Buona
partecipazione all'assemblea organizzata a Meda il 16/04/014 da INSIEME IN RETE
con argomento Pedemontana.
Anche a Meda, così come a Lentate
Sul Seveso, una qualificata presenza di amministratori locali, tra i quali i
Sindaci di Seveso Paolo Butti, di Lentate Rosella Rivolta, di Meda Gianni
Caimi, il Vicesindaco di Barlassina Raimondo Leuratti e l'Assessore di Desio
Daniele Cassanmagnago. Per la concomitanza con il proprio Consiglio Comunale era
assente Maurilio Longhin, presidente del Consiglio Comunale di Cesano Maderno.
Presenti anche il consigliere
Provinciale di MB Elio Ghioni e il consigliere della Provincia di Milano
Massimo Gatti, entrambi da tempo impegnati a seguire con costanza e assiduità
la vicenda Pedemontana – come hanno dato prova anche con i loro interventi
durante la serata.
Sono interventi alla serata anche i
Consiglieri Regionali Corbetta e Barzaghi, con cui il nostro coordinamento
ambientalista dialoga da tempo.
L’incontro, introdotto da Gemma
Beretta, portavoce di INSIEME IN RETE ha avuto come relatori principali Alberto
Colombo e Gianni Del Pero.
Alberto Colombo ha illustrato le
inadempienze e la situazione dei danni all'ambiente e al territorio causati da
Pedemontana nella tratta A, ormai quasi completata fino a Lomazzo, e nella
tratta B1 (Lomazzo-Lentate sul Seveso), dove i lavori sono avviati, pur in
assenza della necessaria copertura economica.
Gianni Del Pero si è soffermato sul
lavoro fatto da Insieme in Rete dal 2007 a oggi e sulla criticità diossina
nella tratta B2.
Il relatore ha portato a conoscenza
del pubblico presente nuovi e preoccupanti dati a riguardo e ha evidenziato dal
punto di vista economico-finanziario un vero e proprio buco nero.
Quadro economico che si aggrava se
aggiungiamo i costi stimati per il solo smaltimento e stoccaggio in discarica
della terra contaminata da TCDD (circa 40 mln di euro).
Una cifra quantificata solo in relazione alle
analisi ambientali effettuate per il progetto definitivo, senza la probabile valutazione
ulteriore da fare a seguito della caratterizzazione delle terre, degli
accertamenti supplementari richiesti dal CIPE e delle analisi necessarie per
Desio.
Gli amministratori hanno illustrato
le loro posizioni e il loro operare, con Paolo Butti e Daniele Cassanmagnago
particolarmente preoccupati per il rischio diossina e della necessità di
valutare anche l'utilizzo di vie legali per tutelare il territorio.
Molta apprensione anche da parte di
Rosella Rivolta, che ha ormai la Pedemontana in casa, con l'avvio delle
attività preliminari e con la richiesta avanzata dall'impresa addetta ai lavori
di chiudere alcune strade sino a data imprecisata. Richiesta che la Sindaca non
intende soddisfare, stante l'attuale situazione.
Raimondo Leuratti ha identificato
alcuni passaggi obbligati cui Pedemontana deve adempiere per un iter nella
correttezza.
Il
Sindaco di Meda Gianni Caimi ha parlato del difficile rapporto con Regione
Lombardia che rimanda in continuazione gli incontri previsti.
Poi,
ha polemizzato mettendo in dubbio la veridicità dei dati di concentrazione di
TCDD fuori norma da noi esposti.
Peccato
che questi siano i dati delle analisi chimiche effettuate dalla stessa
Pedemontana e validate da ARPA.
Lo
invitiamo pertanto a rivedere questa sua affermazione anche sulla base della
documentazione che gli abbiamo consegnato.
Anche la sua dichiarazione sulla “necessità
per il territorio di fare la pedemontana nella sua completezza perché lo
chiedono gli operatori economici" è incondivisibile poiché non sarà certo
quest’autostrada a risolvere i problemi di traffico merci e viabilità della
Brianza, anzi, si rischia addirittura di peggiorarli, con un ulteriore
incremento veicolare.
Insieme in Rete continua a
ripeterlo: quest'autostrada è inutile e dannosa per il territorio e l'ambiente
e il modello di trasporto di persone e merci deve cambiare.
Per
questo è essenziale che i lavori si fermino lì dove sono
arrivati e l'autostrada termini dove è arrivata nella sua fase di completamento e che gli enti preposti si facciano carico di sistemare le gravi
criticità che sono state causate al territorio, riducendo quanto più possibile
il danno per le comunità locali e per l’ambiente già pesantemente devastato.
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Negli allegati, le slide delle relazioni della serata.
Sulla stampa:
Le slide della serata
Nessun commento:
Posta un commento