Il Consiglio
Comunale del 3-11-2016 in prosecuzione dei lavori sulle controdeduzioni dell’amministrazione ai pareri degli Enti Istituzionali e alle osservazioni di
associazioni, gruppi e privati cittadini si è, al termine delle disamine,
espresso sull’approvazione della Variante al PGT.
Nella Variante di
PGT, alcune proposte di Sinistra e Ambiente formulate nel 2013 nel documento "ELEMENTI QUALIFICANTI DA CONSIDERARE PER LA VARIANTE
DI PGT" sono state in una certa misura recepite.
Ci riferiamo in
particolare all’azzeramento degli ambiti di trasformazione (AT) sulle aree
verdi libere residue – azzeramento
purtroppo non attuato nella sua completezza, alla creazione di connessioni e
corridoi di collegamento tra questi spazi liberi e i Parchi esistenti, all’utilizzo
dell'asta del Tarò per un attraversamento lento della città, attuato con recupero
e cessione di aree spondali allorquando verranno proposti interventi dalle proprietà
entro la fascia di fiume.
Importante e da
seguire l'introduzione nella variante dell'AT6 con la previsione di recupero
dell'ex Fornace Ceppi di via S. Maria, senza incrementi volumetrici e in un
contesto di servizi compatibili con e per il Parco della Brughiera.
Una previsione di recupero che è comunque una scommessa giacché area e edifici sono di proprietà privata e che sarà fondamentale il coinvolgimento dell'Ente Parco (speriamo quanto prima Regionale) e dove deve essere centrale il mantenimento della struttura di archeologia industriale del forno Hoffman.
Una previsione di recupero che è comunque una scommessa giacché area e edifici sono di proprietà privata e che sarà fondamentale il coinvolgimento dell'Ente Parco (speriamo quanto prima Regionale) e dove deve essere centrale il mantenimento della struttura di archeologia industriale del forno Hoffman.
Il nostro gruppo dopo aver attentamente analizzato i contenuti della
variante, ha ritenuto che per essa necessitano modifiche e integrazioni per
migliorarla e ha presentato alcune OSSERVAZIONI proprio in questa direzione,
purtroppo TUTTE RESPINTE anche se in linea con una visione della città con una
decisa tutela del verde e del patrimonio storico-architettonico.
Purtroppo, non siamo ancora nelle condizioni di una variante a consumo
di suolo zero anche perché uno degli Ambiti di Trasformazione (l'AC2 di via
S. Giorgio) è stato "trasferito" nel piano delle regole con
destinazione d'uso produttiva e così sacrificato ad altro cemento.
Una scelta incomprensibile, sulle cui motivazioni l'amministrazione non ha
dato chiarimenti esaustivi.
Eppure quest'area, attualmente ancora libera, sarebbe utile per la
creazione d'uno spazio di verde pubblico in un quartiere saturo d'edifici, proprio
in una logica di SISTEMA collegata all’area di via Trieste che si prevede di
acquisire alla proprietà pubblica a mezzo perequazione.
Oltretutto un insediamento produttivo in una zona mista, per un ennesimo
capannone di cui Meda è particolarmente ricca (compresi quelli vuoti) rischia
di accrescere le criticità e le incompatibilità tipiche tra residenziale e
produttivo, già evidenziatesi nelle immediate vicinanze.
Nonostante le nostre richieste, è rimasta immutata la volontà di chiedere
lo stralcio di zone allocate dalla Provincia di MB in ambito di Aree Agricole
Strategiche e Rete Verde.
Sul punto, non ci convince l’ambiguità rispetto al mancato e integrale
recepimento dei pareri della Provincia che ha respinto lo stralcio di aree
dalla RETE VERDE, ragion per cui sarebbe stato utile ASSUMERE e implementare
negli atti della variante la cartografia Provinciale di RETE VERDE, cosa
che non è avvenuta.
Analogamente non è stato accolto il parere di esplicitare formalmente l’uso
a VERDE PUBBLICO per le ex aree degli AT
da acquisire a Standard Pubblici con il meccanismo della perequazione (solo
su una parte di essi è specificato nella documentazione agli atti).
Non sufficiente la quantificazione della COMPENSAZIONE AMBIENTALE prevista
(50% a verde della parte IN LOCO a standard di un Piano Attuativo), lontana
dall’impostazione originale di fondo della Provincia che prevedeva una
compensazione 1:1 (bocciata dal TAR non per la quantità ma perché non spettava
alla Provincia stabilirne la quota) applicabile anche per acquisire aree
esterne a un piano attuativo.
Sui pareri prescrittivi della Regione, la richiesta di una norma ben
precisa che vincoli l’apertura del centro commerciale sull’ex Medaspan al
“superamento” della tratta ferroviaria in via Seveso è stata diluita in un solo
richiamo nella scheda dell’AT1.
Abbiamo poi perplessità e contrarietà rispetto a quanto consentito nella
Disciplina d'Intervento nel centro storico sugli edifici di antica formazione e
sui nuclei di quelle che erano le cascine medesi dove la nostra osservazione
per un livello di tutela più alto e stringente atto a mantenere il corpo degli
edifici e le loro caratteristiche architettoniche è stata bocciata,
considerando sufficiente il parere consultivo della Commissione per il
Paesaggio che, a nostro avviso, non è automaticamente sinonimo di scontata
garanzia.
Non possiamo inoltre tralasciare la responsabilità politica
dell'amministrazione Caimi e del Pd che, approvando nel 2012 il PGT comprensivo
degli Ambiti di Trasformazione, hanno consentito l'avvio del piano attuativo
sull'AC4 per nuovi e inutili capannoni e, successivamente, con il ritardo nell'elaborazione della Variante e il conseguente subentro
della moratoria della legge Regionale n° 31 del 2014, messo potenzialmente a
rischio anche la salvaguardia delle aree libere laddove esistono le previsioni
edificatorie degli Ambiti di Trasformazione (AT) presenti nel PGT vigente del
2012. Questa parte è stata oggetto di prescrizione di Regione Lombardia che ha chiesto
e ottenuto l’inserimento negli atti di un rimando specifico.
Incondivisibile è stata l'azione dell'amministrazione, acriticamente
appoggiata dai consiglieri del Pd, di sottrarre alla Variante Generale l'area
ex Medaspan (AT1) per destinarla con variante parziale e specifica alla
costruzione di un centro commerciale con annesso albergo e servizi.
S’è così tolta quest’area dalla possibilità d’un ragionamento d’ambito complessivo, semplificando alla
proprietà l'iter con una Variante Parziale dai criticabili contenuti, con passaggi qualitativamente dubbi nel rapporto ambientale per la parte riguardante
le indagini chimiche a rispondenza del Dlgs 152/06 (ricerca TCDD e Solventi in
particolare) e con un’analisi poco convincente sull’impatto viabilistico e sul tessuto dei
negozi di prossimità.
C’è su questo comparto l’incognita del sottopasso con deviazione del Tarò
che oltre a costituire elemento da sottoporre a verifica rispetto al RISCHIO
ESONDAZIONE è a incertezza realizzativa elevatissima essendo legato alle
inesistenti risorse economiche di Pedemontana.
Oltretutto, per Regione Lombardia, il sottopasso è condizione ineludibile
per risolvere i problemi di viabilità che il centro commerciale indurrebbe.
Insomma, il centro commerciale con annesso albergo, fortemente voluto da
questa amministrazione è al centro di più di un’incognita e si trascina
appresso molti problemi.
Questa Variante che arriva dunque con tempistiche molto lunghe, poteva
essere l’occasione di un intervento più coraggioso che, seppur con la zavorra
della moratoria della LR 31, puntualmente definisse, su quel poco di zone
libere che ci rimane nella parte fortemente urbanizzata di “pianura” una tutela
completa, anche in considerazione del “vuoto” inteso come non utilizzo di molti
edifici.
Proprio sulla quantificazione del “vuoto” di residenze e capannoni
inutilizzati, l’amministrazione ha scelto la strada di rimandare, evitando
l’avvio di un’indagine conoscitiva, magari anche imprecisa ma comunque utile ad
orientare le scelte urbanistiche.
Sul centro storico permane un grosso interrogativo poiché l’idea di
rivitalizzazione sconta ancora la mancata creazione di un polo d’interesse
storico (Villa e Parco Traversi) con un’idea di accesso e fruibilità a misura
di cittadino.
Questa variante presenta dunque ancora punti
di debolezza, di ambiguità nonché scelte condizionate a futuri accadimenti o
legate ad impattanti e criticabili progetti infrastrutturali sovracomunali (l’inutile
autostrada Pedemontana Lombarda). Il capitolo dell’urbanistica medese rimane un libro aperto con
grosse problematiche e incognite che non si esaurirà dunque con la vigenza di
questa variante.
Il gruppo di Sinistra e Ambiente, con una valutazione globale e verificato
anche il mancato recepimento delle sue osservazioni, tutte tese al
miglioramento e non allo stravolgimento dell’impostazione della Variante ha
espresso un voto di CRITICA ASTENSIONE.
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