Il 10 luglio 2025, data in cui si ricorda il disastro della diossina dell'ICMESA di Meda, fabbrica chimica del gruppo Givaudan-la Roche, è stato un appuntamento vivo, dove come negli altri anni, i gruppi ambientalisti locali e le liste civiche che da tempo lavorano e agiscono insieme, hanno proposto momenti di ricordo, di Memoria e anche di informazione sul presente.
L'INIZIATIVA DI SEVESO FUTURA "(attra) VERSO IL 10 LUGLIO"
S'è cominciato il 6-7-025 con (attra)VERSO IL 10 LUGLIO, una iniziativa di Seveso Futura, soggetto che da tempo opera ed agisce con i gruppi di Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda e con Legambiente Circolo Laura Conti di Seveso.
É stato proiettato "Seveso 45" documentario realizzato dai giovani della Scuola di Formazione Politica Alisei.
Ai cittadini e alla stampa presente è stata illustrata anche la situazione del Bosco delle Querce che, a breve, correrà il concreto pericolo dello sbancamento di 2 ettari con il taglio di più di 3200 alberi per far posto all'autostrada Pedemontana Lombarda con anche l'occupazione di una consistente porzione dell'area libera di potenziale ampliamento di via della Roggia a Seveso da parte di una vasca di laminazione e della viabilità complementare dell'infrastruttura.
L'INCONTRO PUBBLICO "SEVESO INCONTRA STAVA"
del 10 luglio 2025
Nella serata del 10 luglio 2025, promossa da FARE e Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, in collaborazione con i gruppi del Progetto "Insieme per il Bosco", è proseguito il dialogo aperto tra comunità segnate da colpevoli disastri ambientali e dove sono in corso emblematici percorsi di riparazione.
Dopo gli incontri del 16-1-024 con la Memoria del Vajont, e del 29-5-025 con quella di Bhopal, la serata ha trattato del disastro di Stava, avvenuto il 19 luglio 1985 con Christine Stufferin e Marzio Marzorati della Fondazione Alexander Langer e con Graziano Lucchi della Fondazione Stava 1985.
Bacini che erano vere e proprie discariche con un terrapieno di contenimento.
Tutte questi fattori furono causa del cedimento del terrapieno, con 180.000 mc di fanghiglia che si riversò improvvisamente sull'abitato di Stava, causando 268 morti e molti feriti oltrechè la distruzione di molti edifici.
Di nuovo, l'arroganza di chi non ha cura della Natura né rispetto delle comunità umane e animali ha fatto pagare un prezzo altissimo ai cittadini.
Più che mai condivisibile il pensiero di Alex Langer che al proposito chiedeva l'inversione di rotta da una società del DI PIU' a una società del PUÒ BASTARE.
Bisogna invertire dunque la corsa autodistruttiva, PRATICANDO i LIMITI e passando da una cultura del superamento dei limiti a una cultura del rispetto dei limiti.
Ancora oggi, pur avendo istituito dal 2011 il 9 ottobre come Giornata della Memoria dei Disastri industriali, lo Stato continua a non celebrarla.
LA MEMORIA ISTITUZIONALE
DELL'AMMINISTRAZIONE SEVESINA
Purtroppo l'attività intensa dei gruppi Ambientalisti e delle Liste Civiche per non dimenticare il disastro Diossina del 1976, le sue conseguenze, le responsabilità e il minaccioso presente fatto da un'Autostrada Pedemontana Lombarda che andrà ad intaccare pesantemente il Bosco delle Querce non è molto gradito dall'amministrazione sevesina che con la sindaca Alessia Borroni ha rilasciato in un'intervista a MBNews dichiarazioni imbarazzanti e poco rispettose verso chi ha a cuore la tutela dell'ambiente.
"Mi dispiace che ci siano sempre attacchi o polemiche – sottolinea Borroni– – trovo sbagliato andare a ricordare questa data solo e sempre in senso negativo, facendo ‘terrorismo’. Il 10 luglio 1976 rappresenta un dramma, una caduta, è vero, ma deve essere ricordata anche come la data di inizio di un percorso di rinascita. In un certo senso dovremmo dire anche grazie a Pedemontana e a Regione Lombardia, senza le quali non avremmo mai potuto andare a bonificare quei terreni. Che piaccia o non piaccia la Pedemontana ci sarà e questi interventi vanno a favore di tutta la popolazione. Posso garantire – aggiunge – che i lavori di bonifica sono effettuati nella massima sicurezza, sia per gli operai che lavorano, sia per l’ambiente che per i sevesini”.
In questa surreale visione si dovrebbe smettere "di ricordare il 10 luglio in senso negativo facendo terrorismo" (terrorismo ?????) e si dovrebbe ringraziare Pedemontana e Regione Lombardia per la Bonifica in corso.
Un ribaltamento della realtà con una dimensione omissiva della Memoria e dell'attualità dove lo sbancamento e il disboscamento di 2 ettari del Bosco delle Querce per la Pedemontana scompare, i tagli di alberi a Cesano, Seveso e Meda per fare la Bonifica non esistono, dove l'occupazione di suolo libero per la vasca di laminazione e per le rotonde accessorie a Pedemontana che si mangerà buona parte dell'area libera di via della Roggia da includere nel BdQ è rimossa e dove i motivi di una bonifica fatta non per restituire territorio alla natura (come accadde per il Bosco delle Querce), ma per spalmare cemento e asfalto, si possono candidamente ignorare.
Per la Bonifica da diossina "garantisce" poi la sindaca di Seveso, con buona pace del lavoro indipendente, critico, serio e preparato svolto dai gruppi Ambientalisti e dalle Liste Civiche presenti al Tavolo Permanente.
Ci rimane solo da ringraziare in coro Pedemontana e Regione Lombardia. Insomma non ci resta che piangere, per citare un grande regista e attore.
Ecco un primo "antipasto" rispetto a quello che ci attende per il prossimo anno, 50° anniversario del disastro Diossina dell'ICMESA di Meda.
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