Come da previsioni.
Dopo gli "accordi-truffa" a Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco, ove, con la complicità di FIM-CISL, UILM, UGL e FISMIC, Marchionne e la FIAT hanno imposto UN RICATTO (a mezzo d'un referendum farsa) per modificare pesantemente le condizioni di lavoro e cancellare DIRITTI INALIENABILI dei lavoratori, dopo l'uscita di FIAT dalla Confindustria, ora Marchionne ha comunicato che dal 1 gennaio 2012, TUTTI I CONTRATTI e GLI ACCORDI in essere (a partire sal 1971 !) SARANNO DISDETTI dall'impresa.
CISL e UIL che affermavano come gli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco erano e sarebbero stati ECCEZIONI legate ai tre siti produttivi sono serviti.
La volontà di Marchionne è evidente: espellere dalle fabbriche quei sindacati quale la FIOM-CGIL che si è opposta al dicktat FIAT anche con ricorsi giuridici, fare piazza pulita dei diritti dei lavoratori, spremerli ancora di più e SCARICARE SU DI LORO le mancate vendite di autoveicoli.
Contemporaneamente, Fiat chiude anche la fabbrica di TERMINI IMERESE che segue quella avellinese della IRISBUS e quella di Imola, ove operava la divisione agricola CHT di Fiat.
Tutte chiusure effettuata d'imperio e con l'ectoplasma del progetto "fabbriche Italia" (promessa illusoria fatta ai sindacati firmatari degli accordi separati) con relativi investimenti che ancora non è partito e che probabilmente mai partirà.
L'atteggiamento di Marchionne è di un'arroganza e di una gravità inaudita.
I lavoratori Fiat si ritrovano senza alcun contratto nazionale, con gli accordi integrativi azzerati e con il diritto di rappresenrtanza negato.
He si, perchè a loro verrà tolta la facoltà di votare per eleggere i propri rappresentanti sindacali (RSU) poichè, per Fiat e i sindacati complici, avranno diritto ad essere in azienda solo quei sindacati FIRMATARI DEGLI ACCORDI e, con delegati NOMINATI direttamente dalle strutture sindacali e non scelti con il voto dei lavoratori.
Un ritorno agli ANNI 50.
COSTITUZIONE E DIRITTI non sono applicabili dentro le aziende Fiat.
Evidentemente, anche altri imprenditori seguiranno l'esempio, se non si stoppa questa bieca operazione.
Vorremmo qui evidenziare come FIAT , con tutte le risorse ECONOMICHE PUBBLICHE incamerate negli anni, potrebbe addirittura essere nazionalizzata (vedi articolo tratto da Liberazione sotto).
E il nuovo Governo, in questa partita al massacro dove sta ?
E' veramente tutto consentito a Marchionne e ai suoi simili ?
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