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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

lunedì 30 settembre 2019

ADEGUAMENTO DEL PTCP PROVINCIALE ALLA SOGLIA REGIONALE DI RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO: SI DEVE FARE DI PIÚ

Il coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB, ha elaborato una serie di suggerimenti propedeutici al Documento di indirizzo per l'adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP alla soglia regionale di riduzione del consumo di suolo.
Il documento, molto puntuale e dettagliato, è stato protocollato il 24-9-2019 ed è riassunto in un comunicato del coordinamento ambientalista.


Il contributo e le proposte de l'Osservatorio PTC di MB



Il documento della Provincia di MB qui.

lunedì 16 settembre 2019

PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA: GLI AMBIENTALISTI SCRIVONO AI SINDACI

Dopo l'analisi attenta del Progetto Operativo di Bonifica sulle aree contaminate da diossina interferite dal tracciato della progettata autostrada Pedemontana, il lavoro congiunto di Sinistra e Ambiente di Meda e di Legambiente di Seveso si è arricchito di un ulteriore apporto tecnico elaborato da parte del Dr. Edoardo Bai dell'Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE e Comitato Scientifico di Legambiente Lombardia (che alleghiamo).
Sulla base delle osservazioni espresse in questi testi, Sinistra e Ambiente di Meda, Legambiente di Seveso, Legambiente Lombardia e lo stesso Edoardo Bai, hanno scritto e inviato una lettera ai Sindaci dei Comuni della tratta B2 e inizio C della Pedemontana evidenziando le proprie perplessità e chiedendo loro di valutarle attentamente in sede di Conferenza dei Servizi.
Ai Sindaci è stato anche chiesto un particolare impegno, una elevata attenzione e una comunicazione trasparente e puntuale sull'argomento.

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La lettera ai sindaci.

COMUNE DI SEVESO
c.a. SINDACO Luca Allievi
comune.seveso@pec.it

COMUNE DI MEDA
c.a. SINDACO Luca Santambrogio
posta@cert.comune.meda.mi.it

COMUNE DI CESANO MADERNO
c.a. SINDACO Maurilio Longhin
protocollo@pec.comune.cesano-maderno.mb.it

COMUNE DI DESIO
c.a. SINDACO Roberto Corti
protocollo.comune.desio@legalmail.it

COMUNE DI BARLASSINA
c.a. SINDACO Piermario Galli
comune.barlassina@pec.regione.lombardia.it

COMUNE DI BOVISIO MASCIAGO
c.a. SINDACO Giovanni Sartori
comunebovisiomasciago@cert.legalmail.it

Oggetto:
Osservazioni di Legambiente, ISDE, Sinistra e Ambiente sul progetto operativo di bonifica relativo alla tratta B2 di Pedemontana.

In riferimento a quanto in oggetto, avendo preso visione del progetto operativo di bonifica presentato nel mese di luglio 2019 da APL a tutti gli enti preposti e a breve discusso in Conferenza dei Servizi, trasmettiamo due documenti nei quali vi sottoponiamo alcune puntuali osservazioni inerenti il suddetto progetto che brevemente riassumiamo qui riportandole.

E’ evidente che su molti aspetti, per ragioni economiche, il proponente ha cercato di limitare l'intervento di bonifica.
Per parte nostra, continuiamo a ritenere una follia la costruzione di una autostrada su terreni inquinati da diossina valutando che un'azione di bonifica comporta comunque un grande rischio legato alla movimentazione del terreno contaminato. In merito, dubitiamo che l'uso di acqua nebulizzata sia sufficiente ad eliminare la dispersione di polveri derivante dalla lavorazione di 71.000 tonnellate di terreno con diossina.
Precauzionalmente, non ci si dovrebbe poi limitare ad una scarificazione e asportazione di soli 20 cm laddove il Top Soil risulta inquinato. Una profondità di scavo maggiore garantirebbe più certezza di bonifica e più sicurezza.
Anche la mancata rimozione dello strato intermedio laddove questo, successivamente al Top Soil risulta contaminato, ci lascia perplessi. Infatti nelle zone dove si configura questa condizione, l'area di cantiere verrà isolata dalla contaminazione intermedia a mezzo di geotessuto, dopo aver asportato solo lo strato di Top Soil inquinato.
Dovrebbe altresì essere ormai chiara la situazione in cui versano le aree (A5 e A24) in prossimità degli svincoli medesi e quelle sempre a Meda, limitrofe al torrente Tarò, all'estremità nord del tracciato autostradale. Eppure c'è titubanza nell'effettuare qui un intervento di bonifica e si preferisce rimandare ad ulteriori approfondimenti analitici.
Non è nemmeno condivisibile il considerare che le aree al di fuori della pertinenza della Pedemontana potranno poi avere la destinazione d'uso che sarà decisa dal Comune . Occorrerebbe non consentirne l'utilizzo nelle aree dove la CSC di 10 ng Eq/kg risulta superato.
Continuano poi a mancare le cartografie ufficiali del progetto definitivo 2018, da mettere in correlazione diretta con il Progetto Operativo di Bonifica.
In particolare, sulla la valutazione del rischio elaborata da Pedemontana, si produce poi l'allegato documento istruttorio redatto a cura del Dr. Edoardo Bai, sulle cui considerazioni si concorda, evidenziando come la suddetta valutazione non possa essere ritenuta idonea e men che meno esaustiva, per la sua grave incompletezza in particolare relativamente alla fase più critica dell'intervento prospettato, ovvero gli scavi, le movimentazioni e il conferimento definitivo delle terre
contaminate, per la mancanza di specifiche e di corretti riferimenti nei parametri utilizzati nei calcoli prodotti relativamente alla valutazione del rischio sanitario per i residenti e gli operatori, mancando sostanziali valutazioni circa il rischio connesso con la fase di cantiere.
Alla luce di queste vistose carenze riteniamo che non possano essere considerate idonee le misure prospettate per l'attenuazione del rischio nella fase di cantiere, né che la valutazione di rischio consenta un'adeguata istruttoria da parte delle autorità e degli organismi tecnici preposti alla sua approvazione.
Inoltre, gli elementi che emergono relativamente alla persistenza dello stato di contaminazione degli orizzonti superficiali di terreno oggetto di analisi, con il rilevamento di concentrazioni eccedenti le soglie riportate nelle tabelle allegate al D. Lgs. 152/2006 e Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, 1 marzo 2019 n. 46, inducono a richiedere che ogni intervento nelle aree che hanno subito la contaminazione dal fall-out dell'evento del 10 luglio 1976, inclusa la realizzazione di nuove infrastrutture come nel caso di specie, debba essere ricompreso in un piano generale preordinato che definisca procedure, destinazioni e usi del suolo compatibili.
Data la delicatezza e la complessità della materia in questione, vi chiediamo di voler approfondire le criticità sopra evidenziate, trattate anche nei nostri allegati e di volerci informare in merito alla realizzazione della analisi del rischio sanitario (si veda allegato n. 2) e agli altri punti di criticità che sono stati rilevati nel progetto operativo di bonifica, evidenziati nell’allegato n. 1 alla presente.
Ritenendo essenziale e doveroso da parte dei Sindaci, responsabili ultimi della salute pubblica nei comuni da loro amministrati, chiediamo che l’intero iter connesso al DL 152/06 sia trattato nella massima trasparenza, con l’opportuna attenzione e con il dovuto livello di comunicazione nell’informare la cittadinanza di quanto in corso.

In attesa di vostro riscontro
Cordiali saluti

Gemma Beretta
Presidente del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso

Alberto Colombo
portavoce di Sinistra e Ambiente di Meda

Barbara Meggetto
Presidente di Legambiente Lombardia

Edoardo Bai
Associazione Medici per l’Ambiente- ISDE e Comitato Scientifico di Legambiente Lombardia

Seveso/Meda, 13 settembre 2019

Allegati:
1 POB Osserv e Analisi all 1 x Amm.
2 Osserv. analisi di rischio sanitario-ambientale x Amm.

Il contributo con le osservazioni del Dr. Edoardo Bai


La rassegna stampa

https://photos.google.com/share/AF1QipMZ7Qh_4Mjfi79kbeDbCcbmeOHciETCTl1vtOgdQPosRNirXjBHAQPz631TiI0vCg/photo/AF1QipOgf8I96ieq413sS-zo_7Z9F1GD3_AgzXvGJ3sw?key=NUFpbDY3TjgxQlhISmNPV1hYT3Rvc0daX3g5MmN3

Il commento di Sinistra e Ambiente di Meda e di Legambiente di Seveso sul comunicato emesso dall'amministrazione sevesina dopo la Conferenza dei servizi del 17-9-019.




sabato 7 settembre 2019

PEDEMONTANA: ELABORATO IL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA SULLE AREE CONTAMINATE DA DIOSSINA TCDD

A luglio 2019 è' stato inoltrato agli Enti interessati, da parte di Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), il PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA (POB) per le aree contaminate da Diossina TCDD interferite dal previsto tracciato dell'autostrada.
La stesura del progetto operativo di bonifica è stata affidata da APL alla società HPC Italia prendendo in considerazione e valutando le superfici “sorgenti di potenziale contaminazione” incluse nella perimetrazione, presentata da APL e approvata il 23-11-2017 con Decreto Regionale 14300 dalla DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile.
A mezzo accesso agli atti, i gruppi di Sinistra e Ambiente di Meda e il Circolo Laura Conti di Legambiente Seveso, sono entrati in possesso della copia dell'elaborato.
Non si tratta evidentemente ancora della versione documentale finale poichè questo lavoro dovrà essere discusso, valutato ed infine approvato in sede di  Conferenza dei Servizi che ci risulta fissata per il 17-9-019.
In attesa di questo passaggio determinante, pensiamo sia comunque importante scriverne per dare una corretta informazione sui contenuti, sugli obiettivi e sulle scelte contenute nel Progetto Operativo di Bonifica che, una volta assoggettate alle valutazioni della Conferenza dei Servizi, avranno una ricaduta importante sul nostro territorio.

QUALCHE IMMEDIATA E CRITICA VALUTAZIONE

Se risulta complicato valutare un documento tecnico sicuramente non di immediata e facile lettura è tuttavia fondamentale informare dei contenuti le Comunità coinvolte, poiché sarebbe devastante conoscere le decisioni prese in una Conferenza dei Servizi senza che i cittadini nemmeno sappiano nè conoscano come sarà quello che si prefigura come una proposta tecnica per la bonifica.
Certo è che su molti aspetti, il proponente ha cercato di limitare l'intervento di bonifica, evidentemente anche per ragioni economiche, pur preoccupandosi di sviluppare un "Piano della Comunicazione" atto a gestire rapporti mediatici per "ridurre il rischio politico e regolamentare nonchè per ridurre al minimo qualsiasi danno potenziale all'immagine di APL ".
Nel merito del progetto di bonifica presentato da APL a Regione Lombardia ecco le nostre prime considerazioni.
Continuiamo a ritenere una follia la costruzione di una autostrada su terreni inquinati da diossina e un'azione di bonifica comporta comunque un grande rischio legato alla movimentazione del terreno contaminato. In merito, dubitiamo che l'uso di acqua nebulizzata sia sufficiente ad eliminare la dispersione di polveri derivante dalla lavorazione di 71.000 tonnellate di terreno con diossina.
Precauzionalmente, non ci si dovrebbe poi limitare ad una scarificazione e asportazione di soli 20 cm laddove il Top Soil risulta inquinato. Una profondità di scavo maggiore garantirebbe più certezza di bonifica e più sicurezza. 
Anche la mancata rimozione dello strato intermedio laddove questo, successivamente al Top Soil risulta contaminato, ci lascia  perplessi. Nelle zone dove si configura questa condizione, l'area di cantiere verrà isolata dalla contaminazione intermedia a mezzo di un geotessuto, dopo aver asportato solo lo strato di Top Soil inquinato. 
Dovrebbe altresì essere ormai chiara la situazione in cui versano le aree (A5 e A24) in prossimità degli svincoli medesi e quelle sempre a Meda, limitrofe al torrente Tarò, all'estremità nord del tracciato autostradale. Eppure c'è titubanza nell'effettuare qui un intervento di bonifica e si preferisce
rimandare ad ulteriori approfondimenti analitici. 
Non è condivisibile l'affermazione che le aree al di fuori della pertinenza della Pedemontana potranno poi avere la destinazione d'uso che sarà  decisa dal Comune . Occorrerebbe non consentirne l'utilizzo almeno nelle aree dove il CSC di 10 ng Eq/kg risulta superato. 
Continuano a mancare le cartografie ufficiali del progetto definitivo 2018, da mettere in correlazione diretta con il Progetto Operativo di Bonifica. 
Ci aspettiamo quindi che la Conferenza dei Servizi imponga ad Autostrada Pedemontana Lombarda un Piano Operativo di bonifica più incisivo di quello presentato con ulteriori e precise osservazioni e disposizioni. 
E' questa una responsabilità degli Enti pubblici coinvolti: Regione Lombardia, Arpa, ATS, Provincia di Monza e Brianza e comuni interessati.
Un assenso acritico al piano di bonifica proposto da Pedemontana senza precise ed ulteriori prescrizioni sarebbe da considerarsi una gravissima irresponsabilità.
Sinistra e Ambiente di Meda e Legambiente di Seveso approfondiranno ulteriormente altri aspetti del Progetto Operativo di Bonifica avvalendosi anche del contributo di tecnici appositamente interpellati.

L'ANALISI DEL DOCUMENTO

- COSA C'E' NEL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA (POB)
Il Progetto Operativo di Bonifica comprende un aggiornamento del Modello concettuale del Sito e del documento di Analisi del Rischio rispetto a quanto già definito ed approvato dagli Enti di Controllo.
Secondo l'estensore questi aggiornamenti sono conseguenti alle modifiche implementate nel progetto DEFINITIVO del 2018 e alle risultanze delle indagini integrative del febbraio 2019 eseguite in contraddittorio con ARPA.
Queste analisi integrative (ne abbiamo scritto qui) hanno evidenziato nei terreni al di sotto del manto stradale preesistente, valori di diossine sotto le soglie,  consentendo ad APL di escludere il suolo sottostante all'asfalto da azioni di bonifica.

Va rammentato che per Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) tutte le aree interne alla futura recinzione autostradale avranno destinazione d'uso di tipo commerciale/industriale e pertanto dovranno rispettare il limite di Colonna B (100 ng Eq/kg); le aree esterne alla recinzione autostradale ma a servizio dell'autostrada,  (Aree di mitigazioni a verde con libero accesso, aree di cantiere che saranno solo temporaneamente occupate da APL e aree oltre la recinzione stradale potenzialmente accessibili) avranno destinazione d'uso conforme agli strumenti urbanistici e pertanto dovranno rispettare il limite previsto da Colonna A (10 ng Eq/kg) se di tipo verde/residenziale o Colonna B (100 ng Eq/kg) se di tipo commerciale/industriale.

- LE AREE DA ASSOGGETARE A BONIFICA, QUELLE ANCORA IN VALUTAZIONE E QUELLE STRALCIATE RISPETTO ALLA PERIMETRAZIONE APPROVATA IL 23/11/2017
Secondo quanto definito nel Progetto Operativo di Bonifica (POB) gli interventi di bonifica sono stati suddivisi su 8 Lotti funzionali (1, 2, 2A, 3A, 3, 4, 5 e 6) che però, di fatto, corrispondono alla "delimitazione di sorgente di potenziale contaminazione".
Rispetto alla perimetrazione approvata precedentemente, costituita in origine da 6 lotti vi sono delle aggiunte e degli stralci.

• Sono stati aggiunti i lotti  2A e 3A delimitati intorno alle zone adibite ad aree tecniche di cantiere durante le lavorazioni stradali.
• Sono state stralciate le aree precedentemente denominate A17, A18, A30, A31, A32 localizzate nel lotto 3 della perimetrazione, nello svincolo di Barrucana con superamenti delle CSC di colonna A (10 ng Eq/kg). Lo stralcio è determinato dal cambio di destinazione d'uso delle aree.
Infatti, durante il tavolo tecnico convocato in Regione Lombardia su sollecitazione della Provincia di Monza e della Brianza e dei Comuni rappresentati, al fine di verificare il progetto definitivo stradale 2018, "lo svincolo di Barrucana viene confermato nella configurazione condivisa dai tavoli dell'Accordo di Programma, eliminando la fruibilità pubblica della collinetta a bosco al di sopra della galleria artificiale". Con l'interdizione al pubblico, dunque, la superficie sopra alla galleria, si configura come pertinenza autostradale a destinazione d'uso commerciale/industriale (100 ng Eq/kg) e non più a verde/residenziale come in precedenza.
E' quindi esclusa dalla bonifica avendo destinazione d'uso industriale/commerciale e un livello di contaminazione inferiore ai 100 ng Eq/kg.
• Stralciate le aree denominate A16, A21 e A35  a seguito della riperimetrazione del limite di intervento dell'opera stradale, tali aree nella nuova configurazione risultano al di fuori del perimetro di competenza di APL e pertanto non oggetto di intervento.
• Le aree denominate A1, A2, A7, A8, A23 e A34 sono state riperimetrate escludendo le porzioni pavimentate della strada SS35 a seguito degli esiti conformi delle indagini integrative effettuate nel febbraio 2019 per i punti di indagine su strada.
• Riperimetrate le aree denominate A6, A10 e A11 sin considerazione del nuovo confine di intervento dell'opera stradale.
• L'inclusione dello svincolo di Meda (Lotto 1) all'interno del progetto di riqualificazione stradale e la presenza del punto di indagine integrativo IND.INT. 17 non conforme (123 ng Eq/kg), hanno comportato una modifica sostanziale dell'area 1 che sarà sottoposta a bonifica.
• Le aree denominate A36, A37, A38, A39, A40, A41, A42, A43 e A44 sono state attivate nell'aggiornamento del Modello concettuale a seguito della riperimetrazione del confine di intervento dell'opera stradale.

Mappa con le aree di bonifica effettivamente considerate secondo il Progetto Operativo di Bonifica (POB) del giugno 2019
 (cliccare sopra per ingrandire)

Sotto, i dettagli sulle aree di intervento

Le elaborazioni di Analisi di Rischio sono state svolte in corrispondenza delle aree denominate A25, A28 (porzione 0,5 mt-1 mt da piano campagna), A33 (porzione 0,5 mt-1 mt da piano campagna) e A41 allo scopo di valutare il rischio sanitario e ambientale associato alle concentrazioni massime di diossina rilevate in tale aree e quindi valutarne il livello di contaminazione ai sensi del D.Lgs. 152/06. 
La porzione di terreno al di sopra di 0,5 m da p.c. per le aree A28 e A33 (AREE DI CANTIERE) verrà comunque rimossa con gli interventi di bonifica. L'Analisi di rischio, per la contaminazione presente nell'Intermedio (da 0,5 mt a 1 mt) ha dato risultati di rischio accettabili pertanto il terreno oltre lo 0,5 non verrà asportato. Durante il cantiere le aree A25 e A33 saranno temporaneamente pavimentate e a fine cantiere con pavimentazione rimossa, si porterà in loco almeno 0,5 mt di terreno pulito a copertura.
Per l'area A25 - zona verde di mitigazione acustica con duna è prevista la posa di un telo di geotessuto e la copertura con terreno conforme.
Dopo la bonifica con asportazione di suolo nell'area A38 contaminata nel Top Soil, sull'area A41- zona verde di mitigazione - a sud della Baruccanetta (contaminata nel resto da 0,2 a 1 mt) è invece prevista la posa del solo geotessuto.
La tabella Riassuntiva degli interventi da effettuare (Bonifiche, ulteriori analisi etc) - Cliccare sopra per ingrandire-

In alcune aree il Progetto Operativo di Bonifica prevede analisi chimiche aggiuntive per determinare quali azioni intraprendere.
Le motivazioni, un poco risibili, vanno tutte nella direzione di ridurre e limitare le aree da assoggettare alla bonifica poichè "risulterebbero operativamente difficili da gestire nell'ambito della bonifica (difficoltà di accesso in scarpata, presenza di un corso d'acqua che interferirebbe con le attività di scavo".
Si tratta nel dettaglio dell'Area A5 contaminata nel Top Soil e dell' A24 nell'intermedio, localizzate a Meda lungo il corso del Torrente Certesa, e della  la porzione dell'A3 (contaminata nel Top Soil) adiacente alla pista ciclabile esistente (Lotto 1, svincolo Meda).
Pertanto, l'estensore del POB propone indagini integrative finalizzate ad approfondire la presenza di effettiva contaminazione da Diossine (limite di riferimento Colonna A - destinazione d'uso verde / residenziale) per definire l'inclusione o l'esclusione delle aree A5, A24 e una porzione dell'Area A3, dagli interventi di bonifica.
- OBIETTIVI DELLA BONIFICA
L'asportazione di terreno contaminato da Diossine è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi stabiliti cioè la raggiungimento dei valori di soglia stabiliti dalla normativa in funzione della destinazione d'uso delle aree.
I risultati minimi da ottenere nei terreni sono:

• Concentrazione di Soglia di Contaminazione (CSC) di Colonna A (10 ng Eq/kg) per le aree verdi di mitigazione accessibili al pubblico e per le aree a destinazione d'uso verde/residenziale ubicate oltre il confine della recinzione stradale;

• CSC di Colonna B (100 ng Eq/kg) per le aree di pertinenza della futura opera stradale e non accessibili al pubblico;

• Concentrazione di Soglia di Rischio (CSR) sanitario-ambientali per le aree di intervento soprastanti a sorgenti di contaminazione sottoposte ad Analisi di Rischio.

- VOLUMI DI TERRENO ASPORTATI E LORO ALLOCAZIONE
I volumi di terreno da asportare risultano calcolati in 39.668 m3 pari a 71.402 tonnellate.
Il terreno da asportare verrà sottoposto ad una caratterizzazione ai fini della classificazione del rifiuto per lo smaltimento in discarica.
Verranno al proposito prelevati 192 campioni di terreno da sottoporre ad analisi secondo maglie di campionamento 30x30 mt per le aree con contaminazione del Top Soil e di 25x25 mt per le aree interessate da una contaminazione del solo strato intermedio o da una contaminazione dello strato intermedio e del soprastante Top Soil. 


- INTERVENTI DI BONIFICA E PRECAUZIONI ADOTTATE
Dopo aver effettuato la caratterizzazione in banco dei terreni come rifiuto, verrà eseguita l'escavazione e il successivo invio ad impianto di smaltimento.
Tutti gli scavi saranno preceduti da un rilievo topografico plano-altimetrico finalizzato alla materializzazione in campo delle singole aree d'intervento.
Tutte le operazioni di scavo, realizzate con escavatore meccanico, saranno supervisionate da un operatore a terra che verificherà il rispetto delle geometrie progettuali di bonifica.
Sulle aree con contaminazione nel Top Soil, eventuali apparati radicali delle piante tagliate fino al piano campagna durante la fase di preparazione alla bonifica, verranno lasciate in loco.
Per le aree con contaminazione nel terreno intermedio, caratterizzate da profondità di scavo superiori, si prevede la rimozione degli apparati radicali in fase di scavo, la separazione degli stessi dal terreno e il deposito all'interno di cassoni scarrabili in attesa di essere smaltiti, previa opportuna caratterizzazione analitica come rifiuto.
L'avanzamento del fronte di scavo di ogni area di intervento seguirà la suddivisione delle maglie eseguita in fase di caratterizzazione in banco dei terreni come rifiuto, al fine di consentire la tracciabilità dei terreni scavati con le analisi di caratterizzazione dei rifiuti.
Il materiale scavato sarà direttamente caricato all'interno dei cassoni degli autocarri posizionati esternamente alle aree oggetto di bonifica, per il successivo conferimento a impianto.
Ogni autocarro sarà munito di teloni di copertura automatici, azionati al termine del riempimento e prima dell'uscita dall'area di cantiere. Qualora non sia possibile caricare direttamente i mezzi fuori dall'area di scavo, gli autocarri potranno entrare all'interno dell'area di scavo transitando esclusivamente su apposite piste provvisorie.
Tali viabilità provvisorie saranno realizzate mediante la posa di un geotessuto di separazione tra il terreno in sito e uno strato di frantumato da cava, opportunamente rullato e costipato. Al termine degli scavi di bonifica, il frantumato usato per la realizzazione delle piste di cantiere/basamenti aree di cantiere potrà essere impiegato nell'ambito degli interventi del cantiere stradale. Il geotessuto impiegato sarà invece oggetto di smaltimento.

Durante le attività di bonifica è previsto l'utilizzo di mezzi e procedure per ridurre l'eventuale produzione di polveri, mediante:

• Impiego di sistemi di abbattimento polveri con nebulizzatori (cannon fog) opportunamente posizionati in corrispondenza del fronte scavo, bagnatura di piste, lavaggio manuale di ruote dei mezzi con idropulitrice e spazzatura periodica del manto stradale;
• Predisposizione di reti per il contenimento polveri in prossimità degli scavi;
• Limitazione della velocità di avanzamento dei mezzi di trasporto;
• Sospensione delle attività di scavo nelle giornate ventose.
Per il controllo degli impatti ambientali generati dalle attività di scavo è previsto un opportuno Piano di Monitoraggio dell'aria ambiente.
In funzione delle condizioni meteo e dell'operatività di cantiere, gli scavi potranno  essere coperti con  teli in LDPE opportunamente fissati al ciglio e fondo scavo al fine di evitare fenomeni di dispersione delle polveri.
Al termine delle attività di escavazione, le aree di bonifica resteranno coperte sino alla ricezione degli esiti analitici dei campionamento di collaudo.

Per i terreni escavati dalle aree di bonifica non è previsto il deposito temporaneo. Verranno conferiti direttamente all'impianto  di stoccaggio. Per il deposito dei rifiuti di natura differente si potranno utilizzare cassoni scarrabili da ubicare all'interno delle aree tecniche di cantiere della bonifica.

Il materiale da gestire nell'attività di bonifica sarà costituito da:

1) Terreni contaminati;
2) Terreno anche contaminato delle attività di BonificaOrdigni Bellici (BOB) pari a 414 ton.
3) Teli in LDPE di copertura delle aree di scavo di bonifica e geotessuto alla base delle piste di cantiere;
4) Rifiuti biodegradabili derivanti dallo sfalcio dell'Area 1;
5) Legno derivante dalle attività di scavo delle aree intermedie (apparati radicali) in quantitativo ipotizzato di 308 Tonnellate.

- PIANO DI COLLAUDO DEGLI INTERVENTI EFFETTUATI
Una volta terminata la fase di scavo del terreno definito come perimetro della sorgente di potenziale contaminazione, dovrà esserne certificato il collaudo cioè il raggiungimento almeno dei valori limite di Concentrazione Soglia Contaminante (CSC) o laddove attivata l'analisi di rischio, le  Concentrazionei Soglia di Rischio (CSR)  previsti per il suolo.
La certificazione avverrà con una serie di analisi chimiche dette "campionamenti di collaudo" dei terreni dai fondi scavo e dalle pareti delle aree sottoposte a bonifica.
Si tratta di un totale di 615 campioni di collaudo.
Tutte le operazioni di verifica e collaudo finale dovranno essere condotte in accordo ed alla presenza di ARPA Lombardia.

Nel POB viene inoltre specificato che:

• non si prevede il prelievo dei campioni di parete per le aree sorgenti Top Soil;
• conseguentemente alla conformità delle analisi integrative eseguite nel 2019, è considerata "non contaminata" tutta la verticale al di sotto della strada SS35 antecedente all'incidente ICMESA non prevedendo prelievo dei campioni di parete nelle aree di scavo a ridosso della strada (Aree 23, 39, 36+40, 27A+27B, 34);
• gli obiettivi di bonifica di ciascuna area sono stati posti pari alla CSC di riferimento della destinazione d'uso del poligono di appartenenza (eccezione fatta per le aree per le quali è presente un valore di CSR);
• l'area 5+24 non è stata inserita in quanto soggetta ad indagine integrativa. Qualora le indagini risultassero non conformi per entrambe le aree, l'obiettivo di bonifica da traguardare per entrambe le sorgenti sarebbe la CSC di Colonna A, pari a 10 ngE/kg.

- COSTI
I costi stimati per la bonifica sono di 9.828.534 euro.

- COMUNICAZIONE MEDIATICA
Tra i documenti del Progetto Operativo di Bonifica è inserito anche un Piano della Comunicazione con un previsto stanziamento di 19.000 euro per un accompagnamento mediatico fatto da comunicazioni, realizzazione di materiali informativi e per una conferenza illustrativa sul territorio del Progetto Operativo di Bonifica (POB).
Oltre alle metodologie comunicative da applicare, il Piano della Comunicazione elenca gli "Stakeholders" o portatori di interesse, suddivisi per appartenenza e attribuzioni (es. istituzionali, Enti di controllo, Amministrazioni) ed identifica tra i contrari alla realizzazione dell'autostrada i gruppi di Sinistra e Ambiente di Meda e di Legambiente Circolo Laura Conti di Seveso, oltrechè il coordinamento di Insieme in Rete. Di tutti i gruppi vengono descritte le attività.       .

Sinistra e Ambiente di Meda
Legambiente circolo Laura Conti di Seveso

Rassegna stampa:

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