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CRONACHE DA CHI SI IMPEGNA A CAMBIARE IL PAESE DEI CACHI E DEI PIDUISTI.
"Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?"
Antonio Gramsci-politico e filosofo (1891-1937)
OMAGGIO ALLA RESISTENZA.
Ciao Dario, Maestro, indimenticabile uomo, innovativo, mai banale e sempre in prima fila sulle questioni sociali e politiche.
Ora sei di nuovo con Franca e per sempre nei nostri cuori.

"In tutta la mia vita non ho mai scritto niente per divertire e basta.
Ho sempre cercato di mettere dentro i miei testi quella crepa capace di mandare in crisi le certezze, di mettere in forse le opinioni, di suscitare indignazione, di aprire un po' le teste.
Tutto il resto, la bellezza per la bellezza, non mi interessa."

(da Il mondo secondo Fo)

sabato 5 novembre 2016

PROFUGHI: QUANDO LA LEGA FA DISINFORMAZIONE CON UNA MOZIONE


A Meda, durante il Consiglio Comunale del 3-11-016 è stata discussa e respinta (voti contrari di Sinistra e Ambiente e Pd, astensione delle liste con Buraschi per Meda, Meda per Tutti e PdL, a favore la Lega Nord) la mozione "doppia" a titolo "per una gestione dell'accoglienza senza danni ai privati" presentata con due protocolli differenti dal Consigliere Taveggia (che dice di muoversi in autonomia) e dalla Lega Nord di Meda.
Un titolo apparentemente blando che nella realtà nasconde un testo standard predisposto a livello di segreteria regionale e provinciale della Lega Nord e il cui solito leit motiv di fondo è l'avversione all'accoglienza.
Nel testo, la parola "profughi " o "richiedenti asilo" che descrive lo status di pressochè tutte le persone che giungono nel nostro Paese e sono inseriti all'interno dei progetti d'accoglienza a rispondenza dei bandi della Prefettura, è ignorata volutamente preferendo definirli genericamente "immigrati".
Un'omissione non di poco conto, visto che rispetto ai richiedenti asilo l'Italia, così come altri Paesi deve applicare gli standard derivanti dalla Convenzione di Ginevra, firmata nel 1951.
Il testo della mozione, subdolamente, tenta di insinuare la paura che "in costanza di emergenza il Governo possa far ricorso alla requisizione degli immobili privati sfitti o alla realizzazione di vere e proprie tendopoli" e, ciliegina sulla torta della disinformazione, richiama il Sindaco che "deve conoscere lo stato di salute della popolazione" e può quindi emanare "ordinanze contingintibili ed urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica".
Cosa si vuole affermare ? Forse che la presenza di questi "migranti" (così definiti nella mozione) può portare a "emergenze sanitarie e di igiene pubblico"?
La risposta a questa domanda arriva subito dopo nella parte dispositiva della mozione dove, udite udite, si chiede che il Consiglio Comunale impegni Sindaco e Giunta

- a non impiantare tendopoli per aspiranti rifugiati sul suolo del nostro Comune
- ad assumere iniziative perchè non si ricorra per alcun motivo alla requisizione di immobili privati sfitti o non abitati
- a vietare la dimora ad immigrati che rifiutino l'identificazione e che siano sprovvisti di certificato sanitario che attesti l'assenza di malattie infettive trasmissibili

Ecco, in questi scarni passaggi è espresso il disprezzo verso persone in difficoltà nonchè l'opera di mistificazione e la non conoscenza delle condizioni dei programmi e delle azioni preliminari all'accoglienza.

Partiamo proprio da quì.
La Lega ignora o finge di ignorare che le persone che arrivano in Italia con barconi fatiscenti e gommoni sovraffollati (e ci preme dirlo, mettendo a repentaglio la propria vita sulle rischiose rotte del Mediterraneo o con lunghi avvicinamenti alle nostre frontiere) sono TUTTE sottoposte a screenig sanitario completo e qualora necessario, assistite dalle strutture mediche se si riscontrano in loro problemi sanitari.
Stiano dunque tranquilli gli estensori della mozione, non si rischiano "epidemie" di nessun genere portati da "untori migranti".
Sono invece essi certi rispetto alla "robusta costituzione" degli altri dimoranti nostrani ?
Per quanto riguarda coloro che "rifiutano l'identificazione" non si preoccupino i seguaci di Salvini.
Chi rifiuta l'identificazione, lo fa perchè proprio non vuole rimanere in Italia (che nel caso fosse il primo Paese di arrivo, per gli accordi europei di Dublino è anche quello dove dovrebbe restare dopo aver presentato richiesta d'asilo) ma vuole proseguire il suo viaggio per altri Paesi Europei e fare lì la sua richiesta di asilo.

Sulle tendopoli e la requisizione di alloggi sfitti servirebbe dire che è nelle facoltà della Prefettura e anche del Sindaco attuare questi provvedimenti emergenziali non solo per i profughi ma ogniqualvolta vi sia, appunto, una situazione d'emergenza.
Lo possono fare in virtù di molti articoli  di legge: Legge 20 marzo 1865, n. 2248; l'art. 36 del R.D. 17 agosto 1907, n. 542; l'art. 153 del TU 4 febbraio 1915; gli art. 19 e 21 L. 6 dicembre 1971 n. 1034 e per il richiamo connesso alle funzioni di tutore della salute dei cittadini attribuito al Sindaco.
La requisizione di case (che non viola il diritto di proprietà) può avvenire per far fronte a un'emergenza dovuta a un terremoto o a una calamità naturale, come prevede espressamente il codice civile.
Per i profughi, le circolari del Ministero degli Interni parlano di ex caserme da mettere a disposizione e la Prefettura ha sempre chiesto a possibilità di utilizzare strutture PUBBLICHE, mai private.
Oltretutto la ricerca supplementare di strutture comunque pubbliche è conseguenza della mancata collaborazione da parte dei soggetti deputati che molte volte ignorano o si oppongono alla richiesta di trovare soluzioni concordate. 
Al proposito, ci vengono alla memoria alcune roboanti, muscolari ed ipocrite dichiarazioni di Sindaci leghisti che rifiutano qualsivoglia presenza di RICHIEDENTI ASILO sul proprio territorio, negando strutture pubbliche e avversando le disponibilità di privati.
Oltretutto, la Prefettura affida la gestione dell'accoglienza a mezzo di bando e il ricorrere alla requisizione è qualcosa che in Brianza non è mai avvenuto.
Suggeriamo quindi ai padani di informarsi in modo approfondito prima di presentare subdole mozioni nei vari Consigli Comunali.
Utile per smentire le panzanate di varia provenienza è conoscere come è gestita l'accoglienza dei RICHIEDENTI ASILO in Brianza (vedi  RAPPORTO 2016 SUI PROFUGHI IN PROVINCIA DI MB SEGUITI DAL NO PROFIT ) dove il modello che sta funzionando è quello del Raggruppamento di Associazioni del terzo settore denominato Bonvena.
Un soggetto i cui aderenti applicano la Carta della Buona Accoglienza (vedi sotto), sottoscritta da Ministero dell'Interno, ANCI e Alleanza delle Cooperative Sociali. Un protocollo d'intesa che fissa i criteri da applicare per un accoglienza che non sia businness.
Criteri che prevedono dopo la prima fase in centri collettivi di primo aiuto, il passaggio in strutture minori con a seguire inserimenti in abitazione di piccoli gruppi costantemente seguiti da operatori, attenzione ai minori e alle donne, utilizzo di mediatori professionali, corsi di italiano garantiti, supporto legale e orientamento giuridico, percorsi di mediazione culturale di gruppo ed individuali, formazione professionale, tirocini e borse lavoro individuali, coinvolgimento degli enti territoriali.
Un'azione tutta tesa ad evitare situazioni conflittuali nonchè per segnare la distanza e la differenza dalle realtà che approfittano del contesto di bisogno per trasformarla in un affare.
Leggetela con attenzione.
 
Il gruppo di Sinistra e Ambiente continuerà in tutte le sedi a parlare e scrivere di profughi perchè su questo delicato e complesso fenomeno serve fare una corretta e dettagliata informazione per smontare le mistificazioni e le campagne degli imprenditori della paura. Campagne che alimentano costantemente l'odio nei confronti di chi proviene da situazioni e condizioni difficili se non disperate.

Ci piace quindi riprendere qui anche i contenuti della serata tenutasi a Seveso il 27-10-016 con il Dottor PIETRO BARTOLO, medico di LAMPEDUSA e primo testimone del dramma vissuto dai profughi.


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