall’influenza di questi soggetti e soprattutto perché non sappiamo più a quale logica risponde».
Immobiliaristi, politici e architetti legati dagli affari Pirovano: case e campagne elettorali
UNA POLTRONA che scotta quella del capogruppo Pdl a Carate: la nomina per Maurizio Altobelli è durata solo sei mesi. Dopo l’arresto di Antonino Brambilla, (attualmente ai domiciliari) finito nell’inchiesta su Massimo Ponzoni, a guidare il gruppo di centrodestra era stato nominato il consigliere ora in carcere a Monza.
CARATESE doc, studio immobiliare in via San Giuseppe, nel cuore del centro storico, già in Comune nel primo mandato di Marco Pipino (dal 2004 al 2009) come presidente della Commissione Urbanistica consiliare. È proprio il consigliere comunale che nelle indagini della Procura tirava i fili dell’operazione «Carate nostra» nella quale sono finiti agli arresti domiciliari anche gli architetti caratesi Giorgio Aldeghi e Massimo Pirovano, il geometra di Arosio Giampietro Gerosa e il procacciatore d’affari giussanese Felice Tagliabue. A legare a filo doppio la figura di Paolo Vivacqua alla vicenda, la «coincidenza» che lega l’imprenditore siciliano ucciso lo scorso ottobre e Massimo Pirovano. L’architetto caratese, primo candidato sindaco per Forza Italia a Carate nel 2004, è il costruttore dell’elegante condominio in via Donizetti, dove sorgeva lo storico hotel Fossati, dove Vivacqua, fino all’ottobre scorso, viveva con la nuova compagna straniera e il figlio nato dalla relazione.
Giorgio Aldeghi è il papà di Davide, coordinatore Pdl e candidato nella lista «Popolo delle libertà e Lega Nord - Per Verano Elli sindaco» finito nelle bufera nel 2011, per aver espresso su Facebook alcuni apprezzamenti verso il Duce. Uno dei più importanti immobiliaristi della bassa comasca è invece Giampietro Gerosa, geometra 63enne con studio tecnico in via Aprica ad Arosio. Uno studio professionale a Desio invece per il giussanese Felice Tagliabue che risiede a Paina con moglie e due figli.

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Desio - Gli affari del «Berlusconi di Ravanusa» anche a Carate

L’imprenditore siciliano ucciso l’anno scorso al centro del piano
di Alessandro Crisafulli da Il Giorno
— DESIO —

ESISTEVA un «sistema Vivacqua»? Col passare dei mesi, e coll’incedere delle indagini, emerge infatti come l’imprenditore di origine siciliana ucciso lo scorso anno nel suo ufficio di Desio fosse probabilmente il centro di un piano strategico di conquista del territorio brianzolo. Attraverso un patto d’acciaio, all’insegna della corruzione, tra alcuni politici e imprenditori. Questo, almeno, confermerebbero anche gli ultimi sviluppi, che hanno tramortito Carate Brianza.
PROPRIO a Carate Vivacqua aveva concentrato mire e interessi negli ultimi anni, in particolare per l’operazione Bricoman, cioè l’apertura di una media struttura di vendita a ridosso della Valassina. Il suo quartier generale, comunque, rimaneva Desio. È dall’ufficio di via Bramante, sotto i palazzoni di San Giorgio, che gestiva tutti gli affari, che spaziavano dalla Svizzera alla Sicilia, attraverso un tourbillon di società più o meno fittizie operanti nel settore del commercio metalli, delle automobili, dell’intermediazione immobiliare e finanziaria. Proprio lì dove nel novembre scorso fu raggiunto da una scarica di colpi calibro 7,65, con quella che è subito apparsa come una esecuzione. Il movente non è ancora emerso con chiarezza anche se la pista passionale inizialmente tenuta in considerazione dagli inquirenti, è andata via via lasciando campo libero a quella attinente le sue spericolate operazioni affaristiche.
Operazioni che l’avevano portato ad accumulare un patrimonio incalcolabile di beni, un vero e proprio impero da centinaia di milioni di euro, fatto di case, auto di lusso, terreni, immobili, persino un elicottero e lingotti d’oro. Tutto posto sotto sequestro qualche mese fa nell’ambito dell’inchiesta «Metalli Preziosi» promossa dalla Procura di Milano che ha portato all’arresto dei tre figli Antonio, Davide e Gaetano. Non a caso, l’imprenditore ravanusano, che era molto conosciuto nell’ampia comunità di compaesani trasferitisi a Desio da tempo, aveva accumulato reati in particolare di natura fiscale.
UN TESORO, quello che custodiva, e che probabilmente gli è costato anche la vita. Un tesoro con il quale oltre a potersela spassare poteva anche fare la figura del «Berlusconi di Ravanusa», come veniva soprannominato giù, visto che quando tornava era accolto coi fuochi di artificio e ripagava offrendo maxi cene, ristrutturando il cimitero o con interventi nelle chiese. Ed è anche per questo che dopo l’omicidio del mese scorso di Franca Lojacono, consuocera di Vivacqua, si è subito fatto un collegamento tra i due episodi: i tre personaggi arrestati con l’accusa di aver assassinato la pensionata pensavano che la stessa potesse maneggiare parte del denaro del facoltoso parente.

mercoledì 11 luglio 2012

PEDEMONTANA: DIOXIN FLASH MOB del 10/07/012

Buon ritorno della Conferenza Stampa con FLASH MOB  
su 
Pedemontana, Bosco delle Querce, 
Area d'Ampliamento di via della Roggia 
e PGT di Seveso,  
organizzata dai gruppi di INSIEME IN RETE 
in occasione del 36 anniversario del DISASTRO ICMESA del 1976.
Erano infatti presenti molti giornalisti di quotidiani, settimanali , siti web e anche una troupe della Televisione Svizzera Italiana con il regista Marco Tagliabue 
che sta preparando sull'argomento una puntata di FALO'.

Vi proponiamo un breve servizio fotografico dell'evento (foto di G. Casiraghi e di A. Colombo)
e gli articoli e i video proposti dai giornali e dai siti web.



 Dal sito de IL Cittadino:video sull'iniziativa ambientalista

da MB news:

 Rischio diossina ancora alle porte: Pedemontana risveglierà disastro Icmesa

Dal Sito di MEDINFORMA

Non capisco perché continuano a costruire e non lasciano i campi

Dal Sito Brianza News

Diossina a Seveso: 36° anniversario da ricordare o dimenticare ?

L'articolo de IL CITTADINO di sabato 14/07/012
L'articolo de IL GIORNALE DI SEREGNO del 17/07/012
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Le nostre foto

Insieme per tutelare l'AMBIENTE !
Si comincia
Marco Tagliabue (secondo da dx) , regista della TV Svizzera Italiana
Paolo Conte (portavoce di Insieme in Rete) illustra il lavoro e le proposte del coordinamento
Alberto Colombo (Sinistra e Ambiente di Meda) sul pericolo DIOSSINA
Gemma Beretta di Legambiente circolo Laura Conti di Seveso parla della NECESSITA' di polmoni verdi nella Brianza cementificata
L'intervento appassinato di un cittadino di Seveso
Le riflessioni di Umberto Parmeggiani sulla necessità di TUTELARE le ultime zone verdi di Via della Roggia
Giorgio Garofalo (PD di Seveso) illustra l'attività consigliare per l'ampliamento del Bosco delle Querce
Gianni Del Pero mostra alla stampa le criticità del progetto dell'autostrada Pedemontana
Molta attenzione tra i presenti
Scambi di opinioni tra i giornalisti
Pannelli della mostra di INSIEME IN RETE

Lo striscione dei Comitati, anch'essi presenti all'evento
BASTA CEMENTO, BASTA ASFALTO !!!!!!
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Seveso - Allarme delle associazioni: sotto la terra ci sono sostanze tossiche

«Gli scavi per la Pedemontana ci faranno rivivere l’incubo diossina»
di Sonia Ronconi da Il Giorno

— SEVESO —
«TRENTASEI ANNI dopo la tragedia Seveso vive ancora la paura - spiega Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente di Meda e portavoce locale del Coordinamento Insieme in Rete -, perché il progetto esecutivo vigente per la realizzazione della Pedemontana, pur con minor sbancamento, scenderà oltre mezzo metro sotto terra. L’area B non è mai stata bonificata, quindi la diossina ancora presente tornerà è sarà un grande pericolo. Qualsiasi attività in questa area è a rischio. Il polmone verde in via della Roggia, Vignè e Senofonte (circa 20 ettari) dovrebbe essere unito al Bosco. Invece si vuole togliere i due ponti (via Vignè e Senofonte) e rendere la zona residenziale e produttiva.
È assurdo, ma il nuovo progetto prevede proprio questo. Qui è prevista l’uscita per Meda e gli scavi libereranno gli elevati tassi di diossina».

BACCHETTA Paolo Conte, responsabile di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile: «Si parla tanto di spending review, ebbene risparmiamo tagliando il piano di Pedemontana che non piace a nessuno e crea solo disagi. Voglio vedere quanto denaro sarà speso per la bonifica delle aree inquinate. Tutta la Milano-Meda è a rischio, una volta sollevata la terra di 50 centimetri la diossina entrerà nell’aria. Siamo fra le zone più urbanizzate d’Italia eppure le poche aree verdi diventeranno fonte di guadagno per costruire. Nessuno pensa alla vivibilità e alla salute delle persone. Trovo questa scelta inaccettabile». Gianni Del Pero del Wwf è allarmato: «La situazione oggi è molto preoccupante visto lo stato di avanzamento dei contratti per l’avvio dell’opera B2».
«L’ATTUALE progetto definitivo ancora non ottempera alle vincolanti prescrizioni del Cipe. I pericoli sono sottovalutati». Natalina Pontiggia, che fa parte del comitato No Cives, spiega che è anche stato fatto regolare ricorso al Tar. «Stiamo battendo su tutti i chiodi. Noi vogliamo il primo progetto: quello che prevedeva l’interramento dell’autostrada che non avrebbe così toccato il Bosco delle Querce». Gerardo Sironi è un proprietario di parte del terreno in questione (30mila metri quadri): lui e la sorella sono gli unici che hanno detto no all’offerta di venderlo a 4 euro al metro. «È un progetto di devastazione per l’ambiente. Amo la mia terra e, come mio padre e mio nonno, ho lottato per non distruggerla».

«L’opera rischia di distruggere il Bosco delle Querce»
IERI MATTINA in via Senofonte, sul ponte che da Baruccana di Seveso si immette al Bosco delle Querce, tutte le associazioni ambientali della zona hanno innalzato un grido verso Regione, società Pedemontana e Comune: «No all’autostrada Pedemontana che passerà sui confini e all’interno del Bosco delle Querce, violando un simbolo mondiale del risarcimento umano al danno ambientale». 
Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile, Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, Sinistra Ambiente di Meda e le associazioni che aderiscono ad «Abbracciare il Bosco delle Querce», 36 anni dopo l’incidente della diossina. Fra poco più di un mese proprio a Seveso e Meda si apriranno i cantieri per la costruzione dell’autostrada. «La Pedemontana passerà sui confini e all’interno del Bosco delle Querce - spiega Gemma Beretta, presidente di Legambiente Seveso -, violando un simbolo mondiale del risarcimento umano al danno ambientale. Strade, svincoli e raccordi invaderanno proprio l’area più danneggiata per la presenza di diossina nel terreno, mettendo a rischio di nuovo la salute dei cittadini. 
Quest’area dovrebbe essere inclusa e tutelata nei confini del Bosco. Ma le istituzioni italiane vanno nella direzione opposta: dove ci dovrebbe essere tutela e verde pubblico, sorgeranno strade e capannoni».
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Sotto: gli AT (Ambiti di Trasformazione) ove la Giunta DONATI di Seveso prevede di EDIFICARE.
ULTERIORE CEMENTO che spazzerebbe via l'area VERDE di Via della Roggia, zona di NATURALE ESPANSIONE del BOSCO delle QUERCE, con IL RISCHIO di movimentare terreno ANCORA CONTAMINATO da DIOSSINA (l'area è la ex zona B, mai bonificata).





venerdì 6 luglio 2012

10 LUGLIO 012: FLASH MOB e CONF.STAMPA di INSIEME IN RETE

MARTEDI 10 LUGLIO 2012, ANNIVERSARIO DEL DISASTRO ICMESA,
dalle ore 9,30, in via Senofonte a Baruccana di Seveso,
all'ingresso del Bosco delle Querce lato est,
in prossimità dell'area proposta da INSIEME IN RETE
come ESPANSIONE del BOSCO DELLE QUERCE,  
FLASH MOB e CONFERENZA STAMPA 
dei gruppi locali LEGAMBIENTE circolo L. Conti di SEVESO, 
SINISTRA E AMBIENTE di MEDA, 
del coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE 
e dei gruppi che 1 anno fa aderirono 
all'ABBRACCIO DEL BOSCO DELLE QUERCE.

Diremo ancora una volta NO ALLO SBANCAMENTO 
e SI ALL'AMPLIAMENTO del BOSCO delle QUERCE,

NO alla strada complementare di Pedemontana
che taglia in due l'area d'espansione,

NO alle previsioni edificatorie della Giunta Donati di Seveso 
sulle aree verdi di via della Roggia 
(ex zona B ancora contaminata da DIOSSINA).

BASTA CEMENTO, BASTA ASFALTO, VOGLIAMO VIVERE !


Martedì 10 luglio 2012 ore 9.30 
a Seveso
in via Senofonte
sul ponte che da Baruccana di Seveso 
immette al Bosco delle Querce

CONFERENZA STAMPA FLASH e DIOXIN BREAKFAST 
36 anni dopo l’incidente che sconvolse il mondo e colpì Seveso 
in modo irreversibile, la città è toccata nuovamente dai bisogni dello sviluppo: 
fra poco più di un mese proprio qui a Seveso e Meda 
si apriranno i cantieri per la costruzione di un’autostrada.
L’autostrada Pedemontana passerà sui confini e all’interno 
del Bosco delle Querce, violando un simbolo mondiale 
del risarcimento umano al danno ambientale.
A Seveso strade, svincoli e raccordi invaderanno 
proprio l’area più danneggiata per la presenza di diossina 
nel terreno mettendo a rischio di nuovo la salute dei cittadini.
Quest’area, a Oriente del Bosco delle Querce, 
dovrebbe essere inclusa e tutelata nei confini del Bosco. 
Ma le istituzioni italiane vanno nella direzione opposta: 
dove ci dovrebbe essere tutela e verde pubblico, 
sorgeranno strade e capannoni.

Ancora da Seveso un grido di aiuto al mondo 
nel giorno della ricorrenza dell’incidente 
che per primo mosse le coscienze dei paesi in via di sviluppo.

Ti aspettiamo martedì 10 luglio 2012, 
in via Senofonte
a Seveso alle ore 9.30

Segue colazione (anti)dioxin
Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile, 
Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, 
Sinistra Ambiente di Meda
e i gruppi e le associazioni 
che hanno aderito a Abbracciare il Bosco delle Querce

per contatti cell. 3458800674
Il nuovo progetto del tracciato della futura autostrada Pedemontana con le criticità ancora presenti

lunedì 2 luglio 2012

Tre iniziative del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera

1) ASSEMBLEA PUBBLICA A MONTORFANO

Montorfano, isola felice per qualità di vita e per il suo pregevole patrimonio ambientale, sta correndo insieme ai comuni di Orsenigo, Senna Comasco e Capiago Intimiano, un grave pericolo a causa di Regione Lombardia e più precisamente per il volere dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo che vuole far passare sui questi territori il 2° lotto della tangenziale di Como e, conseguentemente, l’autostrada Va-Co-Lc.

La serata è organizzata dall'associazione "L'Ontano" di Montorfano e dal Comitato per il Parco regionale della Brughiera che da anni si battono per la salvaguardia di quei territori che ora sono sotto attacco dagli appetiti edificatori dei grandi gruppi che spingono per la costruzione di grandi opere infrastrutturali  indipendentemente dalla loro effettiva utilità per le comunità locali.

Non è più possibile (ormai viene “gridato” da più parti) affrontare i gravissimi problemi di inquinamento del suolo, delle acque e dell’aria rivolgendo lo sguardo e le risorse solo al trasporto privato di persone e merci su gomma, utilizzando per tanto esclusivamente i combustibili fossili. Inoltre per rispondere alla gravissima crisi economica che stiamo attraversando, causata anche dall’uso scellerato delle risorse e da scelte basate solo sul vantaggio economico di pochi, siamo obbligati a rivolgere i nostri sforzi verso scelte sostenibili, sia nei confronti dell’ambiente che di un uso responsabile delle risorse sempre meno disponibili.

Le nostre richieste alle Amministrazioni e a Regione Lombardia sono volte al recupero e ammodernamento dei tracciati viari esistenti con particolare attenzione alle linee ferroviarie attualmente sotto utilizzate o lasciate al degrado come la linea RFI Como - Molteno - Lecco o le stazioni abbandonate come quella di Cucciago e delle altre sulla linea RFI Milano - Chiasso.

Solo con investimenti adeguati nel trasporto pubblico di persone e merci possiamo pensare di iniziare a risolvere l'ormai insostenibile pressione del traffico che le comunità locali subiscono quotidianamente.

E' per discutere di questi argomenti che invitiamo tutti a divulgare la locandina della serata, chiedendovi anche di partecipare numerosi.

Il Presidente del Comitato per il Parco regionale della Brughiera
Tiziano Grassi


2) SABATO 07/07/012, saremo in piazza a LENTATE SUL SEVESO


3) Infine, una camminata rilassante sul torrente Serenza 
per Domenica 08/07/012