Il coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP (di cui Sinistra e ambiente è parte attiva), ha contribuito con le sue osservazioni, unite a quelle di altri gruppi, all'elaborazione del PTCP della Provincia di Monza e Brianza.
 
Alcune sono state accolte, altre no. Alcune aree sono state tutelate, altre meno, altre ancora non hanno ricevuto l'adeguata copertura per salvarle dal cemento. Insomma, questo PTCP ha luci ed ombre.
Cercare però di pianificare e di fermare il consumo indiscriminato di suolo che caratterizza la nostra Provincia (al primo posto in Italia, ancor prima di Napoli), pare essere inaccettabile per molti.
Così stiamo assistendo ad una serie di ricorsi al TAR da parte di molte amministrazioni comunali, che indipendentemente dall'appartenenza politica, ritengono troppo restrittive o lesive le normative del PTCP relative ai capitoli Aree Agricole Strategiche, Rete verde e Ambiti d'Interesse Provinciale.
Restrittive perchè non gli consentono di continuare a CEMENTIFICARE il territorio.
A 
BERNAREGGIO, all'amministrazione non piace che siano state accolte le richieste degli ambientalisti per 
la tutela del Paleoalveo e dell'area agricola a est di Bernareggio (
leggi qui).
 Ora apprendiamo, grazie agli amici del blog Brianza Centrale, che la giunta ha stanziato 27.000 
euro per ricorre contro il PTCP con la motivazione che "
risulta gravemente lesivo degli interessi comunali".
Lesivo perché garantisce più tutela delle aree verdi rispetto al PGT? 
(cit. da Brianza Centrale) 
Anche Confindustria dice la sua contro il PTCP, preannunciando un ricorso al TAR con la motivazione che il PTCP "lede diritti acquisiti".
Quali sono i diritti acquisiti cui si fa genericamente riferimento ?  
Ci risulta che i diritti acquisiti, in urbanistica, sono quelli dei Piani Attuativi approvati e VIGENTI, peraltro salvaguardati nel PTCP, visto che per la Provincia di MB queste situazioni vengono "fatte salve" in modo diversificato, all'interno dei vari meccanismi di tutela previsti dal PTCP. 
Se un piano di sviluppo aziendale è parte di un piano attuativo già approvato e vigente negli strumenti urbanistici comunali prima della data d'adozione del PTCP, non c'è nessun rischio di stralcio.
Diverso il discorso se si chiede di andare oltre. In questo caso vengono applicati i contenuti previsti nelle Norme di Piano del PTCP, in funzione della classificazione data all'area in oggetto.
Tra le righe traspare, purtroppo, il solito ricatto occupazionale relativo "a piani di sviluppo e nuove assunzioni". Ci sarà forse qualche legame con la vicenda della rilocalizzazione della Cartonstrong di cui ci siamo occupati ? 
Vedi qui e 
qui.
E le aree dismesse con il loro riutilizzo ? Perchè non se ne parla mai ?
Come mai i cosidetti "piani di sviluppo" al di là di qualche sparuto caso, sono sempre su aree agricole ?
Sarà forse perchè un'area agricola costa pochissimo, mentre il riutilizzo di aree dismesse comporta, spesso, il rischio di BONIFICHE complicate e costose ?
Rispetto alla posizione di Confindustria, non ha tardato a pronunciarsi il Presidente della provincia Dario Allevi (vedi articolo sempre di MBNews).
Lo ha fatto però per "tranquillizzare" gli imprenditori, cercando altresì di deviare tatticamente e furbescamente il problema sul non ancora nato (perchè in attesa di delibera sulle modalità operative) OSSERVATORIO PROVINCIALE istituzionale della Provincia.
Non è che si tratta di un maldestro tentativo per coprirsi rispetto a volontà politiche che invece SONO PROPRIE della Giunta Provinciale ? 
Resisterà la Provincia e resisterà Allevi ai ricorsi al TAR per difendere e confermare i gradi di tutela del PTCP o si cadrà nel solito vizio di "aprire" a concessioni e deroghe in nome delle "compatibilità economiche" ?
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Da MB News
Nuovo Ptcp, via libera al ricorso al Tar: Confindustria contro la Provincia
17 dicembre 2013 
In altre parole, decine 
di aziende si sono lamentate perché i loro piani di espansione su aree 
confinanti ai loro insediamenti sarebbero stati bloccati dal Piano. Il 
dato di partenza del Piano evidenzia che in Brianza le aree urbanizzate 
hanno già raggiunto il 54% del territorio complessivo, pari a circa 219 
kmq. Il consiglio provinciale ha confermato così la proposta formulata 
dalla giunta che prevede forme diversificate di tutela per il 92% della 
superficie restante.
  | 
| Andrea Dell'Orto | 
Restano
 libere, pertanto, aree pari a 14,73 kmq, ovvero solo il 3,6% 
dell’intera superficie, nelle quali verranno comunque applicate le 
misure di compensazione territoriale previste per gli interventi a 
consumo di suolo. Tuttavia, questa strategia sta risultando indigesta al mondo imprenditoriale brianzolo.
 E Confindustria ha così deliberato la presentazione del ricorso entro 
il 23 dicembre, data ultima entro la quale espletare l’operazione di 
deposito. “Non abbiamo niente contro la Provincia – ha commentato il presidente, Andrea dell’Orto
 -. Collaboriamo su molti fronti e non abbiamo assolutamente nulla 
contro la linea verde del Piano. Tuttavia, riteniamo che in diversi 
punti interferisca con alcuni diritti acquisiti delle aziende, 
congelandone i piano di sviluppo e bloccando anche nuove assunzioni”.
Nel
 frattempo, la Provincia ha organizzato per mercoledì 18 dicembre 
all’Urban Center di Monza, a partire dalle 9.30, l’incontro di 
approfondimento sulla Pianificazione Territoriale della Brianza al quale
 sono invitati tutti i Comuni e le Associazioni di categoria 
interessate. Fino a questo momento sono stati presentati sei ricorso 
contro il Piano, ma molto probabilmente ne arriveranno parecchi altri 
proprio sul filo di lana.
Ricorso contro il Ptcp, Allevi: “La Provincia non ostacolerà lo sviluppo delle aziende”
19 dicembre 2013 

“
La Provincia non metterà i bastoni fra le ruote delle aziende che vogliono espandersi e creare nuovi posti di lavoro”.
 Con queste parole Dario Allevi, presidente della Provincia di Monza, ha
 commentato la decisione di Confindustria Monza e Brianza di presentare 
un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il nuovo Ptcp, 
il Piano territoriale di coordinamento che mette un freno al consumo di 
territorio.
 
In Brianza le aree urbanizzate hanno 
già raggiunto il 54% del territorio complessivo, pari a circa 219 kmq e 
il Consiglio provinciale ha confermato la proposta della giunta di 
centro destra che prevede forme diversificate di tutela per il 92% della
 superficie restante. Secondo decine di aziende, tuttavia, il 
documento limiterebbe diritti acquisiti e impedirebbe progetti di 
espansione che prevedono anche nuove assunzioni. Da qui, la 
decisione di dare via libera a un ricorso al Tar. Il documento non è 
stato ancora depositato. I termini scadono lunedì e le dichiarazioni di 
apertura rilasciate da Allevi potrebbero far fare retromarcia agli 
imprenditori.
“I rapporti con Confidustria sono ottimi
 – ha aggiunto il presidente Allevi -. Credo che attraverso 
l’osservatorio sul Ptcp sia possibile effettuare degli approfondimenti e
 trovare un punto di incontro”.
Il
 messaggio è arrivato forte e chiaro all’orecchio del presidente di 
Confindustria, Andrea dell’Orto, che a sua volta ha ribadito la volontà 
di andare fino in fondo col ricorso, ma al tempo stesso ha annunciato una nuova riunione di giunta durante la quale verrà presa in considerazione la posizione di Allevi.
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Pioggia di ricorsi in Provincia contro il Piano territoriale
di Monica Guzzi da il Giorno
SEI RICORSI fanno tremare il Piano territoriale di coordinamento 
varato a luglio dalla Provincia. E c’è ancora una settimana di tempo per
 presentarne altri, poiché il termine scadrà lunedì prossimo.
Ce n’è abbastanza per far preoccupare Palazzo Grossi, che lancia un 
appello ai sindaci perché collaborino a frenare il consumo di suolo in 
Brianza e organizza un convegno (appuntamento domani all’Urban Center 
dalle 9.30 alle 12.30) per spiegare meglio la filosofia del Ptcp. 
«Crediamo molto in questo Piano, il primo studiato ad hoc per la Brianza
 - dicono in un comunicato il presidente Dario Allevi e l’assessore 
provinciale al Territorio Cristiano Crippa - e ci appelliamo ai comuni 
perché siano nostri alleati nel mettere in campo le azioni previste dal 
Piano a difesa del poco suolo libero rimasto, con un occhio di riguardo 
alla salvaguardia dell’attrattività e della competitività del nostro 
territorio». Il dato di partenza evidenzia che in Brianza le aree 
urbanizzate hanno già raggiunto il 54 per cento del territorio 
complessivo, pari a circa 219 chilometri quadrati.
Il Piano prevede forme diversificate di tutela per il 92 per cento della
 superficie restante: Plis (circa 48 chilometri quadrati), Ambiti 
agricoli strategici (circa 100), Rete verde di ricomposizione (circa 
119), Ambiti di interesse provinciale (circa 21) e Parchi regionali 
(circa 67). Restano liberi 14,73 chilometri quadrati, solo il 3,6 per 
cento della superficie.