Un pubblico attento ha seguito la serata sul progetto di Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso tenutasi a Meda l'11-6-025, organizzata da Legambiente circolo Laura Conti di Seveso in collaborazione con i gruppi ambientalisti locali e con il patrocinio dell'amministrazione comunale medese.
L'iniziativa aveva come corollario i pannelli della mostra illustrante le peculiarità del desiderato Parco.
I CONTENUTI DELL'INIZIATIVAMolti i contributi e gli interventi durante la serata.
Arturo Calaminici ha raccontato l'esperienza degli Amici del Parco Nord e l'attività in corso da parte del Laboratorio Parco del Seveso, entità promozionale della proposta di grande Parco che raccoglie gruppi, associazioni e individui accumunati dal medesimo obiettivo.
Gemma Beretta di Legambiente Seveso ha condotto l'incontro offrendo spunti ed elementi su cui i relatori hanno potuto argomentare ed entrare nel merito.
Alberto Colombo ambientalista medese di Sinistra e Ambiente-Impulsi, ha spiegato le motivazioni per cui il Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso è una necessità poichè offre la possibilità, congiuntamente con gli interventi del Contratto di Fiume, di migliorare la qualità delle acque fluviali, di conservare e tutelare le residue aree spondali e di attivare progetti e realizzazioni di ingegneria ambientale per creare naturalità.
Per concretizzare il Parco, un ruolo importante lo riveste il Bosco delle Querce di Seveso e Meda ove, da tempo, le associazioni e i gruppi ambientalisti svolgono attività per rinnovarne il Significato e la Memoria e su cui si stanno spendendo Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente Seveso e Seveso Futura
affinchè lo stesso sia ampliato a est.
L'accorpamento tra Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce e il Parco Locale Sovraccomunale (PLIS) GruBria è quello tra due aree geomorfologicamente simili e con necessità di interventi di costruzione di naturalità e consentirebbe di far nascere il primo nucleo del Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso cui si possono includere i tracciati fluviali del Seveso e del suo affluente Certesa/Tarò unendo i territori in un ambito unico.
Federica Gorini ha portato il suo contributo quale appartenente al CdA del GruBria, illustrando l
a configurazione del Grugnotorto-Villoresi-Brianza Centrale, la recente volontà e gli atti con cui il GruBria ha chiesto la trasformazione in Parco Regionale, auspicando un'unione con il Bosco delle Querce, già coperto della tutela regionale.
Ha evidenziato i passaggi istituzionali avviati e quelli programmati, ribadendo la volontà di proseguire nel cammino verso il Parco Regionale Fluviale e Territoriale.
Salvatore Scebba, per gli Amici del Parco Nord e il Laboratorio Parco Valle del
Seveso, ha presentato la Petizione a supporto della richiesta di Parco e ha illustrato gli obiettivi e il ruolo
fondamentale del coinvolgimento dei cittadini affinchè questa idea si realizzi.
NOTE STONATE DALL'AMMINISTRAZIONE DI SEVESOSicuramente stimolati dall'attività dei gruppi e delle associazioni che in numero cospicuo e convinto propongono e appoggiano l'istanza del Parco Fluviale e Territoriale del Seveso, l'amministrazione sevesina di Alessia Borroni, con la maggioranza che la sostiene (F.I, F.d.I, Lega, Viviamo Seveso) ha pensato bene di rilasciare, nello stesso giorno dell'iniziativa a Meda, una nota dove scrivono e vagheggiano di "Svendita del territorio".
Una comunicazione miope dove la maggioranza sevesina esprime "il proprio non interesse alla proposta di costituzione del "Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso", con un richiamo, che sa di fini propagandistici, a ciò che si prospetta per le "celebrazioni" del 50° anniversario del disastro diossina (nel 2026) e all'"arrivo di ingenti risorse" pari a 9 Mln di euro che sono poi una fantasiosa sommatoria in cui la maggioranza politica sevesina ha inserito di tutto, compresi stanziamenti su altri capitoli che con l'ampliamento o l'attività del BdQ non hanno nulla a che fare e che comunque non si perderebbero.
Una nota che denota un travisamento della realtà.
I gruppi ambientalisti del territorio (Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura) sono i primi a volere che la Specificità, il Significato e la Memoria che il Bosco delle Querce riveste, indissolubilmente legato al disastro Diossina dell'ICMESA (gruppo Givaudan-La Roche), non si perda e venga continuamente rinnovata.
Siamo stati, siamo e saremo impegnati affinchè le attività che nel Bosco vengono svolte, siano compatibili con il polmone verde. Un Bosco dove le associazioni e i gruppi ambientalisti hanno organizzato e promosso per primi, aderendo al progetto "INSIEME PER IL BOSCO", un lavoro collegiale di Significato e Memoria che deve continuare.
Il Bosco delle Querce non perderebbe la sua specificità se si aggrega al GruBria, considerando oltretutto che la sua gestione e i fondi dedicati, rimarrebbero comunque in capo, così come ora, alla struttura locale per interventi e progettualità.
Questa possibilità Borroni e la sua maggioranza la conoscono bene essendo state coinvolte in diversi incontri anche istituzionali.
Sarebbe quindi apprezzabile un diverso atteggiamento, differente dalla chiusura e dalla gratuita contrapposizione denigratoria nei confronti di chi da anni sta dando anima e cuore alla cura del territorio.
Tanto più che il Bosco delle Querce è di Seveso e Meda, e la posizione più aperta e di disponibilità espressa dall'Amministrazione di Meda dovrà essere presa in esame e soppesata.
Quello della coalizione politica che esprime l'amministrazione sevesina è una posizione errata con considerazioni per nulla attinenti alla realtà.
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